martedì 21 marzo 2023

Zero cibo

ineccepibile, di Gaia Baracetti.
Se volessi trovare il pelo nell'uovo (non si adirino i vegani per la citazione di questo cibaccio mefistofelico) avrei qualche obiezione sul rimarcare una sorta di tridimensionalità di ciò che invece, a mio avviso, è il dualismo inscindibile vita-morte. Lo zero è sull'asse vita-morte, non fuori di esso: l'opposto della morte è la vita e viceversa, dell'odio l'amore, lo zero è il nulla.
Non è un caso che una frase (evito aggettivi dispregiativi) di una certa "sinistra" è "Mettere al centro!" ovvero la ugualizzazione geometrica che collassa tutte le infinite diversità  dei punti di un cerchio al suo centro.
Peraltro questa ugualizzazione è proprio nello spazio del problema: negare la diversità è negare anche il dualismo vita-morte.
Ritengo che queste patologie del pensiero, dell'anima tendenti allo zero siano effetto e causa dell'urbanismo e dell'alienazione che ne deriva (non è affatto un caso che le zone rurali siano in gran parte sane ovvero senza queste patologie del progressismo - urbano è pleonastico). Vivere tendenti allo zero (avete presente tutti privativi usati nel marketing, "Questo prodotto è senza ...") sempre più  stipati (i commenti sono disarmanti e vanno tutti al dito, non c'è alcuna enfasi sulla luna, il problema principale, la terribile sovrappopolazione), di persone malate che credono di essere un erbivoro (mucca pazza, poi umano pazzo!), come se persone con un problema così grave potessero aiutare a risolvere altri problemi, in sterminate conurbazioni plastica-asfalto-cemento biocide a vita biologica zero, persone spesso con altri destabilizzanti problemi di identità. .
Persone sempre più zero, che mangiano non-cibo, vivono nella plastica, nella bruttezza (Italia culla di Arte e Bellezza!), nel non piacere - dolore, negando ogni propria identità, la propria natura.

Questa robaccia dei non-cibi viene propinata come progresso da nazioni che più sono malate e avanti in questa distopia.

Infine uno spunto polemico: la psicosi della sindemia da virus Corona e dei folkloristici e scientificih rimedi imposti coattivamente è pure una manifestazione di questo zero vivere-morire.

4 commenti:

  1. Sono d’accordo. Mi è piaciuto lo spunto iniziale di Gaia Baracetti e la vostra seguente generalizzazione, la teoria dello zero.

    A me il tutto ricorda la morale utilitaristica che mediando su tutta la popolazione perde le individualità. In effetti l’esasperazione dell’individualismo è solo apparente: si può essere tutto ciò che si vuole ma solo in determinate dimensioni, come per esempio quella sessuale, ma contemporaneamente, per esempio, non si è liberi di scegliere che farmaci assumere (vedi obbligo/ricatto vaccinale).

    Mi chiedo quale sia la vera ragione del perché si sostengano specifiche libertà: forse per distrarre? Per dare una valvola di sfogo fornendo nuove apparenti libertà (a cui pochi sono interessati) mentre contemporaneamente se ne eliminano di concrete (che riguardano tutti)?

    Mi scuso per la divagazione...

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    1. La gentile Gaia, un"eroina dell'ecologia dalla quale ho acquistato della lana superba e con la quale, talvolta, ho accesi confronti (spesso mi censura, in questi casi) è stata assai lucida e precisa (nei commenti anche troppi garbata con alcuni poracci fondamentalisti vegani): quindi onori al di lei merito!
      Guardate, messer Vapore Sodo, da Effetto Casandra di Ugo Bardi son incappato in Birbo Luddynski, un'altra mente lucida, libera, critica che si distingue nettamente dai vari ammassi settari: anche Birbo Luddynski arriva alla questione del rischio zero e della paranoia collettiva nella quale esso si è trasformato nell'ultima sindemia, come se la psicosi e i comportamenti tanto gregari quanto assurdi dovessero essere afffiancati pure dallo zero rischio paranoico.

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    2. Perché solo alcune specifiche libertà?
      Ci sono vari dispositivi (livello, pulsanti, interruttori) ecologici e portatori di interessi che li usano per i loro manipolazioni e scopi.
      Nessuno (spero che torni col suo eccellente contributo polemico) sottolineava che la libertà sessuale ovvero il consumismo sessuale più becero (fui libertino ma guardando altrove) sono solo parte della infantilizzazione dilagante dal sessantotto in poi.
      Il sinistro vietato vietare non è altro che faccio la cacca in autobus perché sono infante e non controllo gli sfinteri, dono essi che mi dirigono.
      Ovviamente ci sono castalie che conoscono bene questi dispositivi e li usano efficacemente per i loro scopi.
      Aggiungere altri casini notevoli come la hybris salvifica del progressismo, l'ugualizzazione al peggio (tutti possono fare la cacca in autobus, molti meno risolvere un parto difficile o un sistemdi equazioni), la dimensione sociale, spesso gregaria (così fan tutti così e quindi così è ciò che si può fare, pomì invece no) della nostra specie, interessi economici, di potere e controllo.
      I grandi problemi hanno sempre molteplici cause.

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  2. "dobbiamo ricordarci quale visione del mondo ci abbia portato sino a qua: la tirannia del rischio zero. "

    https://laterum.wordpress.com/2021/04/16/il-vaccino-e-largamente-innocuo-ma-non-e-questo-il-punto/

    Altre ineccepibili osservazioni!

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