venerdì 2 marzo 2012

susavatar

Il potere si arrocca, impone la sua violenza priva di ogni fondamento.
Questa è una caratteristica saliente del potere: autoreferenziale, spesso brutale nella negazione della logica, di scienza e conoscenza. A fronte di questa azione violentissima ogni reazione è eticamente e moralmente giustificata.
Le masse sono rincoglionite dal sistema mass-mediatico che cita la reazione alla violenza senza entrare nel novero di questa opera tanto nefasta quanto inutile e della violenza brutale del sistema contro quella piccola patria. Le stesse masse imbecilli che si sdilinquiscono per Avatar non vedono questa lotta per Gaia, per la scienza e il buon senso, per ristabilire il senso dei limiti, c'è qui e ora il susavatar. Masse 'gnoranti come dei pecoroni credono a tutte le imbecillagini e vacuità propinate loro da questo sistema parassitario. In Val di Susa c'è una resistenza per il bene di tutti. Tu che leggi, sei ancora lì apatico silenzioso e rimbambito?! 370€ a cranio, compresa codesta crapa, verranno sottratti ai tuoi acquedotti, alle tue scuole, ai treni merci già marci, alla manutenzione della scuola di tua figlia, ti spremeranno di tasse come un limone, soldi distratti dal necessario per questa opera pro Partito Diossino e cooperative varie, pro potere.
Ve lo meritereste a casa vostra.
No Tav!

7 commenti:

  1. insomma stiamo molto poco tranquilli in parole povere?

    RispondiElimina
  2. Sì, poco tranquilli.
    Il sistema è in crisi e si accanisce con maggior energia per parassitare di più il suo ospite già malconcio.

    La violenza brutale senza alcun fondamento e ragionevolezza è un pessimo segno di questa medievalizzazione in corso già da decenni e iniziata ideologicamente con Thatcher e Reagan.

    I segni di questo degrado (peraltro che ha causa in primis sistemiche ed ecologiche) sono ovunque.
    Tu sei tranquilla?

    RispondiElimina
  3. Ogni secolo ha la sua medioevalizzazione. Il treno ad alta velocità è uno sguardo al futuro, non al passato, ma qui comunque non è in discussione il treno, ma una galleria. Un po' paradossale direi. E i valsusini non esistono in questa protesta, il 90% della bassa Val di Susa sono immigrati nemmeno piemontesi, e gli altri vengono da fuori.

    RispondiElimina
  4. Dovrei prendermi del tempo per risponderti con attenzione.
    Osservo che i ruoli sono ribaltati, io conservatore e restauratore, antimodernista, tu progressista modernista, zio bono.
    Considera che devo tenere sempre a bada il mio amore per le ferrovie.

    Proverò a essere massimamente conciso e risponderti sul piano economico (ce ne sono molti altri e vari più importanti).

    La torta è assai piccole e striminzita. Il fettone esagerato per quest'opera lascia pochissimo, magre briciole, per la quantità straordinaria di necessità assai urgenti di un sistema ferroviario in sfasciaggio da mezzo secolo.
    Insomma, il nostro paziente ha bisogno di cardiotonici, di vitamine, di cibo da anni, tutto è stato tagliato, ora c'è l'investimento di mille mila per la spa.

    Copiamo da Sarkozy :- la valsusa a chi la ama.
    Hai visto "Il vento fa il suo giro" di Diritti?

    RispondiElimina
  5. Sarà che a forza di spostarci agli estremi ci siamo incontrati e superati senza accorgercene... La vecchiaia? Mah. Sul paziente siamo d'accordo che richiede cure diverse, ma questa non la vedo come una cura o come una malattia, ma come un'opportunità. Il film lo sto recuperando e lo guarderò. Ho capito il riferimento, comunque. Appartengo alla stessa minoranza occitana del film, due valli più in là, stesso dialetto, ma a volte l'isolamento montano fa brutti scherzi. C'è gente là che pensa di rivivere situazioni del passato che non esistono, credimi. C'è una via di mezzo tra il Dinamite Bla delle montagne e lo zio Paperone cittadino. Chiamiamolo equilibrio? Se ti dico che Sarkozy lo metterei sotto un treno mi credi? :)

    RispondiElimina
  6. Film visto. Niente male, è piaciuto anche alla mia fanciulla. Ci sarebbe da chiederti come l'hai scoperto. Comunque confermo quel che avevo detto, l'isolamento in montagna fa brutti scherzi. Incredibile, io che mi metto a tifare per un francese...

    RispondiElimina
  7. Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti.
    Al gas siamo molto attenti a tutte le questioni relative al ritorno ai campi, cultura e letteratura che ne trattano comprese.

    Così realistico e avulso da infingimenti o da fini edulcorate a lieta fine.

    Sì, il francese ci ha provato ma ha ricordato a molti locali i tempi della loro giovinezza, tempi che furono anche di vita grama e per i quali, molti di essi, hanno una repulsione, un odio molto forti, non so quanto consapevolmente.

    Avevo la intuizione che ti avrebbe mosso qualcosa, anche se non mi sarei aspettato di una tua simpatia per il protagonista.

    La chiusura dei montanari ha pergi e difetti. Sono umani anche loro. ;)

    RispondiElimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.