venerdì 2 febbraio 2024

Due cose

cose

  1. E' tornato Nessuno e questo è evento che mi rallegra, perché è persona idealistica, pura, nobile e guerriera.

  2. Da tempo il diario di Ugo Bardi è chiuso: ma ancor da più tempo esso aveva perso quei connotati che caratterizzarono, inizialmente, Effetto Cassandra, ovvero un certo rigore nell'affrontare la questione dei limiti e di cosa succede con fenomeni su macro scala connotati da quantità in crescita esponenziale in un mondo finito a capacità finite.
    A destra ho collegato Apocalottimismo, animato da Jacopo Simonetta e Igor Giussani, che io conobbi proprio in Effetto Cassandra.

31 commenti:

  1. Anch'io sono contenta che è tornato.

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    1. Non è un'ipotesi, è un fatto.
      Quindi corretto il modo indicativo, no congiuntivo.

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    2. Nel caso specifico di che è o che sia, i verbi con cui va usato il congiuntivo (che sia) invece che l’indicativo (che è) sono:

      • verbi di opinione e considerazione personale: credere, pensare, ritenere, supporre, immaginare, parere, sembrare, avere l’impressione, dire che.

      Es. Credo che Sabrina sia simpatica.

      • verbi che esprimono volontà, desiderio e preferenza: volere, desiderare, preferire

      Es: Voglio che sia così!

      • verbi che esprimono speranza, aspettativa, paura: sperare, aspettarsi che, avere paura che, temere che, augurarsi che

      Es: Mi auguro che sia tutto ok.

      • i verbi che esprimono incertezza, dubbi, irrealtà o finzione: non essere sicuri, non essere certi, dubitare che, non sapere se, ignorare se, fingere che, fare finta che

      Es: Dubito che sia semplice

      • i verbi che esprimono gli stati d’animo: essere felice che, essere contento che, far piacere che, dispiacere che, rallegrarsi che, rattristarsi che

      Es: Mi dispiace che sia andata male.

      Il congiuntivo è poi usato nelle forme impersonali:

      • Bisogna, occorre che, basta che, vale la pena che, può darsi che, si dice che, dicono che, pare che, sembra che

      Es: Bisogna che Giacomo sia dei nostri.

      Queste possono essere anche negative (non…):

      Es: È incredibile che ancora non sia in prigione!

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    3. Ah si, dimenticavo, non è una ipotesi, è un fatto.

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    4. Ho letto alcune pagine sull'uso del congiuntivo e dell'indicativo. Quella della Crusca, addirittura,
      riporta le differenze grammaticali (almeno due) nella storia.
      Mi pare che nel caso di percezione certa, come nel caso di Sara, si usa l'indicativo.
      Credo che sia un bene che Lorenzo sia tornato.
      Sono contenta che Lorenzo e' tornato.

      In ogni caso, ecco, se dovessi spiegarlo ad uno straniero, non sarebbe facile. Io sarei andato a sentimento, col congiuntivo.
      Invece leggendo ora, mi pare che Sara si stata nel giusto usando l'indicativo.

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    5. Ho scritto sopra come si usa il congiuntivo.
      Preferisci parlare e scrivere come uno del Burkina Faso?
      A me non importa, non puoi peggiorare molto l'idea che ho dei qui presenti.

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    6. Il fatto cvhe abbiate scritto sopra come voi ritenete debba essere usato il congiuntivo non e' legge di Dio scritta su tavole di topazio.
      E' possibile trovare varie pagine di grammatica sulla questione nelle quali e' spiegato come, in caso di certezza (io sono contenta che) si usa l'indicativo.
      Tra l'altro pure mi tiro quasi la zappa sui piedi perche' io avrei scritto, sbagliando, "Sono contento che Lorenzo sia tornato".

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    7. Coso, guarda che lo so che tu sei molto meno sveglio di come sembrerebbe dalle pose che assumi.
      Le regole che ho scritto sopra non le ho inventate io, le ho prese da un corso di grammatica per gli studenti.

      Se consulti le pagine di cose come la Accademia della Crusca parti da un problema di base, cioè che la tua scolarità è approssimativa e quindi non sei sicuro del fatto tuo e sei influenzabile dal primo Grillo che passa poi arrivi ad un problema della attualità, cioè che la "vulgata" è fatta dai "media", quindi se i giornali, la TV e i siti Internet iniziano ad usare l'indicativo al posto del congiuntivo, la Crusca lo assume come un "aggiornamento" dell'italiano che viene assunto nella lingua scritta dalla lingua parlata.

      Se tu ascoltassi la radio, capita sempre più spesso che "esperti" usino neologismi come "assetto" nel senso dell'inglese "asset" che non significa "assetto" in italiano ma "risorsa" o "strumento". Come in "gli asset aziendali" sono le cose su cui l'azienda può fare leva, i beni, le risorse, gli strumenti, le competenze e il personale. Stai sicuro che se lo ripetono abbastanza volte il termine "assetto" verrà certificato dalla Crusca. Un altro caso ovvio è la pubblicità in cui si ripete "diffidate dalle imitazioni" quando in italiano si dovrebbe dire "diffidate delle imitazioni". Nessuno corregge perché, come nel tuo caso, scolarità approssimativa implica "andare ad orecchio" e l'orecchio te lo fai sentendo ripetere il ritornello.

      Ai tempi di mio nonno ti rivolgevi alla moglie col "voi". Ai miei tempi insegnavano a dare del "lei" a tutti e in particolare alle figure autoritarie come professori, adulti, eccetera, oggi se io vado al supermercato coi miei capelli bianchi la cassiera ventenne mi da del "tu", nonostante la differenza di età e il fatto che io sia cliente. Mentre mi da del tu semplifica anche le forme verbali perché non le deve coniugare alla terza persona. No a caso il Fusaro che è un po' sparito dai "media", usava di proposito un italiano formale per rimarcare la differenza tra le cose che diceva e il contesto in cui gliele facevano dire, oppure tra lui e i suoi interlocutori che si esprimevano in italiano gergale.

      Ripeto, te sei libero di decidere di seguire la corrente ed adeguarti all'andazzo.

      So che Sara ha una laurea, presumo il lettere, per cui posso concedere il beneficio del dubbio che le scappi una espressione gergale del parlato, ogni tanto capita anche a me perché scrivo di getto e non rileggo. Nessuno è perfetto. Però spero anzi pretendo che Sara sappia usare il congiuntivo perché altrimenti non è tanto un problema per Sara quanto un problema per la collettività che concede diplomi di laurea a gente semi-analfabeta.

      Nel tuo caso ho detto, ormai è palese che hai dei limiti molto sotto l'immagine che dai.
      Non è un problema di forme, chi non sa leggere, scrivere e parlare non sa nemmeno pensare.
      Chi non sa pensare non può esercitare la piena cittadinanza.

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  2. ...e soprattutto guerriera:)

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  3. Ciao, desidero sapere come stai? Spero che il tuo cammino sia diventato lieve!

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    1. C'e' ancora da lavorare e riportare in forma la muscolatura.

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  4. ma perchè il bobbolo usa volentieri il verbo essere per dire "è tornato" ed invece si ostina a non usarlo e dice "ha piovuto" invece di "è piovuto"
    ???

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    1. Vado a memoria: verbi transitivi richiedono l'ausiliare avere, verbi intransitivi l'ausiliare essere.

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    2. Facciamola breve tanto è inutile.
      Piovere si può usare indifferentemente con "avere" e con "essere".
      Si usa solo "essere" quando l'azione è figurata, cioè non descrive la pioggia ma il cadere dall'alto di qualcosa imprevisto, "è piovuto dal cielo".
      Se devo azzardare una ipotesi, direi che la ragione d'essere dello "avere" è che in passato si faceva un uso transitivo del piovere qualcosa nel senso di gettare, fare cadere e ci voleva un soggetto come in "Tizio piove sassi dalle mura - Tizio ha piovuto sassi".

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    3. Pure io ho pensato all'uso "transitivo" di piovere.
      Ma in questo caso, direi, "E' piovuto" indica l'azione in se', non c'e' complemento: insomma, direi proprio il caso intransitivo e quindi ausiliare essere.
      Direi, inoltre, che e' probabile che ci siano dei regionalismi: in alcune zone del Meridione si tende ad usare l'usiliare avere anche con verbi intransitivi che vengono usati come transitivi.
      Anche se...
      Mio papa', cultore della lingua italiana e dei dialetti, mi disse che in molti dialetti esistono registri colti: ad esempio, NON e' vero che in molti dialetti NON si usasse il congiuntivo: il congiuntivo esiste(va) anche in molti dialetti.
      Solo che... anche i dialetti, come lingue locali preunitarie, avevano grammatiche e registri con cui (non) rispettarle.
      Per tornare a tema, sarebbe interessante sapere se in quelle zone del Meridione, la transitivizzazione di alcuni verbi intransitivi fosse solo un parlare rozzo, anche nella lingua locale (con un registro colto in cui cio' non avveniva) oppure se fosse una caratteristica linguistica.

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    4. Torno a quanto scritto sopra.
      La banalizzazione del modo di esprimersi è funzione dell'appiattimento del pensiero.
      L'appiattimento del pensiero è necessario alla Classe Dirigente per imporsi sull'Umanità subordinata.

      L'unica cosa che posso fare è consigliare a tutti, anche quelli che non sanno usare il congiuntivo, di ascoltare Radio Radicale.
      Oggi per esempio a pranzo sentivo la seduta del Parlamento Europeo che discuteva il finanziamento da 50 miliardi di Euro all'Ucraina.
      Non è interessante tanto l'argomento specifico quanto le cose che dicono i parlamentari nei loro interventi, alcuni sono veramente surreali.
      Si ritrovano puntuali, come fotocopie, nelle cose che leggo nel blogroll a destra e qui, cosa che mi conferma ancora come io abbia a che fare con automi che non fanno altro che ripetere parole e gesti a macchinetta.

      Ancora più interessanti sono le sedute del Parlamento Italiano perché in quel caso, non dovendo passare per l'interprete, possiamo apprezzare anche le sfumature, nell'accento, nel lessico e nel modo in cui si propongono gli argomenti.
      Non solo ci sono parlamentari che faticano ad esprimersi in italiano o usano le citate espressioni gergali che ripetono le cose che sento dai "media" ma le argomentazioni sono infantili, ad un livello inconcepibile, considerata la sede dove si dovrebbe legiferare e che, sempre in teoria, in una Repubblica Parlamentare ha la supremazia sugli altri Poteri dello Stato.
      Ora, chiaro che se un Ministro può e forse deve essere una persona competente perché non è eletto ma incaricato, il parlamentare rappresenta gli elettori e quando deve legiferare sui reattori nucleari può anche essere un pastore analfabeta, nulla lo vieta. In teoria il parlamentare dovrebbe documentarsi e farsi spiegare le cose dai funzionari che sono pagati apposta per fornire queste consulenze ai rappresentanti eletti. Il problema è che tutti, quindi anche i Parlamentari, sono condizionati all'appiattimento del pensiero e il comportamento robotico. Infatti quale è la premessa della famosa "Democrazia Diretta" dei Grillini? Che "uno vale uno", nel senso che tutti sono uguali, tutti possono esprimere una "opinione" sui reattori nucleari o sul letame, tramite un sondaggio sul Web. Qual è la barriera in ingresso per la "Democrazia Diretta"? Nessuna. Si certifica che non solo chi non sa e non capisce un cazzo può avere una "opinione" su qualsiasi cosa ma che questo DEVE essere la regola.

      Quindi, citando uno "chef" che diceva "chi ha deciso che si deve cucinare in un modo invece che un altro?", chi ha deciso che si debba usare il congiuntivo e chi ha deciso che se tu vai in discesa con l'auto elettrica la batteria non si ricarica. Io ho la mia "opinione" e tanto basta.

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  5. A destra ho collegato Apocalottimismo, animato da Jacopo Simonetta e Igor Giussani, che io conobbi proprio in Effetto Cassandra.

    Mah ...
    al volo, su quel sito ho letto robe come [ Byoblu contribuisce a sdoganare le peggiori bufale, a elevare ciarlatani a grandi intellettuali, a presentare delinquenti della peggior risma in benefattori dell’umanità ].

    Non chiederò spiegazioni all'autore di queste parole diffamatorie, perché al momento non ho il tempo fisico di discutere e nemmeno la voglia.
    Diciamo che, d'acchito, mi sembrano il verso del gorilla che mostra i muscoli per sembrare una voce più prestante nell'ecosistema dell'informazione alternativa.

    Amen.

    ===

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    1. Signor Marco: era da tempo che non leggevo Apocalittismo e non ho letto tutte le pagine che mi son perso.
      Inoltre il sito potrebbe essere in gran parte interessante anche se contenesse alcune pagine opinabili, sulle quali potrei essere in disaccordo.
      Come scritto, Apocalittimismo e' per me interessante perche' esamina i disastri causati dalla crescita antropica, economica esponenziale in un mondo finito.
      Byoblu: vidi qualcosa di tanto in tanto.
      In ogni caso, come scrissi in un mio commento da voi, a me non piace granche' 'sta cosa della controinformazione che, in soldoni, e' un approccio antagonistico: essere contro una cosa che e' corretta non mi sembra una gran trovata e un servizio alla "verita'".
      In ogni caso, penso che la cosa migliore, sia andare nella pagina che avete trovato e lasciare un commento critico.

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    2. Ma infatti, gli stessi opinion leader dell'attuale controinformazione italiana preferiscono altre espressioni quali ''informazione alternativa'', ''informazione non allineata'', eccetera.
      Rifiutano con fermezza l'etichetta di bastian contrari.

      Ora.
      Talvolta sì, pare anche a me che pure loro caschino nella faziosità.
      Ma negli ultimi 4 anni hanno fatto un lavoro enorme e di qualità, che ti consiglio di approfondire.

      Per quanto riguarda i commenti su quel blog ... non ho tempo, come ho scritto sopra.
      Sono andando di corsa pure adesso !

      +_____+

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  6. Però che "accoglienza" che avete fatto al Sig.Ego:))

    Lui va "pazzo" per queste disquisizioni ,meglio finirla lì e dire :hai ragione a prescindere.

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    1. Ogni tanto mi domando cosa c'è nella crapa di uno che scrive un commento senza alcun contenuto ma solo per manifestare il suo fastidio e insofferenza poi siccome non ho l'interesse dell'entomologo per gli insetti anzi mi fanno un po' schifo, risolvo la questione dicendo che la mamma di questi elementi è spesso gravida e siccome il cantico delle creature, avranno anche loro una funzione ecologica, come le zanzare.

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    2. > manifestare fastidio e insofferenza

      Nessuno, siete tornato in ottima forma e gladio e randello sono tornati ad abbattersi su cretini, cretinini, pensieropiattisti, automi, ottusi, etc. . Ecco i vs. commenti nei quali avete espresso fastidio, disprezzo, insofferenza.
      Non sarete certo l'unico ad avere qui il diritto divino di osservare e criticare.
      A propositoc di comportamenti automatici: non e' che ne siate immuno, eh!?
      Come osservato da un anonimo, gli automatismi "a randello" della vostra interazione con gli altri commentatori, non e' che siano cosi' efficaci rispetto ai vs. obiettivi educativi.
      Non e' randellando con piu' forza che riuscirete ad ottenere risultati, a con-vincere.

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    3. In questi casi mi domando da anonimo come ti arrivano le notifiche di omonimo che commenta?
      Sempre connesso è una risposta molto plausibile e poi perché rispondere sotto dicitura di un certo Sig.Ego e ancora il perché rispondere se è al pregiudizio che solo devi?

      Sig.Ego la saluto cordialmente e rispettosamente:)


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    4. Anonimo "6 febbraio 2024 alle ore 16:12": nel corso degli anni io ho imparato a prendere il buono delle persone e lasciar perdere il resto.
      Quindi io apprezzo i contenuti, quando validi, del signor Nessuno (ho imparato molte cose) e lascio perdere il resto.
      Apprezzo la vs. ironia.

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    5. Se rileggi il mio scritto vedrai che ho chiaramente spiegato come il problema siano i commenti privi di ALTRO contenuto che non sia la insofferenza.
      Viceversa, noterai come, a prescindere dalla insofferenza, io scriva pagine e pagine per argomentare, tanto che mi è sempre stato rinfacciato che evidentemente se scrivo tanto non ho un cazzo da fare, in verità è una via di mezzo, un po' mi annoio altrimenti, certo, non perderei tempo qui ma il fatto è che penso e scrivo con una discreta velocità, non sono stitico come le persone abituate al limite dei tot caratteri per ripetere a macchinetta.
      Mi piacerebbe che quello che scrivo fosse confutato con lo stesso metodo ma evidentemente non è questo il luogo e non è questa la gente.

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    6. Non ricambio i saluti perché preferirei tu non esistessi.

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    7. Notare la consecutio.

      Traduzione per chi ha fatto la "Scuola-Lavoro", significa che i tempi dei verbi nella frase sono conseguenza uno dell'altro.

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    8. Quanta "insofferenza" nella sofferenza.

      Pensavo guardassi Sanremo invece eccoti qua ancora a commentare e a brontolare.

      Ma io esisto , esito eccome,tranquillo non è frutto della tua immaginazione:)) e per questo che ti risaluto, poi nel caso riapri il tuo vecchio blog ti farò notare come e dove sei cambiato durante il tempo.Migliorato in parte ,l 'altra non saprei vedi te

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  7. @unuomoincammino

    mi scusi ,ma nel caso mi dovesse servire un difensore , gentilmente glielo comunico per iscritto:))

    Se poi magari si è un po risentito del trattamento che le ha sempre riservato l'escursionista montanaro e vuole approfittarne per "difendersi" personalmente ,prego faccia come se fosse a casa sua:))

    p.s
    Il post intitolato "la maestrina " ha ceduto il post(o)al professore io so tutto:))

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