giovedì 29 febbraio 2024

Effic & effic

Durante una lezione (si trattava di un corso che seguivo che era organizzato e tenuto dall'Università Cattolica, a Milano, direi intorno al 2004) mi colpì, per la prima volta, il rimarcare la netta distinzione tra efficienza ed efficacia.

Il mondo economico prima moderno e poi contemporaneo punta quasi esclusivamente sulla efficienza.
Media, rapporti economici, grafici, dirigenti, strumenti, tutto tende a puntare sulla efficienza massima, che asintoticamente tende orizzontalmente inferiormente ad un massimo (io ritengo che non sia un asintoto orizzontale ma una curva che, olre il massimo, cala ma lasciamo perdere, ora, la legge dei rendimenti descrescenti).
A quel tempo, per spiegare la differenza tra i due termini, il professore usò un'immagine molto chiara: se volete capire al volo la differenza, pensate al personale del pronto soccorso oppure ai Vigili del Fuoco che, per essere massimamente efficaci (intervenire con celerità in eventi non programmabili / imprevisti) sono molto inefficienti, passando gran parte del tempo in attività che esulano gli obiettivi  funzionali primari.

L'efficienza, strettamente legata a specializzazione e parcellizzazione dei processi e delle filiere, è solo un criterio secondo cui valutare un sistema.
L'efficienza è un criterio incompatibile con l'efficacia ma anche con altri criteri, in primis quello della resilienza ovvero la capacità di sistemi complessi di mantenere le funzioni primarie in un intervallo accettabile anche in occasioni di accidenti imprevisti.

  • Negli anni 2021 e 2022 in seguito agli anni della pandemia prima e della sindemia dopo dei 2019 e del 2020, era frequente avere la risposta "Spiacenti, ma non disponiamo del prodotto xyz in quanto i fornitori sono in grande ritardo con le consegne".
    Sistemi industriali (molto) efficienti non riuscivano a reggere e a recuperare le mancate produzione di molti mesi.

  • Ieri, un commento di Mr KeyMasher riportava l'attenzione sulla banca dei semi.
    Qui cambiamo contesto e passiamo a quello dell'agricolutra (a prima parte della filiera del cibo): è noto da molto tempo, a chi bazzica la pianura Padana e le (sempre meno) estese coltivazioni di mais, che quegli ibridi ad alta resa sono sterili, ovvero quei chicchi gialli, piantati in terra, quasi mai portano alla germinazione di una nuova pianta di mais.
    Se si spostiamo dal come al perché, si possono pensare a complotti, al catastrofismo, o ad altro.
    Io avevo pensato ad un sistema efficiente che vuole ottimizzare la produzione in quintali per ettaro, rinunciando alla germinabilità (resilienza) e delegando la produzione della semenza a fornitori specializzati di sementi.
    La fragilità del sistema non è solo nella filiera o nella dislocazione e accesso alle sementi, ma anche nella fase produttiva: gli ibridi sono spesso fragili, richiedono molte risorse (concimazione ed acqua), soffrono condiziobni anche solo subottimali (e.g. piovosità ridotta ancor prima della siccità), si allettano in caso di vento, richiedono uso massiccio di veleni per contrastare gli attacchi parassitari, fungini etc. dovuti anche alla propria fragilità.

  • Molte aziende hanno ruoli critici / importanti che sono affidati ad una sola persona.
    Semplicemente è troppo costoso, a breve termine, gestire una ridondanza nel ruolo.
    Questo si sta rivelando una vera e propria spada di Damocle, visto che nei prossimi otto, dieci anni, almeno il 30% di tecnici (fisici, ingegneri, informatici, chimici, etc.) aventi ruoli e importanti e unici, se ne andranno in pensione.
Anche in occasione delle alluvioni del maggio 2023 in Romagna, o quelle successive in Toscana settentrionale, il mio dubbio fu ed è: fu una scelta (visto che questi terreni sono fertili, decido di strappare altri 10m al fiume torrente, costruendo argini [di sabbia !] più alti, perché considero maggiore i benefici in 50 anni di rese agricole (o industriali) elevate rispetto ai danni, per quanto rilevanti, che mi capitano per l'alluvione per la piena cintuantennale) oppure una non-scelta, un seguire il solo criterio della massima utilità a breve termine trascurando ogni altra considerazione?

Nel video a corredo un'altro caso di presunta efficienza: la maggior parte delle persone crede che "i fiumi debbamo essere tenuti puliti in modo che l'acqua vada via velocemente".
Peccato che... sia la soluzione sia semplicemente bagliata, nella grande maggioranza dei contesti reali, visto che questo accelera i picchi di piena a valle e aumenta la capacità erosiva delle correnti, col quadrato della velocità. In qualche centinaia di metri a monte della rottura in sponda destra dell'argine, la aumentata velocità della corrente del fiume Idice letteramente distrusse gran parte degli argini.
Ecco, in questo caso mi chiedo se sia l'efficienza o l'efficacia ad essere incompatibile con la resilienza.

37 commenti:

  1. Manca un passaggio. Le cose efficaci sono la conseguenza delle cose efficienti. Più precisamente, le cose efficaci sono la eccezione delle cose efficienti. Nell'esempio che hai fatto, i pompieri sono stati inventati come conseguenza del fatto che le case nelle città erano fatte con materiali infiammabili e vi si usavano comunemente fiamme libere per l'illuminazione, la cucina, il riscaldamento ed altro. Posso aggiungere un altro esempio, il paracadute è stato inventato come conseguenza del fatto che gli aerei erano macchine complicate con tanti aggeggi che si potevano guastare, specie in caso di uso bellico.
    In teoria tu potresti costruire case a prova di fuoco e aerei con meccanismi ridondanti che continuino a funzionare in caso di guasto ma questo sarebbe antieconomico quindi il meccanismo prevede una regola che è sufficientemente efficiente e una eccezione che è abbastanza efficace.
    Nota che si vive senza efficacia, quindi senza pompieri e senza paracadute ma non senza efficienza, cioè senza città o aerei.

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  2. Ad esempio la tecnologia ha un'efficienza in campo agricolo da ridurne un dispendio di energie fisiche,ma se non si è in grado di prefissarsi un obiettivo fallisce l'efficacia e l'efficienza:)

    Insomma bisogna saper destreggiarsi con i fatti ben più che per le parole:)

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    1. Infatti tu non sai scrivere.
      Chi non sa scrivere non sa pensare.

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    2. Grazie , vedrò di esercitarmi su queste lacune ben identificate:)

      Un giorno spero che mi vorrai dare una mano a costruire una recinzione per il mio orto ,dove i cinghiali hanno fatto casa.Adesso pensala e scrivila come ti va più a genio.Saluti

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    3. Se ci sono i cinghiali è perché hanno deciso che devi sparire, adeguati. Come quando l'orso sbrana il passante e sul giornale scrivono che l'orso ha tutto il diritto di sbranare gli intrusi. Perché devi togliere ai cinghiali il terreno dove vanno a grufolare solo per l'idea egoistica tipicamente specista che la terra è tua e non loro? Col tuo recinto sei il cancro del pianeta. Non vedo l'ora di passeggiare tra le rovine di casa tua e comporre versi leopardiani.

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    4. Grazie,volevo solamente testare meglio la tua valida capacità di saper pensare e quindi scrivere.Nessuna recinzione si va su terreno libero.Bravo.
      Ma una recensione su quanto da te scritto e pensato o viceversa ...quasi quasi:)

      Vedi ,non possiamo mai sapere la differenza tra efficacia ed efficienza senza un campo sperimentale,direi che ti sei gentilmente messo a servizio.

      Ma nooo non ringraziarmi!..conosco la porta per uscire .Grazie eh,stammi bene 😉

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    5. Vai dove vuoi, non puoi scappare da te stesso.

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    6. Io non scappavo da me ,ma da "te stesso".Presumo vuoi far pace?:))

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  3. Bel pezzo: mi è piaciuta la differenza fra efficienza ed efficacia...

    Riguardo alla sterilità delle piante, forse mi sbaglio, ma mi sembrava di aver sentito dire che erano volutamente prodotte sterili in maniera che l'azienda produttrice ne potesse mantenere sempre il controllo e il monopolio.

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  4. Coso, scrivo qui perché se rispondessi dall'altra parte andrebbe perso. Riguardo Putin comunista non nazista. Devo supplire anche in questo caso ad anni di scolarità approssimativa quando professori compagni cercavano di instillarti delle nozioni mentre tu avevi in testa la fica.

    La Russia attuale si trova nella identica condizione della Germania a inizio Novecento, se compariamo la sconfitta nella Grande Guerra al collasso dell'URSS. A parte le conseguenze economiche e sociali, la catastrofe in Germania azzera definitivamente la monarchia e l'aristocrazia e afferma la borghesia. La borghesia è stata educata ai valori vagamente risorgimentali del sangue e terra, quindi deve trovare una spiegazione alla sconfitta, quando è intimamente convinta di essere superiore a tutto e tutti e che Dio sia dalla sua parte. La spiegazione della sconfitta è il tradimento, cosi come il Fascismo si fonderà sulla "vittoria tradita", in Germania sarà il tradimento della "Classe Dirigente" in combutta col "Nemico Esterno". Un omuncolo come Hitler si afferma perché, come Mussolini e come Putin, era un genio in due cose, fiutare l'aria e condurre (duce, fuhrer) il popolo dove il popolo vuole andare, circondarsi di un apparato di psicopatici criminali che fanno piazza pulita di ogni opposizione. Quello che Hitler promette ai Tedeschi è la vendetta, la Seconda Guerra Mondiale in realtà è il proseguimento della Prima e si conclude con la parata per le vie di Parigi, che ricompensa i Tedeschi della sconfitta a tradimento e rimette le cose al loro giusto posto. A quel punto Hitler e il suo circolo avrebbero probabilmente voluto un armistizio e ritrattare le condizioni della resa ma avviata la macchina si trovarono alle prese con lo stesso meccanismo che non aveva funzionato la prima volta e cioè che, data la sproporzione di risorse, era solo questione di tempo. Il nazionalismo esasperato è una ovvia conseguenza tanto della educazione ottocentesca della borghesia circa la superiorità di "noi" contro tutti gli altri, che serviva a creare le Nazioni e del fatto che la Germania è uno stato federale, come la "Russia". E' un equilibrio precario tra spinte centrifughe e centripete per cui a tratti un elemento prevale sull'altro. Tutta la pompa, l'apparato, la retorica, perfino l'iconografia che Putin usa in "Russia" sono copiati pari pari da quelli dei Nazisti, che incidentalmente erano Nazional Socialisti. Sono copiati perché insistono su una condizione quasi identica, al netto del fatto che la Germania aveva una storia mentre la "Russia" se la deve inventare e perché hanno lo stesso scopo. Ironicamente, la sproporzione delle risorse è maggiore oggi di allora, è solo questione di tempo. La "Russia" deve mettere in piedi l'economia di guerra quando il resto del mondo nemmeno se ne accorge. Io e te non siamo stati richiamati e non lavoriamo in una fabbrica di munizioni o di cuscinetti a sfera. Il tuo problema sono il tango e le vacanze. Se Putin non fosse l'omuncolo che è e gli importasse degli altri, capirebbe che la sua "guerra santa" è ridicola, patetica, considerato che il "Satana occidentale" sta usando solo l'Ucraina, armata alla meno peggio coi fondi di magazzino, per tenerlo a bada.

    Vorrei avere le competenze, il tempo e la tigna per scrivere un trattato sulle ragioni per cui in Italia ci sono "russofili" che tifano Putin contro l'Ucraina e contro la NATO. Era più facile al tempo dei compagni trinariciuti alla Peppone. Almeno all'epoca Peppone andava su e giù per Brescello col trattore donato dal fraterno popolo dell'Unione Sovietica. Oggi Orsini e Dibba fanno la boccuccia a culo di gallina però finisce li, perché non c'è un iPhone "russo". Sui MAGA americani dovrebbero scrivere gli Americani, visti da qui sono un circo di mostri.

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    1. Insomma, la solita miscela di nazionalismo e imperialismo che sono ortogonali a fascismo, nazismo e comunismo.
      Ancora, il fatto che gli SUA perseguano gli interessi del proprio impero in Ucraina, non li rende, da questo punto di vista, affatto differenti.

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    2. A volte rimango a bocca aperta a leggere/sentire cose cosi enormemente stupide.
      La differenza tra gli USA e l'URSS, oggi "Russia", è che il tuo problema sono il tango e le vacanze quando mia mamma e i suoi sei fratelli dovevano andare a spigolare, cioè raccogliere dal campo i chicchi di grano caduti durante la mietitura. Un chicco alla volta. Oppure andava dal panettiere che le vendeva un sacchetto con dentro le briciole del pane avanzate dal taglio delle pagnotte. Glielo vendeva, il sacchetto, mica glielo regalava. Di quei sei fratelli poi uno morirà di difterite e un altro travolto dal crollo di un muro pericolante.
      Non capisco e non sopporto la ipocrisia di gente che gode di tutti gli agi e i vizi possibili e nello stesso tempo rinnega le ragioni di questi agi e vizi.
      Se invece di essere invasi dagli USA fossimo stati invasi dall'URSS avremmo conosciuto decenni di miseria materiale, morale ed intellettuale, come i Paesi dell'Est che appena hanno potuto sono corsi verso Occidente per fare domanda di adesione tanto alla UE che alla NATO.
      Torno a dirtelo, la ragione della guerra santa di Putin è che in "Russia" non riescono a fare i conti con la contraddizione della predicazione sull'inevitabile destino di grandezza e supremazia su tutte le genti e la constatazione di essere un impero coloniale in cui una stretta aristocrazia di benestanti tiranneggia una moltitudine di straccioni sdentati, alcolizzati, drogati che si arrabattano in tutti i modi solo per sopravvivere. Mentre il resto del mondo LI IGNORA e questo è l'insulto più grande. Quello che i "Russi" non sopportano non è la minaccia NATO quanto il fatto di essere l'ultima ruota del carro, irrilevanti, inesistenti. Per cui fanno come gli infanti, piangono e strepitano nel modo che gli è stato inculcato, una bella guerra con quelle migliaia di carri armati costruiti invece di scarpe, vestiti, pane e salsicce.

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  5. Da fan di Aristotele e di un tizio incarnato dovrei sguazzare in ciò che riguarda il creato, eppure fisica e scienze naturali mi ostano. Sento che cogli qualcosa, alla luce del corso del 2004, attaccandoci la resilienza e mi pare che la frase: “se sia l’efficienza o l’efficacia ad essere incompatibile con la resilienza” sia il nocciolo. Qual è il metodo migliore per rendere il fiume capace di non essere distruttivo in caso di grandi piogge? Stiamo parlando di interventi umani? Mi piacerebbe se la tua scoperta, apparentemente contraria agli interventi fatti sinora, fosse giusta. Sostengo la passione per trovare soluzioni alle alluvioni.

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    1. Falla logica, il "tizio" non esisteva prima di incarnarsi in Tizio. A meno di non postulare che sia sempre esistito come ente a-temporale. Questo però ci porta alla domanda del perché una entità a-temporale decida di incarnarsi proprio in quell'istante e in quel luogo, di tutti i possibili istanti e luoghi o perché non incarnarsi in tutti gli istanti e in tutti i luoghi. Poi c'è la faccenduola della divinità una e trina, che non credo nessuno abbia mai veramente capito. Perché se postuliamo che sia la stessa divinità che si manifesta in tre forme diverse, sussiste l''ovvio paradosso che queste forme debbano essere sincronizzate per essere una oppure asincrone per essere tre. Vedi il celebre "padre, perdonali". Se Tizio fosse stato coincidente con Padre non gli avrebbe parlato come ad un ente separato. A meno di non fare finta a beneficio della platea e in realtà parlasse a se stesso, che non è tanto simpatico.

      La domanda sul fiume ha una risposta semplice, dipende da quante risorse vuoi investire. Con risorse illimitate volendo si potrebbe deviare il corso del fiume. E' una cosa che è stata progettata più volte, per esempio se non erro in Toscana le città stato in guerra pensarono di deviare l'Arno. Però il calcolo del dare-avere è quello per cui sappiamo che ogni dieci o vent'anni c'è un terremoto però non demoliamo tutti gli edifici per rifarli antisismici, accettiamo piuttosto di piangere i morti e di fare la commedia della "ricostruzione". Stessa cosa il fiume, come dicevano durante la Grande Guerra, toca a chi toca quando la vien.

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    2. Se qualcuno si domanda perché il Cristianesimo è palesemente politeista, anche senza scomodare Maria e i Santi.

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    3. l fiume dovrebbe essere reso largo, basso, alberato.
      Il che è incompatibile con la densità antropica che abbiamo e col fatto che ogni metro quadrato ad esso sottratto vengono utilizzati per la economia.
      Tutti i geologi sanno che i fiumi si deviano "per gioco" nel senso che basta una piena un po' più forte e il fiume distrugge argini, soglie, barriere e si riprende il corso tradizionale.

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    4. Ricordo un filmato "fatto in casa" che mi mandò un mio amico-di-penna dalla Nuova Zelanda in occasione di un'alluvione disastrosa che ebbe luogo nel 2004 o giù di lì. Il filmato riguardava ambienti di campagna, non di città. Ci si vedeva un'intera pianura trasformata in un lago a perdita d'occhio. Ebbene, le POCHE case erano TUTTE costruite sulle rare aree che emergevano dalle acque. Evidentemente, le case che era necessario costruire in quel luogo (grande quanto l'Italia, ma allora con tre milioni di persone in tutto, due dei quali concentrati in non più di tre o quattro città), si potevano costruire in luoghi accuratamente scelti tra i MOLTI disponibili in relazione alle esigenze. È storia vecchia, ne abbiamo già parlato infinite volte, e non serve a nulla.

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    5. Pensavo, prima, alla ingegneria idraulica del Po: primi argini e poi, ampie aree golenali alberate (rallentano la corrente e le radici trattengono il fondo) poi argine maestro.
      Non è che non si sappia come devono essere gestite le grandi e rare piene.
      Nulla a che fare con i corsi inferiori dei corsi d'acqua emiliano-romagnoli, alti e stretti profondi canali con sponde di... sabbia (sigh!), senza aree di espansione.
      Quando sfociano in pianura sono larghi, bassi, con le sponde alberate.
      Insomma, uno stravolgimento che si paga, ogni piena x-ennale, in modo molto caro.
      In termini di questa pagina li si crede efficienti ma, in realtà, non c'è alcuna gestione efficace delle eccezioni alias alluvioni.

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    6. Coso, i geologi non sanno un cazzo DEL FUTURO, sanno le cose che vedono e che sono tutte nel PASSATO REMOTO.
      Il geologo per definizione non è uno che progetta cose dato che come ho detto la sua "scienza" osserva cose successe milioni di anni addietro.
      Di più, siccome il geologo non progetta, non ha strumenti ne teorici ne tecnici per cambiare le cose, dato che, ancora, deve solo osservarle, quindi non è il geologo che ti può dare delle soluzioni.
      Se poi aggiungi RAI 3 con tutta la retorica anni Settanta del "moriremo tutti" ottieni il quadro della situazione "pseudo-ambientalista".

      Partiamo da un presupposto.
      Lasciare le cose come stanno è un treno che ha lasciato la stazione tanto tanto tempo fa.
      Quello che abbiamo adesso è la senescenza dell'Italia (dell'Europa) che segue la fase di crescita forsennata del "boom economico" che poi era il modello americano ma applicato ad un territorio sovrappopolato e già sfruttato da millenni.
      Vedi bene che tu quando invecchi non dici "ma si, mi si è guastata l'articolazione dell'anca, vorrà dire che starò sdraiato e poi morirò".
      Tu vai all'ospedale e ti mettono una protesi, investendo tante tante risorse con le quali si sfamerebbero migliaia di bambini del terzo mondo.
      La stessa cosa vale per tutto, compreso la faccenda delle inondazioni.
      Le civiltà urbane sono nate proprio con la realizzazione delle opere idrauliche, principalmente per l'irrigazione e/o la bonifica di aree paludose.
      Mio nonno buonanima ai primi del Novecento andava in giro per l'Italia, credo per conto di Micoperi, a scavare canali di bonifica.
      Opere che col senno di poi a volte sono state problematiche, come la copertura del Seveso a Milano Niguarda, per cui adesso si devono scavare le famose quattro "vasche di laminazione" di cui ne hanno fatta solo una tra Milano e Bresso.
      Allo stesso tempo però le opere di mio nonno e colleghi hanno permesso di colonizzare nuovi terreni, ci sono città costruite ex novo e di eradicare, almeno fino all'arrivo dei nuovi italiani, la malaria.
      Mio zio buonanima ha lavorato alla logistica dei lavori della diga di Assuan. Cito:
      "La costruzione iniziò nel 1960 e l'Alta Diga fu terminata il 21 luglio del 1970, mentre la creazione del bacino che avrebbe accolto le acque si era completata nel 1964 e da quel momento si era iniziato a riempire anche se la diga non era ancora stata completata, fino a raggiungere la capacità massima nel 1976.
      La diga fin dall'inizio spaventò gli archeologi, in quanto il sito archeologico di Abu Simbel e molti altri templi della Nubia rischiavano di essere sommersi dalle acque del bacino che si sarebbe creato. Nel 1960 l'UNESCO lanciò una grandiosa operazione internazionale per risolvere questo problema, vennero localizzati i monumenti che sarebbero stati sommersi, quindi spostati ..."
      Non so se è chiaro, hanno smontato dei templi egizi e li hanno rimontati da un'altra parte.
      Deviare i fiumi è possibile come andare sulla Luna e il geologo non ne sa nulla. Non è un problema tecnico ma un problema di costi, ovvero costa tantissimo, tende ad infinito e probabilmente ci sono alternative più economiche, per esempio non fare nulla e incassare i danni quando capitano oppure spostare le case che sono state costruite nel bacino del fiume da un'altra parte. Vale per tutto, come ho detto, il caso dei terremoti è ovvio, tutte le città della Terronia sono a rischio sismico e nessuno le ha demolite per rifarle nuove ma ci sono anche dei paesi costruiti sulle pendici dei vulcani che aspettano di rifare Pompei. La gente di Genova ti dice che lo scarico dei fiumi che poi sono di fatto collettori fognari, è la "spiaggia" di Genova. Siccome è la "spiaggia", non ci vuoi fare le case sopra?

      Come dicevo se fa più caldo piove di più ergo bisogna mettersi di buzzo buono a scavare, costruire, fare e disfare.
      Se non facciamo niente, ci troveremo a gestire le conseguenze della senescenza di tutto il baraccone.
      Che è una scelta anche quella, potrebbe essere quella più conveniente, non ne ho idea.

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    7. Ripeto, Coso, la domanda non è "come si fa" ma "quanto costa".

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    8. Il quanto costa non è un dettaglio, è ciò che decide, molto spesso, la fattibilità. Questo è correlato al rapporto costi / benefici.
      Qui subentra una variabile fondamentale: su che periodo di tempo?
      I costi delle alluvioni da piene x-ennali vengono trascurati.
      Insomma, il solito tutti, maledetti e subito.
      La pre-venzione fa parte di quella visione del futuro che è stata abolita nella liquidità centrata sup consumo più veloce possibile anche arraffandole dalle generazioni future (l'incultura di deficit e debito).
      UUiC

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    9. ... anche arraffando le risorse dalle generazioni future

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    10. Coso, per me è deprimente e non ci godo affatto a dirtelo ma tu e tutti i qui presenti manifestate una scolarità approssimativa per cui non sapete che binari avete dietro di voi e non riuscite a capire come mettere i binari davanti.

      Questa storia del "costi benefici" risale ai primi del Novecento con la polemica tra i "futuristi", i quali poi si arruoleranno nella Grande Guerra che nella loro visione era un evento creativo e catartico, per morirci a bizzeffe e la "sinistra" che si piccava di essere "materialista" quando, insisto, la dottrina "socialista" poi "comunista" in realtà è una pseudo-religione, per cui nell'interesse dell'Uomo si fanno i genocidi.

      Come dicevo altrove a proposito della dualità antitetica di "interesse" contro "morale", l'uomo non vive di solo pane e quindi non ha senso aspettarsi che si facciano cose che risultino da un calcolo sulle quantità, in bene e in male, cioè possiamo vedere slanci di altruismo come eccessi di egoismo, possiamo vedere opere geniali e produttive e opere stupide e distruttive. Però in tutti i casi le ragioni che vengono addotte sono UNA BALLA.

      La domanda di partenza era "come" e la risposta è "con una scarica di tecnologia ad un costo esorbitante".
      Se la domanda fosse "quanto costa", evidentemente discende dal "come" ma potrebbe anche essere "whatever it takes", che come vedi non è una risposta che non hai mai sentito.
      Ancora, se la domanda fosse "perché?" dovremmo entrare nel campo della metafisica, come mi dissero a scuola quando non capivo il senso della Fisica e pensavo che servisse a cercare il perché dell'Universo. Invece no, la "Scienza" non cerca nessun "perché", si limita a descrivere quello che vede.
      Se entriamo nel campo della metafisica è abbastanza velleitario volere motivare le scelte col "costi benefici", sono millenni che si fanno le cose più incredibili e assurde al motto "Dio lo vuole".
      Bisogna anche tenere presente che "Dio" può benissimo essere, tanto nella sua mente che in quella dei collegati, un autocrate o un riccastro.
      Infatti vedi bene che non si fanno statue solo degli Dei, anzi, la maggior parte delle statue sono di persone viventi o appena defunte.

      Infine, "costi benefici" si scompone in tanti "costini e beneficini" e questa cosa è catastrofica perché chi riceve i "beneficini" di solito non paga i "costini" derivanti, magari ne paga altri oppure nessuno. Quindi vedi bene che c'è gente ben felice di ricevere uniforme, stivali e stipendio per fare lo sterminatore, oppure per fare finta di pulire le strade o per tenere a bada per qualche ora una masnada di ragazzini erroneamente definiti "studenti". Ci vuole poco a vendere il "ponte sull'oceano" o il "bonus qualsiasi cosa" a migliaia o milioni di persone che riceveranno ognuno la sua fetta, fettina, fettona di torta e lo scontrino lo porteranno altrove e dipoi e si fatica a collegarlo alle fette.

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    11. La fotografia e' nitida e precisa, Nessuno e... concordo in ampia parte.
      La questione dei dinderos a disposizione e' vecchia come il mondo ed esiste da sempre, i futuristi non c'entrano nulla. In giro per l'Italia ci sono un tot di chiese o di loro parti imponenti iniziate secoli prima dei futuristi e mai finite.
      Eppure la motivazione non pecuniaria non avrebbe dovuto mancare, no!? E invece manco', eccome che manco'.
      Quindi, no dinderos, no opere.
      Purtroppo di questo sano principio viene fatto scempio con il trucco manigoldo del fare i lavori a deficit/debito.
      Come scriveste voi, molti anni fa (forse un commento qui) "segna segna che poi paghera' mio nipote".

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    12. Coso, i Futuristi subordinavano il "come" e il "quanto costa" alla loro idea del "destino" o della "missione" o dello "eroismo". I Futuristi esaltavano le macchine ma volevano fare passare l'Umanità dal tritacarne perché secondo loro ne saremmo usciti migliori, semidei nel senso dello Ultrauomo del tuo amico Nietzsche. Altro non era che l'ennesima istanza del "Il fine giustifica i mezzi", che poi mi dicono Macchiavelli non l'abbia mai affermato. Il contraltare dei Futuristi erano i Socialisti che affermavano l'idea contraria e cioè che bisognasse salvare l'Umanità dal tritacarne delle macchine facendo il calcolo "costi benefici" se non che poi anche loro vedevano nella Lotta di Classe e nell'esproprio violento dei Mezzi di Produzione, l'unico modo per arrivare alla società ideale, non fatta da ultrauomini alla Flash Gordon ma da tanti hobbit "lavoratori". Ancora il "fine giustifica i mezzi".

      Il punto che volevo sottolineare è che se i "mezzi" sono nel diquà, il fine è sempre nel dilà.
      Qualsiasi cosa ti dicano per infuffare la faccenda.
      Se il fine è nel dilà significa che NON CI SONO LIMITI nel diquà, cioè il "beneficio" è metafisico quindi il costo è infinito.

      Sulle chiese non saprei, quelle che ho studiato io venivano costruite a seguito di una donazione da parte di uno o più nobili che in questo modo ottenevano la remissione dei loro peccati. I nobili non finanziavano solo le chiese ma anche i conventi e costruzioni di pubblica utilità come gli ospedali-ospizi e i lazzaretti. A Milano non a caso sono quelli gli edifici sopravvissuti al tempo, chiese ed ospedali.

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    13. Nessuno, lasciamo da parte la metafilosofia: in OGNI contesto reale ci sono risorse e tempo finiti che obbligano a priorità. La differenza tra ingegneri e scienziati è proprio questa, i primi devono fare anche i conti con limiti che non sono solo teorici.
      Quindi il fatto che a Balzate di Sotto realizzino una deviazione del fiume Gambro spendendo meno quattrini possibile per fare l'11o ipermercato della zona o una nuova lottizzazione di villette (con piscina a sorpresa ;) rientra nella cazzoneria diffusa dei danè tutti e subito a noi, dei danni e costi per rimediare a voi, in futuro.
      Per tornare alla realtà, in molte zone non si fanno neppure dei bacini di laminazione delle piene perché non c'è più pianto e/o perché è più redditizio farci un nuovo "centro logistico", il.nuovo Sandro etc. etc. .
      Adombrare Marinetti o i socialisti è distrarre da ingordigia, miopia e scelleratezza alquanto diffuse.
      UUiC

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    14. > non c'è più pianto
      -> non c'è più posto

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  6. se gli anonimi si rendessero identificabili firmando i propri interventi, forse riuscirei a capirci qualcosa. Così sembra una stessa persona che se la canta e se la suona.
    grazie
    massimolegnani

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    1. @carlo49calati

      Ha ragione,solo che a volte quegli anonimi non firmandosi non è che vogliono fare dei dispetti a qualcuno,ma non faticano a riconoscersi tra loro sotto altra identità .

      Lei però può liberamente commentare il post a prescindere dai commenti se crede:)
      Ma è UIC che dovrebbe intervenire e mi scuso😉

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    2. La libertà di espressione non è priva di conseguenze, di costi.
      Possiamo indicare di utilizzare la modalità anonima "con nome" ovvero, quella che Google/bòogger indica (menù a tendina come "nome/URL".

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    3. Lo dice anche Putin, "se gli anonimi si rendessero identificabili...".
      Great minds think alike.

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    4. Putin non c'entra.
      Uno puo' firmarsi anche Andreas_Hofer, per avere un nomignolo col quale gli interlocutori lo possano riconoscere.
      Nella discussione dopo puo' decidere di firmarsi come GiovanniDalleBandeNere.

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    5. Uffa che noia con voi sciocchini.
      Tu puoi "firmarti" come ti pare ma Google registra il tuo IP address, che appartiene ad un pool di indirizzi assegnato al provider Pincopallanet quindi basta chiedere a Pincopallanet chi era collegato il tale giorno alla tale ora con quell'IP address per sapere il tuo nome, cognome e indirizzo. Nel caso di Putin, come di tutti i regimi totalitari, lo Stato pretende il controllo del traffico Internet sulla rete nazionale, quindi tutti i provider "russi" sono tenuti ovviamente a fornire assistenza alle Agenzie deputate alla sorveglianza. Per inciso, è lo stesso in Italia solo che, a meno di non commettere reati, serve un ordine di un magistrato.

      Oltre lo IP address c'è poi il problema dei "social" che non sono altro che servizi Web ai quali accedi con il tuo "utente" e da quel momento in poi il servizio registra tutte le tue attività. Quindi se tu sei su Vkontakte che credo sia l'equivalente sovietico di Facebook, le Agenzie governative non solo hanno la possibilità di filtrare tutti i contenuti alla ricerca di argomenti "sovversivi" ma possono mettere in relazione Mario e Luigi e Piero e chiunque sia collegato a qualsiasi titolo. Come sopra, lo stesso fanno gli altri "social" solo che quello che ti capita di solito è che ti chiudano nella famosa "bolla" di pubblicità e propaganda, non capita che alle tre di notte dei tizi incappucciati ti sfondino la porta a calci perché hai scritto un post da qualche parte.

      Infine, i regimi totalitari applicano il "firewall di stato", cioè dei filtri sul traffico di rete che hanno lo scopo di rendere inaccessibili i siti Web non grati al regime. Questo secca la maggior parte degli utenti poco avvezzi alle tecnologie. Per quelli più sgamati che provano ad aggirare il "firewall di stato" scatta ovviamente la nota di "attenzione particolare" perché se la Agenzia non può sapere cosa stai facendo con una connessione punto-a-punto e criptata, vede comunque che lo stai facendo ergo ipso facto stai compiendo una attività "sovversiva", perché il solo atto di sottrarsi alla sorveglianza prova che sei colpevole. A parte che qualsiasi sistema per bloccare prevede sistemi per aggirare il blocco che a loro volta sono vulnerabili a certi trucchi, eccetera. E' un po' diverso preoccuparsi dello "anonimato" stando in Italia o in Svezia o in Canada rispetto a preoccuparsi di essere "anonimi" in "Russia" o in "Cina". Cosi come, per altro, è diverso essere arrestati dalla Polizia italiana e finire in una prigione italiana piuttosto che essere arrestati dalla Polizia "russa" o cinese e finire nelle rispettive galere.

      Chiudo dicendo che secondo Fedez bisogna obbligare gli "utenti" dei "social" a registrarsi con lo SPID. Non so bene perché, dato che come ho detto basta e avanza l'IP address. Forse Fedez non lo sa o forse pensa che con la "identità digitale di Stato" si possa ulteriormente automatizzare un meccanismo di premi e punizioni. Non voglio nemmeno entrare nella faccenda della "identità digitale" che serva ad accedere alle cure mediche, ad entrare al supermercato, ad avviare l'automobile con le implicazioni ovvie tipo "green pass". Invece osservo che se Fedez si incazza perché non tutti lo riveriscono nella sua onnipresenza "social" e qualcuno invece lo insulta, figurarsi cosa può fare un solerte funzionario della Agenzia preposta se qualcuno scrive "Putin boia" o "Putin ricchione".

      Ah si Putin è un bravo ometto che ha solo a cuore il bene dei "Russi" e dell'Umanità in generale, le mie sono solo insinuazioni naziste omosessuali biolab NATO e russofobe. Orsini e Dibattista non vivono in "Russia" con tutti i pro che la cosa potrebbe avere solo perché sono dei martiri, si sacrificano per noi, per salvarci dal peccato nazista omossuale biolab NATO. Sempre sia lodato Putin e i suoi santi Orsini e Dibba.

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    6. A parte alcune considerazioni corrette, una volta che uno sia riuscito a rendere l'IP non rintracciabile, che differenza c'è tra commentare cone anonimo o con "nome/URL" MarioRossi?
      UUiC

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    7. Due problemi.
      Primo, se uno si firmasse sempre "Mario" non sarebbe tanto "anonimo". Questo è il concetto della "plausable deniability", cioè puoi sempre dire "non sono stato io", per ogni singolo messaggio. Secondo, Stefano può firmarsi "Mario" ed impersonare Mario. Se Stefano insulta Luigi firmandosi "Mario", Luigi se la prenderà con Mario invece che "anonimo", ergo Stefano può danneggiare Mario e Luigi. Viceversa, se sono tutti "anonimo", nessuno se la può prendere con nessuno e nessuno può impersonare nessuno.

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    8. È stato sufficiente prestare un po' di attenzione, Nessuno, che abbiamo capito che dopo due? anni siete tornato a scrivere.
      Eppure non vi siete mai "firmato" in alcun modo.
      UUiC

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    9. Ci sei o ci fai?
      La multa non te la danno per il colore o il modello dell'automobile o sulla base del tuo stile di guida ma in base al numero di targa che è associato in un archivio anagrafico al nome del proprietario.
      Non conta cosa tu "capisca", conta quello che può essere provato.
      Google sta bloccando tutti i nodi che provo ad usare e scrive anche tutti i suoi bravi cookie per seguirmi quando mi sposto.
      In sostanza non posso scrivere qui.

      Ti raccomando di spostare il blog su Wordpress.

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