martedì 10 agosto 2010

Fidenato e Galan

I neo resistenti hanno distrutto un campo di mais merd-ogm. Sono ovviamente con loro. Data la distanza, non ho potuto dare il mio contributo e di ciò mi rammarico, farò un versamento extra a Greenpeace. Stamane Rai Radio 1 diffondeva le stupidere di Giorgio Fidenato, agritecnico dipendente multinazionali (la Monsanto in questo caso) che si lamentava della libertà ad una linea commerciale diversa violata. Ecco, ora la chiamano libertà ad una linea commerciale diversa, la manipolazione girafrittatico-parolara (un po' come termovalorizzatori al posto di inceneritori, riqualificazione al posto di speculazione edilizia e altre sciocchezze per allocchi del genere).  'sto individuo in malafede non si rende conto delle cazzate che emette e che la propria libertà finisce dove inizia quella altrui di non essere inquinati dal polline rilasciato liberamente dal suo campo frankestein e di distruggere e smarugare la biointegrità altrui.
L'ogm (ed in genere la tecnochimica in campo) e il nucleare sono quelle panzane che sostengono la mistica dello sviluppo, dell'economia speculativa, della sopraffazione tecnocratica e distolgono le piccole menti scadenti dal rendersi conto dei gravi danni a medio e lungo termine.
Ovviamente, nel coro, il somaro più importante raglia più forte e Galan, il distruttore edilizio del Veneto, ora messo a fare danni al ministero dell'agricoltura agritecnica speculativa si è messo a ragliare più forte di altri contro la legalità violata, dimenticandosi che la semina di mais OGM è vietata. La tua legalità non va bene, la mia sì. Del resto, è buon allievo del suo piccolo capo. Ho apprezzato la sua reazione di Zaia (nel portfolio del presidente del Veneto non mancano le cazzate di un certo pseudoambientalismo in salsa accrescitiva).
E' bene che si sviluppi una resistenza radicale, energica, attiva contro queste speculazioni.



(via greenpeace)

9 commenti:

  1. sono agnostico in materia

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  2. Come si fa ad essere agnostici su una questione così importante?

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  3. quando non ci saranno più api.......

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  4. :"La situazione è drammatica..

    Io la vedo così:

    Ciò che la paura d'amare divide..

    La gelosia distrugge definitivamente.

    Ammetto che non dev'essere facile per un uomo molto innamorato amare la sua donna in consapevolezza del fatto che ella sia una donna terribilmente desiderabile..

    Ammetto che non sia facile per nulla

    Ammetto anche che la gelosia possa indurre un uomo a sconvolgere gli stessi sensi a creare mostri assurdi capaci di distruggerti dentro..

    Alla fine, se un rapporto è molto forte perchè suffragato da un sentimento sincero, leale e genuino ed intenso..

    Allo stesso modo è intensa la gelosia nutrita verso quella cosa..oggetto ora di gioia ora di sconfinato dolore..

    Il dolore d'avere la percezione di non sentirla tua abbastanza..

    Il dolore di percepire che il tuo desiderio possa essere condiviso da altri che per motivi professionali hanno avuto modo d'interagire con lei..

    Il dolore di ravvisar la sensazione d'essere utilizzato piuttosto a mò di strumenti fine raggiungimento propositi meno nobili del coronamento d'una storia d'amore con tanto di lieto fine..

    Da quì tutta la tensione che da un marasma simile possa generarsi, tra cui la miscela esplosiva  di Stendhal:

    Il nostro romanziere più grande, Stendhal, studiava gli uomini come se fossero degli insetti strani, che vivono e muoiono, spinti da forze fatali; suo solo cruccio era determinare la natura, l'energia, la direzione di queste forze; la sua umanità non simpatizzava con quella dei suoi eroi, restava superiore alla loro miseria e alla loro follia, si contentava di fare il suo lavoro di dissezione, esponendo in tutta semplicità i risultati del suo lavoro. L'opera del romanziere deve cessare dove comincia quella del moralista." Émile Zola, Causeries dramatiques, 1881...



    ps) Il rosso ed il nero di Stendhal..come un gioco d'azzardo..un amore vero o solo smodato desiderio nutrito da "sangue plebeo" che anela ad una vita diversa dell'angusta realtà, ad un'esistenza diversa ove concretizzare la  sua perpetua sete/ necessità d'ascesa sociale?

    Lo scopriremo solo vivendo se non saremo distrutti prima, ora dalla gelosia ora dall'occhio scientifico di chi, incapace di credere nell'amore, decide di rivestirsi dell'armatura solida della ragione e di concludere il resto dei propri giorni, per come ha sempre fatto..Osservando il mondo mantenendo la giusta distanza che occorre per osservare il mondo con la giusta obiettività ..

    Chiaro che solo in costanza delle motivazioni fornite non certo accampate, il nostro protagoniste potrebbe acquisirne la dimensione d'una visuale diversa..che non voglio sta quì a ripetere..del resto la mia non è una tesi suffragata sulla base d'un interesse ab personam..bensì suffragata dalla conoscenza scientifica acquisita nell'arco degli anni..

    Una persona priva di cultura è paragonabile ad una persona malata che però nella sua malattia può comunque esser capace di nutrire dei sentimenti veri, benchè incapace di seguie la strada del cuore con linearità.Da quì, il sentire che simuta a seconda del riscontro frontale in opione e dunque calo di quell'intelligenza necessario per attingere la giusta conoscenza del mondo..

    Io non posso condannare un ammalato se sbaglia..Posso però condannare la persona matura e colta che attua una politica di persecuzione nei confronti del malato che vuoi per amore vuoi per spirito di carità ha curato..

    Mi spiego? Oppure ha senso curare e distruggere curare e distruggere per rimanere forzatamente e dunque costringere forzatamente ad una condizione di stallo?

    E se così fosse vorrei almeno comprenderne il perchè..Vorrei a questo punto comprendere il punto di vista dello scienziato che infligge una pena ad una persona sana, per comportamenti sbagliati tenuti in costanza di malattia..

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  5. "Ammetto che non dev'essere facile per un uomo molto innamorato amare la sua donna in consapevolezza del fatto che ella sia una donna terribilmente desiderabile.."



    la bellezza passa, le donne si scelgono il mattino, quando aprono gli occhi, struccate... gli si vede il sorriso negli occhi, e la docezza nei gesti.



    quello rimane, tutto il resto, come la bellezza... passa !



    inutile prendersele desiderabili, molto meglio affidabili, please.

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  6. Stefanover, non commento il tuo commento di risposta all'anonim*.

    Non ho tempo per leggere quei papiri e quindi non posso rispondere.

    Donne e uomini devono anche curare la propria gradevolezza. L'ego e il piacere esistono ed è necessario com-prenderli; ignorarli o castigarli porta casini.

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  7. oh... finchè hai 30 anni va bene, ma poi...

    chissenefrega delle rughe !

    quello che conta è scritto dentro...



    scusa ma riguardo ai cacciatori, anche se hanno il piede leggero,

    restano dei grandi vigliacchi... anche un pò frustrati... scusa neh...

    a me piace pensare che gli animali abbiano almeno il loro stesso diritto

    di vivere...mmmm.... no, no, no, penso che gli animali ne abbiano di più !!!

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  8. a mio avviso una cosa non deve necessariamente escludere l'altra..

    Perchè dovrebbe ritenersi giusto pensare che una donna più brutta sia più affidabile di quella bella?

    Ma dove sta scritto mai...sapessi quante brutte sono decisamente inaffidabili che cornificano pure i mariti e questi son pure beati e convinti di poter dormire su 7 guanciali..giustamente, lasciando a casa una Non Demi moore..t'illudi di poter dormire tranquillo ed invece spesso capita proprio d'essere cornificati da chi meno te l'aspetti..

    Mia nonna, non a caso diceva che l'occasione rende ladro l'uomo disonesto..

    La disonestà così come la moralità non dipende dalla bellezza esteriore bensì da una virtù interiore che non è detto debba necessariamente escludere le belle ragazze o i bei giovanotti..chiaramente a costoro saranno offerte più tentazioni e dunque più possibilità di sbagliare..

    Ma essere nella possibilità di rubare..non fa di te scontatamente un ladro..

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  9. Tenevo anche a precisare che..

    Per un uomo di scienza ..dunque proteso verso la perpetua certezza di certezza e stabilità..Probabilmente il rapporto sessuale vissuto e consumanto all'interno della coppia..(coniugale)..E' per assurdo inteso come la vogliosa ricerca reciproca smodata d'appagamento di piacere fine a se stesso, così terribilmente condannato da Platone e non solo da Platone quanto dalle culture islamiche..

    Basti dire che in quelle culture lì la donne viene sottoposta ad interventi per essere privata della possibilità di provare piacere durante il contatto, ciò al fine d'inibire ogni possibilità della stessa, nonchè tentazione della stessa a tradire il marito per una sporca questione di piacere..

    Ecco che, si narra nella storia sempre che...Ai soli filosofi è concesso l'ingresso il paradiso dopo la morte non a caso, non s'è mai parlato di filosofi (donne)...

    Tant'è che sempre per la medesima motivazione, un uomo che ha ricevuto una siffata formazione, potrebbe intravedere nella soluzione rapporto (anale) la certezza che il desiderio che la donna nutre di soddisfare il proprio uomo in costanza di dolore, supera la voglia della condivisione del piacere..

    A quel punto l'unione carnale ha come fine scopo, quello d'appagare esclusivamente il marito in quanto dovere della donna...

    A differenza dell'uomo la donna, non ha alcuna necessità di ristorare all'interno del sacro letto coniugale il proprio corpo nonchè la medesima necessità di contatto di coccole e tanto altro...

    Anche in questo, s'intravede una prospettiva piuttosto umiliante per la donna recepita come un essere in tutto e per tutto inferiore all'uomo..e non semplicemente diverso...

    Del resto, la medesima religione cristiana concepisce la finalità del rapporto sessuale vissuto tra i coniugi con l'unica finalità di "Procreazione" e non come atto d'amore reciproco dell'uomo verso la donna e della donna verso il suo uomo..

    Che cosa posso dire in merito?

    Dico che qualcuno ha deciso d'incarnarsi nel corpo di Maria per liberarsi dalla schiavitù del corpo e dunque dalla tentazione di cadere in tentazione..Un corpo purificato del resto, non ha necessità d'altro..e se tutto questo vale per l'uomo non vedo perchè non debba valere per la donna..

    Quì si richiude il cerchio..e chiedo al filosofo quanto segue:

    Perchè l'uomo una volta raggiunta la perfezione d'anima e di corpo dovremme mai rischiare di perdere tutto per ricercare quello che già possiede all'esterno del rapporto?

    e, perchè mai dovrebbe recepire il paradiso come qualcosa d'assolutamente peccaminoso se condiviso con la propria donna?

    E perchè mai dovrebbe condannare il piacere di lei, ma considerare il proprio piacere solo il frutto d'una condizione esistenziale?

    Perchè se parliamo di scienza, la stessa medicina ci spiega che tanto una donna sterilizzata quanto una donna privata d'una vita sessuale appagante (nei limiti della norma) rischia nel tempo tumori all'utero e isteria..

    Dunque, come vedi a man...Donarsi piacere non è peccato nè equivale ad attentare alla stabilità della coppia se la ricerca del proprio soddisfacimento si riversa nella coppia..mi spiego?

    Mi auguro di sì...

    Ritorno sul punto...non concedo divorzio a mio marito nè concepisco il fatto che la Signorina y s'intrattenga con mio padre la sera a raccontare il perchè mio marito ha deciso (per un dubbio sulla certezza e stabilità) e dunque non per carenza d'amore dei miei riguardi..di vivere ancora separato da me..Sono questi i motivi che m'inducono a comunicare alla Signorina di rivolgere le proprie attenzioni nonchè interessi verso uomini LIBERI e soprattutto di lasciare in pace la mia famiglia.

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