Ci siamo ritrovati ieri dopo due anni (in realtà dal 15 luglio del 2011). Questa volta è stata una riunione pacifica. Le passioni sono sbollite, vertici e spigoli si sono smussati ed è arrivato il disincanto post-innamoramento prima e post-separazione ora.
Se si adottasse un approccio anche solo non superficiale, solo non più che moderato, probabilmente neppure lo stop al consumo di territorio ci troverebbe unanimi.
Mi fa sorridere osservare coloro che predicavano con foga l'austerità berlingueriana demonizzare quella montiana, quelli che la decrescita va bene purché non sia quella demografica, gli autoflagellanti che però agli immigrati tutto è permesso e dovuto. Lo spirito antagonista e rivendicativo ti frega. Solo che così non puoi seguire alcuna rotta, sei in balia del'esterno.
Neppure la presa di coscienza dei meccanismi marci e di saccheggio dell'antipolitica locale riuscirà a tenerci insieme.
Noi non abbiamo interessi di lucro, speculativi, di carriera che sono l'unico collante che tiene più o meno coese le forze (anti)politiche. Finiremo il mandato e il progetto verrà chiuso.
Una lista civica è un gruppo e un gruppo, in una società così liquida e liberata (fortunatamente!) da vincoli e ristrettezze che una volta obbligavano alla sinergia per sopravvivenza è un insieme di sferette di mercurio che si uniscono e si dividono con un nulla.
la famosa lista civica !
RispondiEliminaFamosa... direi proprio di no.
RispondiEliminaRimasto ben poco.
...oltre le etichette, le idee, l'apparteneza. la logicità di una scelta ecc.
RispondiElimina"Davanti a me non furon cose create se non cose in perenne cambiamento...o NO?"
Questo dovrebbe bastare; per comprendere questo post...se tutto è fluido,sfuggevole, che senso ha parlare del verrà,verrà,verrà.
... Come il cambiamento millantato da Grillo?
RispondiEliminaNo, perchè se quello doveva essere il cambiamento a cui fai riferimento, stamo na freschezza .
x Daoist:
RispondiEliminaIeri uno ha sollevato la questione di come comportarsi in consiglio su temi per i quali non c'è visione comune.
Una cosa pratica, direi, no!? Non c'era accordo sul metodo da seguire. Poi qualche timido cenno di etica della rappresentanza e subito c'è stata divisione: alcuni (io ero tra quelli) per il vincolo di mandato, altri per la libertà di mandato.
Ecco, questo solo un esempio delle mille mila differenze che frazionano, segmentano il gruppo in ogni questione diversamente.
Abbiamo deciso di finire il mandato e poi non rinnoveremo l'esperimento.
x Astrolabia:
Guarda, c'è una distanza così grande tra ideali e prassi, tra idee ed azioni, tra partecipazione e delega, tra realtà ed ideali, tra cultura e natura, tra etica e morale, tra conservazione e cambiamento, che non saremo certo noi quattro gatti a risolvere queste "fratture".
Io ho votato M5S (e non Grillo) alle ultime politiche sapendo che su vari punti NON ero e non sono d'accordo con le loro posizioni politiche.
Ma in questo momento era la forza che aveva più punti a me cari e meno punti per me deprecabili.
Ad esempio a differenza del loro ideologo genovese io NON ritengo affatto che la casta dei politicastri sia peggio dell'elettorato. E' fedele espressione dell'elettorato. Solo che su comportamenti illeciti, parassitari, collusivi etc. hanno meno controlli.
La politica e il cambiamento NON avvengono né facilmente né con consenso e, aggiungo io, neppure dall'alto (ma ieri c'erano posizoni diverse anche su questo, tra chi diceva che il cambiamento se non è supportato da rivendicazioni di classe, sociali è vuoto e chi affermava che ci debbono essere delle persone che hanno idee, dei precursori).
In quanto alla delusione per Grillo, molti sono stati pro e contro assai qualunquemente.
Penso che le sue istanze politiche siano minoritarie nel paese.