Sabato sera ci siamo visti Sarò sempre tuo padre. Me lo regalò mia madre a Pasqua; ella ci stette un sacco male per la mia separazione e pure per i primi durissimi anni di aspro conflitto giudiziario. Desiderava che lo vedessi insieme ad UnRagazzo. All'inizio qualche resistenza poi il mio bipede si è lasciato andare e ce lo siamo visto tutto fino all'una e mezza passata.
Non ho calcato la mano, non ho intenzione di rivangare gli anni in cui sua madre disattese le disposizioni giudiziarie. Devo molto della mia maturità ed alla mia autonomia a quella lotta aspra. Ieri solo un accenno "quel film mi ricorda i primi anni nei quali ti vedevo poco perché la mamma non voleva".
UnBambino è legato a me, un po' perché sono un papà che è anche un caro e simpatico zio (per i tempi e le modalità di frequentazione, con me è quasi sempre un po' festa, un po' avventura, un po' complicità in due, non c'è la quotidianità che logora e pure tempera).
Ora, è un polpettone telefilmivo per Rai 1, non una pellicola capolavoro del cinema.
La sindrome della madre malevola emerge in più punti, e anche dinamiche "collaterali" in cui certe madri si fanno trascinare dagli avvocati difensori in spirali vendicative e rivendicative nei confronti dei padri separati. _osa _zzi avvocata della madre di mio figlio fu una grandissima lurida bastarda, cattocattolica buonina e bravina che versava metri cubi di benzina sulla ns. bega. Quando lasciò l'incarico e fu sostituita da un avvocato, in un anno e mezzo chiudemmo il conflitto dopo sette e mezzo. Anche perché trovammo finalmente un giudice che lesse gli atti, un giudice che giudicò, non era certo uno dei lavativi arroganti precedenti.
Ma non vorrei arrivare a morali da strapazzo: padri omissivi e madri malevole distribuiscono con equità le degenerazioni degli ego fuori controllo che utilizzano i figli e le loro necessità come armi nei confronti dell'ex.
Sia una degli avvocati che mi assistette e un consulente neuropsichiatra d'infanzia di parte mi disse che le cose più turpi nel corso di carriera le osservarono in colleghi, persone con tutti gli strumenti e le conoscenze per evitare disastri del genere.
E l'opera porta anche l'attenzione sui paradossi di approcci "normativi": bella la figura di Angelo (a sinistra nell'immagine sotto): venne a sapere in causa di separazione (esame DNA) che la figlia che pensava sua era figlia di un altro per il quale la lasciò la ex moglie. Viveva con pena il dolore per non poter più vedere la piccola (a causa di diffida o disposizione giudiziaria) che per lui era sua figlia. Il cuore non ha limiti di DNA o di legge.
Purtroppo il mammismo italico è sia causa ed effetto di questa degenerazione culturale e normativa.
Ad esempio in Svezia la prassi è che i piccoli stiano a settimane alterne da babbo e da mamma, con rare eccezioni. Succederà mai in Italia?
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