lunedì 23 dicembre 2013

Psico treno live

Ecco una megera dell'est che, in mezzo alla carrozza, urla da mezzora un misto assurdo di roba su Renzi, Belen, rapine, Volo e donne di Amsterdam sbevazzando della roba superalcolica (penso che sia una di quelle grappe dozzinali alla ruta).
È orribile, sdentata, vecchia, sguaiata. Mi ero seduto e mi aveva colpito per il rossetto rosso del tutto esagerato e spalmato sulle labbra e pure oltre.
Dopo 20' l'ho cazziata di brutto. Inutile. Questa è proprio  svalvolata.
Potrebbe essere una fonte di ispirazione.
Assassina.

P.S.
L'ho aggiornato che dal furbofono avevo scritto in fretta e mi ero dimenticato 'sta cosa del rossetto orribile. E ho trovato quel lavoro di Schiele.


14 commenti:

  1. Sono anni che non prendo il treno.
    Prima lo facevo tutte le mattine, per andare a lavorare, e mi ritrovavo circondato di ragazzi/e che andavano alla scuola alberghiera e studiavano le varie ricette prima della lezione.
    Alle 8 di mattina avevo già una fame della madonna

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  2. E' da quando iniziai l'università a Milano che piglio il treno.
    Devo ammettere con una pausa di qualche anno quando fini con l'uni con la supertesi e iniziai a lavorare in quella città lombarda, prima di arrivare qui.
    Io amo il treno e tutte le comodità che mi concede.
    Una cosa così non mi era mai capitata.
    Quella aveva dei problemi. Quando l'ho cazziata ha aperto il carrello e ha iniziato a trangugiare la sua robazza superalcolica. E da quel momento ha pure aumentato il volume delle sue farneticazioni.
    A pochi minuti dall'arrivo ha iniziato a sclerare anche una famiglia (una giovane coppia di calabresi con la madre anziana).
    Oltre agli estintori fornire le carrozze anche un bavaglio con palla (presente quelli che si usano nei giochi BDSM) d'emergenza?

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  3. Bella immagine. Sgraziata e naturale.
    un saluto, Uomo

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  4. Ho dovuto fare un po' mente locale... mi ricordavo che era un artista del liberty (del post-liberty) austriaco...
    Ma poi l'ho riacciuffato Egon Schiele.
    Alcune sue opere furono assai dissacranti, al vetriolo, sulla borghesia e su alcuni aspetti decadenti di essa, ebbe un sacco di problemi per l'oscenità in tal senso e non solo delle sue opere.
    Ecco, io in treno oggi ho incontrato una megera di Schiele in carne ed ossa e questa ha blaterato sguaiatamente priima una dozzina di minuti al cellulare e poi da sola.

    Buongiorno Annuska.
    Ieri sera tornato dalla milonga pensavo a te... Ora vado a vedere se hai scritto qualcosa di nuovo a casa tua.

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  5. Francesco scrisse:
    > Bella la supposizione della grappa alla ruta, erba che mi sono andato a rivedere,
    > e quella sull ' artista austriaco ed il suo ( il nostro ? ) mondo decadente.

    No, no, altro che supposizione.
    Dentro nella bottiglia che si è scolata un po' almeno tre volte nel viaggio c'era la ruta.
    Quella bottiglia (supposto sia quella, come mi sembrava) è in vendita nel settore superalcolici di livello medio-basso nei supermercati della zona; la conosco perché una volta provai pure ad acquistare quella grappa per provarla (se ricordo bene si trattava di una distilleria della provincia di Parma).

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  6. Un paio d'anni fa, mentre viaggiavo in treno di ritorno da Roma, mi capitò di incontrare una persona malata. Forse era fuggita da qualche struttura per malati di mente, forse era solo molto in difficoltà.

    Aveva i capelli mozzati, gli occhi sbiaditi e macchie sul viso. Età indefinibile. Ero sola nel vagone. Lei si è seduta quasi accanto a me e cercava di imitare tutti i miei movimenti. Come uno specchio. Mi ha fatto un po' paura. Poi è arrivato il capotreno e l'ha condotta altrove. All'arrivo c'era già un'ambulanza che la stava aspettando.

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    1. Le persone malate di mente ci mettono in imbarazzo in quanto il 99% di noi non ha un vissuto di contatto con esse, non sappiamo come comportarci. Penso che si tratti dello stesso imbarazzo che ci colpisce quando persone fanno del sesso e si danno piacere. E' una cosa ecologica, benefica, bella ma ci turba perché oscena (nel senso che desta emozioni) e non sappiamo come gestire quanto essa desta.

      Penso che dal punto di vista psicologico lo stimolo che ci forniscono possa anche essere benefico.

      Quando ho cazziato ad alta voce la megera semidemente (non sapevo ancora dei suoi evidenti limiti) poi ella si è messa a evacuare i suoi pensieri urlando ancora di più e osservandomi con fissità (ad un certo punto ha persino estratto una foto di qualcuno che ha cercato di farmi vedere).
      Io l'ho ignorata, ho dovuto esercitare la mia pazienza. Un altro cazziatone non sarebbe servito. Così ho dovuto mettere alla prova la mia capacità di autocontrollo.
      Molti viaggiatori, nel frattempo, erano diventati nervosi...

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  7. Episodi come questi aiutano a rivalutare la solitudine, troppe volte vituperata additandola come quella disgrazia che non è. Mi sovviene un romanzetto che ebbi modo di leggere tanti anni fa, nel quale molto sottilmente uno dei personaggi precisava la neppure troppo sottile distinzione che esiste tra l'essere soli e l'essere abbandonati. Intendendo che se la solitudine è una scelta (o comunque una possibilità di scelta) è una benedizione, una ricchezza immensa, laddove se la solitudine è imposta e non desiderata può rivelarsi una condanna. Siamo però poco propensi a soffermarci a riflettere su quanto peggiore possa essere la condanna all'imposizione di compagnie sgradite.

    Triste quell'uomo che non può rifugiarsi nella solitudine, quella vera che deriva dall'isolamento remoto, quando lo ritiene necessario per il proprio equilibrio mentale. Ma questi, a sentire i benpensanti, sono pensieri antisociali. Evidentemente, quei benpensanti non sanno bene cosa sia in realtà l'animale umano - sono troppo in alto, loro.

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    1. Mio papà riporta spesso un motto (che penso imparò durante la leva come ufficiale medico alpino) :- Poca brigata vita beata!

      Avevo deciso di non aggiungere alcuna nota sulla questione del degrado della vita dovuto alla riduzione dello spazio vitale personale ma mi ci tiri per i capelli e io... non opporrò alcuna resistenza ora

      L'effetto di quella semidemente in una carrozza affollata è stato evidente.
      Molta gente si è innervosita, la giovane coppia calabrese diceva che era dalla partenza che quella non aveva smesso un attimo. Più di un'ora così... è una tortura (pensa che io resistetti ca' dieci minuti prima di infuriarmi, la mia tolleranza non è granché).
      Penso che se fossimo stati in condizioni peggiori (viaggio più lungo, ad esempio in estate, con l'impianto di condizionamento rotto, ad esempio, la situazione avrebbe potuto arrivare anche allo scontro fisico, non solo verbale).

      In questa situazione di aumento esponenziale in quasi tutti i contesti della costipazione umana, una demente al potere, la cattocattolica Binetti torna a proporre un sostegno alla zootecnia umana intensiva.

      Pena immediata del contrappasso: lasciarla per mesi in un ambiente affollatto, con spazi ristretti, con pargoli strillanti, megere del genere, etc. .

      Tempo addietro l'ex presidente della Compagnia delle Opere (dovrei cercare in rete e qui dentro) poi indagato per vari reati, in un editoriale sul Corriere di risposta a Sartori, ne derideva il pensiero allarmato affermando qualcosa come "Come si può considerare un problema qualche coda in autostrada o all'ufficio postale?".

      Peccato che questa merdaglia apologetica della crescita demografica poi viva in ville con ampio parco, in palazzi spaziosi, viaggi sulla propria auto blu ben lontano dalle costipazioni umane che apologizzano.

      La solitudine può essere vissuta meravigliosamente se alternata con la socialità. Ciascuna evidenzia e permette di percepire anche emozionalmente, esteticamente, corporeamente l'importanza dell'altra.

      Quali sono i trattamenti peggiori in galera? L'isolamento completo oppure la permanenza in celle sovraffollate.

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    2. In realtà gugglando si apre la cloaca della compagnia delle opere: gli ex presidenti indagati sono molti, non uno.

      L'associazione a delinquere organizzata cattolica nell'economia...
      Questi da una parte, le Coop Sì TAV, Sì DAl Molin, Sì Orte - Mestre, No trasporto merci sulla ferrovia Faentina dall'altra.

      Ecco il saccheggio basata sul "bipolarismo" del paese.

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  8. che incontri che si fanno in treno però.....

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    1. Prima volta che incontro una così.
      Ho incontrato viaggiatori abusivi, vandali, questuanti, ma la prima volta che ho incontrato una semidemente.
      Pensa che non era proprio demente.
      Nel senso che io non me ne accorsi subito stamani, In effetti stava urlando nel telefonino uno strano mix di pettegolame da rotocalco inframmezzato con qualcosa che pareva essere un contenzioso come ex-badante (ce l'aveva su con un famiglia fiorentina).
      Insomma, all'inizio sembrava una persona un po' alterata ma con un qualche raziocinio.

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  9. > Tempo addietro l'ex presidente della Compagnia delle Opere

    Chiedo scusa
    Non di Compagnia delle Opere (i cui vertici e struttura sono comunque marci) ma dello IOR (andiamo pure peggio) nella figura, ehm, nel figuro di Ettore Gotti Tedeschi.
    Ho recuperato la pagina in cui l'avevo citato (Masochismo Numerologico) e quindi l'apologia del tumore umano sostenuta sul Corriere da Gotti Tedeschi ex presidente dello IOR.

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