martedì 29 luglio 2014

Wilderness residuale - 3


Dopo i molteplici rovesci che avevamo schivato, la giornata di domenica si era annunciata non così brutta come da previsioni. Anche se... il tempo in montagna cambia velocemente. Stavamo guardando la vetta da raggiungere e... in mezzora dal blu si era passati al grigio cupo. No vetta! Forse è stato un bene, tutto sommato ci aspettava una giornata ancora lunga, compreso il ritorno fino in appennino emiliano. Al bivacco ci hanno raggiunto due sezioni, una locale, una di Trento del CAI-SAT. E' stato piacevole parlare con uno di loro, capire lo spirito e le conoscenze ormai residuali di cultura montanara.
Tempo così così, voglia di prendercela comoda, abbiamo optato per un tratto di alta via famosa in zona. No vette, no laghetti glaciali a quota superiore, per la traversata di ritorno della valle siamo rimasti al margine superiore del bosco in versante esposto a meridione. E' stata una scelta fortunata perché... per almeno un paio di ore abbiamo camminato in un vero e proprio giardino botanico alpino con la fortuna che esso era proprio all'inizio della fioritura, molti boccioli non erano ancora aperti.
C'è una grazia e una bellezza straordinari. Come se qualche giardiniere esperto avesse scelto accostamenti, combinazioni, disposizioni delle pietre, varietà, le dimensioni, quasi leziose di piante e di quel piccolo sentiero da fiaba. Sole solo all'inizio, poi giornata grigia, delle molte foto scattate solo alcune sono riuscite bene e riescono a rendere idea della bellezza.
Persino un cespuglietto di ortiche, ad un terzo bivacco presso cui abbiamo sostato per la pausa pranzo, persino quel cespuglio di ortiche, di volgari ortiche, erano bellissime su quel muro di pietre e di legno brunito dal sole.










11 commenti:

  1. Quest'anno, poi, il fatto che non ci sia il caldo torrido rende tutto ancora più bello !

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  2. non se ne trovano più di cespugli di ortiche!
    io di solito le rifilo alle galline, ne vanno ghiotte. Se ho voglia d'impegnarmi mi preparo un'acqua di ortiche per i capelli, è strepitosa.
    Ora che ci penso anche di galline ce ne sono sempre meno, perchè la gente ignorante ha fatto sparire i pollai per sostituirli con i giardinetti a pollaio.

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  3. x nottebuia:
    Più che il caldo, ciò che causa problemi e deperimento alla vegetazione è la siccità.
    Questa estate invece è piovosa e tutta la flora è in esplosione. Qualche problema di malbianco, muffe ma... tutto sommato rispetto al rigoglio generele è poca cosa.

    x Francesco:
    Non per nulla di dice clima artico-boreale-alpino.

    x Sara:
    Richiedono terreni molto azotati. La piccola zootecnia diffusa diminuisce e con essa la presenza di ortiche.
    Le ortiche hanno una lista di proprietà lunga così.
    Molta gente non ne vuole più sapere di agricoltura. Mah.Cosa sono i giardinetti a pollaio?

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  4. Mi fa arrabbiare la scomparsa obbligata dei pollai. I giardinetti a pollaio, la definizione non è mia, ma del grande Ippolito Pizzetti. Sono i giardini che vengono "confezionati" negli odierni contesti di edilizia civile. Sono i giardini senza pietre, senza storia, con l'ulivo capitozzato, con l'acero che fa chic (ma dai!) con il pratino inglese...
    Va beh, io sono una giardinicola che si sporca le mani (e si rompe le unghie!)

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  5. A leggerti quasi mi vien voglia di scarpinare per montagne e boschi...

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  6. x Sara:
    Non citerò dettagli ma... nel comune dove abito ho combattuto una battaglia ferocissima contro una modifica normativa che aveva intenzione di vietare il piccolo allevamento di suini, ovini, bovini entro il confine di centro abitato. La follia di stravolgere completamente la cultura più antica e vitale del luogo (ogni casa di ogni borgo aveva stalla, fienile e letamaia).
    I giardinetti finti di praticelli all'inglese, spesso riempiti di chimica, quasi sempre tosati nei peggiori orari, che consumano laghi di acqua potabile per un'attività schizofrenica di concima-tagliarompendoicoglionieitimpaniaglialtri - porta nel cassonetto - ripartidacapo.
    Sradicamento dalla terra e spaventose regressioni culturali di massa. Ecco il (post)modernismo energotecnoteista.

    x Wannabe Figa:
    Ehssì! :)

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