venerdì 17 gennaio 2020

Le età della danza

In questi giorni ascoltavo, mentre lavoravo, la techno/house suonata da questo duo svizzero e sbirciavo, di tanto in tanto, le immagini. Erano/sono quegli anni miei ai goa. Erano posti assai piccoli, spesso persi nella natura, isolati, talvolta assai belli. sempre piccoli, a confronto. Eventi molto piu' ruvidi, senza gli effetti speciali e i numeri di Tomorrowland, senza questo showbusiness (sbirciavo ieri, i prezzi, fino a 500 e rotti euro per quattro giorni). Passati tre lustri da quegli anni, ancora ho un'àncora emotiva incredibilmente forte.
La danza genera la biochimica della gioia. Nei volti (v. video a corredo) noto quegli occhi leggermente chiusi e le bocche pure chiuse a ciucciare le paste, le grida della transe. Io non mi sono  mai drogato in quei posti ovvero mi "drogai" usando solamente la musica e il corpo danzante. Venivano da me :- "Tuuu che cazzo hai preso.. hai preso del buono, dai passami qualcosa!". Estraevo dalle mie tasche le mie galatine e ne davo loro alcune.
La mia transe era assai faticosa, impegnativa da raggiungere, in ore (letteralmente) di danza. Quasi tutti sceglievano la via assai comoda e banale (e pure la transe scadente, a pulsante, banale e comoda) della chimica. Non sono mai riuscito ad adeguarmi al gruppo conforme.
La gioia era grande e ancora, queste note tra techno, house e goa mi rimandano a quelle ore di danze pazzesche. Mi gira la testa ancora.
Ora il vortice è più soave, abbracciato con una donna, per una tanda o due, sulle note del bandoneon invece che sulle casse tekno o psy-trance.

 
(adriatique&altri)

2 commenti:

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.