giovedì 4 marzo 2021

La manutenzione degli alberi

Lunedì era apparso quel "cartello" che avvisava della manutenzione degli alberi all'indomani (martedì 2 marzo) peraltro sani al 100% e forti e robusti (*) solo come una quercia può essere.
La merda del politicamente corretto, riformulazione contemporanea della ipocrisia di sempre, giunge anche da rozzi contadini (con tutto il bene che voglio loro), non solo da artificializzati urbani. Le fobie fantasmatiche giustificano qualsiasi orrore. È il livello dei tubi digerenti.
Evviva la manutenzione degli alberi!




13 commenti:

  1. La cosa che smaschera queste ipocrisie è il ceppo dimostra, con la sua integrità, l'omogeneità delle fibre, degli anelli di accrescimento, l'assenza di lesioni tutta la vigoria e la salute della pianta.
    E' la politica del fatto compiuto che vince.

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  2. Scusa, ma la foto non è presa con esattamente lo stesso angolo.
    Inoltre nella seconda foto c'è un residuo di cartello...
    Tre dei ceppi tagliati nella parte bassa della foto e un ceppo tagliato nella parte alta della foto sono comunque presenti.

    Dove sono i ceppi in più? Sembrano piccolini. Inoltre non si vedono i particilari che descrivi.

    Se metti una foto, per coerenza deve essere visibile quello che descrivi in modo evidente. Oppure non mettere la foto.

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    1. In effetti ho pubblicato due foto quasi... indentiche.
      Sono scosso in questi giorni, mi sveglio di notte e non mi riaddormento piu'.
      Sta abbattendo tutta l'alberatura ad alto fusto che c'era accanto alle strade e ai confini con altre proprieta'.
      Ignora pure la seconda immagine (mi sembrava un poco piu' chiara, scattato al volo mentre andavo al lavoro, la qualita' e' quella che e').

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    2. Io!, stamani andando in stazione ho scattato una foto da un altro angolo; l'ho appena caricata (e' quella inferiore). Questo è solo uno degli alberi abbattuti, appena avrò tempo faro' altre foto e pubblichero' altro.

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  3. Quando ero giovane, diciamo tra i 15 e i 25 anni, avevo preso ad occuparmi degli alberelli che crescevano spontanei in aree marginali nei pressi della casa dove abitavo. Piccoli pioppi lungo una strada sterrata, piccole robinie in un incolto largo pochi metri collocato tra una scarpata ferroviaria a ceduo e un campo usualmente coltivato a cereali, noci ed aceri nati spontaneamente nei fossi lungo una strada secondaria nei pressi e cose del genere. Quando realizzai che quegli alberelli venivano SISTEMATICAMENTE abbattuti appena raggiungevano un diametro di una ventina di centimetri, ho smesso di lottare contro i mulini a vento. Non senza un concreto senso di amarezza e abbattimento. Interiore.

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    1. _rotti si era "lamentato" che qualcuno aveva tolto vitalba e rovi da alcuni noci.
      Evidentemente ci fu qualche pirla che aveva lavorato per ore e ore come giardiniere gratuitamente per ciò che ora è sua proprietà. Probabilmente non riesce a pensare che qualche centinaia di euro che guadagnerà quando avrà abbattuti anche quelli non sono male rispetto ad un ammasso di rovi e vitalba.
      Comunque non si potrà più lamentare, il pirla ha migliori cose da fare.

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  4. Il mito dei contadini...
    Quanti alberi saranno abbattuti?

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    1. Stima: di una ottantina di alberi (dei quali una trentina ad alto fusto, una decina con diametro tra 110 e 80 cm) ne sono rimasti in piedi due (due querce potate brutalmente).
      Tra martedì sera e ieri sera ha abbattuto anche un bel cipresso, un noce e una giovane e sana roverella che erano scampati alla motosega.

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  5. Alla Camera ardente di mio cognato si parlava di abbattimento alberi. Salta su un amico di mio nipote e dice: ti aiuto io, a me piace fare queste cose.
    Salto su io e rimbecco il bellimbusto figlio di papà : ti piace tagliare gli alberi perché c'è la motosega, scommetto che se fossi nato 50anni fa non ti sarebbe piaciuto così tanto!

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    1. I grandi problemi hanno sempre molteplici cause.
      Una di esse è il piacere di consumare energia in modo intensivo: auto rombanti, amplificazioni musicali o audio, motoseghe, quad, martelli pneumatici, compattatori, moto, smarmittamenti, etc. .
      C'e' anche una componente di sorpresa e stupore nella propria capacita' di azione (distruzione), vedere tronchi centenari nei quali la lama della motosega affonda come un coltello caldo nel burro.
      A me piacerebbe che qualcuno si esercitasse con del tritolo sulle moschee, con bulldozer su ciarpame edilizio, con ruspe su capannoni vuoti da anni, obbrobriosi, non succede mai.
      Ho sempre sognato di fare una vincita di quelle straordinarie (e.g alcune centinaia di milioni di euro) e comprare un sacco di questo tumore cementiero, abbatterlo e poi rinaturalizzare tutto.
      Poi pagare delle persone per la difesa armata di quelle aree verdi da parte di vandali, scaricatori di camion di rifiuti, incendiari, etc. .
      Vabbe', queste son fantasie oniriche.
      Pensa, Silvia, che quando ero ancora piccolo, nel paesino nelle Alpi Retiche di mia madre dove passavo le estati in vacanza con la nonna materna, le motoseghe non esistevano.
      Credo che fu la meta' degli anni ottanta (a spanne, eh!) quando arrivo' il fracasso di quei motori a due tempi e - peggio - il fatto che esso corrispondesse ad un aumento della capacita' di distruzione delle abetaie.
      Mi ricordo che in quegli anni inizio' la moda delle strade forestali e intere zone di bosco prima raggiugibili solo a piedi / in mulattiera, furono rese accessibili a mezzi forestali "industriali".
      Era proprio quel rumore che, anche se tu eri lontano, ti ricordava che stavano abbattendo grandi larici e pecci.
      Io ho sempre odiato quel rumore.
      Oggi scendo alla stazione e ci sono tre alberi tre, la solica cooperativa di operai vandali li stava trasformano in cottonfioc, breem breem, crac - tonfo del grosso ramo per terra.
      E' un incubo.

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  6. Anche le mie orecchie odiano il rumore delle motoseghe.
    Anche il mio sindaco ha tagliato un filare di platani, quando mio marito ha visto lo scempio era furioso, e lo è diventato ancora di più quando ha verificato che era tutto in regola.
    Reazione dei cittadini? Frega niente a nessuno!

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    1. Finché la maggioranza delle persone non considererà l'importanza degli alberi, avremo gli orrori attuali, le ns. città che invece di assomigliare a Bergen o Salisburgo diventano come Il Cairo o Kabul, ammassi di orribile edilizia senza verde.
      Vedo grandi alberi ridotti a tronchi con qualche grosso ramo mozzato, degli orrori completi.
      Ora d'estate ci sono i condizionatori, non serve più la loro ombra.
      Il mercato delle biomasse tira...

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