venerdì 9 marzo 2012

Ho preso un treno lento

Era una giornata molto bella, oggi, serena, con tramontana, bella anche se non mi piace affatto marzo, il mese meno amato, non più inverno, non ancora primavera che sotto cova con la sua energia; il verde spunta sui prati colle prime primule e i crochi. Peraltro neve a parte, continua la siccità e ciò mi fa cagare, la mancanza di acqua è uno dei problemi più gravi e si aggrava anno dopo anno.
Ho preso mezza giornata di ferie, l'azienda ci ha chiesto di smaltire permessi e ferie, ho quasi cinquanta giorni accumulati. E' molto tempo ormai che sent(iv)o la pressione di obiettivi da raggiungere, spesso ho perso ancora un altro treno per finire ciò a cui stavo lavorando. Quando UnBambino era piccolo un giorno alla settimana uscivo alle 15 per andarlo a prendere, da tre anni circa non più.

Qualcosa è cambiato da quel giorno, è subentrata una sorta di disillusione oppure, se preferite, di distacco.
Ho dormicchiato sul treno, sono arrivato a casa il primo pomeriggio, mi sono preparato una ottima pappa col pomodoro e ceci, me ne sono andato a dormire poi. Lentezza e piacere e non ritmi.
Non sono innamorato di questo rapporto lavorativo. Non so se considerarlo un problema oppure una giusta evoluzione. C'è quella allucinazione che Claudio Risè riscontra spesso nei suoi pazienti, la velocità progressiva distruttiva, questo modo di vivere sta diventando un tritacarne sempre più veloce e potente.
Ho preso un treno lento, me ne sono tornato a casa a vivere, un paio di ore di goduto riposo e poi tra poco mi immergerò nell'ebbrezza dei passi argentini.


(francescosisti)

4 commenti:

  1. nel tritacarne ci sei (ci siamo) non solo per quanto riguarda il lavoro

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  2. C'era uno studio di MIT e Donella Meadows e Aurelio Peccei e Club of Rome che predisse tutto quello che sta avvenendo nel 1972.
    Nella revisione "trent'anni dopo" modellazioni rifatte con gli strumenti a disposizione tutto confermato.
    Anzi stiamo andando peggio del peggiore degli 8 scenari ipotizzati.
    La nostra maturità e vecchiaia sarà in tempi amarissimi.

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  3. Tempi nuovi bisognerebbe prendere spunto dalle caratteristiche evolutive dei ratti

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  4. Noi Homo crediamo di essere assai al di sopra degli altri animali.
    Ci dimentichiamo che la biologia ale anche per noi e la stragrande parte dell'etologia, nonostante gli sforzi di sacerdoti moralisti vecchi e nuovi.
    Ma siamo al 90% maiali, oranghi, cani e pure ratti.
    Compresi le loro dinamiche demografichee vari pattern. Solo che alcuni di noi sanno quali sono gli scenari e lecaratterizzazioni di tali dinamiche. Lo ricordano e quasi sempre vengono irrisi.

    Il riso abbonda sulla bocca degli stolti.
    Confermato!

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.