martedì 17 dicembre 2013

Ad occhi chiusi - 3

(Ad occhiu chiusi - 2)

Ieri sera _via, l'aiuta del mio (grande) maestro di città (e pure il "segretario/tuttofare" del corso, ci sono dei personaggi collaterali che popolano la fauna nel tango, ci sono i TJ, i danzatori, i musicisti, e poi gli organizzatori), mi ha detto, prima del corso "Ti muovi bene ormai, UUiC!", dopo avermi visto in milonga sabato. Il primo giudizio è autorevole (_via appare più volte in Ad occhi chiusi) e la soddisfazione è stata massima. Sorridevo da un'orecchia all'altra.

Così è questo tango, difficile e magico, semplice e complesso.
Ieri sera abbiamo provato una sequenza relativamente apparentemente semplice: inizio di ocho adras, cunita in cruzado con giro-inversione di direzione con rebote -dissociazione-stando in asse, giro con enrosque milonguero, uscita in parallelo o cruzado (c'è qualche termine tecnico e spero che la "spiegazione lungo-complessa" possono almeno rendere l'idea).
Non è la roba appariscente (sborona come direbbero qui a Bologna) del tango escenario, del tango show che attira l'attenzione delle masse profane. E' una sola delle infinite sequenze, una sequenza apparentemente e subdolamente semplice osservata dall'esterno che richiede una sinergia di molte piccole azioni e tecniche contemporanee. Aggiungi che, se uno dei due partner sbaglia qualcosa, anche poco, semplicemente non esce o esce 'na roba goffa, inguardabile, disarmonica.
Così un problema a testa (scarsa mia dissociazione e non lasciarsi andare nella cunita con rebote da parte di _ara, la mia compagna di studi) e abbiamo faticato senza riuscirci. _ara era nervosa ieri sera e così a volte era tesa, irritata, dentro, per il mio "difetto". Alla fine ci siamo messi un po' a provare con calma e alcune cose sono riuscite.
Ecco, questo sei tu, Tango. Difficile e semplice, impossibile, arrogante e pretenzioso e con fascino, bello da impazzire.
Chiudi gli occhi, stasera milonga da Flora e il sorriso sale di nuovo.

Francesco Guccini lo canta con un po' di ironia.


6 commenti:

  1. e niente, metti Guccini e io mi fermo un attimo: uno dei pochi che trova spazio (senza tanto sgomitare) nella mia testa zuppa di nu metall e indie rock.
    ciò detto
    ti leggo che ti accingi in questa danza, a due, a coppia: bella da vedere.
    ma che mai proverò, già lo so.
    troppi schemi
    lasciarsi guidare
    è troppo per una come me.
    mi piace ballare da sola :-)

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    1. ziobbono ....troppo bello e musicale ;-)

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    2. > troppi schemi...
      Noooo
      Noo
      Il tango non ha schemi come gli altri balli. Il suo fascino e la sua difficoltà è che è ha infinite possibilità, come dice Leopoldo Marechal "El tango es una posibilidad infinita".
      Per rpovare alcuni mattoncini li metti insieme in una sequenza e ti eserciti e li provi con essa.

      > lasciarsi guidare.
      Eh
      Come in amore. Pensa che avevo scritto un intero diario ispirato a The surrender
      di Toni Bentley, per altro grande danzatrice.
      Lì, in quel lasciarsi andare c'è tutto,
      In amore ma anche nella danza, nel tango.

      C'è il ballare e il danzare da sola, in coppia e ... in gruppo!
      Mi viene da sorridere qui!

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    3. mica ho capito, ma era tuo quel blog?
      cmq
      spiegami la danza di gruppo, riferita al rapporto di coppia :-)

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    4. Oh sì, quello era la storia della ex-coppia.
      In realtà era su splinder, poi è stato "travasato" qui.

      > spiegami
      Ma signora Engioia, cosa vuole che le spieghi? l'acqua calda? >:)
      Non è escluso che ella ne sappia più di me, come Vi auguro sinceramente.

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    5. eau chaude...c'est quoi ? :P
      prendo il tuo augurio e lo appendo a mo di pallina sull'albero, con la speranza di accendere .. (qua mi fermo che scado però) ;-)
      ps: però era un argomento interessante e di ampio sviluppo

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