venerdì 22 dicembre 2017

Le ore oscure - 3

(Le ore oscure - 2)

Io cerco di resistere come posso, ad esempio declinando tutti gli inviti (meno uno) alla ridda di cene, a questa anticipazione frenetica del Natale. Si arriva alla festa solstiziale stufi di bagordi, dolci, mangiate. Quella dovrebbe essere l'inizio di un periodo, della rinascita del sole. A volte mi guardano un po' strani quando non accetto una fetta di pandoro e ascoltano la mia risposta :- “Ideologicamente lo mangio da Natale in poi!”.
La cosa buffa è l'ennesima sovversione, il fatto che invece di considerarsi fuori tempo, considerano me un po' strambo.
Anche da questo punto di vista questo è un  mondo sempre più lontano dall'essere calato nel tempo, nel qui e ora degli orientali, un mondo storto che anela a festeggiare Natale in Avvento, la Pasqua passati i giorni della merla, il carnevale a maggio (come delle ridicole e patetiche feste da queste parti), la sagra del crostolo/sfrappola/lattuga/chiacchera/... ad agosto e quella del tartufo a marzo. Anche l'antipatia per il pieno - vuoto, ordinario – straordinario, festivo – feriale, luce – oscurità, silenzio – rumore, etc. , fa parte di questo orribile appiattimento che non mi può che far inorridire, filosoficamente, edonisticamente, esteticamente.
Sento cittadini (artificializzati è pleonastico) che gnolano per freddo e oscurità: stamattina, osservavo i mille cristalli della brina e gli arabeschi nel principio di sottile permafrost, i riccioli impazziti del terreno cretoso congelato. La bellezza dell'inverno, delle ore oscure è evidente e mi fa felice ogni mattina che posso camminare e scendere lungo quel pezzetto di sentiero. Una bellezza così grande che annulla le luminarie pacchiane effetto discoteca pseudo psichedelica. Noi italiani custodi di tanta grande bellezza, proprio non ce la facciamo sulla luce, non so se sono peggio queste orribili luminarie discotecare tamarre o le candele mangiafumo a colori improbabili coi loro puzzoprofumi artificiali.
La bellezza dell'inverno, di milioni di miliardi di cristalli... solo gli occhi spenti e lamentosi non la vogliono vedere o non la vedono, nelle città coll'olezzo di piscio di magrebini molesti e ubriachi sui marciapiedi e la puzza di merde canine punkabbestiche. Posso anche capire ma anche questo degrado è e segno e concausa della grande bruttezza ugualista, della barbarie, dell'abrutimento.
Per questo non posso che appoggiare con decisione la proposta dei pentastellati di chiudere gli esercizi commerciali nei festivi. Negozio - ozio è un altro dipolo osteggiato da questa orribile liquidità ugualista, omogeneizzante, entropica. Un piccolo segno di restaurazione contro questo progresso regressivo, peggiorativo.
Un arabesco di brina, dono delle lunghe ore oscure, mi fa felice.


15 commenti:

  1. E' inutile chiudere i negozi fisici nei giorni festivi : Amazon, eBay, e gli altri siti di e-commerce rimangono aperti, per soddisfare la compulsione consumistica.
    E poi : SE i centri commerciali sono diventati luoghi di aggregazione, è perché alternative di interazione-? sociale-? materiale, all'iper-mercato e allo stadio, non ce ne sono.
    E' l'interazione che manca : nei locali pubblici vedi mai differenti gruppi di amici, mai conosciutisi prima, che si mescolano e tessono nuove relazioni e simmetrie ?
    Può capitare quando tutti sono breschi quindi disinibiti.
    Perché ?
    E' il format tribù che viene replicato nelle generazioni e nei luoghi, così è difficile infrangere un muro relazionale che è una quarta parete.
    Da cui, l'abitudine a non reagire agli eventi che accadono attorno a noi, spesso nemmeno nell'emergenza palese, siccome il mondo è uno spettacolo sullo schermo.

    Arrivati qui, sul fondo, la VR può essere utile in chiave di ri-educazione all'interazione con l'ambiente circostante.

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    1. Marco, cosa ti posso dire?
      Io più che sostenere, con quasi tutto il mio reddito, l'economia locale, artigianale, sostenendola anche ideologicamente, insomma, dare il buon esempio, cosa posso fare?
      Fosse per me Amazon, etc. li ridurrei del 99.5%.

      Sulla realtà virtuale, ho già scritto da te: a parte usi limitati (cum granu salis) il resto è insensatezza, è spazio dei problemi, non delle soluzioni.

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    2. Marco: "E' l'interazione che manca"

      Vedo ogni mattina la scena agghiacciante dei ragazzotti di 11-14 anni che, sulle scalinate della scuola, anziché chiacchierare tra loro, stanno chini come tanti pinguini infreddoliti, con il becco piantato sui minischermi di quei maledetti imbecillofoni.

      Non meno agghiacciante è vedere la stessa scena replicarsi (per fortuna non con altrettanta costanza) nella sala insegnanti, tra i miei colleghi. Anzi, per essere più preciso, principalmente tra le mie colleghe (per qualche ragione che non so spiegarmi, i colleghi sono un po' meno ossessionati da questo genere di cose).

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    3. Come siamo arrivati all'isolamento furbofonesco ?
      I furbofoni hanno catturato le persone, oppure le persone erano GIA' predisposte ?

      Come uscirne ?

      Un percorso è stato tracciato, da quel percorso dovremo uscire ...
      o, forse, non ne usciremo più → vedi quello che chiamo brodo digitale.

      Annoto che voi considerate la Realtà Virtuale come il Male assoluto.
      Io, la vedo come uno strumento che potrebbe anche essere utile.
      Uno STRUMENTO, ribadisco.

      ===

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    4. * anche il furbofono non è negativo in sé, dipende da come lo si usa, o lo si ABUSA.
      Certo, io preferisco il tablet-pc.

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    5. Dal punto di vista etologico direi che la specie non ha strumenti per resistere alla fascinazione del virtuale. E' una sorta di SIDA (in inglese AIDS) del sistema cognitivo: entra e svuota le capacità raziocinanti.
      La televisione ha rincoglionito un sacco di persone ma il televisore era fisso. Ora hanno televisionizzato la rete e dotato le persone di dispositivi mobili per i quali possono mantenere attiva la dipendenza quasi ovunque, quasi sempre.
      Come si fa?
      Direi che è necessario seguire una profilassi. Se devi maneggiare della dinamite, la devi maneggiare con cura. E' una sostanza anche molto utile, in certi casi (io la applicherei, ad esempio, a tutte le moschee). Solo che non te la porti in giro nello zainetto quando vai a saltare sui gonfiabili o a fare del motocross.
      Quindi NON devi avere la dinamite sempre con te.

      Ora, su un piano diverso, uno si pone la questione perché si tenda così facilmente al peggio. L'entropia caratterizza anche le comunità umane, non è affatto un concetto astratto della fisica termodinamica.

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    6. > Non meno agghiacciante è vedere la stessa scena replicarsi (per fortuna non con altrettanta costanza) nella sala insegnanti, tra i miei colleghi.

      Osservo lo spippolamento compulsivo in treno, in milonga, in mensa. Qualche tempo fa, in rete, vidi una foto di un gruppo di monaci (buddsiti) tibetani seduti su una panca, tutti intenti allo smanettamento furbofonico. Sono monaci di una religione che ha il "qui e ora" tra i suoi fondamenti... Se sono messi così quelli, potete immaginare come siano messi gli altri.

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    7. Marco: "Io, la vedo come uno strumento che potrebbe anche essere utile."

      Io pure, se no non frequenterei questi ed altri luoghi. Come tutti gli strumenti, però, può essere usato in modo adeguato, inadeguato, pericoloso o pernicioso. Considera una vanga, ad esempio: anch'essa è uno strumento, puoi usarla "come si deve" fino giungere a farti delle insalate epiche, puoi usarla malamente facendo tanta fatica per niente, puoi usarla ancora peggio rischiando di troncarti un alluce o puoi usarla addirittura per toglierti di torno quel vicino molesto che non vorresti proprio vedere dalle tue parti. Comunque la usi è e rimane una vanga, uno strumento. Però, come tutti gli strumenti...

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    8. Ma le relazioni umane si erano spente prima della diffusione massiva dei dispositivi portabili.

      Bisognerebbe andare alla radice del problema.

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  2. > mi viene da ridere alla descrizione del "bianco natale" come se fosse la norma

    Io ho parlato della bellezza di prati, piante, etc. con un dito o più di brina dovuta a umidità e freddo. Tra pochi giorni ci sarà Natale, vero.
    Beh, non capisco ti faccia così ridere. In ogni caso... il riso fa buon sangue.

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  3. > dovrebbe capitare una ecatombe

    Questo è il tuo pensiero sul mio pensiero.
    Da sempre propugno il "rientro dolce" ovvero una sana e moderata decrescita della popolazione, come avviene in quasi tutti i paesi avanzati se non ci fosse lo tsunami migratorio (dovuto all'esplosione demografica dei rispettivi paesi baluba).

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  4. Sul resto sono sostanzialmente d'accordo: il "pentastellame" è nella media. Non per nulla il movimento ha perso le sue caratteristiche importanti per diventare più che demagogico.
    In ogni caso io considero importante, giusto che ci sia il tempo per il neg-ozio e il tempo per l'ozio.
    A livello concettuale, etico è una cosa ecologica.
    Ora, da questo spazio non posso che pormi sul piano concettuale, delle idee. E' una idea giusta e come tale la sostengo.

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  5. Bel post e foto superlativa. Non è tua vero?
    Buon Natale walker!

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  6. Bel post, Uomo è un blogger con qualità di scrittore : vedi gli slanci spirituali, luminosi, fruibili anche qua sopra.
    L'ho [ citato ] nel mio.

    E buoni giorni festivi a tutti.

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  7. > la "media", rappresenta il popolo perché è il popolo,
    > quindi ne mutua tutte la caratteristiche, che viste dal popolo sono "virtù"
    > ma viste da fuori sono aberrazioni indotte.

    Ho fatto critiche al vetriolo alle democrazie demagogiche / demagogie democratiche.
    Scienza e conoscenza, verità, eccellenza, ecologia sono di quanto più antidemocratico esista.
    D'altra parte osservo la manipolazione, la corruzione e l'inquinamento ideologico e valoriale che i vertici apolidi, i nuovi soviet, propinano e somministrano alle masse per lo sfruttamento più grande, perfido e sottile fatto - qui il sadismo passa ogni limite del passato - in nome dei loro diritti, on loro mandato. Hesse oggi scriverebbe la seconda edizione de "Il giuoco delle perle di vetro" perché a quel tempo non aveva saputo né immaginato quale livello di plagio e parassitaggio avrebbero raggiunto le castalie.
    La democrazia dovrebbe contenere i propri anticorpi per difendersi dai Jobs, dalle Boldrini, dai Soros, dalle Bonino, dai Bergoglio, dai Vendola, Scalfari, Manconi etc. .
    Invece esse sono abbindolate da questi imbonitori parassitari, perbenisti, cancrene corrotte politicamente corrette.
    Chissà a quale punto dovremo arrivare prima che le mannaie, i forconi e le ghigliottine tornino a lavorare. Succederà mai?

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