martedì 25 giugno 2019

Gli stadi


  • Il vecchio verrà buttato giù e al suo posto ci saranno nuove costruzioni.
Dunque vogliono demolire San Siro e ricostruirlo da altre parti / un po' spostato. Questo non è affatto il primo caso di follia: anche Roma vuole un altro stadio della pedata. Il pessimo primo esempio fu a Torino.
Un paese che affoga nei debiti, che non ha i denari per ponti sul Po o per la manutenzione di (stavo scrivendo acquedotti, poi mi sono venuti in mente i treni, poi le strade, quindi gli ospedali con le formiche sui pazienti, ...) che non ha denari per la manutenzione di niente, che dissipa milioni e milioni se non miliardi di euro per questa droga nazionale che è la pedata, per spostare gli stadi o farne in molteplice copia.
Anche a Bologna c'era / ci sarebbe il progetto di fare un nuovo stadio in un angolo della provincia a decine di km dalla città e, ovviamente, senza alcun collegamento pubblico, tanto sono anche autossicodipendenti.
La questione è che queste operazioni a devastazione delle finanze pubbliche sono quasi sempre squallide e colossali speculazioni edilizie. Alla fine c'è sotto il solito capitalismo citronesco o statalismo citronesco (sono duali) utili privati e danni pubblici, non solo la crosta del tumore edilizio che si espande e un ulteriore dissesto delle casse pubbliche. C'è il modello dissipativo per coglioni che si perpetua.
Per uno sport che non ha più alcun legame con il territorio.
Del resto è dai Romani che devi dare il circo oltre al pane.
Cambiato 'n cazzo.

15 commenti:

  1. UUIC, metti nel conto anche la doppia olimpiade (invernale e non) che è in programma nei prossimi anni.

    Lorenzo, il meccanismo lo conosciamo bene: il pubblico spende, il privato (qualche privato, con le maniglie giuste) guadagna. Il ragionamento che fai andrebbe quasi via liscio nel caso in cui TUTTE le spese fossero a carico dei privati coinvolti, ma sappiamo fin troppo bene che così non è.

    Ah: spostare ricchezza non è generare ricchezza. Anzi, nel processo di spostarla, la ricchezza la si distrugge almeno in parte, e sicuramente la si concentra nelle solite mani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. > il pubblico spende, il privato (qualche privato, con le maniglie giuste) guadagna

      Proprio quello.
      Spiegare al signor Lorenzo sopra che cade dal pero, l'anima candida della sovranità edilizia locale.

      Elimina
    2. Ci sono volte in cui sei parecchio lucido. Altre in cui parti per la tangente, e leggendoti non si capisce bene perché. Non credo sia il caldo, perché è successo anche in periodi piuttosto freschi, o addirittura gelidi.

      Elimina
    3. Ha senso, ma è esagerato e eccessivamente centrato sulla tua visione monotematica (e tante volte troppo astratta) della realtà. Il che, a volte, rende quel che scrivi un'inutile speculazione. Con un filo di narcisismo a condire il tutto?

      Elimina
    4. Il pensiero dell'autocritica non ti sfiora mai. Nota che c'è il punto in fondo alla frase, e che non è quello interrogativo.

      Elimina
    5. Questo con due righe. Vediamo con una.

      Elimina
  2. Ecco, ora (dal treno con cui sto andando in milonga, ah ler isate, Lorenzo, sulle tue sparate iperboliche) spiegare che l'acqua è bagnata.
    La metti sul partitico ideologico e invece è una questione di segatura nella testa della gente.
    Il problema è anche a Roma, messa assai peggio di Milano o Bologna e dove governa una pentastellata.
    Nella colonna "consumo di territorio" c'è anche il caso di un comune emiliano, Comacchio, dove appena eletto un pentastellato ha dato la stura alla solita speculazione edilizia (sul quale è stato buttato fuori dal partito).

    E' certo che ogni popolo ha la urbanistica (?) che si merita.

    Conosco casi come a Monaco di Baviera dove ilnuovo stadione per la pedata è raggiungibile in metropolitana e non è stato fatto in mezzo al culo di nulla.

    Non c'è alcuna contraddizione visto che io uso mezzi a motore privati un ventesimo di quello che usano gli altri.
    Perché vuoi fare il cretino?

    RispondiElimina
  3. A leggere i commenti qualunquisti di Lorenzo mi viene in mente il fatto recente di un tal posto Ostritz, o qualcosa del genere, dove i nazi anti per impedire un convegno dei nazi hanno comprato tutte le birre del paese.
    Ora, non so se il comizio si sia tenuto o meno: nel caso non si fosse tenuto significa che i convenenti non hanno neppure la "forza" e resistenza di superare qualche ora senza birra.
    Già, il calcio qui.
    Come tenere al guinzaglio le persone con il nulla.

    RispondiElimina
  4. Io credo che il sistema calcio sia assolutamente gonfiato e autoreferente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sara, non avere il senso del LIMITE, dei LIMITI.
      Ecco, drogati, appunto.

      Elimina
    2. I limiti esistono, che siano pericolosi o no.

      Elimina
  5. A l'ultimo problema sulla terra.
    Cogli anni giulivi (prima decade 2000) de "costruisco capannone e villetta" anche nel vaso di gerani della zia Rosa, siamo arrivati 8.5m ha di SAU distrutti per sempre.
    Già, altri problemi.
    Vagoli nella costipazione cementizia milanese, dentro nel problema, non riesci neppure a renderti conto di esso.

    Ci vuole poi l'ugualismo del compagno Lorenzo, tutti uguali con le stesse abitudini.
    Manco per il cazzo, Lorenzo.

    RispondiElimina
  6. Le città sono un problema.
    Le periferie sono un problema nel problema.
    Le periferie dei paradisi multietnici e multiculturali sono il problema nel problema del problema.
    I compagni, i crescitisti sono specializzati nell'esponenziale. A partire da quella dei problemi.

    RispondiElimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.