domenica 22 settembre 2019

mer 14 ago

Quel giorno scoprii che Rosa Canina cammina come... una stambecca. :)
E una viperona che era uscita dal suo "sottosasso" in cima a quella piramide di micascisti scuri che vidi, tempo addietro isolata e che mi incuriosì per la sua aspra e regolare forma geometrica.
Il vecchio furbofono quasi scarico, portò a casa solo tre immagini, non la gioia di aver camminato lassù, sulla nostra via (non c'erano sentieri CAI-SAT). Anche in montagna c'è una tendenza alla legge di Pareto, la maggioranza delle ascensioni tendono ad interessare una minoranza vie, sentieri e vette. Si potrebbe pensare a questioni di qualità dei panorami, ma lo splendore e la magnificenza di quanto visto mi rendono ancora più inesplicabile l'assenza di sentieri segnati e di camminatori, escursionisti, alpinisti (in tutta la giornata in quota, non incontrammo anima viva).





30 commenti:

  1. A me a vedere queste belle foto viene la voglia di un bel pic nik!

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    1. Ci portammo qualcosa di frugale che mangiammo in vetta.
      In genere colazione robusta e poi cose semplici: pomidorini, tarallini, un pezzetto di salsiccia, qualcosa di dolce, a volte, per i momenti di calo glicemico.
      Abbiamo visto alcune malghe "ristorantizzate" affollate ma quasi nessuno, sopra, a camminare.

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    2. Le donne sono brutta gente.

      Te lo sai il vomito che mi provoca la tua decadenza contraddittoria chiaramente espressa ne "poi cose semplici: pomidorini, tarallini, un pezzetto di salsiccia, qualcosa di dolce". Te l'ha suggerito Cracco il menu? La compagna Sara col "pic nik". Poi domandiamoci perché ci sono le funivie e le terrazze panoramiche e i ristoranti in cima alle montagne. Domandiamoci anche perché appena si verifica un minimo incidente, ci scappa il morto e ti dicono che devi avere un sonda nel culo con dei sensori che ti monitorano la biometria e un sistema giroscopico e inerziale per capire se sei in piedi o se per caso sei caduto, collegata alla rete satellitare altrimenti non si possono soccorrere.

      Sei parte del problema, Coso.
      Non sei la soluzione.

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    3. Signor Connor
      Io non so cosa voi vediate di complicato in tarallini (presi un sacchetto o due durati per tutte le escursioni), in pomidorini o pezzi di carote e sedano, in un pezzo di salsiccia.
      Non vomitate troppo che non fa bene, rischiate di diventare anoressico.

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    4. Ho scritto che è complicato?
      No.

      Ho scritto che è perfettamente in linea con le odierne abitudini alimentari dei cicisbei.
      I "taralli" sono un prodotto da forno originario della Puglia, della Basilicata e altre regioni del Meridione, c'entrano con la montagna come il gamberone.
      I "pomodorini" sono un prodotto ortofrutticolo-industriale che nel formato e colore è pensato apposta per i cicisbei, guarda un po' se LupoCoso nella sua fazenda coltiva "pomodorini" o normali pomodori da tre etti l'uno che poi normalmente sulla pianta sono di tutte le forme e taglie. Inoltre, l'idea che si vada in montagna portandosi dietro quella selezione di "pomodorini, carote, sedano" fa tanto Gretino o impiegata dell'Archivio Storico a dieta. La quinoa lessa e la papaia a dadini no?

      Io, oltre l'acqua, perché io sudo e mi devo cambiare due o tre magliette minimo, mi porto uno o due panini comprati nello spaccio del fondovalle con la bresaola prodotta in loco (alternativa pesa, col salame). Se mangio nel rifugio, che come dico sempre, in origine era un riparo con qualcosa per riempire lo stomaco, tipo polenta e formaggio, mangio polenta e formaggio. Altrimenti cose più sofisticate tipo polenta con l'arrosto o il brasato o lo spezzatino, (raramente coniglio o capriolo) che praticamente è il menu fisso ovunque vai.

      Sei tutto chiacchiere e distintivo, Coso.
      Funziona con quelli come te.

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    5. I taralli
      L'unica bottega nella frazione a valle (Famiglia Cooperativa Trentina) ha orari non compatibili con le ns levate => i taralli Coop sono una buona forma di "panatico" quando non avevamo pane del giorno precedente.
      I pomirodini sono a km 1.2 di un azienda che si e' messa da qualche anno a fare ortaggi locali: non aveva pomidoro ma solo pomidorini.
      Le mie dotazioni alimentarei sono piu' quasi sempre le piu' semplici tra quelle dei vari camminatori/trici che partecipano.
      Potrei ribattere che in molti rifugi portano le derrate con elicotteri ma non mi metto sul ballatoio a parlare di cose sulle quali non ho certezza.
      Hai tempo da perdere per pettegolare a sproposito.

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    6. Quest'estate ho mangiato badilate di pomodorini di almeno tre varietà che manco ricordo come si chiamino (ne sto mangiando tutt'ora: ne ho ancora l'orto ragionevolmente pieno). La stragrande maggioranza delle piante di pomodoro del mio orto sono piante di recupero, nate spontaneamente dalla semenza dei pomodori caduti nell'autunno precedente e interrati durante la lavorazione del terreno - selezionate e trapiantate in primavera. I pomodori di piccole dimensioni, tipo pachino, ciliegino o datterino, sono assai più prossime al pomodoro selvatico di qualsiasi pomodoro di grossa taglia, tant'è che si perpetuano da sè e "producono" (meno, ovviamente) anche nella più totale assenza di cure.

      Provare per verificare.

      MrKeySmasher

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    7. Uomo che cammina come tutti gli altri, per me puoi mangiare anche l'aragosta in montagna e il formaggio di malga in barca, che mi frega. Sei come il 99% del resto della gente. Solo non ti atteggiare a "montanaro" o a "ecologista". Non hai altro principio etico che il tuo comodo ma a quanto pare non hai nessuna capacità diversa o aggiuntiva rispetto al Milanese che ordina il cinese con la consegna a domicilio. Sei una normale persona cosmopolita in gita. A me è capitato di andare in montagna con gente poco avvezza e questo significava che io dovevo pensare per me e per loro. Se penso che arriverai con i tarallucci (perché sei troppo scemo per comprare o conservare il pane), te lo porto io, il pane. Se penso che arriverai senza impermeabile perché non sai che in montagna tira vento e piove, te lo porto io l'impermeabile. L'alternativa sarebbe abbandonarti a te stesso o stare li a guardare mentre mangi tarallucci o tremi di freddo. A me non è mai capitato di andare in giro con qualcuno con i pomodorini, carote e sedano nello zaino. Mi è capitato di incontrare dei pensionati con roba tipo peperoni ripieni cucinati dalla moglie e la bottiglia di vino. Poi ho scoperto che venivano su con la funivia solo per prendere il sole e mangiare. Inevitabile rapporto causa-effetto perché nemmeno Rambo mangia i peperoni ripieni, beve barbera e poi scarpina su e giù per i sentieri.

      Il rifugio porta gli alimenti nello stesso modo con cui arrivano i clienti come te.
      Se c'è una funivia, con la funivia. Se c'è una pista carrozzabile, col fuoristrada.
      L'elicottero è antieconomico per il mangiare tanto quanto per le persone.
      Pensa quanto costerebbe la pizza al pizzaiolo di Bologna se portasse tutto con l'elicottero.

      Pigiabottoni, i pomodori "naturali", quelli trovati dagli Europei nelle Americhe, erano completamente diversi e per prima cosa erano gialli e non rossi. Altrimenti li avrebbero chiamati "pomorosso" e non "pomodoro". Per duecento anni in Europa si adoperarono come pianta ornamentale, prima di selezionare varietà edibili e trovare il modo di cucinarli. Ma non è questo il punto. Il punto è che i "pomodorini" sono un formato industriale studiato per passare dai macchinari che misurano il calibro e preparano confezioni di prodotto uniformi. In origine di qualsiasi pianta esistevano "n" varietà, facciamo il caso delle mele, varietà che sono state soppresse perché non andavano bene per le necessità industriali di aspetto, misura, caratteristiche organolettiche, coltivazione e raccolta meccanica, maturazione, eccetera, UNIFORMI. Il "pomodorino" è comodo nella sua vaschettina del supermercato e finisce nel frigo dell'impiegato che alla sera ci fa l'insalatina con la quinoa. Una volta sono stato in Calabria, tipo viaggio sulla Luna e oltre a raccogliere limoni grandi come palloni da rugby che erano palesemente invendibili e quindi rimanevano sulla pianta, ho partecipato al rito della preparazione della conserva, tipo quello che dice il camminatore ma il pentolone era nell'aia sopra un fuoco di legna, dove il "pomodorino" sarebbe privo di senso perché invece della vaschettina tra tre etti compri cinquanta, cento chili di pomodori da schiacciare. Poi il pomodoro c'è solo in estate, per quello si fa(ceva) la conserva. Il resto è di importazione o coltivato in serra. Torniamo quindi alle necessità di produzione industriale, conservazione (con maturazione forzata), imballaggio, trasporto e vendita.

      Poi, ti sembra ragionevole mettere nello zaino dei pomodori? In una confezione qualsiasi, si schiacciano e colano. Ti serve la vaschetta col tappo a tenuta ermetica. Io non ho spazio nello zaino per una vaschetta di verdure e le posate (a meno di non mangiare pomodori, carote e sedani con le mani) perché è pieno di robe di ricambio o d'emergenza e di acqua. Ho portato raramente una arancia, insieme al panino, perché l'arancia contiene se stessa.

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    8. Ognuno fa quel che gli suggerisce il suo senso pratico. Io i pomodori "ini" e non "ini" me li son sempre portati e me li porto a spasso(senza contenitore) trovandoli pure molto pratici.

      I miei pomodori(ni) non hanno mai visto un vaglio per misurarne il calibro, infatti sono piuttosto grandicelli quelli di inizio stagione, via via più piccini quelli di queste giornate di fine estate. Sempre buoni comunque. Quest'estate ho fatto salsa con qualsiasi roba rossa e matura mi offrissero quelle piante, mischiando varietà senza andare troppo per il sottile. E' salsa buona, e non mi interessa sapere il nome della varietà di pomodorino o pomodorone che c'è dentro. Se non è commerciabile me ne frego, giacché me la mangio, non la vendo. Alla faccia dei "disciplinari" DOCG, DOC, POP, ROCK e via blaterando per acronimi senza senso concreto che non sia quello del permettere a qualche dirigente di mettere insieme soldi a sufficienza per cambiare un po' più spesso il BMW.

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    9. > Uomo che ...

      Singor Connor, io non so quale piacere provate ad essere un blateratore a vanvera.
      Il pane, i taralli, la funivia, scrivete boriosamente senza sapere un cazzo.

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    10. La cosa divertente è che non c'è niente da sapere. Il fatto è che tu in questo blog presenti la tua "realtà" che però non è materiale, è grandemente letteraria.

      Nella tua mente, questa "realtà letteraria" è bella e buona e per questo la descrivi nel blog. Come molti che tengono un blog, presumo che tu lo faccia perché ti diverte e per ottenere un feedback positivo.

      Io invece ti do un feedback negativo.

      Ti do un feedback negativo perché contesto la tua "realtà-letteraria", praticamente in TUTTE le tue tematiche principali, cioè sul tango (sono fatti tuoi, anche la ripetizione un tanto ossessiva, fintanto che non andiamo a discutere sul significato del termine "arte"), sulle questioni ambientali (dove tu ripeti in tono minore gli slogan che trovo elevati alla "n" nel tuo blogroll e che vengono dai soliti Settanta), sulle donne e il sesso (ancora fatti tuoi fintanto che non mi proponi i tuoi feticci come modello).

      Sulla faccenda della montagna, è ancora un caso di fatti tuoi fintanto che non leggo lo sbrodolamento super-aggettivato su qualsiasi cosa, quando in realtà parliamo di una cosa "media", dove "media" si traduce in "comune, dozzinale, banale, mediocre".

      Non mi dispiace leggere che per te questo è "boria e non sapere un cazzo". E' questo il punto. Io ti faccio notare cose che tu non vedi. Ci sono due opzioni, me le sto inventando perché sono pazzo (non borioso o saccente) oppure io le vedo e tu no. Ai posteri l'ardua sentenza.

      Però una cosa bisogna tenere presente: è una questione relativa. Io posso vedere un comportamento stereotipato impiegatizio la dove un altro vede stipendio e fica. E' un problema sia di unità di misura che di scala.

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    11. > La cosa divertente è che non c'è niente da sapere.

      Infatti scrivete imperiosamente ignorando gran parte delle cose semplicemente perche' qui non ci sono.
      Pane sì taralli no e non sapete nulla su come, quando, se sia possibile acquistare, in quel posto, pane.
      Poi il polenta e questo, i rifugi, l'orsone tremebondo dal freddo e altre sciocchezze.
      Meglio un commento in meno che fare brutta figura.
      Queste sparate non hanno alcuna importanza per me.
      Piuttosto, riflettere, su codesti logorrea e su toni imperiosi basati sul congetture del tutto personali, peraltro piuttosto ricorrenti, quasi degli automatismi, dai quali non uscite bene, signor Connor.
      Buokdi'

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    12. "Ognuno fa quel che gli suggerisce il suo senso pratico."

      APPUNTO.
      Anzi, diciamola meglio, ognuno fa come RIESCE, dove per "riuscire" si intende la definizione dello scopo e del percorso per ottenere lo scopo. Se io ho lo scopo di passare une belle giornata con la morosa posso legittimamente decidere che questo implica prendere il SUV, guidarlo fino alla stazione della funivia, prendere la funivia, salire alla terrazza panoramica sulla cima del Monte Bianco e ad una certa, ordinare gli scampi al ristorante. O qualsiasi altra cosa che metta insieme la mia idea di "bella giornata" con i modi che riesco a pensare e fare per ottenerla. Ho incontrato ogni tanto gente che mi chiedeva dove fosse il "rifugio" che avevano trovato con lo scemofono, lungo tornanti della strada appena oltre il parcheggio. Gente vestita per lo "struscio" in centro. Io gli rispondevo "due ore e mezza lungo il sentiero 21, che comincia un po' più avanti, però non siete attrezzati, vi suggerisco di andare sul lago, ci sono dei bei posti". Di solito la risposta è tipo "ma non c'è una strada per arrivare in macchina o una funivia?". Perché il "senso pratico" suggerisce che è inverosimile che ci sia un "ristorante/albergo", cosi sono venduti oggi i rifugi, che si debba raggiungere con due ore e mezza di scarpinata. Infatti è cosi, nella maggior parte dei casi i rifugi si devono attrezzare con strade o funivie, pena l'essere "fuori mercato".

      Eccetera.

      Va tutto bene, quando un eventuale scrittore premette "faccio come cavolo mi pare".
      Va meno bene quando lo stesso scrittore premette al suo "come mi pare" (che poi è "come riesco") tutta una schermatura pseudo-ideologica che non corrisponde affatto alla prassi, cioè al "come mi pare". E' un po' come il mio conoscente che parcheggia(va) il Mercedes da "soldi e fica" a tre isolati dal Centro Sociale dove andava ogni tanto per fare contente un certo tipo di morose che vanno a scuola a Brera, finanziate dal papi e poi inneggiano al proletariato e alla rivolta.

      Infine, riguardo al "senso pratico", il fatto che ti dicano di andare sempre in giro con un dispositivo indossabile che misura i tuoi dati biometrici e il tuo stato meccanico e che eventualmente serve a portare da te i soccorsi, significa che il "senso pratico" è tendente a zero quindi si rimedia come coi bambini, con la tutela, con lo sguardo costante della balia. E' la ragione per cui, prima che da noi, negli USA mettono le avvertenze su qualsiasi cosa, tipo "questa soluzione anti infiammatoria va usata irrigando la vagina con l'apposito beccuccio come in figura e non va assunta per bocca come sciroppo" e "questa forchetta può essere pericolosa se inserita in un qualsiasi orifizio corporeo". Le mettono perché la gente, con il "senso pratico", beve lavande vaginali e si infila le forchette dove non vuoi sapere.

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    13. Le cose ci sono eccome, Coso.
      Non sono io che mi vanto di essere quello che non sono.

      Poi "infatti scrivete imperiosamente".
      Si chiama scrivere in maniera succinta e tu, come ti hanno condizionato a pensare, scambi la concisione per "imperio". Perché al giorno d'oggi devi almeno suggerire che ogni affermazione è vera e falsa, che ogni opinione vale uguale. Potrei scrivere come te, usando 50 aggettivi per ogni sostantivo, però non ho tempo e voglia e poi non ho niente da mimetizzare o mistificare. Torniamo ancora alla necessità/volontà di vendere una cosa per un'altra.

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    14. > L'elicottero è antieconomico per il mangiare tanto quanto per le persone.

      La maggioranxza dei rifugi non accessibili con strada (anche sterrata) o da teleferica utilizza elicotgteri (spesso piu' volte in un anno) per i rifornimenti.
      La tua polenta e spezzatino, in questi casi, sono assai piu' fighetti dei miei pezzi di finocchio, carota, taralli, salsiccia portati a spalle.

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    15. > scrivere in maniera succinta
      Prego contare righe e parole dei tuoi interventi. :)

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    16. > anche la ripetizione un tanto ossessiva,

      Signor Connor, facci operesente che il suo luogo e' specializzato e ha il 90% delle pagine dedicato a sacrosante e ottime pagine di politica sovranista o di martellamento delle fandonie spacciate come "valori" e altro dai razzisti anti, dai liberal progressisti.

      Non c'e' da stupirsi se come appassionato di danza e tango io abbia con relativa frequenza pagine dedicate ad essi.
      Non capisco la vostra lagnanza: se non vi interessa evitate di leggere. Fine dei problemi.
      Mica vengo a commentare di tango a casa vostra.

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    17. Coso, primo, io non conosco NESSUN rifugio che sia rifornito via elicottero. Oltre il fatto che, come sai, io per le escursioni parto sempre da fondo valle e difficilmente raggiungo quote sopra i 1600-2000 metri massimo, per ovvi limiti fisici. I rifugi in cui andavo in origine avevano poco da offrire, un tetto e un tocco di formaggio e la montagna era cosi per tutti, era accettato da tutti. Oggi i rifugi devono essere ristoranti e alberghi, sia per le richieste dei "turisti" che arrivano in tacchi alti o infradito e chiedono il gelato o il gamberone, sia per le norme imposte dalla Regione per cui se la moglie del rifugista cucina una torta deve dotarsi di tutte le licenze e adempiere a tutti i controlli sanitari della pasticceria. Sono tutte cose che vanno insieme al fatto che nessuno dei presenti, qui e altrove, ha fatto la naja, nemmeno se l'immagina.

      Riguardo il tango, facciamo cadere la cosa, perché giustamente sul tuo blog scrivi quello che ti pare. Aggiungo solo che se io avessi un passatempo/interesse e decidessi di condividerlo, necessariamente lo farei in modalità didattica/didascalica. Per esempio, ho praticato karate per una decina d'anni, mi veniva insegnato da chi ne sapeva di più e io lo insegnavo a chi ne sapeva di meno. E' diverso da fare della letteratura di genere e da raccontare se stessi. Ancora, non so se c'è ancora ma tempo fa tu collegavi un blog di una tizia che pubblicava le foto della sua patata, annessi vari esercizi di feticismo. Un blog rispettabilissimo in quanto tale ma ci si potrebbe domandare perché una signora trovi utile o divertente pubblicare ALL'INFINITO fotografie della sua patata da tutte le angolazioni, forse con l'aiuto di uno o più collaboratori, vista la complessità di certe geometrie. Ecco, tu non è che aggiungi qualcosa ogni volta che scrivi del tango, è tipo "tango, che figata, mi sono proprio divertito" oppure "tango, che figata, ho incontrato una che vorrei scopare". Ogni volta. Boh. Certo, fatti tuoi.

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    18. Avete fornito anche una spiegazione sul fatto voi non conosciate rifugi riforniti via elicottero perche' non li frequentate.
      Cio' non significa affatto che non esistano.
      Anzi, sui rifugi che NON sono provvisti di strada di accesso ne' di teleferica questa e' la PRASSI.
      La realta' non e' solo quella che voi frequentate e vivete.
      COntinuo a sorridere sul fatto che, boriosamente, avete definito fighetti, cosmopoliti, etc. le spartani provviste che io uso quando vado in montagna paragonandole ai vostra polenta e formaggio o polenta e spezzatino.
      Peraltro cibi squisiti che io stesso cucino e sui quali posso solo applaudire la vs. scelta.

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    19. No, sai qual'è la differenza?
      Che io mi informo, chiedo, domando, parlo e poi DECIDO.
      Decido e sono coerente, dico quello che faccio e faccio quello che dico.

      Tu invece sei tutto chiacchiere e distintivo, sei un personaggio letterario, almeno nel blog.
      O meglio, sei esattamente uguale alla folla, sei il problema.

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  2. Bei posti,Uomo. Quando ero piccola e andavo in Colonia sulle Alpi Carniche per i cali di zucchero ci davano le zollette inzuppate nella grappa :)

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    1. Beh, diciamo zuccheri di... vario tipo. ;)

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    2. Non so dire se l'effetto sulla camminata di noi bambini fosse sostanziale ma erano molto buone :)

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    3. L'alcol è un vasodilatatore: no, non fa bene assumerne mentre si fanno sforzi.
      No, non va bene assumerne se fa freddo.
      No, non fa bene e basta.

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    4. Non fa bene neppure il fontina, il burro, gli zuccheri semplici, le melanzane, i funghi, i salamini, gli arrosti... la lista è lunga. Alla fin fine, comunque, bene o male che faccia tutta quella roba, finiamo tutti nello stesso posto. Al limite un po' prima, e qui si apre l'annoso dibattito se sia meglio vivere qualche anno meno in libertà, "a cuor leggero", o se sia meglio vivere qualche anno in più tra mille preoccupazioni e restrizioni.

      MrKeySmasher

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    5. Diciamo che ai bambini NON deve essere dato dell'alcol!
      Per gli adulti: c'e' un intervallo in cui c'e un bilancio accettabile tra i vari effetti che questa droga comporta.

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    6. L'alcol, facciamo il caso etanolo, viene metabolizzato dall'organismo quindi di perse è un alimento.
      Per questo dalla notte dei tempi si consuma non solo in ambito ricreativo ma anche durante i pasti.
      Fa bene quando hai poco da mangiare, fa male quando hai troppo da mangiare.
      Come qualsiasi cosa.
      Diventa un problema come intossicante quando la quantità è eccessiva rispetto alla massa corporea.
      Una goccia di grappa non fa niente, nemmeno ad un ragazzino.

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  3. Io stavo giusto aspettando un tuttologo.

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    1. Quando non sai un cazzo di un cazzo uno che sa tre cose è un tuttologo.

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    2. Vuoi avere visibilità per il tuo blog.

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