Leggevo la scoppiettante e corroborante pagina di Lupo Libero.
Penso che questo binomio "forza e pazienza" (che estenderò a tetranomio) sia, di fatto, un altro tabù di questa merdosa, sinistrante, postsessantottina, arcobalenga, progressista, antiqua e antilà società liquida che nella propria ortodossia per koglioni vorrebbe appiattire, ugualizzare
- forti e deboli
- cialtroni e capaci
- pazienti e isterici
- calmi e frenetici
- indigeni e forestieri
- liquido e solido
- vittime e delinquenti
- produttivi schiavi del fiscoglebainps e lavativi fancazzisti
- maschi/padri e femmine/madri
- onnivori ed erbivori
- locale e globale
- eccellenza e mediocrità
- formiche e cicale
- normalità ed eccezioni
- artificiale e naturale
- sardine e barracuda
- fuori e dentro.
Una teoria che massimizza orgoglionamente l'entropia e anela a una brodaglia grigiastra, meticciata, brulicante e indistinta è profondamente sbagliata e foriera del peggio.
Forza, pazienza e costanza e... discriminazione!
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