C'è un borgo medievale, Glorenza, che adoro e ci ho portato Rosa Canina giovedì 20 agosto u.s., insieme cola visita alla Venosta occidentale, alla Val Müstair, nel giro dei Quattro Passi.
La Val Monastero è splendida. Come ogni territorio di frontiera ha una doppia anima, qui quella romanza (ladina) e tirolese/germanica. In alcuni tratti mi sembrava di essere in Val di Fassa, quei termini, quei cognomi, quei toponimi. Qui, nella battaglia della Calva, gli Elvetici ne diedero di santa ragione ai Tirolesi, gli Asburgo persero la speranza di estenderi i propri domini a ponente.
Gli spazi della Venosta, per quanto grandi e luminosi, sono caratterizzati da un'antropizzazione piuttosto pesante, come quasi tutto l'Alto Adige. In Val Monastero, invece, avevamo notato... poca gente. Ad esempio, rispetto alle cataste di turisti in Alto Adige, le vie e gli esercizi turistici di San Giovanni in Müstair erano tra il deserto e il quasi vuoto, penso che i prezzi assai salati siano un ottimo deterrente. Ritrovarsi, così, in una montagna solinga è stata una sorpresa nella giornata.
Un'altra cosa, che al ritorno mi colpì incredibilmente, è stato il tormento geologico del Corne del Palone, mai visto uno spezzatino geologico così tormentato ed evidente (qui qualche notizia interessante), purtroppo di quella parete rocciosa impressionante non feci alcuna foto.
I pizzocheri, al rifugio Berni e il firmamento... "stellare", piaceri della vita.
Sento i bramiti dei cervi, fuori, e la civetta che canta, questo angolo di paradiso in Appennino mi permette di apprezzarne anche altri.
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Qui si intravede il mercatino affollato, nella Stadtplatz, a Glorenza.
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Qualche passo in là e anche Glorenza ha splendidi angoli silenziosi.
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Ancora una Glorenza bella e silenziosa
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Stelle alpine su una tomba nel camposanto di San Giovanni Müstair. |
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Pitsch (cognome romanzo/ladino germanizzato), Andri, Oswald, Müller, Corradin |
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Una delle porte medievali di accesso alle aree cortilive interne del monastero.
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Vista a nord-est, con le Alpi Venoste sullo sfondo.
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Toponimi, cognomi, il mondo romanzo e quello germanico si incontrano.
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Lo Stelvio dal passo d'Umbrail
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Che spettacolo quelle stelle alpine!
RispondiEliminaMi meraviglia pure io!
EliminaErano bellissime.
E... nessuno le aveva rubate.
Penso agli orribili fiori di plastica che impestano i nostri cimiteri.
Bellissime foto,peccato che i caratteri siano piccoli.
RispondiEliminaSalve, Olga.
EliminaUna zona di confine, tra il mondo romanzo/ladino, quello italiano e quello germanico. Un po' come la vs. Slavonia che non conosco e deve essere altrettanto bella.
Luoghi favolosi, ci sono stata spesso, anche la scorsa estate.
RispondiEliminaLa Svizzera non delude mai.
Era molto tempo che non frequentavo i "cugini" elvetici.
EliminaA pelle penso di preferire l'Austria, Silvia.
Molto bello, anche le stelle alpine.
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