sabato 5 settembre 2020

Le malghe di là

Mercoledì 19 agosto ce ne siamo andati in tre (oltre a Rosa Canina c'era un mio caro cugino, _uanti) al di là. Guardate, ogni volta che vado in Alto Adige - Sudtirolo mi rendo conto che quella NON è Italia ma un pezzo di Austria, anzi, di Tirolo, annesso. Vi parlavo della strabiliante differenza, in pochi chilometri, tra l'inquinamento luminoso italiano, nostrano, una dissipazione insensata di denari, di energia che ci caratterizza, in Europa, al peggio con la Spagna e il loro, fantastico, meraviglioso buio notturno (scrissi una pagina, a proposito).

Questa volte ce ne siamo andati a farci un giro per malghe di alta quota, quelle che si usano per l'alpeggio in piena estate, prima e dopo si usano i pascoli delle malghe più basse. La differenza culturale, tra Trentino e Alto-Adige è.. anche nelle malghe. Le loro malghe hanno ancora, in maggioranza, l'uso nordico (barbaro per i latini) della costruzione a tronchi incrociati, le malghe trentine, invece, ereditano la tradizione dei romani della costruzione in muratura, stallone compreso.

Comunque il malgaro che incontrammo, _jpät, era incazzato parecchio con l'Alpenrose (rododendro), con il Wacholder (ginepro) che gli stanno letteralmente facendo sparire i prati pascolivi di famiglia (pure con i Lärchen, i larici, ma quelli si sistemano facilmente, diceva). Tra il rassegnato e l'arrabbiato, il malgaro proprietario ci raccontava che anche in Sudtirolo ormai l'agricoltura tende ad essere sempre più residuale, un secondo lavoro, diceva che i contadini, i veri contadini, stanno semplicemente sparendo, i suoi figli ormai lavorano giù e tengono campi e altro come attività secondaria.

Nell'ultima malga ho ritrovato i miei simpatici maiali. lasciati, in genere, al pascolo. Potete immaginare quanto siano squisiti quando trasformati in speck!? Essi sono un anello importante della filiera, in quanto ad essi venivano dati gli scarti (latticello, sieri della ricotta) della lavorazione dei latticini. Un'economia fantastica che utilizzava, fino in fondo, ogni cosa.
A proposito: proprio in quel giro ho avuto conferma che anche in quella valle, in primavera, arriva fieno dall'Appennino emiliano. Una insensatezza specie perché, poi, in Emilia, non torna ai prati, neppure un chilo di letame. Un fantastico e geniale investimento in perdita di fertilità dei suoli dei nostri Appennini. Questo mondo non può che avere un pessimo futuro.

Rosa Canina al passo (o colle, come si dice nelle Alpi Occidentali)


Questo larice misurava ca. 90cm di diametro.
A quella quota (2 mm di accrescimento annui) sono circa 450 anni !

La prima malga col primigenio edificio antico(quello piccolo), risalente al XVIII secolo


Dire proprio... bioedilizia. Le travi passanti erano legate al resto della carpenteria con fini rami di larice.

Mio cugino a bordo della zona umida.
Stessa vegetazione (larici, qualche abete rosso, olmi) delle foreste dei climi freddi (boreali, Canada, Siberia, etc.)

Monti della Val Martello e della Venosta, in fondo

La seconda malga, un po' più in basso; questa meno ruvida della prima.
Aveva accesso alle auto, turismificata col solito più o meno finto ristorante di quota.

Casa di Heidi? No, la terza malga.
Sono proprio belle!


Simpatici da vivi e squisiti, come Speck e Kaminwurst, un poco più avanti.

Aufwiedersehen!


9 commenti:

  1. Bei luoghi. Interessante legatura delle travi con rami di larice. Non l'avevo mai reperita. Gli edifici di montagna sono bellissimi e arricchiscono il paesaggio.

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    1. Nella foto non si vedono, ma il tetto in s'c(i)andole (come si scrivera' in italiano?) e pietre, di quella malga del Settecento, fu sottoposto a manutenzione e alcuni di quei rami di legatura sono accompagnati da fili di ferro.

      Si', gli edifici originali,, antichi, essendo
      o - a misura d'uomo
      o - fatti con materiali del luogo
      sono molto belli e piacciono.

      Qualche tempo fa Gaia aveva pubblicato una pagina sull'architettura contemporanea: la maggior parte dell'architettura "moderna" fa praticamente cagare (alla maggioranza delle persone, a parte i vari architetti con psicopatie varie che li hanno evacuati).

      'sti architetti disegnano robe che poi fanno abitare agl altri, gli archi poi si scelgono le ville del settecento sul lago di Garda, il dammuso a Pantelleria, il maso walser in Piemonte, etc. .
      Un po' come le accoglienze, sempre gli altri prima...

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    2. C'è una citazione inglese, che avevo appuntato ma non riesco a trovare, che si adatta perfettamente a questa situazione. A memoria: "Un individuo da solo può anche essere piuttosto tonto, ma per la stupidità più genuina non c'è niente che possa battere il lavoro di squadra". Ecco, considera che per tirar su edifici di quel tipo, considerando tutti i "passaggi", ci vuole un piccolo esercito con "competenze" parecchio assortite...

      In realtà, più che di stupidità dovremmo parlare di bassezza, ma a quel punto non avrei potuto fare il figo tirando fuori dal cappello la citazione, ti pare?

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    3. La potenza del gruppo è nota. Non necessariamente è per fare cose sensate, utili, positive nel tempo. Anzi, direi che questa sia tenda ad essere l'eccezione.

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