sabato 20 novembre 2021

Crosta continua

La decantata ripresa, la crescita è ripartita, il tumore è ripartito.
Ecco che le nefaste reti arancioni, il primo segno del divorare altri ettari di terreno verde, sono tornate ada apparire. Quel comune, il più comunista, il più progressista, , il più ANPI, il più antirazzista razzista anti, il più arcobalengo, inclusivo, sardinato, black lives matter, il più gretino, ha ormai pochi metri quadrati di terreno vivo, biotico. Hanno costruito tutto, di più, una orrenda conurbazione di ciarpame vario. una crosta infinita di palazzinate, svincoli, centri commerciali, parcheggi, capannoni usati e vuoti, letteralmente non c'è più verde: quello residuo viene sottoposto ad una pressione insostenibile, l'economia della estinzione vale anche per le aree verdi residue.

Ecco un altro ettaro e mezzo in cui prima sono stati rasi al suolo gli alberi che erano cresciuti floridi e ora verrà reso una crosta morta.
Da Lotta contina a Crosta continua.
La cosa sconcertante è che i pentastellati, all'inizio con qualche proposta innovativa in termini di stop al consumo di territorio, si sono messi culo e camicia con questa merda progressista tumorale.
Del resto dove metterebbero le milionate di stranieri che essi im/deportano?

(unuomoincammino)

20 commenti:

  1. da sempre l'edilizia è stata l'attività trainante, però, orimai, è sotto gli occhi di tutti che su questa palla de merda 10 miliardi di esseri umani non hanno possibilità di sopravvivere e consumare.
    Prima occorre decimare i mortidifame, magari con le pandemie e poi arrivati sui 2 o max 3 miliardi demolire tutto il costruito e realizzare aree verdi con cinghiali, orsi, opossum, scoiattoli, etc.

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    1. Sulla questione demografica sfondate una porta aperta.
      In ogni caso c'e' l'incredibile motore speculativo per cui non si usa/recupera/demolisce e si rifa' l'esistente ma si preferisce costruire su terreni verdi dove il valore aggiunto e' massimo.

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  2. Poi quando piove tutti frignano per farsi pagare i danni! Il cambiamento climatico è una buona scusa per giustificare i danni degli abusi edilizi.

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    1. Gentile Sara
      Nessun abuso, tutto "a norma" ovvero in deroga (prassi comune nei comuni PD della zona) a leggi regionali che auspicano, in modo garbato, lo stop al consumo di territorio.
      Poi la menata dei presunti diritti (?) acquisiti di costruzione, un qualche speculatore che venti anni fa, magari, aveva ottenuto il permesso, probabilmente da una giunta amica. Poi arrivò la crisi del 2009, ora il mercato è tornato a tirare, la speculazione riparte.

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  3. La vostra analisi è sbagliata in tutti gli aspetti.
    Primo, l'edilizia non "traina", serve invece ad occupare la forza lavoro meno qualificata. Non a caso era il primo lavoro dei meridionali trapiantati ed è il primo lavoro degli immigrati stranieri. Di conseguenza, è il settore con il più basso livello tecnologico e la più bassa qualità del prodotto, lungo tutta la catena, dalla base al vertice e dal vertice alla base. I manovali sono incompetenti e lavorano coi piedi, i progettisti sono incompetenti e lavorano coi piedi. il 99.9% dei manufatti sta in piedi solo perché è fatto con tolleranze assurde, se una automobile fosse costruita coi criteri di una casa, le lamiere sarebbero spesse venti centimetri invece di due millimetri. Poi c'è tutto l'indotto, che ne so, i serramenti, ugualmente fatti coi piedi da incompetenti e installati coi piedi in buchi ognuno diverso dall'altro, quindi "aggiustati" con le suddette tolleranze assurde. Gli impianti idraulici idem quelli elettrici idem, eccetera.

    Premesso questo, l'edilizia è "spontanea" come le erbacce perché mancano le competenze e i talenti per la pianificazione e la gestione, poi manca la "volontà politica" di imporre un criterio qualsiasi, che andrebbe ad ostacolare l'impiego della succitata manovalanza non qualificata e dei "professionisti" incompetenti e cialtroni. Si tratta di un convergere di interessi tra un gruppo di cialtroni e un altro, più una sorta di carità di patria, di pietà, non volere infierire sui disgraziati.

    Se vogliamo, il "progressismo" aggiunge gli ultimi chiodi alla bara, quelli del distacco tra le persone e la terra che abitano. Se siamo "cittadini del mondo" ci importa di un certo angolo di terra vicino casa quanto ci importa di un angolo di terra in Cile o in Indonesia, cioè nulla. Basta stendere la coperta dei deliri "sostenibili", vietare le cannucce e tutto bene. Non è come una volta che se volevi mangiare dovevi magari tirare su muretti a secco sul fianco di una collina con le tue mani e riempirli di terra con il secchio e la carriola e ogni sasso lasciava il segno sulle mani.

    Infine, consideriamo lo stato coloniale dell'Italia post-bellica, che ci ha imposto uno sviluppo eterodiretto che da sempre si uniforma a modelli alieni rispetto alla nostra storia e al nostro contesto.

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    1. > occupare la forza lavoro meno qualificata.

      Uno dei casi rari nei quali potrebbe essere utile il reddito di fancazzanza: evitare che si facciano dei danni colossali.
      Lo sradicamento e' problema noto per gli artificalizzati urbani, l'antiecosistema nei quali prospera il sinistrismo progressista. I problemi vanno volentiwri a braccetto.

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  4. Diffido dei preti (Viganò) e dei cattolici in genere, ma in questo "Appello antiglobalista" di Massimo Viglione trovo degli argomenti condivisibili. Purtroppo la ricetta di Viglione non mi piace (è apunto un cattolico).
    Ma ecco i punti condivisibili:

    "La liberal-democrazia si sta esaurendo nel più mostruoso totalitarismo della storia

    Un numero sempre crescente di persone oggi è indignato, preoccupato, spesso angosciato, per la progressiva consapevolezza dei piani, totalitari e dissolutivi al contempo, dei poteri globalisti e sinarchici della “big-industria” e della finanza tecnocratica apolide sull’intera umanità e in primis sull’Italia, divenuta – per precise ragioni – laboratorio di sperimentazione medica, socio-politica e antropologica, in vista della realizzazione completa e definitiva del Nuovo Ordine Mondiale e del “Nuovo Uomo” secondo i plurisecolari piani dell’utopismo gnostico.

    Sotto la maschera della difesa della nostra salute, queste forze oscure hanno l’obbiettivo di creare una società orrenda, a-morale, egualitarista e cibernetica, in una parola: trans-umana, tramite una sorta di progressiva cinesizzazione dell’umanità.

    Vi è inoltre la consapevolezza diffusa del progressivo tramonto della democrazia liberale nei Paesi occidentali, e in primis in Italia, dove tutte le forze politiche sono schierate dalla stessa parte al servizio di un alto esponente (mai votato da nessuno) della superfinanza globalista. La democrazia liberale è ormai al collasso non solo per le sue connaturate deficienze strutturali e ideologiche, ma per la volontà stessa di coloro che comandano il mondo (basti pensare a ciò che è accaduto nelle ultime elezioni presidenziali statunitensi).

    Per questo è utile iniziare a fornire le indispensabili indicazioni ideali su cui ricostruire una coscienza di popolo che attragga le menti ancora reattive verso la Libertà e la Verità. Oggi questa attrazione è più facile a realizzarsi che nel passato, proprio per la drammaticità degli eventi in corso, che stanno risvegliando dal sonno profondo un enorme numero di coscienze ancora pensanti.

    Questo è il compito di quelle piccole élite di intelletti e spiriti liberi che amano e servono la Verità: educare a questa Verità e quindi alla vera Libertà."

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    1. Il totalitarismo seducente, allettante che si basa su agio e lavaggio dei cervelli a furia di finestrate di Overton.
      Gli stati alla Montesquieu un pallido ricordo.
      Magistratura golpista, elezioni farsesche, ingerenze e sovraordinamenti da parte di castalie e portatori di interessi autoreferenziali.
      Brutta aria.
      Buondi' Sergio.

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    2. > orrenda, a-morale, egualitarista

      Direi che andiamo dritti alla rivoluzione francese

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    3. Vi siete posti il problema di cosa significa l'espressione "democrazia liberale" e da dove viene?

      Non ho voglia di fare l'ennesimo pippone sugli ultimi mille anni di Storia e quindi le lo riassumo dicendo che "democrazia liberale" sono gli USA. Qualsiasi cosa sia vagamente difforme rispetto a quel modello non è "democrazia liberale".

      Ovviamente solo nel centro dell'impero può esistere l'ideale compiuto, nelle periferie si tratta di pallide imitazioni e difettose. Quindi noi, che siamo colonia, per definizione non possiamo avere una vera "democrazia liberale", possiamo solo tendere spasmodicamente verso il modello.

      Un modello che si fonda sulla abolizione del concetto di Popolo, Nazione e Stato, perché gli USA non sono ne Popolo, ne Nazione ne Stato. Si fonda sulla abolizione del concetto di "comunità", quindi della assemblea di pari, ogni persona è un singolo, una monade isolata, che esiste in competizione con le altre monadi.

      Se ci fate caso, nella produzione di intrattenimento, che poi è propaganda per imporre la "democrazia liberale" dopo che sono passati i bombardieri, quando capita una catastrofe immaginaria nella "democrazia liberale" la gente smette di cantare l'inno con la mano sul cuore, impazzisce, si da alla violenza insensata, stupri, omicidi, saccheggi. Che è l'esatta immagine dell'individuo della "democrazia liberale" non costantemente incatenato, confinato, contenuto, dalle "autorità".

      Le "piccole elite di intellettuali" sono un altro paradosso, sono piccole e quindi inesistenti ma sopratutto gli "intellettuali" sono fabbricati nei "luoghi della cultura" che sono creati e controllati dalla Massoneria. Infatti negli USA tutti i "movimenti" partono dalle Università che sono enti privati finanziati dalle Elite. Non esiste lo "intellettuale" come categoria che non sia espressione del potere, cosi come l'artista non esiste senza committente.

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    4. Il nostro guaio non è che ci manca la "democrazia liberale", ne abbiamo troppa.

      Piuttosto, direi che il guaio è che non ci riconosciamo come "pari" di una comunità che ha gli stessi intenti e necessità. Non riconosciamo un insieme comune di "valori", non abbiamo una "morale", quindi non abbiamo "doveri". Come ho detto sopra, siamo monadi isolate che si ignorano fino a quando non entrano in competizione una con l'altra, tutti contro tutti.

      Siamo "uguali" nel nulla.
      Siamo separati perché ognuno è Dio nel suo universo dove non c'è nessun altro.

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    5. Gli SUA sono 'na roba liberal (il loro modo per indicare progressista) che non mi sembra granché affine a quanto pensato da Montesquieu.
      Infatti nella loro cinematografia avevano già indicato il 4o potere, quello lavacervelli. Poi si aggiungevil 5o ovvero i grandi portatori di interessi.
      Il demo perde via via importanza.

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    6. "Monadi isolate che si ignorano fino a quando non entrano in competizione una con l'altra, tutti contro tutti."

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  5. pare che le aree verdi diano fastidio alla politica speculativa, e non c'è colore che tenga... un tempo era la mafia a gestire sia il movimento terra che il cemento e l'asfalto e ovvio in cambio bustarelle e voti... che sia ancora così?

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    1. Direi che le aree verdi sono come il miele per l'orso, per la speculazione, signor Pier.

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    2. Coso, quando scrivi "aree verdi" sembri pensare che sia come uno "spazio" che appartiene a Dio, come dire "il creato" e che nessuno, di conseguenza, ne possa disporre. Viceversa, la "area verde" ha un proprietario che ne dispone come vuole, nei limiti della Legge.

      Il problema diventa quindi stabilire la Legge.

      Ancora, la Legge degli uomini non è quella di Dio, normalmente si tratta di formalizzare il "comune sentire", per cui in un dato momento e luogo la Legge stabilisce che devi andare in giro coperto alla testa ai piedi e in un altro momento e luogo stabilisce che devi andare in giro nudo.

      Facciamo il caso delle montagne.
      Il montanaro, contrariamente alla letteratura neoromantica, non ama affatto la montagna, la vede come qualcosa di ostile, ingrato e quindi cerca in tutti i modi di cavarne il maggior utile possibile a qualsiasi costo. Se può vendere il fienile a qualcuno che ci farà un reattore nucleare e guadagnare dei soldi, non ci pensa un attimo. Il montanaro vuole gli stessi agi della città, non vuole vivere nella baita isolata, con la stufa e il secchio. Quindi se la valle si riempe di nuove costruzioni, arriva gente, oltre ad arricchirsi il montanaro ottiene anche una approssimazione accettabile della città che tanto invidia. Quindi lo scopo ultimo dell'uso della "area verde" è guadagnare il più possibile in qualsiasi modo, senza disdegnare, quando capita, la truffa, l'imbroglio, andare anche oltre, sotto, sopra, attorno il consentito. E' un meccanismo che si auto-alimenta, se uno guadagna anche gli altri vogliono guadagnare e sull'altro lato, se uno piazza il reattore nucleare al posto del fienile, anche altri penseranno che sia una buona idea.

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    3. La legge viene fatta e, ipocritamente, trasgredita. Un colpo al cerchio, uno alla botte.
      In quanto ai montanari, non sono tutti uguali: temo che una parte rilevante si comporti come avete descritto bene.

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    4. Esiste una caratteristica diffusa che è l'incordigia: i montanari non sono esclusi.

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    5. No non è l'ingordigia ma il passaggio dall'isolamento e quindi da una economia di sussistenza che dipende da una gestione attenta delle risorse, pena la carestia, alla "connessione" col resto del mondo che significa accedere ad una economia che non ha nessun collegamento diretto con le caratteristiche del luogo, che puoi tranquillamente desertificare perché non mangerai più le castagne raccolte attorno casa ma i manghi importati da un altro continente.

      Il montanaro non costruirebbe mai la funivia che porta al belvedere sulla cima della montagna, anche se avesse i soldi per farlo, perché non gli porterebbe nessun vantaggio se non ci fosse una strada (o l'elicottero) che portano in valle gente che vuole la funivia e il belvedere e che in cambio è disposta a pagare. E' la strada che collega il montanaro al "mondo" e che genera le condizioni economiche "mondiali" per cui la funivia e il belvedere sono fonte di guadagno. Il guadagno che poi il montanaro spenderà per comprare i manghi e il frigorifero e la corrente elettrica eccetera.

      Vediamo se riesco a farmi capire.
      Mettiamo che tu viva sull'isola deserta con tre donne tappe e ciccione.
      Un giorno arriva una nave carica di modelle alte e magre e tu scopri che al mondo non ci sono solo donne tappe e ciccione. Non solo, scopri anche che puoi mandare a cagare le tappe ciccione perché ci sono tre miliardi di donne al mondo, non solo quelle tre che sono sull'isola.
      Non è la tua ingordigia quanto la prospettiva che cambia radicalmente una volta che tu sei collegato al "mondo".
      A quel punto tu potresti vendere la tua capanna per farci un reattore nucleare, prendere i soldi e spassartela con tre modelle alte e magre e il resto si fotta. Mentre prima dell'arrivo della nave avresti pensato che senza capanna e senza le ciccione non potevi vivere.

      Nel caso nostro le "aree verdi" non hanno nessun valore in quanto tali dato che tutti siamo "migranti" e adesso siamo qui e domani siamo li, tutti mangiamo manghi importati dall'altra parte del mondo e vendiamo il culo a prescindere.

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    6. Signor Nessuno, qui abbiamo alcuni (temo non pochi) montanari per i quali cambiare la Mercedes 500L ogni tre anni non e' piu' sufficiente, iniziano a volere il panfilo a Porto Ercole e a viaggare in elicottero e aereo personale.
      Montanari, cittadini, lacustri, isolani, etc. .

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