lunedì 6 dicembre 2021

Marefreddo

C'era vento tagliente tra tramontana e maestrale. Freddo. La strada che fendeva la pineta era odorosa di resina, i pini marittimi, qualche leccio, bevevano dalle piogge di questi giorno, tutto il sottobosco è(ra) verde. Sì, abbiamo avuto questo colpo di testa e ce ne siamo andati al mare freddo, d'inverno, colla luce bassa, mancano pochi giorni al solstizio del Sole Invictus. per lunghi tratti solo noi, specie al ritorno, passato il precoce tramonto,     quando i colori sono diventati (erano  gli ultimi due quarti d'ora), quelli del piombo/carta da zucchero e rosa antico. L'Adriatico è ancora mite, penso, e più giù, verso le Marche oppure al largo, verso la Croazia meridionale o che altro, Eolo raccoglieva nuvole che si infittivano verso quelle terre. Il vento, invece, era freddo e tagliente, al ritorno specie, tornando verso l'auto lasciata a nord.

La fuga, saettante all'andata, è diventato un ritorno pesante, faticoso, in termini di traffico (siamo usciti dall'autostrada per le code annunciate). Entrambi, però, avevamo voglia di mare, del mare d'inverno, in un giorno feriale, quasi solo noi. Un lungo cammino verso sud, poi su quel lungo molo che si spingeva per quasi tre chilometri verso oriente, solo gli schizzi di spuma dovute alle onde frangentisi su massi e tetrapodi, e noi, a respirare ogni gocciolina talassica. Adoro queste proposte improvvise di Rosa Canina e noto la sua felicità quando le sostengo.

Il sole era ormai andato, da mezzora, e nello scuro non rimaneva che il crocchiare di letti di mille milioni di conchiglie sotto i nostri scarponi. Poi la bolgia del traffico e di chilometri di diarroica conurbazioni orribile, quasi a incorniciare, per contrasto, la bellezza del reame di Nettuno.

(unuomoincammino)

16 commenti:

  1. Uno degli effetti collaterali di Internet è che mostra dei processi mentali che andrebbero studiati e catalogati in quanto palesemente illogici ed aberranti.

    Nel caso nostro, abbiamo Coso che si mette in strada perché ha voglia di andare al mare e quando si imbatte nel traffico, invece di pensare che lui fa parte del traffico, contribuisce come chiunque altro e probabilmente con meno ragioni, se ne distacca come se guardasse la cosa dall'esterno, come se non solo non avesse nessuna responsabilità e ripeto, meno diritto di altri per essere li ma, al contrario, come se l'esistenza degli altri fosse in insulto ed essendo "orribili", tranne le donne che vorrebbe scopare, dovrebbero sparire per fargli posto.

    Poi Coso non si pone il solito problema che per andare al mare serve tutta una "super-infrastruttura" che gli metta a disposizione gli strumenti che gli consentono di fare quel cavolo che gli pare, quando gli pare. Che sia l'automobile, attrezzo composto di infiniti pezzi, ognuno dei quali viene fabbricato usando strumenti fatti di infiniti pezzi e portato in giro per il mondo con altri attrezzi composti di infiniti pezzi, più la strada, con ponti, segnaletica, illuminazione, eccetera, più il carburante, le gomme e tutti i materiali consumabili, oppure il treno o qualsiasi altra cosa. Nel suo modo di pensare, è una magia, un miracolo, qualcosa che appare dal nulla e che va preso come viene, ha voglia di andare al mare e, guarda caso, c'è li l'automobile o il treno o l'aereo o quello che è. Ovvero, le sue voglie possono avere costo infinito, per quanto lo riguarda. Sono le voglie o le esigenze degli altri che devono avere costo zero, quindi vanno compresse. Pare che il concetto che l'universo, quindi automobili e strade, preceda Coso, sia ignoto. L'universo appare quando Coso lo pensa. E sia la luce e luce fu. Quindi chiudiamo il cerchio. Gli altri, "orribili", devono sparire. Però nello stesso momento devono provvedere Coso della "super-infrastruttura" che gli consenta di fare quello che gli pare, quando gli pare. Io devo pagare la strada che porta Coso al mare ma non devo permettermi di transitare sulla stessa strada. Io devo sopportare le conseguenze del "teratoma" cosi c'è l'automobile o il treno fuori dalla porta di Coso ma non devo a mia volta usare l'automobile o il treno.

    E in tutto questo, tocca anche sopportare il vezzo della legna nel camino.

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    1. Nessuno, si potrebbe esordire col la classica battuta :- "Mangiato pesante!?"
      Ieri sera a Rosa Canina, stanca e stufa, ho detto :- "Anche noi siamo parte di questo traffico."

      Un'osservazione del fatto, il traffico, vi ha disturbato, Nessuno. Avremmo dovuto apprezzarlo? Oppure non riportare neppure un cenno ad esso in questa pagina?

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    2. Puoi scrivere quello che ti pare, però, la cosa che i minus habens indottrinati non afferrano, sei giudicato per quello che scrivi, cosi come nella "vita reale" sei giudicato per quello che fai.

      Alla osservazione della signora Rosa, se fossi stato li, avrei risposto "MA VA?", perché è di una ovvietà e banalità assoluta e solo ad una mente disturbata non appare ovvio che se ti metti in macchina e ti incolonni con tutti gli altri SEI PARTE DEL PROBLEMA.

      Il corollario di questa osservazione ovvia dovrebbe essere "e siamo dei [omissis]" e questo corollario è il secondo passo tragicamente mancante nella tua osservazione ennesima del "teratoma" di cui tu non ti senti parte e che vorresti che sparisse senza coinvolgerti.

      Ci siamo detti cento volte che la risposta ai problemi che conseguono al consumo non è produrre di più, col trucco risibile di passare da una tecnologia (es. "fossile") ad un'altra (es. "rinnovabile") ma è CONSUMARE MENO. Da questo assunto consegue che se ti da fastidio il traffico hai due alternative, fai una passeggiata vicino casa invece di metterti in macchina, che è quello che faccio io oppure studi gli orari e i percorsi in modo da evitare l'incolonnamento, invece di andare a X vai a Y, invece di partire alle K parti alle J e paghi col disagio che necessariamente ne consegue, perché non ci sono pasti gratis.

      Poi, io vengo continuamente ischerzato perché non sono conforme, per esempio non possiedo e non uso l'automobile. Permetti che, dopo il prezzo che pago col disagio e la esclusione sociale, mi girano i coglioni quando mi metto in strada in bicicletta o colla motoretta e trovo la colonna di Cosi che vanno al mare e si lamentano del traffico e del "teratoma". Che non è una figura retorica, per esempio incontro sovente la colonna di automobili il sabato o la domenica di gente che va con l'automobile dentro l'autodromo per vedere esibizioni di automobili. Poi un giorno dovrei fare un reportage sui viali che entrano a Milano e sulle tangenziali.

      Riassumendo, puoi raccontarmi che vai al mare con la morosa, però dovresti premettere "siccome sono un [omissis]" e non atteggiarti a "esperto intervistato da Fazio".

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    3. Nessuno, capisco che rispetto al vostro radicalismo, abbia toccato alcuni nervi scoperti, ad esempio il fatto di essere andati, in auto appunto, al mare ed essere diventati, al ritorno, parte del problema.
      Certamente siamo andati di luned=, all-andata in un orario di "bassa", non fu possibile al ritorno.
      Indubbiamente se avessimo evitato avremmo ridotto il traffico di un'unità.
      Tuttavia abbiamo considerato che, una volta ogni molte settimane (da agosto che non ci muoviamo per diporto dalla nostra provincia) sia stato ragionevole. Siamo stati molto felici camminando nella solitudine su quelle spiagge e questo ha comportato il problema di impantanarci nel traffico di fine giornata lavorativa. Le cose belle hanno un costo e anche questa lo ha avuta.
      Noto che alla nostra serenità, incrinata da un paio di sbuffi, è seguita una vostra doppia filippica. Questa faccenda, evidentemente, vi deve irritare molto.
      Pazienza, state tranquillo, passerà!

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    4. Consumare meno è sacrosanto. Per consumare meno, semplicemente, dovremmo non uscire dalla provincia per anni piuttosto che per mesi (come succede ora). Non arriveremo a quel meno!

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    5. Debbo dire che ho particolarmente apprezzato le osservazioni nel noto anonimo (i suoi commenti sono una ricchezza per il tuo blog, non me ne perdo uno ...).
      Quanto al "consumare meno" credo che tutti e tre - tu, il sottoscritto e l'anonimo - siamo persone ragionevoli. Adesso l'anonimo osserverà: come osi mettermi nel mucchio? Io con voi non ho nulla da spartire! Vabbè, lui è così, ma è un burbero benefico (perciò lo leggo, anche se a volte è proprio scostante). Saluti.

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    6. Le sferzate di Nessuno hanno il pregio di invitarci ad un maggior radicalismo.
      Io ho assecondato con piacere Rosa Canina, che a volte sbuffa già per la mia minor spartanità.

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    7. Intendo mia minore rispetto a quella (scritta) di messer Nessuno.

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    8. Oh ecco il fulmine che squarcia le tenebre cosiche.
      Tira più un pelo di fica che una coppia di buoi ecologisti.

      A chi lo racconti, Coso.
      Sopra dicevo che mi ischerzano tutti per la mia non-conformità ma ovviamente questo include il fatto che con me le donne non ci vogliono venire. E' una delle cose che impari quando ti vengono i primi peli, le donne le devi intortare e, nonostante il ridicolo "femminismo" di Sara, se ti presenti in giacca e con il macchinone e le porti in un bei posti e paghi sontuose cene, hai mooooooolte più possibilità di successo, cioè alla fine che te la smollino, non che si discuta di meccanica quantistica, rispetto a presentarti vestito Decathlon per andare a fare due passi al parco o peggio, con la motoretta in inverno.

      Allora, torniamo a bomba, è questo che non sopporto, oltre la necessità didascalica di ribadire cosa è vero e cosa è falso, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Non sopporto che tu TI ATTEGGI da ospite di Fazio quando fai esattamente quello che fa il Fantozzi quando vuole trombare la signorina Silvani e quindi ti metti in macchina con tutti gli altri Fantozzi.

      Sergio, evidentemente non mi conosci.
      Siamo tutti peccatori e io qui non sto scagliando la pietra contro Coso perché si mette in macchina per fare contenta la morosa. Non pretendo che tutti facciano come me e nemmeno, guarda, di non essere ischerzato dai conformisti. Quello che non sopporto l'ho scritto sopra, cioè che Coso mentre fa quello che fanno tutti, SI ATTEGGI a "superiore". Che poi, secondo me lui manco è consapevole, non ci pensa, perché nasce compagno. I compagni seguono la "doppia morale" come se fosse perfettamente naturale.

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    9. Signor Nessuno, capisco che possa non piacervi, ma in una relazione e' bene assecondare anche qualche richiesta del partner. Se una persona non ne vuole sapere, e' bene che stia da sola (supposto che alcune persone riescano a stare bene da sole, con se' stesse).
      Peraltro io accettai volentieri la proposta di Rosa Canina, proprio perche' il fatto di essere a casa - lavoro - provincia da mesi, rendeva allettante una fuga al mare.

      Non c'e' alcuna doppia morale, solamente gradi di radicalismo/coerenza diversi. Come Vi risposi in piu' occasioni, io mi ritengo soddisfatto di essere piu' spartano e minimale del 90% delle persone e sono ben conscio che ci sono un 10% di persone che, volontariamente, sono piu' spartane e minimali di me.

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    10. Ripeto, non mi importa di cosa fai, solo mentre lo fai non ti atteggiare, perché aggiungi la beffa al danno.

      L'unica cosa che è stata acclarata è la tua doppia morale, secondo cui tu puoi fare le cose che neghi agli altri, perché, citando il Marchese del Grillo, tu sei tu e loro non sono un cazzo. Esattamente come ogni altro compagno mai vissuto.

      Sul lungo termine, la sostituzione dei veicoli col motore tradizionale eliminerà il problema delle gite al mare. Forse, spendendo molti soldi in batterie, potrai andare ma non potrai tornare perché ti serviranno ore di ricarica presso una "colonnina" disponibile e funzionante. Le gite richiederanno stazioni di posta come per i cavalli e più giorni.

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    11. Essere di meno e concedersi, di tanto in tanto, qualche capriccio.
      È ragionevole. Nessuno, a volte vi inviluppate in pipponi e ideologici e superlativi.

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    12. Il burro fa male.
      Eliminarlo per non avere la doppia morale...

      No.
      Ogni tanto, mi sparo una bella fetta di pane burro e miele. Con misura, diceva messer Pigiatasti.
      Vivo felice e sano, sono io che regolo il burro e non viceversa.

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  2. per consumare meno devono sparire almeno 5 miliardi di mortidifame, piano piano, aumentando le bollette, creando altri virus, ci riusciranno

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    1. Separiamo il discorso in due discorsi.

      Sul piano generale, hai ragione.
      Infatti la mia obiezione di sempre alle fanfaluche "eco-sostenibili" e sul "teratoma umano" è che i morti di fame producono altri morti di fame, meccanicamente. I ricchi "decrescono" dal punto di vista demografico mentre i poveri "crescono" esponenzialmente. Da cui, qualsiasi mossa "eco-sostenibile" dovrebbe puntare a migliorare la qualità della vita dei poveri, cosi da ridurne di riflesso la natalità, non a "decrescere" ancora più rapidamente i ricchi.

      Sul piano locale, cioè italiano o se vogliamo "occidentale" invece ti sbagli.
      E' ovvio, ridurre i consumi è facile quando consideri quanto è il SUPERFLUO rispetto al NECESSARIO. Facciamo un esempio lapalissiano, che bisogno abbiamo dello smalto per unghie da uomo di Fedez o della borraccia in alluminio glitterata (coperta cioè di lustrini sbrilluccicanti) della sua consorte Ferragni? Oppure, nel momento in cui decidiamo di sostituire i motori endotermici con motori elettrici, che senso ha metterli dentro dei SUV da dieci tonellate? Per caso il commercialista che accompagna i figli a scuola e va in ufficio o a fare la spesa al centro commerciale ha bisogno di un veicolo idealmente progettato per portare due moto d'acqua sulla pista in terra battuta, attraverso la pianura della Patagonia fino sulla spiaggia deserta dell'oceano? L'impiegato che va in ferie deve per forza andare sull'isola greca dove non cresce un filo d'erba e tutto deve essere portato via nave? O in montagna gli serve la strada che conduca alla funivia per andare nel ristorante-albergo con terrazza belvedere sulla vetta?

      Non ci vuole uno "scienziato".
      Quando ero ragazzo c'era a fatica una automobile per famiglia e spesso rimaneva sotto il telo tutta la settimana e si tirava fuori la domenica (da cui guidatore della domenica). Oggi c'è una automobile a testa, più moto e motorini, più monopattini e biciclette elettriche. Quando Coso dice il "traffico" non sta solo contando le automobili ma sta descrivendo un intero "modello sociale" che prevede il brulicare continuo di automobili. Perché, ad esempio, se una volta mia mamma faceva la spesa nei negozi lungo la via, oggi si va al centro commerciale fuori città e tutti ci vanno in macchina. Se una volta io andavo a piedi all'oratorio o giocavo per strada, oggi i genitori portano i figli alla scuola calcio o a danza e li portano in macchina. Eccetera.

      Tempo fa c'era la pubblicità di una ditta di dolciumi in cui una "nobildonna" sul sedile posteriore di una macchinona diceva all'autista qualcosa tipo "Anselmo, ho voglia di...". Ora, a parte che è anche l'incipit ovvio di un film porno, il nocciolo del messaggio è che ogni voglia, ogni pulsione debba idealmente essere soddisfatta. Come dicevo, hai voglia di andare al mare? Ci deve essere tutta l'infrastruttura che lo rende IMMEDIATAMENTE possibile. Nessuno penserebbe di programmare il viaggio come ai tempi di mio nonno che andava con la "littorina", un treno inventato apposta dal regime littorio per portare la plebe al mare che non aveva mai visto, contando su giorni di ferie che non aveva mai avuto. Quindi Anselmo per fare contenta la "nobildonna" deve avere li pronta la soddisfazione della voglia, come gadget del macchinone oppure inchioda e lo trova li a bordo strada.

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    2. Nessuno, ineccepibile!
      Tuttavia gli antichi ai quali vi riferite spesso, dicevano :- "Semel in anno licet insanire!".

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