mercoledì 13 marzo 2024

Una virtù

Eccomi di nuovo, in attesa, in ospedale, paziente indirettamente, per le attese, Rosa Canina viene misurata per vari aspetti.
Venendo qui, nel viaggio dalla provincia "profonda", noto divieti e precetti, in gran parte estremamente stupidi, o se preferite, incongruenti. Siamo in una sorta di neo-puritanesimo in cui, lo spirito, è quello che sia tutto vietato a parte ciò che non è esplicitamente permesso.
Da limiti di velocità definiti sulle capacità di automobilisti minorati, ai divieti di fumo all'aperto, utilizzo di mascherine come cancelli per fermare il vento.
Quest'estate, in Svizzera, ho notato che essi hanno un ventesimo? un trentesimo? della segnaletica, rispetto alle  nostre strade per "minorati alla guida". Cosa dice la realtà: 241/8,703 = 27,7 morti / milione  (CH), rispetto a 3159/59,11 = 53,44 morti per milione (I). Notando questo macro misura, direi che la nostra caterva di norme pedisseque non serve ad un emerito cazzo.
Intorno agli ospedali, all'aperto, da una parte rimuovono ogni possibile albero, dall'altra predispongono divieti idioti di divieto di fumo. All'aperto!!
Sui treni ci sono ancora i distributori di veleni per mani che vengono ancora frequentemente usati da coloro che temono che la propria ombra sia infetta.
Finisco perché consumerei la tastiera nel tentativo di completare la lista.
Ora chiederò alla Bocconi che come normale non desidero essere discriminato dalle persone che credono di essere erbivori, oltre ai loro cessi no-gender, mi aprano dei cessi no-vegan.

E' proprio il neo-puritanesimo dei bigottoni arcobalenghi d'oltre Atlantico, cacca che viene pappagallata come oro colato da tutti i cretini progressisti oicofobici, razzisti anti, provincialoni colla sicumera di essere up-to-date, Sì, sì, aggiornati al peggio!

Provo un discreto gusto a fottermene di questi regolamenti per minus habens. Alla fine, la insofferenza anarcoide, arruffona degli italiani per questa pletora di robaccia vessatoria, si capisce appieno. Diventa, in sé, una virtù.

52 commenti:

  1. Io trovo giusto che ci sia un divieto di fumo anche all'aperto in prossimità di certi luoghi molto frequentati, o per motivi di sicurezza (tipo, dove ci sono sostanze infiammabili).
    Non mi sembra questo grande problema il divieto di fumare :)

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    1. Non stavo parlando del divieto di fumare a bordo di navi gasiere o petroliere.
      Sto parlando di divieto di fumare luno i marciapiedi distanti una buona decina di metri dagli edifici prossimi, e molto piu' lontani dai luoghi di ingresso/uscita.
      Rientra proprio nella regolazione pedissequa di cosa, gli inferiori, possano fare o non fare.

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  2. Quanto sono d'accordo con te! Questi lestofanti arroganti che amano definirsi "dirigenze" hanno superato ogni limite, e infrangere le loro stronzissime regole ogni volta che è possibile è diventata praticamente una missione. Detto da uno che ha sempre considerato le regole degne di rispetto, ma esistono linee rosse che sono state abbondantemente superate.

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    1. Poche regole, chiare, coerenti.
      Se le regole sono innumrevoli, incongruenti e fumose sono un problema in se'.
      Scrivo come persona molto severa con se' stessa in termini di autodisciplina.
      Le buone regole servono per vivere meglio.
      Se diventano un vivere peggio, significa che non sono buone.

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  3. sul ponte sventola bandiera bianca....
    e c'è chi ancora si mette
    occhiali da sòle

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  4. Mi tocca scrivere per l'ennesima volta che l'autore del post e i commentatori manifestano una scolarità approssimativa e diseducazione generale che diventa assenza di morale o anti-morale.

    Infatti il concetto di "virtù" origina da "vir" cioè uomo in latino ed esprime la forza "virile" (appunto) che si concretizza in qualcosa tipo "per aspera ad astra" (verso le stelle attraverso le difficoltà), disciplina e sacrificio, cioè l'esatto contrario del narcisismo infantile della "insofferenza anarcoide".

    Qui è una barzelletta, come in "300" quando Leonida chiede "Arcade, qual è il tuo mestiere" e Coso risponderebbe "vedo gente, faccio cose, con insofferenza anarcoide".

    La "virtù" non è nemmeno quella degli Spartani che fanno delle armi la loro ragione di vita, è quella dell'arcade che pur essendo vasaio di professione si è presentato a Leonida in armi perché era suo dovere.

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    1. Detto in altri termini, meglio perdervi che trovarvi oppure dagli amici mai cresciuti mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.

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    2. C'è sempre qualcosa da imparare.

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    3. Sono quasi arrivato, non riesco a rispondere nel poco tempo che mi rimane.

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    4. La virtù è quella della schiena dritta con un cervello funzionante sopra.
      In via di principio la Virtù sarebbe quella di amplificare le trasgressioni, renderle battaglia civile, segare cartelli, abradere segnaletica orizzontale, eliminare gli amplificatori che "raccomandano prudenza nella discesa dal treno" e autodenunciarsi facendolo.
      C'è però la questione che mentre i più sgobbano per tirare avanti la baracca, i burocrati miglioratori-securitari passano la vita, a spese tue, a capire come migliorarti la vita.
      Se non vuoi diventare un don Chisciotte,la prima virtù è non rispettare vessazioni e norme demenziali.
      UUiC

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    5. In un contesto meridionalizzato per cui tutto quello che è oltre la soglia è "terra di nessuno" e il ruolo del cittadino è di "servire lo Stato" in pubblico per imbrogliare a più non posso in privato, compresi alti dirigenti e funzionari, il "non rispettare" è semplicemente quello che fanno tutti.

      Aggiungerei che oltre a chiagnere e fottere, si tende al minimo comune denominatore, quindi mancano le risorse umane per fare meglio di cosi. Non solo i dirigenti e i funzionari agiscono sulla base del "familismo amorale" ma è gente che non ha talento o competenze.

      Se ti sembra una "virtù" il "non rispettare" è solo perché hai una visione del mondo e del tuo posto che sono completamente deformate dal narcisismo, come se quando tu "non rispettassi" un divieto l'universo facesse "oooh" pieno di meraviglia per cotanto eroismo e anticonformismo. Invece sei parte del problema, sei perfettamente conforme. Va tutto bene fino a che non sei tu che vieni schiacciato dalle conseguenze del "non rispettare" di qualcun altro.

      La cosa più fantastica di questi tempi però è la INVERSIONE dei ruoli.
      I vecchi compagni che oscillavano come un pendolo tra i due estremi della ortodossia sovietica e del "vietato vietare" del giovanilismo massonico, sono diventati i "liberal" (non "liberali" che da noi ha un altro significato storico) militi del "credere, obbedire, combattere". I vecchi militi del neofascimo sono diventati gli hippy degli Anni Settanta, Age of Acquarius, yankee go home, viva Mao viva Ho Chi Mihn e "vietato vietare" massonico.

      Questo prova ancora solo una cosa, cioè che la mediocrità e il vuoto di idee e di morale sono caratteristiche trasversali. Non c'è una vera ragione per mettersi da una parte o dall'altra, è solo un gioco di conformismo che si determina per accidente.

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    6. Del resto gli Italiani furono tutti "fascisti", soprattutto nelle regioni "fascistissime" e poi di botto furono tutti "antifascisti" e le regioni diventarono "rosse".

      In questi giorni basta vedere i trogloditi sdentati russi che ripetono "ein Volk, ein Reich, ein Führer" (un popolo, un Reich, una guida).

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    7. Signor Nessuno
      Siete ricaduto in un predicone iperbolico (pure con alcune stravaganti vostre proiezioni - l'universo ooohh meraviglia).
      Supponiamo pure che la critica possa essere sensata: quello che vi manca e' la proposta, l'arte, ovvero cosa fare.
      Ecco, cosa fareste quando alla tredicesima stazione un altoparlante vi raccomanda prudenza uscendo dal treno, trattandovi come un minorato.
      Poi, moltiplicare per decine di situazioni simili, ogni giorno.
      Supposto che i lamentoni-prediconi siano sensati, manca completamente una sintesi sul rimedio.

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    8. Coso credo di averlo ripetuto un certo numero di volte. Tu sei il prodotto del sistema a cui ora ti vorresti opporre, quindi ti trovi in una situazione insieme paradossale e ridicola. Quando dico "prodotto" intendo una fighetta con tutti i riflessi condizionati del "politicamente corretto" vagamente "progressista". Quindi mi tocca dirti delle banalità. Se tu invece di andare alla "milonga" a recitare la parodia del malavitoso sudamericano e fare cosi e cosi con la gambina o invece di giocare al contadino ti fossi iscritto in un dojo di karate ti avrebbero imposto:
      - uniforme, il "gi" bianco.
      - insegna del grado, ovvero la cintura.
      - doppio inchino all'istruttore e al fondatore della scuola all'inizio e alla fine della sessione.
      - l'inquadramento con gli altri allievi e l'esecuzione di gesti precisi a comando. Tutte le volte, avanti e indietro.
      - esami per passaggio di grado.
      - deferenza verso i superiori e responsabilità verso gli inferiori, cioè eseguire gli ordini e farli eseguire.
      Quando sei li non puoi fare niente di testa tua, ne i gesti, ne i tempi, ne la posizione da un punto di vista topologico e sociologico.

      Da una parte quelli che mettono i divieti e i cartelli e arzigogolano regolamenti sadomasochistici e cervellotici sono i tuoi gemelli, dall'altra la cosa che tu non capisci è che il coraggio è fare una cosa sapendo che ti converrebbe non farla, la virtù è fare le cose che richiedono la forza di accettare il sacrificio. Viceversa, fare le cose che ti fanno stare meglio non richiede ne coraggio ne virtù, è quello che fanno i protozoi, si allontanano dalle cose che fanno la bua e vanno verso le cose buone. Alla domanda da bambino "perché?" si può rispondere solo "perché si". Altrimenti il "perché" diventa cosmogonico.
      Quale può essere il senso di sottoporsi ai divieti e regolamenti sadomaso e cervellotici? Dimostrare che non sei suddito, perché la tua reazione di "anarchia" è esattamente quello che i tuoi gemelli si aspettano per la stessa ragione che tu la concepisci. Se invece ci passi attraverso senza battere ciglio significa che loro non hanno alcun potere. Certo, giriamo sempre attorno al fatto che per non essere ricattabile devi essere disposto alla rinuncia. Se tu per ipotesi compri il macchinone perché da una parte ritieni che non si viva senza e dall'altra ti immagini strade di curve deserte sulla costa della Patagonia, chiaro che poi hai una amplissima superficie da attaccare con obblighi e gabelle. Viceversa, se ti attrezzi per fare a meno del macchinone non ti importerà nulla delle regole e divieti per i macchinoni e nemmeno dei meccanismi esca tipo non si vive senza e Patagonia.

      Non penso che tu capisca il ragionamento, non è niente di complicato solo è fuori dalle parentesi in cui esisti, tu e tutti quelli attorno.
      A me fa un po' ridere che tu proponga uno stereotipo in alternativa ad uno stereotipo ma so bene che non se ne esce, alla tua età ormai i giochi sono fatti.

      Tua nonna è ricaduta.

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    9. Nessuno.
      Come tutto anche il "credere, obbedire, combattere" porta seco benefici, soluzioni e malefici, problemi. Pendolate spesso tra questa tesi e il suo opposto.
      Il fatto e' che le mie rinunce non possono portare ad annichilirmi: entro in luoghi pubblici e vengo subissato di norme demenziali, sadiche.
      In effetti, passarci attraverso senza battere ciglio e' cio' che faccio: le ignoro. D'altra parte ho un'autodisciplina ferrea sulle regole, usi e norme sensate, per una buona convivenza.
      Rinuncio al macchinone, prendo il treno, e qui alla mia sx ci sono tre cartelli su sanitaising, dispenser, amuchina, masc end gloves.
      Voi girate in motoretta e vi guardate bene dal prendere i mezzi pubblici, inuisco cerchiate di stare alla larga dalla maggior parte dei luoghi "frequentati" e relativi usanze bislacche. Capisco quindi gli strali, senza grandi cognizione di causa.

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    10. La differenza tra me e te è che io walk the talk, come dicono gli ammericani, cioè faccio quello che dico e faccio anche cose che non dico per vari motivi.

      Qui se c'è uno che lancia strali surreali quello sei tu. Surreali perché ti ricordo che quando poi si arriva al dunque tu ti rifugi nella "necessità del compromesso" a giustificare i comportamenti che ti fanno godere quello che reputi necessario.

      Torno a dire, a te danno fastidio i divieti e proponi la anarchia perché sei della stessa natura di quelli che mettono i divieti allo scopo di moderare l'anarchia.

      Viviamo entrambi in un Paese che è noto nel mondo per la accoppiata tra regole barocche, innumerevoli e fintamente draconiane e un Popolo che non conosce nessuna regola, fatta da individualisti che non conoscono l'idea di collettività, se non come agente ostile.

      Però possiamo concordare che il mio commento è inutile, tautologico, verrà letto da gente che non lo potrà comprendere, perché se lo comprendesse, il commento non avrebbe ragione di esistere.

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  5. La proliferazione di leggi e leggine è sintomo di stato malato, Platone parla chiaro in Repubblica. Negli stati sani c’è buon senso quindi bastano poche leggi.
    Sono però dell’opinione che al cittadino spetti sforzarsi più che può, anche quando è in uno stato in cui le leggi sono troppe o paiono deliranti, frutto di aggiunte multiple e successive. Basti vedere a cosa ha portato affidare la cementificazione del secolo scorso ad architettucoli di primo pelo o di scarso talento.

    Non si guadagna il cielo a forza di opere della legge, ben dice San Paolo (al suo tempo le poche norme del Pentateuco erano proliferate a opera di uomini fino a diventare un numero esorbitante di restrizioni e cavilli); ciò per me significa che se i pesi sono troppi non c’è condanna se non si riesce a portarli. Però lo spirito dev’essere comunque quello del tentativo di obbedienza, mai di insofferenza verso lo stato.

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    1. Filippo
      Ormai la vulgata proclama, ogni giorno, i disastri del neoliberismo.
      Si tratta di una evidente allucinazione collettiva vista che lo stato/comunità europea stabiliscono anche a che ora è come devi lavarti il banano, se puoi usare il gas, la legna o l'energia elettrica, la mensa inklusiva, etc. .
      Uno stato che entra in ogni aspetto dell'esistenza.
      Questo statalismo DEVE essere combattuto in ogni sua forma.
      Altro che obbedienza!
      UUiC

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  6. L'obbedienza è prerequisito indispensabile della guerra. Per dire.

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    1. Quando Macron sarà sul fronte in Donbass potrò iniziare a dargli qualche credito.
      UUiC

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    2. A parte che Macron non chiede il tuo credito perché non se ne cura, del resto non interessa nemmeno a me, si potrebbe obbiettare che nessuno qui ha fatto il militare. Siete tutta gente che manda avanti altri e che comunque sarebbe pronta a mettersi perpendicolare perché Franza o Spagna basta che se magna. Avete solo avuto il gran culo di essere invasi dall'invasore più comodo. MOLTO più comodo. Tanto che vi dilettate nel vostro ruolo di sepolcri imbiancati.

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    3. Non so bene come funzioni il processo decisionale in Francia, dubito che basti una telefonata di Macron ma se le autorità francesi decidessero di inviare l'Esercito francese in un posto qualsiasi del mondo o dichiarare guerra ad un altro Paese, anche di lanciare missili con testate nucleari, non avrebbero bisogno del permesso di nessuno, nemmeno di Uomo Bla Bla.

      Non c'entra nulla la NATO che non è solo un organizzazione che coordina Eserciti nazionali, ognuno dei quali risponde alle autorità del proprio Paese. Macron non può esercitare nessun ruolo tramite la NATO.

      L'unica volta in cui è stato invocato lo Articolo 5 è stato solo per ragioni politiche con il prestesto dello "11 Settembre", perché gli USA in realtà non hanno nessun bisogno della NATO, anzi è solo un fastidio.

      Viceversa, chi aderisce alla NATO lo fa evidentemente per richiedere l'associazione agli USA, perché di fatto la eventuale capacità operativa NATO non esiste senza gli USA. Ci sono solo due Paesi europei con capacità di proiezione e sono la Francia e il Regno Unito. Hanno questa capacità proprio per mantenere una autonomia rispetto agli USA, nel caso volessero guerreggiare da qualche parte. Una autonomia "attiva". Però non hanno autonomia "passiva", cioè di fatto se gli USA si muovono e vogliono tirare dentro Francia e Regno Unito, quelli di fatto sono obbligati.

      Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

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    4. Si puo' essere concisi: quando Macron sarà sul fronte in Donbass potrò iniziare a dargli qualche credito.

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    5. Quando tu governerai la Francia Macron darà credito a te.

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    6. La grande differenza tra Macron e me e che io sono un nessuno. Io posso ignorare Macron ma egli non pu' ignorare me perche' non e' neppure consapevole che io esista, non puo' farlo, semplicemente.

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    7. Eh? Da quello che scrivi sembrerebbe che nel tuo dizionario la parola "ignorare" implichi un atto di volontà, come escludere di proposito qualcuno o qualcosa.

      Non è cosi, "ignorare" significa "non essere al corrente di qualcosa". Quindi Macron ti ignora perché non sa che esisti. Non solo può farlo ma è inevitabile che lo faccia.

      Involontariamente.

      Come atto di volontà Macron potrebbe mandarti un paio di energumeni dei Servizi a picchiarti sulle ginocchia con un piede di porco. Se fosse Putin lo farebbe anzi, non dovrebbe preoccuparsene lui, ci sarebbero solerti funzionari atti alla bisogna.

      Detto questo, il nocciolo del discorso è che Macron decide, nei termini e limiti delle Istituzioni francesi, sul destino della Francia e quindi a te non deve interessare, interessa i Francesi.

      Ho come l'idea che in ogni caso Macron sia generalmente tenuto in maggior considerazione degli ultimi Presidenti del Consiglio italiani. Non solo perché la Francia conta più dell'Italia, anche in funzione delle capacità militari e tecnologiche ma anche perché gli Italiani, tornando alla "anarchia" sono reputati tutti suonatori di mandolino e dediti alla sceneggiata.

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  7. Quest'estate, in Svizzera, ho notato che essi hanno un ventesimo? un trentesimo? della segnaletica

    Questa cosa l'ho notata anche io, in Italia ogni luogo deputato e non è ingombro di cartelli, avvisi, temporanei, perenni, dimenticati. Uno frastornarsi di comunicazioni che a mio parere fa il paio con la confusione mentale che vige nell'amministrazione pubblica e non solo... dovrei/vorrei scriverci un paio di post, ma poi al solo pensiero mi sale lo sconforto.

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    1. faccio poco caso ai cartelli.
      solo che siano all'altezza giusta per non sbatterci la testa :)
      lieto giorno

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    2. Il signor Antonypoe usa l'arma dell'ironia. :)

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    3. Signor Pier
      Alla pletora di normucole, regolamenticchi demenziali e contraddittori si aggiunge pure tutta la pseudo normazione temporanea quanto definitiva perché abbandonata in loco.
      Si può comunque fare, in ogni caso, un po' peggio!
      Negli ospedali c'è un quantità enorme, ancora, di cartelli per la gestione "covid", un rumore di fondo elevato.
      UUiC

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    4. UUIC: "Negli ospedali c'è un quantità enorme, ancora, di cartelli per la gestione 'covid' [...]"

      Confermo e aggiungo: odiosamente, anche nella scuola. E guai a toccarli per iniziativa personale! Sacrilegio! Anatema!

      Sarebbe interessante vedere cosa succederebbe in una scuola nella quale fossero ancora esposte direttive riferite a qualche legge di un centinaio d'anni fa ormai neppure più in vigore...

      Quelle riferite al biennio di follia covid, invece, sono lì, intoccabili, e nessuno che si sogni di staccarle e gettarle dove meritavano di stare fin dal principio: in discarica.

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    5. Sembrerebbe che non sia morto nessuno per via della Peste Cinese.

      Ancora, noto l'interessante incollamento tra:
      - Il Partito Comunista che ha provveduto di proposito a nascondere l'epidemia e a mandare in giro gli appestati per farlo diventare un problema mondiale invece che solo cinese, cosi da non subire le conseguenze della quarantena.
      - I "novax" italiani che guarda caso sono anche spesso sostenitori di Putin e quindi convinti dei biolab della CIA in Ucraina con le zanzare che infettano gli slavi.

      Quando io vado a trovare qualcuno in ospedale parto dal presupposto di fare tutto il possibile perché guarisca, quindi se mi devo mettere un camice, i guanti, la mascherina e disinfettare il disinfettabile, lo faccio senza battere ciglio.
      Se mi dicessero di fare dieci giri dell'ospedale di corsa, li farei.
      Non capisco che scopo avrebbe comportarsi altrimenti, come se un minimo disagio per me fosse una ingiuria intollerabile a fronte delle conseguenze per persone che già hanno i loro problemi. Cosa dimostrerei a parte il mio narcisismo e vigliaccheria.

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    6. Alcune volte fai capire di saper leggere e ragionare in modo efficace e conseguente. Altre no.

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    7. La pandemia dovuta al virus corona 19 divenne con la variante omicron, rilevata in Sud Africa a partire da gennaio 2021, poco piu' di un raffreddore.
      Quindi sono passati circa tre anni da quando il virus smise di essere pericoloso.
      Le normali buone pratiche di igiene e profilassi, come lavarsi le mani, areare i locali, etc. non solo sono piu' che sufficienti ma sono... di nuovo sparite, nel senso che molte persone non le osservavano prima e sono tornate a non osservarle.
      Queste sono solo alcune delle semplici buone pratiche per mantenersi un salute o ritornare in salute.
      Invece abbiamo una serie di relitti informativi che non sono altro che rumore.

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    8. Torniamo all'altro commento circa divieti ed anarchia. Il Green Pass viene concepito dalla stessa gente che poi gli si oppone. Se non fosse cosi, evidentemente, non sarebbe necessario. E' come quando Agnelli sosteneva che bisognava mettere un ladro di cavalli (Moggi) a guardia delle scuderie (la Juve). L'esito è la cosa che genera la sua causa.

      Stai ripetendo una cosa banale e ovvia, la gente mediamente è scema ed ignorante, tanto sopra che sotto, quindi ci sono "regole" che non vengono "osservate". Aggiungiamo che ci sono delle professioni come il Commercialista che consistono nel pagare uno che ti metta in condizione di non pagare gli altri. Per non pagare alla fine si tratta di trovare le eccezioni alle regole o regole che contraddicono altre regole. Esempio a capocchia, compri il macchinone e subisci obblighi e gabelle generici dei macchinoni ma lo registri come mezzo agricolo cosi aggiri certi obblighi e certe gabelle.

      Riguardo lo specifico del COVID, io andrei a vedere chi sono i novax. Perché non è gente a caso.

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    9. Io trovo invece interessante osservare i talevax.
      Come i fascisti anti, sono agitati dai loro demoni interiori.

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    10. Non credo esistano fuori dai manicomi persone che sono felici di sottoporsi ad iniezioni di un qualsiasi farmaco.
      Nel mio caso mi è stato ordinato di farlo e io ho risposto "signorsi", come se mi avessero ordinato di salire su una tradotta verso il Piave come capitò alla buonanima di mio nonno.
      Puoi sempre decidere che salire sulla tradotta per il Piave non ti conviene. A quel punto ti puoi qualificare come "imboscato" se trovi una giustificazione oppure "disertore" se non la trovi.

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    11. Qui torniamo alla attualità. Sarebbe un interessantissimo esperimento sociale fingere una trasmissione TV a reti unificate in cui Mattarella comunica che ad una certa ora l'Esercito di Saturno (mettere un esercito a caso) ha varcato la frontiera italiana e che è stato dichiarato lo stato di emergenza. Poi convocare i vari Orsini, Dibattista, Salvini, Travaglio, eccetera, eccetera al rispettivo Distretto Militare e vedere l'effetto che fa. Come di tradurrebbe in pratica il famoso ritornello de "l'Italia ripudia la guerra" (come strumento di risoluzione delle controversie internazionali).

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  8. Profughi.
    Nessuno di questi "profughi" si qualifica come profugo. Anche per l'ovvia considerazione che se fossero profughi andrebbero accolti in un paese africano confinante, non in un paese lontano migliaia di chilometri, da cui "viaggio della speranza". Speranza di cosa? Profugo è un termine generico ed improprio con cui si indica un qualsiasi immigrato, preferibilmente nero. Immigrato in violazione del famoso "diritto internazionale" che prevede la concessione del visto, del permesso di soggiorno temporaneo, il passaporto. Questi invece ottengono la cittadinanza italiana nel momento in cui mettono piede in qualsiasi modo in Italia, come se fossimo in debito e gli fosse dovuto. Pagheranno le nostre pensioni facendo i taglialegna. Per forza i parroci coi capelli unti gongolano, hanno qualcosa da fare e non devono andare in terra di missione che è scomodo e ci sono le zanzare. Meglio se l'Africa viene consegnata a domicilio nel paesello del Centritalia coi finanziamenti statali e già mediatori culturali, corsi di questoequello, vittoealloggio, l'economia gira. In perdita ma gira.

    Su un altro binario, ho letto un articolo di Travaglio che non potevo credere l'avesse scritto davvero, per i toni, il lessico e i contenuti. Livello Unità dei tempi di Togliatti. Nel 2024. Anche li, allora come oggi, se si scrivono certe cose si vede che c'è un "pubblico" a cui piacciono e direi anche un committente che le commissiona.

    Mi sa che non commenterò più dato il funzionamento di Google e quindi l'impossibilità di trattare gli argomenti che dovrebbero essere trattati.

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    1. Ho ridotto la pubblicazione relativa al massmigrazionismo per due motivi principali:
      1 - la certezza di farmi venire la gastrite e il diabete
      2 - la mole di merda non solo è enorme ma aumenta sempre.
      Il prete accogliente non fa come Zanotelli e va là, semplicemente partecipa orgoglionamente alla grande sostituzione.
      Del resto, quo, rischia di rimanere disoccupato.
      UUiC

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    2. Messere Nessuno
      Per quanto mi riguarda siete sempre benvenuto.
      UUiC

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    3. Gli Americani fondarono la Repubblica su Mafia, Vaticano e Yalta. Ecco perché abbiamo mafiosi, compagni e preti come funzionari dello Stato, ufficialmente e no. Il che significa che da sempre lo Stato non corrisponde alla Nazione e al Popolo, prima perché faceva comodo all'invasore, poi perché bisognava creare il Governo Mondiale. Il prete o il sindaco compagno, le cooperative e i mediatori, le ONG, eccetera, è tutta gente che accoglie col culo degli altri. Ce l'impone perché come nel Canto degli Italiani, siam divisi, calpesti e derisi.

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  9. Credo di non essere abbastanza virtuoso, la propensione ad incazzarmi è ancora troppo forte. Vorrei essere altrove e cerco di arrivarci.

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    1. Salvi Minimo.
      Ogni tanto fate capolino.
      Come scrivevo sopra, bisogna anche evitare di ingastrirsi.
      UUiC

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  10. Amen.

    Direi che non c'è altro da aggiungere, se non la mia esperienza personale : vivendo in questo non-luogo che è diventata la città capoluogo dell'E-R, cerco di sopravvivere evitando la mediocrità degli imbecilli.
    Detta anche banalità del Male.

    ===

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    1. Mah.
      Sono scettico, signor Marco.
      Nel senso che ritengo che non esista un luogo privilegiato nei quali non esista la mediocrita' che, peraltro, e' la valutazione secondo alcuni criteri e non altri.

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    2. Come non esiste. E' la vostra casa. Voi certo non siete mediocri. Ah le risate.

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    3. Nessuno, io sono incapace sul 95% delle capacita' umane.
      Non saprei risolvere una elettroriduzione, non so caseificare, non parlo il francese, non riesco a riparare una semplice scheda elettronica, non so poare un olivo per la fruttificazione, etc. .
      Socraticamente so di essere ignorante e incapace sul 95% delle cose.

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    4. Infatti, io ti dico sempre che sei come il Marchese del Grillo proprio in funzione della tua evidente modestia.

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  11. "Da limiti di velocità definiti sulle capacità di automobilisti minorati" ah! ah! in effetti a volte sembrerebbe proprio così!
    E poi, proseguendo nella lettura, i passaggi brillanti sono numerosissimi...
    Mi dispiace per la sua Rosa Canina ma questo articolo mi ha messo di buon umore: grazie!

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    1. Il concetto di "automobilista" ci è stato imposto dall'occupante americano. Negli USA a sedici anni si sale sull'automobile perché è l'unico modo per emanciparsi, stante il modello sociale fondato sul distanziamento tra le monadi individuo e tra gli individui e le cose. L'automobile serve a colmare le distanze, colmare il vuoto.
      Di conseguenza qui sono tutti convinti che non si viva senza automobile, una cosa che io ho esaminato trent'anni fa per concludere che non solo è falso, è anche in contraddizione col modello sociale europeo che è fondato sui vilaggi e i borghi e le città murate con le case addossate, magari sulla cima di un colle, coi vicoli e distanze relativamente modeste tra un centro e l'altro.
      Siccome non dobbiamo avere dubbi, la gente è sottoposta al lavaggio del cervello e nello stesso momento non si può selezionare lo "automobilista" perché significherebbe "escludere" da un elemento senza il quale "non si vive".
      Quindi tutti devono avere almeno una automobile a testa.
      Automobili che hanno specifiche enormemente maggiori di quelle che sarebbero necessarie per circolare in ambito urbano.
      Associando il "tutti" con le specifiche, è ovvio che poi si debbano mettere dei "divieti" a moderare la reazione nucleare.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.