domenica 14 aprile 2024

Palline di polline

(unuomoincammino)

Le avevo detto :- "Rosa Canina  guarda che il lavoro per una o tre o quattro famiglie è lo stesso!".
Beh, non granché da non essere d'accordo.
Così venerdì pomeriggio sono arrivate le due nuove famiglie, ieri le abbiamo portate lassù, oggi con la vecchia batteria e i fogli cerei abbiamo preparato i telaietti, le abbiamo sistemate dalle arnie in polistirolo da "trasporto e vendita" nelle due arnie in legno con i nuovi telaietti.
Erano già  indaffarate, a sgobbare di brutto e a rientrate con enormi palline di polline giallo sulle zampine posteriori. Proteine per le covate, le famiglie devono crescere.
La prima famiglia è in ottima  esuberante salute. Rischio non trascurabile di sciamatura.

10 commenti:

  1. fino a 10 casette puoi continuare, dopo la burocrazia ti rompe i cojoni

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    1. Penso non arriveremo a tanto, Fracatz. Non lo facciamo per professione, reddito. Tre o quattro arnie son già sufficienti.
      UUiC

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  2. mi piace questo lavoro antico, dà conforto vedere le arnie sparse nei prati, ma personalmente non mi metterei mai ad allevare le api. bravo tu che lo fai.
    ml

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    1. Io sto imparando del tutto indirettamente visto che faccio il braccio. La mente è e resta Rosa Canina.
      Più bracci che mai, visto che le hanno tolto il gesso al braccio sx da poco, braccio sx ancora poco funzionali.
      UUiC

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  3. C'è una ragione per cui le arnie sono generalmente tenute all'aperto?
    Guardavo giorni fa un video di un tizio ucraino di una minoranza etnica dei Carpazi e nella casa dei suoi avi, che erano una sorta di allevatori itineranti, che dormivano sotto lo stesso tetto di mucche e cavalli, le api sono tenute nel sottotetto con una porticina che da all'esterno. Magari tenerle in casa no, però io una tettoia gliela farei, poi gli metterei sotto un pavimento di cemento, magari lavabile, che riduce l'eventualità di parassiti che risalgono da sotto.
    Mi dicono che nei posti dove fa freddo servono api adatte ai climi rigidi, non so quale sia il limite però io penserei di isolare le arnie in inverno col loro "cappottino" in polistirolo.

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  4. Nei paesini sudtirolesi a pochi km da quello di mamma, a quota decisamente più alta e con clima sensibilmente più rigido, in inverno, ho visto arnie su un bel poggiolo di legno (d'abete/larice bello scuro) protetto dai grandi tipici spioventi.
    Le api calano molto di numero e mantengono, d'inverno, la formazione a godere, intorno alle celle centrali.
    Alle riunioni "scuola" della locale associazione apicoltori ho appreso che la ali soffrono anche l'umidità: dunque devono avere un'areazione sufficiente, quindo non troppo chiuse.
    Anch'io pensavo alla questione isolamento.
    Meglio lasciarle in posti che godano del sole (a mezzodì).
    UUiC

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    1. Secondo me il fatto che a mezzogiorno le cassettine si arroventino e la notte gelino non aiuta le api.
      Immaginati come diventa quel coperchio di lamiera in estate e come diventa di notte in inverno.
      Il legno meglio ma non va d'accordo con l'acqua, per cui mi sembrerebbe meglio avere una tettoia sopra le cassettine e niente tappo di metallo ma uno di legno.
      Legno spesso, magari coibentato con della lana di roccia che traspira.
      Il problema della areazione è irrisolvibile a meno di non avere un sistema di ventilazione forzata in cui puoi regolare la temperatura.
      Se fai un buco esce il caldo in inverno ed entra il caldo in estate.
      Le api secondo me resistono meglio al caldo che al freddo infatti nei tropici è pieno di insetti e ai poli zero.
      Sarebbe interessante sapere le statistiche sulla sopravvivenza delle api, per via dell'inquinamento, delle malattie, dei parassiti, dei predatori, ecc.

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    2. Ah, il Ventrella, quello che ha riutilizzato una stalla per farne una "baita" più o meno, aveva tre o quattro cassette di api, in questo inverno caldo record ne è sopravvissuta una.
      Figurati se avesse nevicato un metro e fossimo arrivati a -20.
      C'è qualcosa che non va.

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    3. Dipende anche da come si tengono le api (famiglia in salute o già decimata (,in autunno) dalla varroa?), da quante scorte si lasciano loro, le si alimenta? con cosa? etc. .
      Nel paesino sudtirolesi do alta quota i -20 penso possano capitare: esistono apicoltori che tengono le api all'aperto, margini bosco - prati, arnie in legno, nessun isolamento particolare.
      Comunque, anche le spi avranno limiti termici per la sopravvivenza e climi.
      Certamente.
      UUiC

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    4. Scusate per i refusi, scrivo da furbofono.
      UUiC

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