Siamo stati in manifestazione, ieri sera. UnBimbo era dietro lo striscione, saltava ed urlava come un ossesso.
La suola dei bambini abbasso la gelmini.
La suola dei bambini abbasso la gelmini.
La suola dei...
Passione pura. Io non avevo avuto, da piccolo, questo battesimo emotivo e passionale alle manifestazioni pubbliche. Era felice l'ho rimpinzato di sbacerozzi alla fine, mi sono congratulato con lui.
Vediamo un po'.
Sì al voto in condotta, stare in comunità è importante quanto avere competenze. Se sei un maraglio bullo rompitesticolini e scassaovajette, devi essere bacchettato sulle ditina finché la smetti. Tabù, ovviamente, nel paese dell'illegalità diffusa, dove chi è più furbo e se ne fotte del convivere comune è ammirato e fa successo.
Sì alla bocciatura. La scuola buonista è diventato un somarificio che produce asini certificati di non esserlo. Al danno si aggiunge il falso ideologico. Il primo ad abolire gli esami di riparazione, ecco l'apoteosi della scemenza buonista, fu un idiota di Alleanza Nazionale messo a a fare il ministro della pubblica ignoranza di un precedente governo del bassotto capo. La scuola politicamente corretta ha abolito i no che aiutano a crescere. Il risultato: una buona quota di bamboccioni e smidollati arrivano al titolo di studio completamente impreparati. La selezione è parte della vita e pensare di abolirla è una sciocchezza in toto che fa cataste di danni. Bambini ed adolescenti devono superare difficoltà che li aiuta e aiuteranno a capire ciò per cui sono portati e ciò per cui sono negati. E' inutile e controproducente creare idraulici o fresatori che sarebbero ottimi musicisti o eccellenti geologi o creare medici o analisti finanziari rubati al talento tecnico o manuale. Supposto che non si schiantino o si suicidino prima, una volta usciti e una volta scoperto che la vita bisogna guadagnarsela e non è la bambagia che c'è sotto la campana di vetro.
Sì ai voti numerici. Sono chiari, secchi, universalmente comprensibili anche da persona un poco ebbra, per dirla con un motto anglosassone.
Insufficiente, sufficiente, buono, distinto, ottimo sono dei voti numerici senza averne il pregio. La scala è sbilanciata: non esiste il cattivo ed il pessimo e questa asimmetria buonista la dice tutta. Non si può fare media con queste parole. Quanto fa (cattivo + sufficiente + buono + insufficiente) / 4? Si passa o no?
Sì al grembiule. Stronca le sfilate di moda a scuola, l'esibizione di censo e classe, esibizione del reddito fatta vestiti accessori e altro messi addosso a piccoli consumatori compulsivi in allevamento.
Sono maoista: grembiule uguale per tutti, fornito dalla scuola su cauzione e restituito alla scuola lavato e stirato a fine anno (come per i libri di testo).
Nelle scuole di Cuba, nei migliori istituiti britannici o persiani, si va a scuola in grembiule o divisa, i bambini si alzano e salutano maestro o professore quando entra. A scuola si eccelle per la capacità di stare insieme, fare squadra e negli studi, non per il fatto di avere le scarpe pokemon, la maglia gucci o i pannolini Sain Laurent.
No a tutto il resto. Sono cose deliranti neppure da commentare.
No al maestro unico.
No alla soppressione delle piccole scuole.
No ai tagli sconsiderati (1° paese importatore di Mercedes, non ha i soldi per la scuola o per pagare la manutenzione dei mezzi dei vigli del fuoco, 1° paese di straccioni delle banane).
La
gelminella cartabollata in un somarificio del sud, ora fa la meritocratica col merito degli altri. Risultato: 20% di cose buone e 80% di cose pessime.
Ci sono cose che non conosco ma che andrebbero riviste, ecco la squola che piacerebbe a me
No al finanziamento pubblico delle scuole private (già a dirla, contraddizione in termini, ti si accortoccia la bocca)
No all'esibizione di capi e indumenti religiosi (il grembiule uguale per tutti, ovviamente, renderebbe questo no inutile)
No alle scuole confessionali o etniche
Sì ai corsi di italiano obbligatori per bambini immigrati, un anno in più nel percorso scolastico, se non hanno le conoscenze minime della linga, con maestri poliglotti che insegnino loro, fino al superamento dell'esame, la lingua italiana, poi riprendono il corso di studi dalla classe alla quale avrebbero dovuto iscriversi in principio. Come cazzo fai a spiegare la geografia del molise o la prova del nove ad un bambino cinese, pachistano o polacco che non sa parlare l'italiano?? Questo è ammissibile solo se si pretende che la scuola non sia selettiva, a questo punto tanto varrebbe abolire la squola che si risparmierebbe molto tempo.
Si all'estensione di almeno due settimane dell'anno scolastico, che permetta di diluire il carico didattico eccessivo e concentrato. Questo permetterebbe il...
Sì all'aumento delle attività sportive e fisiche, almeno un paio di ore al giorno, nelle giornate di tempo pieno. I bimbi hanno diritto a muoversi e scatenarsi fisicamente, e non stare reclusi dietro a banchi per otto ore. Le attività fisiche sono ridicole e svolte, a volte, in posti allucinanti.
Sì all'educazione sessuale e sentimentale.
Sì all'educazione civica (a partire dai doveri di paesani e cittadini, inutile conoscere la storia di Publio Cornelio Scipione se fai fracasso alle 6 di mattina in condominio o parcheggi in seconda fila per pigliarti il caffè).
Sì all'educazione ecologica.
Discutevo ieri con altri manifestanti. Una voce a tratti dissonante ma non mi stupisco. C'era tutto l'
establishment del PDLmenoL schierato, sindaci, consiglieri e assessori, il caravanserraglio degli oligarchi buonisti cafoni arroganti che stanno edificando anche nel vaso della salvia del vicino, se l'era dimenticato fuori, sul davanzale della finestra, ieri, stamane era già recintato di quelle belle reti arancioni, presagi di catastrofi cementizie, gli oligarchi che vogliono imporre tutte le loro faraoniche gerontosaurocratiche cattedrali di consumo, inquinamento e lucro privato. Eravamo a manifestare a pochi passi, a guardarci un po' in cagnesco, visto che cerco di picconarli ad ogni occasione che posso.
(da l'attimo fuggente di peter weir)