sabato 29 giugno 2019

Accoglionamoci

Gli accoglioni sono contenti, si compiacciono.
Fino a quando troveranno una dei giosiofratellichetipagherannolatuapensione, una risorsachefalavoricheanchetufaraiperchésaraischiavo che manifesterà il proprio affetto.
Tanto poi, gli accoglioni sbotteranno sull'aggressione omofoba, farebbe anche un po' ridere se fossimo a teatro.

Il masosadismo di queste cretini è più o meno motivato da spiegazioni assurde, il famoso oppio dei popoli che il Carletto Marx aveva già capito creare qualche problema che ora si è riformulato nella versione 3.0, quello progressista arcobalenico.

C'è del positivo in questa faccenda: il Governo è riuscito a mascherare la colossale, assordante e silenziosa ipocrisia degli Europei, le accoglienzesenzaseesenzamaacasatuacoituoisoldieculo.
Non che ce ne fosse bisogno, qui i predicatori rivoluzionari al caviale non mancano dai loro loft o dalle terrazze di Portofino e la loro peristalsi mentale viene distribuita da mane a sera attraverso i mezzi di catechesi di massa.
Del resto noi abbiamo Leorlando essi hanno Maccaron, riusciamo a perdere anche questo confronto.
L'Italia ha avuto il ruolo ecologico di rendere palese queste ciance dolciastrognole nauseanti da salotto e lo scontro  orizzontale intraclassi che la pseudo sinistra sta attizzando in tutti i modi tall'interno di ciò che essi definiscono le classi subalterne.
Sinistra precorritrice di un nuovo fasssismo nelle quali gli squadristi invece di essere neri e servire le aristocrazie terriere sono arcobaleno e servono le aristocrazie cosmopolitiche finanziarie, mediatiche e, direbbero a sinistra, (tecno)capitalistiche. Utili idioti un tempo e pure ora, con in più la boria di avere qualche tecnoaggeggio a servizio.

Nulla da inventare nella storia: il razzismo anti (autorazzismo, ma i linguagio preciso è strame a sinistra, usiamo il loro livello altrimenti non capiscono) è affare vecchio: i kompagni quando arrivarono i poracci giuliani deportati (ah, le deportazioni, sempre piaciute ai sinistranti, da Stalin a Tito, dalla Bonino a Boldrini e Frantoianni) dimostrarono colla vergogna contro il treno, tutto il loro squallore etico e morale. Nel 2019 abbiamo gli utili idioti che girotondano e versano il loro contributo pro scafisti cantando orgoglionamente "e ho trovato l'invasor".

In questo oscurantismo che ignora la storia, scienza e conoscenza, il masosadismo e il cretinismo collettivo sono solo alcune tessere di questo progresso verso la barbarie.
Il rincoglionimento delle persone, del resto, è dal sessantotto che prosegue martellante, i risultati si vedono.

giovedì 27 giugno 2019

Prego accostare

Prego accostare
I paradisi multuculturali, le macedonie etniche, i predicatori sadici invasati, le aggressioni omofobe.
Aah, il progresso.
Già.

mercoledì 26 giugno 2019

Negazione delle leggi

Leggi basate su sanzioni pecuniarie sono inefficaci per
  • riccastri
  • (finti) nullatenenti.

Ora gli scafisti razzisti anti italiani, anti europei della SeaWatch vogliono imporsi sulle leggi e scaricare gli invasori in Italia, riportare (Marco Poli ricordava il metodo della "finestra di Overton") con il suo passo piu' importante, il radicale - vietato ma con eccezioni - verso la negazione de-facto delle leggi che sono una delle manifestazioni di una nazione, di uno stato sovrano.
La violazione sistematica introdotta con i governi PD-LEU-radicali Renzi&C.-Boldrini- Bonino e' stata drammatica non solo per le conseguenze irreparabili ma anche per l'instillazione del metodo basato
  • sulla negazione delle leggi
  • sull'annullamento delle sovranita' popolare  e nazionale
  • sull'avere portato la finestra sovversiva ai passi 4 e 5.

Multa da 10k a 50€?!?! Ma che caxxo di misura è? Con un raccolta di fondi viene resa inefficace subito.
Le leggi devono avere delle misure repressive efficaci altrimenti servono solo ad aumentare l'ingiustizia a creare ingiustizia, misure atte a prevenire la reiterazione del reato.
La demolizione dello scafo sequestrato dovrebbe essere la prima cosa, il carcere in fragranza di reato per gli scafisti la seconda, pene certe ed esemplari che fungano da deterrente.
Leggete i pensieri di Alain de Benoist sui limiti subdoli delle società liberali e come esse  instaurano feroci dittature dissimulandole (*).

martedì 25 giugno 2019

Gli stadi


  • Il vecchio verrà buttato giù e al suo posto ci saranno nuove costruzioni.
Dunque vogliono demolire San Siro e ricostruirlo da altre parti / un po' spostato. Questo non è affatto il primo caso di follia: anche Roma vuole un altro stadio della pedata. Il pessimo primo esempio fu a Torino.
Un paese che affoga nei debiti, che non ha i denari per ponti sul Po o per la manutenzione di (stavo scrivendo acquedotti, poi mi sono venuti in mente i treni, poi le strade, quindi gli ospedali con le formiche sui pazienti, ...) che non ha denari per la manutenzione di niente, che dissipa milioni e milioni se non miliardi di euro per questa droga nazionale che è la pedata, per spostare gli stadi o farne in molteplice copia.
Anche a Bologna c'era / ci sarebbe il progetto di fare un nuovo stadio in un angolo della provincia a decine di km dalla città e, ovviamente, senza alcun collegamento pubblico, tanto sono anche autossicodipendenti.
La questione è che queste operazioni a devastazione delle finanze pubbliche sono quasi sempre squallide e colossali speculazioni edilizie. Alla fine c'è sotto il solito capitalismo citronesco o statalismo citronesco (sono duali) utili privati e danni pubblici, non solo la crosta del tumore edilizio che si espande e un ulteriore dissesto delle casse pubbliche. C'è il modello dissipativo per coglioni che si perpetua.
Per uno sport che non ha più alcun legame con il territorio.
Del resto è dai Romani che devi dare il circo oltre al pane.
Cambiato 'n cazzo.

lunedì 24 giugno 2019

Per queste piccole cose

UnBipede ha fatto tre sere di seguito qui.
Era da molto tempo che non capitava.
Provo ancora una grande felicità quando riesco a fare cose ordinarie, normali, come pasteggiare, andare a letto, svegliarsi, etc. .
Ora è lanciato nella sua vita, ancora con intemperanze adolescenziali. Gli esami all'università proseguono abbastanza bene, ora andrà via per un paio di mesi a lavorare in un villaggio come animatore. Per il corso di laurea che fa mi sembrano troppi:_zzz, giustamente, osserva che sono importanti anche queste esperienze lavorative.
Così sono felice con lui per queste piccole cose, non serve molto altro.

La festa nuziale e gli ippopotami in bottega

C'è stata la festa nuziale del mio caro amico che vive a Cambridge, questa settimana: per l'occasione è tornato alle sue radici, in Chianti.
Purtroppo non ho avuto il tempo per godermi con la dovuta calma (o anche lentezza, meglio!) quel cantone di Paradiso, reale, in terra, qui, ora, dove arte e scienza, cultura e natura, giardini e selve si compenetrano abbracciati in una danza di Grande Bellezza.
Parlando con alcuni invitati stranieri ho avuto spesso la percezione di avere a che fare con ... persone sradicate: persone che vivono o sopravvivono (intendo vivono superficialmente, senza la profondità delle emozioni, del rapporto con la terra, la terra natale) spostandosi come monadi vagolanti da uno stato all'altro, da una città all'altra.
La sensualità e la bellezza di quell'angolo di Chianti e i secoli che permeano, con la loro severità, tutto la tessitura esaltando la Grande Bellezza, sono stupefacenti, lasciano attoniti coloro che hanno ancora qualche canale cognitivo per com-prenderla.
Sentivo Roy, parlare della vita a Boston, cibo orribile, vita da puritani, nessuna vita sociale, nella culla statunitense della tecnologia e ricerca. Ma che scopo ha il vivere, allora? Solo per la carriera? I denari? Poi cosa fai con quelli?
Accanto a me avevo i cuscini aiuola di ramerino (rosmarino in toscano), i cipressi che si affacciavano sui filari delle vigne, il verde intenso delle querce e frassini dei boschi intorno, rotto dalla fioritura gialla intensa delle ginestre, le cantine con le botti grandi di quercia di Slovenia Slavonia con il sangiovese che diventa Chianti gran riserva, dentro, gli angoli medievali e poi i timpani sontuosi barocchi in pietra serena degli ingressi nella parte seicentesca del maniero.
_ele e _ssa, che hanno una attenzione alla Bellezza, l'hanno esaltata con una cerimonia semplice ed elegante, nel silenzio con la brezza che passava tra i cipressi. Ogni particolare è stato studiato. Sono tornato a casa, nella notte, satollo di sensi, armonia che avevano intensità, timbro, colore di secoli.
Posso capire che nella attigua vineria quella folla di abbienti turisti stranieri (paesibassesi, inglesi, svizzeri, statunitensi, spagnoli, …) alcuni di essi così banali nella loro sciatta e volgare bruttezza  quotidiana (le infradito sono fatte per la spiaggia, non per s'ciabattare in giro rovinandosi pure l'impianto funzionale del piede) cercassero di portar via qualcosa di buono di tutto ciò, in forma di qualche cassa di bottiglie. Essì che questi appartengono alle classi “buone” con più risorse economiche dei loro paesi, figuriamoci il resto.
Oh questa Italia è proprio Bella, uno  scrigno di sensi, di secoli di piacere e bellezza: ci tiene tra i suoi colli, tra i sui castelli, pievi, campi, murge e boschi, tra le vigne e il cibo sapido che titilla palato e papille con tutto ciò, danza di sole, terra e cure pure nel piatto, nel calice.
In tutto questo considero una barbarie l'azione di livoroso razzismo antiitaliano e contro l'arte e la cultura atta a im/deportare più milioni di invasori possibile, una barca straniera che vuole imporre politica estera e migratoria agli Italiani. Non scrivo la soluzione che adotterei.
Cosa ne direste di persone che infilassero a forza in una bottega di Murano vari ippopotami imbizzarriti?
Non sarai mica un razzista contro gli ippopotami, eh!?
Il problema, non è negli ippopotami ma coloro che li hanno stipati con dolo nella bottega.


lunedì 17 giugno 2019

Sei ore

Camminata di sei ore in montagna, ieri. Anca benino anche se calzare, allacciarmi, togliermi, lo scarpone sinistro rimane complicato. Certamente decisamente meglio di aprile e maggio.
Una specialista, la mia valente dottoressa anche omeopata, giovedì mi ha suggerito di valutare un'altro approccio, rispetto a quello chirurgico.

mercoledì 12 giugno 2019

Strane cose, ora

L'estate si manifesta con le sue temperature: qualche grado in più e molte donne sono tornate a frequentare quella milonga sotto le stelle Domenica avrei voluto riabbracciare il tango ma nessuna milonga era all'aperto, nessuna voglia di infilarmi in un posto al chiuso.
La tensione era alta e ieri, uscito di casa, mi sono fatto quaranta minuti di strade quasi deserte, capelli nel vento, sotto asfalto e sopra stelle, per tornare al mio amato tango.
Quanto si può essere attenti, nel momento, quando è un po' che non si balla.
Così ho trovato quella magia con alcune brave ballerine, quella del comporre una piccola storia che dura una manciata di minuti, esprimere un po' le emozioni ed ascoltarle. Ieri ho ballato con alcune  ballerine eccelse: ora che  la mia ambizione per il tango è si è notevolmente ridimensionata, rimane solo il piacere reciproco, un po' di ego che si omaggiano a vicenda. Succedono strane cose, ora. Deborah, ieri, mi ha mirato, mi ha preso la mano e mi ha portato in pista (qui sotto balla con uno dei miei maestri).
Anche la seduzione è assai svanita ora, rimane solo il piacere di una complicità comune rispetto ad un'impresa estetica estemporanea, inutile.
Ore unaeunquarto, via verso casa, altri minuti di asfalto sotto e stelle sopra.
Felicità. Non aggiungo altro.

lunedì 10 giugno 2019

Leggera uscita

Leggera uscita (ca. 500m di dislivello), ieri, in sei in Appennino. L'anca sinistra è andata meglio ovver meno peggio del previsto; stanotte ho sentito che era discretamente infiammata.
Io sono sempre stupito, quasi ipnotizzato dal blu pazzesco delle genziane di Koch e, ancor più, dal blu ancora più potente della genzianella di primavera.

Con _zzz ho passato una bella giornata, da tempo che non succedeva.
Al ritorno Rosa Canina abbiamo improvvisato un semplice e gustoso pranzerenda (pranzo-merenda).

Devo dire che l'uscita mi ha mosso dei leggeri fantasmi, ho guardato con una certa tensione alcune belle alpiniste; sotto, la seduzione, ozia da tempo, è inquieta. Sto così bene da Dio con Rosa Canina ma ciò nonostante... Quando esco dal nostro piccolo paradiso a due e incontro donne attraenti non posso non osservare che il mio sguardo si svolge ad esse.


Genziane di Koch

Genzianella di primavera

Un po' mossa dal vento questa (orchidea ?)



Questi gialli sparati (tracce di ferro nella fonte che sgorgava :) non so cosa siano.



sabato 8 giugno 2019

Odore di legnabruciataecucina


  • Con la stufa accesa in sottofondo e un vago odore di legna bruciata che permane, leggero, in cucina.
    Lupo Libero
La pagina di Lupo Libero mi riporta ad alcuni momenti vissuti in questi ultimi mesi. Mi ricordo di quel profumo di legna bruciata, cucina economica e buon cibo (specialmente il passato di verdure della nonna oppure il profumo di polenta, quando la farina di formenton - e di grano saraceno, a volte, mischiate - si abbrustoliva, si sbruciacchiava sul paiolo di rame) che caratterizzava la cucina nella sua casa in quell'antica casa di quella frazioncina di un piccolo paese trentino.

Ora, che ho dall'estate scorsa, la cucina economica anche a casa mia, quando rientro a casa, talvolta, riannuso una parvenza lontana (*) quel sentore. Il cuore inizia a battere forte, è una piccola grande gioia che arriva subitanea, attraverso il naso, la mente e i ricordi.

giovedì 6 giugno 2019

Fogne sociali

Dopo qualche ora dopo aver pubblicato questo, prendo il treno per tornare a casa. I treni del ritorno sono silenziosi, si percepisce la stanchezza di coloro che hanno lavorato.
Ecco che, in tale silenzio, un tale brizzolato sedicente calabrese sbrocca, inizia a imprecare a voce sempre più alta, una serie di frasi sconclusionate "emiliani razzisti di merda", "pachistrani e marocchini sfruttati e noi morti di fame a 1300 euro al mese buttati fuori", "emilia di merda", "salvini del cazzo", "sindacati morti, sfruttamento di pachistani e noi italiani morti de fame", "emilia di merda, leghisti emiliani fottuti cornuti vi fottono le mogli su Badoo". Chiama una parente, continua con le frasi inconsulte, "ho dato  pugni e calci a quel cane che morde", "ora sistemo anche questi emiliani cornuti di merda". Smette la chiamata con la parente, riprende il discorso a voce alta. Un miscuglio di frasi qualunquiste strampalate e contraddittorie.
Ovviamente piedi ben appoggiati sui sedili.
Se l'è presa anche con me che avevo detto "Non è che dobbiamo subirti per ore, visto che siamo stanchi". Poi mi sono zittito, non sono più in condizioni di fare alcunché, con 'sta anca in sofferenza. Mi sono subito in silenzio questa violenza verbale come gli altri passeggeri.
I treni sono diventati la fogna sociale (*) locale e, non bastassero i nostri problemi, mondiale.

Li manda Salvini per diffondere l'incultura della paura. Sì sì.

(*)
Scopro ora i risultati delle ricerche di un etologo statunitense John Calhoun noti come "fogna del comportamento"- E' sconcertante l'attinenza alle condizioni sociali attuali.

mercoledì 5 giugno 2019

Flussy Opp - 2: Luciana Breggia

(Flussy Opp)
  • Il popolo non vuole viaggiave sui tveni da incubo? Date lovo delle Mevcedes.

Sulla linea che utilizzo quotidianamente e dalla quale scriv(ev)o ad ogni corsa c'è il controllo dei "titoli di viaggio".
Cinque ore e cinque treni, non si era vista anima viva di controllore/controllatrice. Sull'ultimo treno appare il controllore, finalmente. Gli chiediamo il perché dell'assenza di controlli. Tergiversa un po' e poi si apre.
Non solo rischio di incolumità personale ma anche altro: te li ritrovi due giorni dopo perché il/la giudice l'ha rilasciato, te li ritrovi fuori, vicino all'auto, quando passeggi con la famiglia.
Non pochi islamici non riconoscono autorità/ruolo alle/delle controllatrici in quanto femmine. Alcune di queste sono giovani donne che non si avventurano in carrozze sulle quali viaggiano quasi solo energumeni alloctoni senza documenti [e traboccanti di testosterone]. [...] Può succedere di tutto. La violenza è frequente anche con poliziotti e carabinieri che hanno le mani legate.
Non hanno alcun documento, sono tutti "Mohammed Alì", le multe sono dei pezzi di carta da stracciare.

A pranzo mi ero cucito la bocca: un fratello di Rosa Canina aveva apprezzato l'intervento di una giudice "contro la barbarie giuridica, [Decreto sicurezza] una  brava giudice della Corte di Appello di Firenze".

Pakistano violentatore, la giudice pro Ong lo aveva protetto perché lui dichiarava di essere gay


Lo scollamento dalla realtà è sempre maggiore e la narrazione sempre più metafisica, i salotti, le aule di tribunale diventano luoghi dove poter sfogare le proprie pulsioni sadiche e i propri fondamentalismi di ferocia politicamente corretta razzista contro Italiani ed Europei.
La giudice Luciana Breggia & C. col loro bon ton giuridico, lavorano quotidianamente, contro noi sue vittime, meschini , vozzi e infeviori italioti, la magistratura si arroga potere esecutivo e normativo (nell'accezione di interpretazioni autoreferenziali delle leggi, fino a stravolgerle, annullarle o a renderle operativamente opposte).

martedì 4 giugno 2019

Sei treni per cinque

Domenica abbiamo preso il treno (sei treni a dire il vero, tre ad andare e tre a tornare) e per le  linee minori maggiori di Grande Bellezza in mezzo a monti, boschi, pietre, acque di cristallo, pievi, ville, oliveti, cipressi, tigli, torri e campanili siamo andati nella sua città natale, a pranzo da sua madre, con i suoi due fratelli.
Sorridevamo beffardi, al ritorno, quando il treno ha accostato  l'autostrada colma di traffico già lento per obesità.
E' bello tornare qui! mi disse, risalendo verso casa. Mi sembra di essere ancora in vacanza, come se domani partissimo per un altro giro.
Ero un po' stanco forse per le troppe leccornie o la leggera tensione di un convivio con poco più che sconosciuti o per l'esserci svegliati passate da poco le cinque.

Lo incoronavano

Osservavo le sue dita muoversi sul cibo, spostarlo sul tagliere, afferrare il coltello e tagliare.
Pioveva forte, il cielo piombo e le nuvole basse, dentro la chioma del bosco, tentavano di spegnerne i mille verdi straripanti. Era il maggio fresco e piovoso della mia infanzia.
Ti fermi e trattieni quasi il respiro.
Ecco la meraviglia del silenzio. Il ticchettio regolare e sommesso della pendola, la musica delle fiamme e lo scoppiettio attutito della legna di castagno che animavano la cucina economica, il rumore quasi impercettibile della lama sul faggio lo incoronavano.