domenica 29 dicembre 2019

La rinuncia

Mi sono sottratto ai giochi di potere di mia madre sulla gestione della sua casa in Trentino: ho utilizzato un metodo che è decisamente potente e che qui, in più occasioni, è stato sottolineato dal signor Connor e da Messer Pigiatasti: la rinuncia.
Io non ho alcun diritto formale e sostanziale di modificare a picconate, litigi, discussioni snervanti le decisioni insindacabili (non di rado psicotiche) e le prassi relative che mia madre vorrebbe imporre.
Ho però la possibilità di sottrarmi a questo gioco (con aspetti evidenti di controllo ferreo e di manipolazione e di esercitazione del potere) semplicemente... rinunciando al gioco. Perche' mettersi nelle condizioni di una pallina nel flipper decisionale materno? Sarebbe avvilente per entrambi procrastinare questo gioco.
E' rimasta perplessa alla mia risposta negativa alla sua domanda se sarei andato con Rosa Canina, nella casa del remoto paesello del Trentino. No grazie! Mi dispiace per mio fratello caro che si sarebbe rallegrato di qualche giorno insieme.
Sono giorni felici, di riposo, di silenzio, fuoco acceso, di passeggiate al sole, di sesso matto e soave, di cucina, con Rosa Canina in questo angolo ameno di Appennino che io amo sempre di più.


mercoledì 25 dicembre 2019

Lastra piatta di cartone

Stavo camminando dalla stazione casa dei miei, prendendo un po' di sole, blu e bellezza antica quando ho deciso di visitare la cattedrale.
Era la Messa solenne, sono arrivato poco prima dell'offertorio.
Godevo la dimensione verticale, il profumo d'incenso, la bellezza dei due carabinieri in alta uniforme, il vibrare causatomi dall'organo possente, la meraviglia delle corali barocche. Ad un dialogo tra le soprano e le voci maschili mi sono commosso, mi sono dovuto sforzare per trattenere... le lacrime. Le liturgie hanno potenza suggestiva specie per me che sono a digiuno da tempo. Ritrovavo il Verticale e la Potenza dei Secoli anche eco di potenza maschile, guerriera, il contrasto e il suo potere sublime, qui tra il maschile il femminile.
Il mio orecchio cade su qualcosa come "noi umili [pecore] del gregge o Pastore ...".
Ecco l'irrompere dell'orizzontale, il paradosso, l'ipocrisia. Pecora scema sarai tu, sarete voi o fagiano! Per me un senso di nausea che mi teneva e terrà lontano da questo cattolicesimo sferico tendente a lastra piatta di cartone.
Nietzsche aveva capito tutto.

E' come

Sto leggendo "La sinistra di destra"   di Marco Vannetti.
manineicapelli.
E' come leggere il corano o un tomo di qualche fondatore sadico di una setta per fanatici invasati, la realtà satanica (ohps, fascioxenofobicoborghesecapitalistica) perché non conforme ai sacri giusti e unici dogmi.
Arzigogolata teoria comunistico-ortodossa pro distopie Nuovo Mondo meticciato globalunificato.
manipiediegomitineicapelli
Sospendo per il momento perchè a Natale è troppo e io non ho alcuna inclinazione masochistica.
La disciplina utile anche qui: studiare il nemico per resistergli meglio!

martedì 24 dicembre 2019

Oratorio di Natale

  • Io ti conserverò diligentemente,
    io vorrò con te
    vivere qui,
    e poi dipartirmi con te.
    Con te desidero innalzarmi alla fine
    colmo di gioia
    per sempre
    là nell'altra vita.
    33 - Corale 
Questo è il primo Natale da qualche anno che non lo passerò con UnBipedinone. Ho lavorato tutto il giorno e ora arriva il tempo per qualche riflessione.
Quando andavo in Germania, con sua madre, i suoceri ci portavano tutte le  volte al Weihnachts Oratorium di Johan Sebastian Bach, verso le diciassette. A quel tempo era un po' una una forzatura della mia inerzia, anche se, poi, in chiesa, le note e il canto corale di Bach mi vincevano. Corni inglesi e organo sono i grimaldelli che Bach utilizza con maestria per aprire ogni porta corazzata e arrivare al nostro nucleo emotivo, intimo.
Passano gli anni e anche la mia anima cambia. Oggi l'ho ascoltato tutto, questa maestosa introduzione a questa festa della famiglia, dell'oscurità niziante a morire nella luce, introduzione al rito della nascita del sangue del nostro sangue.
Complice l'assenza di UnBipedinone e questa solitudine operosa ho quella predisposizione d'animo introspettiva e con un leggero velo di malinconia che è un buon viatico a vivere queste ore con emozione.
Penso a tutte le persone che non hanno avuto la grazia di avere un figlio. Da sempre noto alcune tanghere senza figli, così inquiete... Questo è il momento del focolare, di quella vicinanza d'anime e di affetti (e pure di odi che vengono insieme, o tutto o nulla) e del sangue, della carne, del fuoco, di mamme, di papà e di noi figli. Vivo il paradosso di essere, stasera, lontano dai miei cari ed essere loro così vicino.
Un pensiero, allora, a coloro che, nel loro sacrificio, per alcuni o forse molti inconsapevolmente  ecologico, non hanno discendenze e un Buon Natale per loro più sentito.


lunedì 23 dicembre 2019

Trattamenti termici

Avevo scritto a Rosa Canina e a _zzz via posta sulla artificializzazione degli ambienti montani "di successo": globalizzazione omologatrice anche la montagna "di successo" si è cittadinizzata, distese di albergoni kitsch-alpini, parcheggi, insegne in inglese al posto di prati, fienili, stalle, mulini, campi, boschi, strade dritte tunnellizzate per trasferimenti più veloci possibile dai punti artificiali padani ai punti artificiali entertainment a quota maggiore.
Tutto questo provoca in me una sempre più forte volontà di reazione rispetto a questo progresso al peggio che riguarda anche la montagna.
Stavo scrivendo anche alcune osservazioni sull'orribile spreco energetico e sui danni che esso provoca relativi ai sistemi di surriscaldamento che ho/abbiamo subito in tutti gli esercizi turistici quando mi è cioccato il mio piccio portatile (non quello di lavoro) che avevo portato meco.

Lunedì sera alla cena aziendale ho subito la combustione lenta da riscaldamento: avevo scelto il posto più lontano dal calorifero e ... mi sono trovato un tubo del ricaldamento dietro la schiena e poi sotto i piedi. Arrivato in albergo, giovedì sera, un caldo orribile nella camera, in bagno, ho chiuso completamente entrambi i caloriferi per tutti i tre giorni seguenti. Andiamo in pizzeria, la prima sera a cena, altro giro di combustione da caldo. Nei rifugi, nell'altro albergo un caldo folle che stare in t-shirt o in maniche di camicia non era sufficiente, visi paonazzi, richieste ripetute di diminuire la temperatura cadute nel vuoto.
I costi di climatizzazione ammontano ad un 30% ca. dei costi energetici totali, non si tratta di bruscolini. Nel nord/est Europa questa follia è comune e a modulo peggiore.
Io ho alcune idee su vari perché di questa insania collettiva ma sono impressioni, sensazioni, non ho spiegazioni oggettive, confortate da dati e ricerche. Non so se sia più folle il freddo findus da condizionamento estivo oppure il caldo forno Zoppas da riscaldamento non invernale ma autunnale.
_zzz, Rosa Canina ed io abbiamo avuto il dono più di mille mercantili di platino e diamanti di genitori che ci hanno educato ad una intelligente, ecologica, semplice combinazione di sobrietà, parsimonia che diventano salute, bellezza e puro edonismo nel senso migliore.

Il mondo è fottuto: la combinazione nefasta di tecnologia e di energia alle masse è la causa di sprechi immani e stili di vita alienanti, degradanti, masosadici per masse di cavie/clienti artificializzati e di una dissipazione dissennata di risorse fossili uniche.




Sempre più orso

Ho avuto lunedì sera la cena aziendale, da giovedì a ieri sera vari giorni ad alta intensità di relazioni umane (prima colleghi e poi parenti). Da un evento aziendale di tre giorni tenuto in Trentino, riunioni e tim bilding fin sulla neve, fino agli scleri di mia sorella ieri.
Ecco, io sono sempre più orso e tutto questo mi pesa sempre di più.

mercoledì 18 dicembre 2019

Uff!

Uff, ho smarrito il portafogli in treno: lo avevo appoggiato sul sedile per non dovermi alzare per prenderlo dal piumino al momento dei controlli e lì è rimasto prima, è sparito poi.
Fuoco&fiamme in auto con Rosa Canina (ero stato via di casa, l'avevo lasciata in una stazione intermedia per incombenze) e sono riuscito ad arrivare al capolinea due minuti prima che arrivasse, quando sono salito il portafogli non c'era più, la controlloressa (?) controllora (?) controllatrice (?) non ne sapeva nulla, non le era stato consegnato nulla.
Andati al diavolo tutti i documenti. Che grandissima rottura di palle. :(

lunedì 16 dicembre 2019

Algide e timido

Dopo molto tempo, ieri, siamo tornati a camminare, Rosa Canina, con altri due amici. Un po' di viaggio e siamo arrivato in un angolo di Appennino che ha la flora (e la geologia - arenarie con emergenze di conchiglie) del Mediterraneo.
Obiettivo principale, oltre al contatto con la natura, proprio quello di prendere del sole. Inizialmente piuttosto uggioso e nuvoloso, poi è arrivato sia pur con la timidezza dei giorni che precedono il solstizio invernale.
Adoro queste giornate corte, "algide" (solo metaforicamente) e con il sole così basso.



(rosacanina)

venerdì 13 dicembre 2019

L'insegnante defigliata

Rosa Canina mi racconta quasi quotidianamente dei colleghi casi umani applicati agli studenti infierendo su di essi.
L'ultima perla dal Refugium Pecatorum e' tale insegnante che ha perso la potesta sui figli. In genere si tratta di misure che il  Tribunale dei Minori prende in casi di notevole gravita' (trascuriamo, qui, alcune sue sinistre perversioni). Ecco, una cosi' che non sa educare la propria prole, viene tenuta nello stipendificio a educare quelli degli altri. Grandioso!
Insomma questo problema raccoglie le adesioni ad un'iniziativa con limiti (entro il giorno gg/mm/aaaa, e condizioni solo studenti cosi' non nella condizione1 e condizione2 e... , e dopo un giorno fa e disfa tutto come se limiti e condizioni fossero stati uno scherzo). Schizofrenia e caos, tutto e il contrario di tutto applicati agli studenti.  Proprio come osserva il signor Connor, tutto e il contrario di tutto.
Ma siamo solo noi a notare queste aberrazioni?
Questi sinistranti sono meravigliosi anche nel distruggere l'unico ascensore sociale.


giovedì 12 dicembre 2019

Felice ogni volta

Stamani fioccava bene su a casa. Bastano anche solo un rovescio niveo, un paio di millimetri di bianco per incantarmi. Dopo un paio di giorni di splendide temperature invernali, con la brina e il terreno croccante di ghiaccio, la mattina, lungo il sentiero.
Il manifestarsi dell'inverno mi rende felice ogni volta.


mercoledì 11 dicembre 2019

Stradalmente corretto

  • Tu sei peccatore così anche senza aver fatto nulla. Questo conferisce potere a me che, con la mia magnanimità, posso perdonarti oppure condannarti. Ecco il cattolicesimo.
    _rio, amico anarchico, conversazione recente

  • Al lupo, al lupo!
Il politicamente corretto è la cacca ipocrita elevata a catechesi per cretini.
Stamani ho acceso (in anticipo) la radio per ascoltare il GR regionale (*) e subisco un pezzo di GR nazionale che stava trombonando della signora Segre con tanto di pippone sui seicento sindaci blablablablablablablablablablabla (chenonsonouncazz, considerati gli 8000 comuni italiani il 92.5% dei sindaci non c'era). Il salotto delle aristocrazie (?) dei telecomunicatori non conosce alcun problema più importante nel ricco catalogo offerto dalla realtà. Insomma il solito pippone tanto martellante quanto scadente: io mi tolsi dai coglioni i preti per trovarmi questi predicatori che, tra l'altro, sono su un piano teoretico assolutamente inferiore. Ma non era di questo che volevo parlare.

Volevo parlare della selva di pali apparsi da qualche settimana sulla strada della valle che scende in città: una serie di limiti di velocità cervellotici (70, 60 e 50) tutti fuori centri abitati, su rette, su tratti di ampie curve aperte senza alcun pericolo, no scuole, no incroci, no attraversamenti pedonali, no accessi laterali, no ospedali, no uffici pubblici, no esercizi commerciali.
Pensate che qualcuno dell'ANAS si sia preso la briga di informare i residenti? "Sentite, avremmo intenzione di modificare così e pomì la viabilità e introdurre i seguenti limiti, nelle seguenti tratte per i seguenti motivi.... Siete d'accordo? Cosa ne pensate? Avete delle osservazioni?"
Nulla, zero di zero.
Un qualche cazz di burocrate in qualche ufficio compartimentale a Roma o chissà dove, ha deciso che era assolutamente ora, che era indispensabile migliorare la vita dei paesani.
Io provo dell'ottimo, sincero e copioso disprezzo per questa ipernormazione demenziale, questa merda stradalmente corretta e per i burocrati masosadici che la impongono (che la vorrebbero imporre ;) a coloro al servizio dei quali dovrebbero essere.
Fortunatamente uso l'auto sempre di meno e quasi solo di notte.
[omissis]
La crescita di questa roba certo mi fa pensare alle varie regressioni spacciate per progresso. Dal punto di vista etico, dell'ecologia nel senso più lato e migliore, violare queste norme patologiche è doveroso.

giovedì 5 dicembre 2019

Il protoarcheofurbofono smarrito

Al ritorno dal tango in Toscana, domenica (poco prima della mezzanotte) mi sono accorto che... non avevo piu' il protoarcheofurbofono.

Cerca qui, cerca la', fai cercare Tizio nella sua auto, cerco nella mia auto, chiama (Rosa Canina) la milonga in cui ero stato, nulla da fare.
Mah boh! Boh, mah!
Ieri pomeriggio Tizio mi ha avvisato che lo ha trovato nella sua auto infilato in una certa posizione, me lo porterà stasera a lezione di tango.

Devo dire che, quattro giorni senza il furbofono, sono stati molto piacevoli.

Parossismo workaholico

Ho avuto giorni di grande lavoro. Una fase di parossismo creativo. Ci sono cose che sono una sfida: io mi metto lì in silenzio e attacco il problema per arrivare ad una soluzione ben ingegnerizzata e, in qualche modo, originale (se la soluzione ci fosse già non avrei questo vortice creativo, quindi, in questi casi, l'aggettivo originale è corretto).
Può diventare.. fagocitante. Io sono fatto così, non di rado non ho mezze misure.
Questo è entusiasmante da una parte, tende ad esaurire ogni forza, ogni tempo, non può durare a lungo.
Il resto ne soffre e in ciò c'è anche il diario: il tempo libero è annichilito, il poco che ho è di momenti di riposo e ristoro con Rosa Canina che sono stati soavi come mai: quando c'àè lei non scrivo questo diario.