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lunedì 25 agosto 2025

Cinque cime

 La nostra ultima scarpinata, venerdì 22 agosto. Uno sforzo iniziale, per portarci dalla malga ad un passetto/forcella. Poi tutto crinale; amo camminare per i crinali, la bellezza del panorama distrae dalla fatica, attraversare, salticchiare, arrampicare creste, morene, macigni, piastre, cenge è un gioco divertente da fare. Dall'auto all'auto, anello, 9 ore (di cammino nette saranno state 7 e mezza).

Camminata con le nostre cinque cime (in realtà quattro e sette ottavi, visto che la penultima, senza nome, viene tagliata fuori dalla traccia/sentiero a ca. una trentina di metri dalla vetta).
Rosa Canina ha preferito rimanere a casa per alcune incombenze, con me _zzz con la morosa.

La prima vetta, con _zzz.

Vista a ponente dalla croce della prima in vetta.

Uno sguardo sul crinale opposto) dalla forcella prima della quinta e ultima vetta.


La quinta vetta è preceduta da un gendarme e parte della via è ferrata qui. Ho evidenziato i segni marcavia.

Vista dall'ultima vetta, verso ovest-nord-ovest. Ghiaccia e vedette praticamente spariti.

Penultima malga, durante il ritorno: il contrasto tra il verde (fogliame) e il rosso (fiori) dei piccoli garofani era pazzesco (l'immagine non rende minimamente il contrasto). Anche gli stalloni, qui, hanno qualcosa di bello.


domenica 23 marzo 2025

L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 4

(L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 3)

 Dopo la scorpacciata di tango di ieri pomeriggio, sera e prima notte, alla milonga del cuore, ho avuto "i postumi". Anche se non ho fatto così tardi, sono sempre tre ore dopo l'orario solito in cui vado a dormire.
Misto di stanchezza e voglia di dormire ma già svegli. Sono riuscito, a riaddormentarmi per un paio d'ore.
Le previsioni meteo non sono state indovinate neppure questa volta: da coperto con pioggia previsto a parzialmente nuvoloso ventilato. Zio peto, non "ci beccano" neppure il giorno prima!
Avevo annullato uscita in montagna, avevo voglia di aria, luce, sole, verde.
Sono stato tre ore e mezza, al sole e un po' di vento, a devitalbizzare gli àmoli (qui i lessici locali sono alquanto differenziati, rusticani, mirabelli, mirabolani, marusticani, Rosa Canina ne raccogli i frutti e cuoce delle scìquisite marmellate), gli olmi, gli alberi di giuda, i pioppi, le roverelle, i noci nella scarpata sotto casa e il sentiero che facciamo, Rosa Canina ed io, quasi giornalmente per andare e tornare alla/dalla stazione. Unici attrezzi, guanti da lavoro, scarponi, roncola, olio di gomito.
Provo gioia a vedere che questi alberi stanno diventando, anno dopo anno, sempre più grandi. Mi chiedo quanto resisteranno prima che arrivi il solito con la motosega.
In quest'ultino anno di meteo atlantico ho visto intere scarpate fianco strada franate come gelati al sole, regolamenti anacronistici "gestione neve" che spingono i confinanti a tagliare tutti gli alberi dalle scarpate ormai solo erbose che alle prime piogge abbondanti vengono giù. Ho visto interi boschetti annientati e poi sepolti da vitalba e rovi, sempre scarpate lungo strada, poi franate. Non frega niente a nessuno.
A me_mi piace, gli alberi che crescono e diventano grandi sono una delle cose che amo di più.

lunedì 15 luglio 2024

XVII milonga solidaria - il cuore

(XVI milonga solidaria - Tantalo)

Un buon approccio mentale è fondamentale, per ogni buona cosa. Così anche l'altro ieri, sabato 13 luglio: durante il viaggio d'andata, Rosa Canina ed io siamo rimasti bloccati da un incidente, in un tratto montano, che ci ha obbligati a regredire e fare una lunga deviazione. Risultato? Arrivato alle 21 invece che alle 19:30, ad evento iniziato da un'ora.
Ero felice, con Rosa Canina, anche di essere rimasti fermi, nel serpentone, in mezzo a quella gola, torrente sotto e verde fresco blu brezza tutt'intorno. Lungo la strada Rosa Canina si è fermata ed è rimasta dalla mamma, io ho proseguito. Sì mi batteva il cuore, come le prime volte, già prima, lungo le vie della città labronica. Eppure, son rimasto calmo, sereno, in passato mi sarei stressato, avrei imprecato ad ogni semaforo rosso. Non ha senso arrivare stressati a quella dolce vita!
Questo animale coreutico duemila piedi, mille abbracci è tornato alla sua festa dell'estate, col sole a tingersi d'arancione e poi affogarsi nel viola, nel Tirreno. Tutto è combinazione di sensi, gioia, trepidazione, sguardi incrociati, inviti, sfide, opere estetiche inutili, amori tre minuti. Inesperti, maestri, appassionati, titubanti, speranzosi. Non è per il tango in sé, non ci sono le dinamiche di una milonga, livelli eterogenei, ronde inesistenti, sorpassi a destra, dopo la chacarera è diventato tutto molto disordinato.
Echissenefrega!
La bellezza fino al tramonto e un po' oltre giustifica, annulla ogni cosa, ogni accidente.
"Allora, quante belle donne hai abbracciato, Orsone?" - mi ha chiesto Rosa Canina - era un quarto alle quattro quando mi sono coricato, vicino a lei, a casa dei suoi. In questo banchetto le veneri sui tacchi non mancavano certo. Quando hanno la grazia della danza, quando sono poetesse del corpo - diventa affabulazione, seduzione, fascinazione reciproca. Eppure... eppure non ho cercato le veneri ma le poetesse del corpo, con le quali imbastire una fiaba, per una tanda. L'opera estetica inutile, della quale siamo interpreti, drammaturghi, sceneggiatori, scenografi, registi diventa una piccola impresa in due che dà molta gioia. Certo, per molte persone, anche per me, fino a quando non conobbi Rosa Canina, la parte seduttiva era ed è importante. Per me rimane la bellezza stupefacente del luogo, l'incanto del tango in sé. Si giunge alla fine, col tempo volato via, precipitato nell'infinito piccolo e grande di una tanda, sette, otto, dodici volte.
Ieri c'eri anche tu, caro _zzz: ultimamente qualcosa si è diradato per questioni nostre di salute ed altro: eppure, ancora, una volta, eccoci insieme a vivere una cosa bella della vita. Mi è piaciuto tanto, questo.
Roberta, Lorena, Silvia, Stefania, Isabella, poetesse di ventura,  amate per una tanda. Le ho abbracciate nel tango, coi loro sorrisi, le zizze durante gli abbracci stretti, il loro cuore a battere. Ecco, il cuore che batte, con te, il suo cuore col tuo, in un passaggio di piano di Lucio De Mare. Puoi volere qualcosa di più dalla vita!?

domenica 4 settembre 2022

Affetti

UnBipedinone è passato alle 19, finito i suoi tre mesi e rotti di lavoro (riposo solo il sabato mattina). Pochi minuti dopo arrivato anche _zzz, una doccia e poi via per una milonga a pochi km da qui.
C'era Rosa Canina anche.
Un trio di brutte bestie :) alle quali voglio molto bene.
Ha pure piovuto in questa settimana: sta tornando il verde! C'è profumo di funghi e di bosco, dopo mesi e mesi! La notte è fresco, ora. 
Una piccola festa-incontro a sorpresa visto che gli orari avrebbero dovuto essere diversi. Un po' di buon cibo e poi son scappati! Siamo tornati in due, abbiamo cenato e quindi finito di preparare le cipolline.
Stanchi (settimana intensa alle spalle, altro giro di conserve, pomidoro, peperoni e cipolline borettane, appunto) e felici: la mia tana, il mio covo era con persone molto care.

lunedì 27 dicembre 2021

Si allentano

Abbiamo fatto la nostra piccola grande festa, ieri, con gli _zzz. Ci sono gli affetti e anni, ormai più di tre lustri, di avventure, vacanze, tempo insieme. Ho preparato un bel pranzetto, abbiamo scampato per un pelo il vegano tirando fuori l'antidoto, qualche fette di salsiccia, per iniziare... Dopo il pranzo, riposo e quindi una camminata, poi un Monopoli, alla fine i due ragazzi hanno preparato un risotto, io avevo dato la mattina per il pranzo, appunto. Intimo, tranquillo, famigliare. Non posso, caro diario, non scrivere di questa celebrazione del nostro volerci bene.

Oggi ancora cinque ora di lavoro, ancora, fuori programma, ma l'importanza della questione da terminare non ammetteva pigrizie. Pacta sunt servanda, avevo dato la parola.
Poi, piano, sono entrato nello spirito del riposo. Per qualche giorno i ritmi lavorativi forsennati, incastrati al secondo, si allentano. Sto invecchiando, inizio a non starci dietro.
Ho potuto dedicarmi a qualche commissione, persino, in prima sera, oggi. Che piacere!

giovedì 4 novembre 2021

Hai fatto bene!

Domenica è venuto _zzz a casa, fino a lunedì. Ha portato fortuna, lunedì, per la prima volta quest'anno, abbiamo avuto pioggia, un discreto accumulo, è stata intensa per un paio di ore.
Caro amico mio, ti ho visto stanco, provato e sentivo che ti avrebbe fatto bene, stare qui, La mia casa è aperta solo a poche persone care, alle quali voglio bene. Ti avevo promesso silenzio, fuoco acceso, buon cibo, ascolto e riposo, buon riposo e così è stato. Rosa Canina ed io siamo felici di averti avuto a casa.
Ti ho visto dormire profondamente.
Hai fatto bene a diminuire i tuoi impegni con quella associazione: il martirio (che io trovo, non di rado, il segno di stupidità ed ego ipertrofico iodevosalvareilmondo) elimina coloro che si sono dedicati ad una causa. Come ti dissi in passato, dai tempi del GAS, avevamo  iniziato a caricarci di tutti i problemi del mondo e quel peso è insopportabile. Al diavolo!

giovedì 30 settembre 2021

Poverini!

  • Milano, magrebini occupano centro sociale Macao con spranghe e coltelli durante mostra contro il razzismo. E i compagni chiamano la polizia
    (ilgiorno.it)


Se non fosse che questi pazzi fanatici hanno già  ridotto da tempo ampi parti d'Italia a banlieue, il Belpaese sinistrato a fogna del mondo, ci sarebbe quasi da ridere: gli okkupatori sinistranti sono stati okkupati dalle armi da essi utilizzate contro i piccoli, meschini, odiatori, razzisti, inferiori fascioleghisti.

Erano terrorizzati! Proprio come gli italioti che i kompagni vogliono sostituire con i "nuovi italiani". Poverini. Poi hanno pure chiamato la pola fasciofascista. Poverini bis.

Provo un certo godimento!

lunedì 13 settembre 2021

Il ristorante per celiaci

Abbiamo fatto una bella sorpresa ai veci di _zzz. Egli ha raccontato loro che li avrebbe portati ad un buon ristorante per celiaci (suo padre) su per i colli.
Rosà Canina abbiamo iniziato a lavorare verso le 13:30 e, alle 19:30 eravamo a tavola, in sette.
  • Insalata mista
  • Polenta grigia al paiolo quasi due ore
  • Coniglio (e mezzo) all'Artusi
  • Filetti di peperoni brasati e sfiniti di cottura :)
  • Melanzane al forno alla moda dell'orsone
  • Mascarpone al cucchiaio

Zio bono, ci vuole tempo, eh! Prima e dopo, a casa ho ancora i calici da rimettere a posto. Non siamo neppure organizzati, come potrebbe essere una trattoria, un ristorante, che su alcune cose ha macchinari ed qualche economia di scala.
Teresa e il vecchio alpino si sono proprio rallegrati per la sorpresa. Poi un Bipedinone e _zzino, come ai vecchi tempi.
_zzz ha avuto proprio una bella idea.
Ha portato anche una boccia di rosso spettacolare, si accompagnava bene con polenta e coniglio!

martedì 6 aprile 2021

Qualche passo

Bella camminata, ieri, di alcune ore, iniziata come una passeggiata, poi siamo arrivati fino al borgo là in fondo, e ritorno. Ehssì che avevamo iniziato con una passeggiata senza pretese, qualche passo...
Siamo riusciti ad osservare pure qualche peonia selvatica, molte delle quali assai sofferenti per l'aridità di due mesi di vento e secco, senza precipitazioni.
Abbiamo visto qualche foto storica (1945) e l'Appennino era brullo, spelacchiato, con un centesimo degli alberi attuali, un trentesimo dei boschi, campi di seminativo ovunque. Torneremo a quella orribile desolazione?

Il sole ci ha cotto. A casa, poi abbiamo acceso il fuoco, ci era venuto freddo. Abbiamo mangiato in tre, Rosa Canina, _zzz ed io, poi è arrivato anche UnBipedinone, un piatto di pasta e ceci, minestra asciutta, rossa, tanto rudimentale quanto equilibrato e squisito, nei suoi sapori, consistenza e profumi di rosmarino. Anche tornare ad un desco con amici (uno) è stato un avvenimento!


lunedì 25 gennaio 2021

Inverno degli abbracci

 _zzz era un po' giù venerdì. Quella era la sera nella quale, in genere un venerdì ogni tre, ci trovavamo in una milonga periodica in città. Da tempo tutto tace, non ci sono più i vals, i tanghi e le milonghe a rapirci, con le loro piroette e gli abbracci.
Per chi non ha avuto la fortuna di incontrare una compagna a cui voler bene / amare / con la quale stare bene, per chi è singolo, da febbraio 2020 è dura perché le occasioni si sono drasticamente ridotte, nei luoghi, nelle modalità, nei tempi. La solitudine morde. Per me la mancanza è quella del tango, della dolce vita della milonga, dell'intesa a due, della gioia dell'interpretazione, visto che ho spento la parte seduttiva che c'è nel tango. Ma per altre persone... quegli abbracci e quelle imprese di inutile bellezza in due, erano potenziali principi di movimento nascente. Rosa Canina e io passiamo metà delle notti abbracciati. Ma chi non può avere una morbida tiepida profumata, neppure per una tanda, tra le sue braccia!?
Questo fine settimana siamo stati a casa in tre, UnBipedinone, Rosa Canina, io, domenica ci siamo dedicati alla cucina (_rotti ha disfatto uno dei suoi maiali bio e ci siamo presi quattro cotechini, due cucinati ieri con una polenta grigia, i cratui alla moda della ex-suocera bavarese - il tutto una de - li - zia!!), abbiamo tentato di avere a tavola con noi lo _zzzone, non è stato possibile.

Venerdì ero incappato nella storia di Jonna Jinton, attratto (molto) dal titolo visto tra altri. Ad un certo punto della sua vita ha preso su baracca e burattini e se ne è andata, sola soletta, da Gotheborg ad un un paesino Grundtjärn (dieci abitanti nel centro della Svezia) da cui provenivano i suoi antenati. Mi sono visto alcuni dei suoi video: io vado matto per i paesaggi, gli ambienti boreali, foreste di abeti, betulle, torrenti, laghi, piccole aree prative, qualche fattoria qui e là, stagni, silenzio, muschi, che sono al centro dele sue riprese. A volte Jonna è un po' puccipucci, volemosebene, new age (ella comunque ha dato una risposta al suo malessere!) ma pazienza, è in molto gamba con le sue riprese di quella natura splendida del Nord - che bellezza! - quelle atmosfere ripagano di ogni inconveniente, di ogni edulcorazione.
Mi ricordo che quando stetti in Svezia,  Stoccolma, per un mese ca. la maggior parte degli Svedesi si lamentavano dell'inverno. Questo non può non riguardare coloro che  vivono ancora più a nord, nel deserto umano nonché rigoglio di fauna e flora, come Jonna. A ca. 11' di questo suo mediometraggio affronta la questione.

La cosa più importante, dice Jonna, è accettare i ritmi della natura: questi periodi storti, opachi, oscuri (a ca. 2' 7" poter osservare, a quella latitudine, l'altezza la bassezza del sole alle 12:30 😊) , ci possono recare sofferenza non  necessaria. Per evitarla dobbiamo comprenderli, viverli per quello che sono, non avendo mente. emozioni, cuore in altri periodi invece di sforzarci di viverli come se fossimo in altre fasi, cicli, periodi.
Caro amico mio, arriverà la primavera, arriverà una morbidatiepidaprofumata da abbracciare!


(jonnajinton)

venerdì 1 gennaio 2021

Da tirare la cinghia

 

Adoro questi giorni di tempo piovoso. Anzi, più su è nevoso. Dopo anni di orribili inverni siccitosi, dominati dall'anticiclone africano, quest'anno neve a josa e noi... bloccati, non si può andare a ciaspolare. °#§=(/%$xx!
Ieri abbiamo avuto una finestra di tempo sereno e soleggiato e, Rosa Canina, _zzz ed io ce ne siamo saliti sul monte sopra casa. Abbiamo camminato per cinque ore ca. con pause (saluti ad un conoscente vicino allevatore di capre) e altro, un bell'anello passando per campi, poderi isolati, piccole frazioni. Anche per case da tempo abbandonate, in avanzato stato di ammaloramento. Nella seconda metà del XIX secolo, inseguito alla una forte crescita demografica che portò al primo conflitto mondiale, vennero "colonizzati" aree agricole da... miseria. Alcuni toponimi (Ca' Fame, Ca' Sete, Ca' Inferno) non lasciano spazio all'immaginazione. Furono i primi poderi ad essere abbandonati nella fuga verso la città industriale nel dopoguerra: negli interni nei quali i "visitatori" hanno lasciato il passaggio dei loro segni, soliti nomi, cuori trafitti, etc. abbiamo letto date dei primi anni settanta: già cinquant'anni di abbandono ed edifici in rovina (prima cede il tetto poi va alla malora tutto il resto). Osservando i resti di magri prati, le esposizioni, l'assenza di una strada carrabile che li collegasse al resto del mondi, stalle piccole e fienili ancora più  magri, si capiva che erano posti da tirare la cinghia,
La camminata di San Silvestro o Capodanno è ormai una tradizione consolidata (v. 2019, 2016, 2015, 2014, 2013, 2012).

Cena alle 19, alle ventuno e qualcosa eravamo a letto, abbiamo ronfato fino alle sette di stamani. Abbiamo riso un sacco per alcune cose di ieri /stanotte e abbiamo fatto l'amore lussoriosamente. Viviamo un'epoca di incredibile abbondanza.

Oggi giorno di pigrizia, pioggia, pioggia, accanto al fuoco, slurpati gli avanzi di ieri e altroieri.

Buon 2021!

(immagine via appennino4p.it)

giovedì 27 agosto 2020

Faticosa

Ci ho pensato un po': non metterò il nome di questa valle. fino ad ora è difesa dal suo essere impervia, con dislivelli pesanti dovuti all'imponente primo gradino glaciale e dalla fatica (notevole) con la quale bisogna conquistarla e - Deo Gratias! - dalla mancanza di infrastrutture di accesso. Su questi luoghi incombe sempre il pericolo di accesso da parte delle masse al quale segue il pericolo ancora peggiore delle valorizzazioni turismificanti (così frequenti in Trentino e in Alto Adige), meglio ometterne il nome. Da sempre sono per la montagna selvaggia, antidemocratica, discriminatoria, esclusiva, solo per chi la ama, se la suda e, soprattutto, la rispetta.

L'anno scorso, Rosa Canina ed io, venimmo sorpresi da quella valle cupa e selvaggia, glaciale, ricca di acque, che osservammo, col binocolo, dalle cime del versante opposto (3a foto qui, in secondo piano dietro il giovane larice leggermente a dx). Ci eravamo ripromessi di tornare in ottobre, cosa poi saltata. Sabato 15 agosto, abbiamo faticosamente (specie per lo scarso allenamento, ultima uscita era stata in Appennino quasi un mese prima, siamo rimasti con le gambe di legno per due giorni, poi!) realizzato il nostro desiderio, Rosa Canina, _zzz ed io.
La serata prima eravamo andati a vedere l'attacco del sentiero, sotto un nubifragio e sabato, la musica e il fresco di mille ruscelli e dei molti laghi è stato il ritornello principale che ci ha accompagnati.

Parola alle immagini.
















(unuomoincammino)

giovedì 12 settembre 2019

Il vecchio Alpino e Milano

Martedì 13 agosto ci trovammo con _zzz e suo papà, il vecchio Alpino. Sì, perché egli fu alpino e, cosa più importante, lo è ancora nel cuore, nello spirito.
Data l'età di _zzzsenior avevo programmato un  giro intorno ad un lago, in quota. Non per grandi obiettivi escursionistici ma per poter camminare insieme in un luogo splendido e agevole per un anziano, per quanto... in gamba. Camminare e natura fanno sempre bene e così è stato ancora una volta; nonostante quella valle famosa scelta come punto di ritrovo sia afflitta da un notevole turismo, come notavo. _zzzsenior alla fine è stato assai contento di una sgambata insieme e moderata, dopo quella faticosa di due girni prima in cui l'avevano coinvolto.
Ascoltavamo, Rosa Canina, _zzz ed io i suoi numerosi racconti e aneddoti.
Come scriveva Lorenzo, egli era uno di quelli che messi insieme con altri cinquanta, ti avrebbe organizzato un piccolo insediamento in qualsiasi luogo, con tutto il necessario, sia pur in spartanità. Persona abile, dalle mani d'oro, che sa fare, riparare, escogitare, organizzare, risparmiare. Ascoltavo le sue narrazioni, di vecchio emiliano saggio e così attento al concetto di bene comune.
Rosa Canina, nel piccolo laboratorio di mio babbo in casa in montagna, aveva scoperto un motto, salvato da mio padre, un motto di mio bisnonno Antonio, proprio la saggezza (lombarda in questo caso) di un tempo:

“Lavori fatti bene, per durare nel tempo, risolvano problemi (*), di beneficio anche per il prossimo!”

_zzzsenior e _zzz  venuti vennero a trovarci un paio di giorni dopo, per una seconda passeggiata. Questa volta c'era anche mio fratello, alpino. Certamente, spirito di altri tempi. Li osservavo parlare. Così _zzzsenior arrivò anche alla questione delle adunate (alle quali mio fratello partecipa di rado) delle quali non se ne perde una. Si lamentava di quella di Milano: noi Alpini amiamo il Tricolore, lo abbiamo nel cuore e a Milano non c'era uno.

Eh, _zzzsenior, benvenuto nella merda grigia, ugualizzata, globalista, meticciata, grattacielizzata, omologata di un posto ugualizzato a tutti gli altri, senza anima, senza identità, senza spirito, il risultato della massimizzazione dell'entropia umana, sociale.
Ehssì che sono così orgoglioni, molti milanesi, del non luogo non solo ambientale ma ora pure umano, culturale, del tumore che hanno creato e in cui sguazzano ugualizzati e artificializzati.
Al caro vecchio, valente Alpino non era sfuggita questa robaccia grigia senza Tricolore.





lunedì 10 giugno 2019

Leggera uscita

Leggera uscita (ca. 500m di dislivello), ieri, in sei in Appennino. L'anca sinistra è andata meglio ovver meno peggio del previsto; stanotte ho sentito che era discretamente infiammata.
Io sono sempre stupito, quasi ipnotizzato dal blu pazzesco delle genziane di Koch e, ancor più, dal blu ancora più potente della genzianella di primavera.

Con _zzz ho passato una bella giornata, da tempo che non succedeva.
Al ritorno Rosa Canina abbiamo improvvisato un semplice e gustoso pranzerenda (pranzo-merenda).

Devo dire che l'uscita mi ha mosso dei leggeri fantasmi, ho guardato con una certa tensione alcune belle alpiniste; sotto, la seduzione, ozia da tempo, è inquieta. Sto così bene da Dio con Rosa Canina ma ciò nonostante... Quando esco dal nostro piccolo paradiso a due e incontro donne attraenti non posso non osservare che il mio sguardo si svolge ad esse.


Genziane di Koch

Genzianella di primavera

Un po' mossa dal vento questa (orchidea ?)



Questi gialli sparati (tracce di ferro nella fonte che sgorgava :) non so cosa siano.



venerdì 22 febbraio 2019

Fine settimana "amici&cucina"

Il fine settimana scorso l'ho passato in casa con amici, sabato e domenica, _zzz, _zzzino, UnBipedinone che ha organizzato il ritrovarsi noi quattro (alla fine ha voluto pure il Monopoly ma io mi sono quasi addormentato dalla stanchezza) poi, domenica, anche _uda, sua moglie e la piccolina.
Mi sono tolto la voglia di cucinare!
Domenica ho sgobbato dalle nove alle ventuno: bollito (preparato e sbaffato in parte sabato) e una costellazione di piatti intorno, dal risotto alle polpette alla fiorentina. Questo è un piatto povero ma che richiede una quantità enorme di lavoro, _zzz ed io ai fornelli dalle10 alle 13!! che anche cucinare insieme è entusiasmante, si sfrutta l'algebra della moltiplicazione (da un chilo e due di bollito rimasto ne erano rimaste... cinque). Diventano tutti dei Poldo a contatto col le vili sferettte. :)
Poi preparare il desco, che mi piace che abbia stile. Ho inaugurato una nuova semplicissima tovaglia in  lino e cotone, bianca, ricamata, che mi ha regalato mia madre (avevo accennato qualcosa).
Non solo. Prendete i banali spinaci. Quelli congelati non funzionano: nella lavorazione industriale vengono sbollentati prima di essere surgelati: peccato che sapore e nutrienti rimangano nell'acqua. Insomma, ho visto dei fanali grandi così su un piatto che è rudimentale, una noce di burro, un giro di evo, uno spicchio di aglio e una presa di sale, lavati e cucinati nella marmitta, ridottisi in nulla, tutto il sapore è rimasto lì. Per una decina di porzioni ho dovuto lavarne una intera cassetta. Sbattimento, certo!
Alla fine ero stracco morto ma assai felice.
Non c'è neppure confronto rispetto ad andare a mangiare fuori.
Le cose importanti richiedono sbattimento. Un altro fatto che demolisce questa panzana dei diritti a tutto per (più) tutti.

domenica 3 febbraio 2019

Mi piace molto

UnRagazzo me lo ha chiesto più volte. Voleva conoscere il figlio di Rosa Canina. Così oggi sono venuti su e noi quattro e _rio, ci siamo fatti, in cinque, un pranzo con i fiocchi, cibo squisito e compagnia allegra. Avevo invitato anche _zzz, un po' giù per la fine della storia con la sua francesina, ma non è salito.
  1. Misticanza fresca (radicchio di Chioggia, radicchio di campo, un sospetto di prezzemolo, rapanelli, un po' di chiaro dato da un po' di iceberg, un po' di valeriana... una cannonata).
  2. Una polenta di marano bio macinata a pietra tirata più di un'ora e mezza in paiolo di rame, sparita.
  3. Due cotechini comprati ieri al mercato contadino, ci hanno rallegrati per oltre due ore nel loro bollire in pentola, vo-la-ti-liz - za-ti.
  4. Cicoria passata in padella, rimasta la pentola llucida, potrei fare a meno di lavarla.
  5. Rosa canina ha preparato il cavolo nero, c'èpiù'n'tubo e...
  6. uno strudel (la perdono che ha usato le Fuji ;)
E' già stato bello ieri, iniziare con la spesa al mercato contadino. Inizia così, ore prima, questo rito del convivio. Lo splendido tempo grigio plumbeo ha reso ancora meglio starcene insieme vicino al fuoco acceso, il desco preparato benino,le candele, il buon vino.
Una domenica semplice di riposo (che ho avuto una settimana al fulmicotone, al lavoro), di piaceri casalinghi.
Rosa Canina mi piace molto.
Ora me ne sto qui col mio bipede, ore si semplice stare in casa insieme e pure questo mi piace molto.





venerdì 9 novembre 2018

Dubbio, paura, arcobaleni.

  • Per i buddisti l'arcobaleno è la scala lungo la quale Egli ridiscende dal cielo.

Mi chiedono: con Rosa Canina come va? Io rispondo: bene! Potrei anche scrivere ... molto bene!
Con lei ho scherzato sul tema eros vs. tango, come ho fatto qui: non ho più testosterone a sufficienza, fremo più per una dolce vita di tango che per un groviglio xx-xy.
_zzz mi scrive che  tra lui e la sua morosa transalpina si sono infilate il dubbio, la paura. L'innamoramento, dopo nove mesi, sbiadisce. E' la difficile metamorfosi all'amore, quella che io non ho mai superato nove volte su dieci o anche diciassette su diciannove o, forse, sotto sotto, mai. All'inizio persino la quotidianità è scoperta, è novità, attrae, affascina. Poi si ipomorfosa alla sua realtà, alla sua natura, supposto che tornare alla realtà sia scendere. Beh... sì, come cascare dalla nuvole, quando si è innamorati si è anche pirla, direi.
Nel suo caso, poi, ci sarebbero piani impegnativi, che stravolgerebbero la vita. Naturale che ci siano paura, dubbio.

Sì, alla fine è solo una questione di minor testosterone.
Anche un po' di saggezza in più, vivere, disincantati, la realtà dello Hic et nunc!

Io rifletto anche su 'sto nuovismo erotico del quale sono imbevuto. La caccia, la seduzione, la conquista, lo scoprire, incerti, con insuccessi, con i flop, sono molto più attraenti della sicurezza, della certezza erotiche. Ecco, la seduzione meglio dell'eros consolidato.
Anche per questo amo il tango e la sua profondità eccelsa e superficiale, la sua immediatezza leggera, gli amori tre minuti. Vorresti amarle tutte. Non è possibile? Le ami alcune per una tanda no due.
Va bene con Rosa Canina, ma io penso che domenica 17, a quell'ora del pomeriggio, me ne andrò alla Milonga Sì ad abbracciare gli arcobaleni, quei tre minuti che durano.


giovedì 5 aprile 2018

Emigratis

UnBipedinone ha voluto vedere, lunedì sera con _zzino, via web, una puntata di Emigratis.
_zzz ed io eravamo dietro di loro.
Una sorta di iperbole picaresca contemporanea: due giovanotti foggiani (se ho capito bene buona parte delle gesta avvengono all'estero) che si atteggiano a buzzurri  in modo tanto esagerato da diventare mostri (soggetti/oggetti da essere in mostra).
Una miscela molto attraente per dei ragazzi (diverte la rappresentazione di ciò che è simile):
  • pochi soldi (scroccare tutto)
  • belle fighe
  • discoteche, musica
  • frequentazione di VIPpastri vari
  • buon cibo e ristoranti sciccosi
  • rutti e versi
  • battute volgari, sessiste e politicamente scorrette
  • vestiario e accessori eccessivi
  • gergo giovane/ilistico
  • seduzioni grottesche, goliardiche.
Mmh, sono perplesso. Certamente è un modello basato sull'abrutimento e non è che abbiamo proprio bisogno di abrutimento. Dall'altra mi chiedo se non sia peggio isolarli da questo. Intervenire con dei prediconi? Stasera, semplicemente, gli dirò che è estremamente esagerato e rozzo da essere interessante ma che il  mondo non è così e l'eccellenza è molto più difficile e assai meno spettacolare.
Poche parole, perché il predicone risulterebbe controproducente.


sabato 17 febbraio 2018

Da 40 a 65 e viceversa - 2

(Da 40 a 65 e viceversa)

Giovedì sera siamo stati al telefono quasi quaranta minuti. _zzz, si è preso del tempo per me. Voleva parlare un po' con me delle mie riflessioni, dei miei sfoghi di martedì.
In sintetisi le sue osservazioni:

  • Sono rigido.
  • Egli teme che io mi stia isolando, che mi piaccia stare da solo (a prescindere da _civa).
  • L'incontro con una donna e con altre persone non può che comprendere anche fatica, scontro, rotture di coglioni (mia espressione da egli mutuata e sottolineata) per crescere.
  • Avere una compagna è anche donarsi [la parola chiesastica mi fa venire l'orticaria]; ciò comporta avere aspettative e, necessariamente, rimuove paletti  ed è un modo per vivere intensamente. 
  • La sua storia con _ura è stato anche andare ai limiti e oltrepassarli, è stato anche scontro/conflitto ma questo gli ha permesso di vivere intensamente. Perché io non lo voglio fare?
  • Io affermermo di voler cacciare ma prima che ci fosse _civa non è che io abbia fatto lo sciupafemmine.

Sono affermazioni abbastanza precise. Nella vita però bisogna scegliere e tutto ha pro e contro.
Mi sono impegnato anche troppo in alcune relazioni (cavalier servente) e ora non ho più voglia di rotture di coglioni.
_mlero si lamentava che stavo con gli amici più che con lei, non sono un eremita e mi piace curare amicizie, poche, seleazionate, mi piace uno delle realtà più sociali che io conosco che è quella del ballo/danza. Amare la socialità E la solitudine. Ho questa fortuna. Né eremita né gregario.
Con _civa sto abbastanza bene, è vispa di testa, ricca di interessi, ha un insieme buono e sano di valori che non sono l'inquinamento progressista/politicamente coretto/ugualista e altra cacca del genere che costituisce il corpo del pensiero unico ortodosso. Solo che... quando non sta bene, diventa vecchia e brutta. Anche _zzz chiuse con _ura perché... non gli piaceva. Non bisogna intellettualizzare troppo, altrimenti una persona finisce nelle spirali di una serie di convoluzioni psicologiche che si autoalimentano e diventano il fine invece che il mezzo.
Donarsi verso utilitarismo. Ora, come scrivevo, il termine lo trovo chiesastico, ipocrita, fasullo, irritante: come osservava lo zio Osho, ci sono moltitudini di persone che donano i … propri problemi e mancanze; si donano per appoggiarsi e trovare un sostegno. Francamente io sarò grettamente egocentrico ma sono avulso da questi egocentrismi molto più egoici anche se camuffati da altruismo. Sì sì, l'altruismo dei propri problemi.
E dal punto di vista dell'economia esistenziale? Sono felice,  e, non di rado, ho... mmh, lo dico scherzosamente, i miei s'cioponi di gioia.
Cerco di ragionare: da questo stato esistenziale è facile peggiorare e difficile, improbabile, migliorare. Quando vivi bene cambiare è difficile e questa inerzia è anche sensata, lo è almeno anche solo dal punto di vista probabilistico.
Sono gli ultimi anni in cui posso ancora .. cacciare. Era proprio con _civa che dicevo che in questo periodo non sono agricoltore, non mi impegno nell'orto ma preferisco vagare per boschi e lande a raccogliere, a cercare, a trovare. Sì, non sono stato sciupafemmine ma sia con _mlero che con _civa non sto curando rapporti con altre, non chiedo numeri di telefono, non esco a bere qualcosa con altre nuove. Anche ieri, in milonga, una graziosa pugliese poi è venuta a sedersi vicino a me, un po' dopo che avevamo finito una tanda. Giovedì mi ha messaggiato _ina un messaggio carinoso che... mi voleva andare in milonga  con me e mi pensava. E' una scelta. Poi si torna alla questione della gradevolezza, se una femmina non mi piace fisicamente, non mi interessa o mi spengo. Sono anche onesto intellettualmente, non sono fiche a sufficienza per i costi del perturbare l'equilibrio attuale.
Infine c'è la questione  della vecchiaia, del costruire per tempo un legame affettivo per le sinergie di aiuto e sostegno reciproci. Ecco, su questo io non ho alcuna argomentazione a mia sostegno.

Però, _zzz, amico mio, ti sei preso del tempo per me e mi hai rotto un po' i coglioni. Ahaha.
Ti voglio bene.

domenica 14 gennaio 2018

Almeno un po'

Siamo stati felici come bambini incontrando questo apparire fugace di autunno inverno (temperature e accumuli erano quelli di una timida nevicata autunnale). Quello della magia bianca del freddo e dell'acqua che diventa solida. Dello stringere i denti per il vani opporsi dell'anca, in fine ha dovuto rinunciare alla sua opposizione, abbandonarsi alla luce, alla grande bellezza. Anzi, l'esercitarla, col camminare, paradossalmente, le ha fatto bene.
Avevamo faticato a venir via da quel giardino di donne splendide e con la grazia in corpo, da quel cuore pulsante, la Milonga Sì che sempre scalda e fa battere all'impazzata il mio cuore. Tre ore e mezza di sonno e via. Verso l'inverno amore nostro, come bambini felici.
Del gruppetto di sette siamo rimasti solo _zzz e io, quell'erto ha spaventato gli altri. In qualche modo a ragione, perché per cinque soli metri, cinque metri, quelli sotto la piccola cresta della vetta, _zzz li ha tentati, con i suoi ramponcini a maglia troppo leggeri, senza riuscirci. Avevo portato in vetta anche il suo zaino, per tentare di alleggerirlo, ma non è stato sufficiente. Un paio di foto dall'alto e poi in giù, stavano arrivando le nuvole. Siamo passati dal colore al bianco e nero.
Siamo riscesi nell'incanto dei cristalli, dei merletti, felici di camminare nel bianco, con la nostra micri esperienza di alpinismo invernale. Almeno un po', per quel che si potè.
Dagli amori tre minuti ai merletti del freddo, al respiro passo dopo passo, su, verso la vetta.