mercoledì 29 dicembre 2021

Disadattati sociali - 2

(Disadattati sociali)

Di tanto in tanto apro una finestra sul mondo e... non capisco. Mi rendo conto, ogni volta di più, di essere disadattato, sociopatico, (es)stran(e)o. Ieri sera a Radio 24, al posto de La Zanzara, un tale coi suoi argomenti natalizi. Si arriva allo spreco del cibo. Considerando la filiera completa, da studi che facemmo al GAS, un terzo del cibo prodotto viene gettato. Iniziative varie più o meno caritatevoli per ridurre il danno.
Io, semplicemente, non capisco. Non capisco cose e ogni anno che passa sono sempre di più.
Non capisco quelli che entrano al bar per il cappuccino e il cornetto, per giocare il superenalotto, per leggere la gazza e lasciano fuori benna, o camion o furgone accesi. Non capisco neppure perché le persone gettino il cibo.
Ci saranno due o tre volte in un anno in cui, per motivi disparati, mi va a male un piccolo resto di cibo che non sono riuscito a finire. Cos'è gettare il cibo?
Non so cosa pensare. Forse è cibo di scarsa qualità, scadente, di plastica. Tanta roba che poi finisci per buttare, tanto è robaccia. Forse costa troppo poco. Avevo un collega di Benevento che mi diceva che giù è quasi un vanto preparare e quindi gettare grosse quantità di cibo, specie quando ci sono ospiti. Una conoscente statunitense raccontava di questi tacchini mammuth nel giorno del ringraziamento, più erano grossi e peggiori erano, pigliavano a tavola, un boccone, poi buttavano via il moloch mediocre e tutta la sua farcitura. Il buttare via il cibo di plastica sarà uno degli altri peggio ai quali noi colonia degli SUA siamo stati ammansiti.
A me sembra una cosa proprio scema. Anche qui la sciatteria e i comportamenti gregari così fan tutti hanno una incredibile potenza nell'ottenere il peggio dalle persone, come se ce ne fosse bisogno!

Vivere da disadattati sociali comporta lo stare sistematico ben lontani dai flussi di massa. Ha molti lati positivi, richiede una buona organizzazione e forza di volontà. Ha alcuni lati negativi. Come reazionario io ho preparato l'albero di Natale l'8 dicembre e non ho fatto alcun bagordo fino a Natale. Come edonista ho sempre curato il digiuno prima dei banchetti, l'astinenza prima della lussuria, il ritiro prima della festa, il silenzio prima della musica.
Così anche quest'anno non ho neppure assaggiato un boccone di pandoro, solo il 25 mattina, nonostante ne sia molto ghiotto. Anche se, per questi flussi di consumi massificati e cretini, il pandoro era ormai vecchio di almeno un paio di mesi, i primi sono apparsi nei supermercati all'inizio di novembre. Cazzo centra il pandoro con novembre!? Ma perché questo scemi arrivano a Natale con il dolce vecchio e con molte minori proprietà organolettiche., con la nausea per essersene abbuffati prima? Boh. Non capisco.
Fa parte della tendenza al cibo di massa  sempre più scadente. Quello che alla fine, viene pure buttato.

Io ringrazio i miei severi, genitori per la loro educazione non so se "prussiana"  o arcaica o cattolica, semplicemente, intelligente, per cui il cibo è sacro e non si getta. Mi obbligavano a finire il piatto quando non avevo più fame. Bastava un occhiata severa e finivi e dovevi pure pulire il piatto, altrimenti sarebbe stato peggio, doloroso! Com'erano fasciofassisti! La prossima volta ne prendi di meno, solo gli stupidi hanno gli occhi più grandi della pancia!
Ecco, la buona educazione borghese, si fa con la severità intelligente, fin dalla più tenera età. Ti rende un disadattato sociale, con tutti i pro e qualche contro.

(via ansa.it)

martedì 28 dicembre 2021

Si allentano - 2

 (Si allentano)

Vuoi firmare contro la droga?
Diamine, sta piovendo e mi ha assalito in mezzo alla piazzetta, sotto la pioggia.
Andiamo qui, sotto alla tettoia!... poi le dico ancora :- Non ha alcun senso firmare... contro la droga!

Commissioni, dicevo, ieri prima sera. All'ingresso del supermercato trovo la ex cocainomane che... mi assale. vuoifirmarecontroladroga mimettequasilabiroinmano epoicilasciquarantaeuroperlanostracomunità.
La guardo :- "Entro e ci penso" le rispondo, "mica firmo così a caso!".

Il tempo tiranno. Ecco, oggi ho tempo per fermarmi ed ascoltarla, quando uscirò. Così ho fatto domande e mi hanno risposto sulla varie comunità dei Lautari, esse sono di quella di San Casciano, al di là dei monti. Ho fatto domande e ho ascoltato, con attenzione, mi hanno detto e raccontato.
Che indicibili casini in cui si fiondano, 'sti qui. Uscirne deve dare forza, perché si esce da una sabbia mobile che ti fagocita e superare problemi così enormi dà forza e autostima.
Qualche accenno alla sua storia, Rosa, la cocaina ed essere "diventata un'ameba". I demoni, mi dice, ci sono ancora, ma ora so gestirli, sono rinata.
Un piccolo aiuto economico e l'augurio di forza e autostima per le difficoltà vinte.
Il tempo ritrovato, i ritmi che si allentano, mi hanno permesso dii osservare qualcosa del ribollire del mondo e pure questo contatto con queste persone e il loro cammino ha avuto un che di gradevolezza. Io trovo piacere, una piccola gioia, quando osservo persone che riescono a vincere grossi casini, superare enormi difficoltà.



lunedì 27 dicembre 2021

Olfattaccio

Non c'era il mio deodorante, ne ho acquistato un altro che, al momento, non sembrava male.
Solo quella piccola, infinitesima spruzzata sul dorso della mano sinistra e ora ho un odore che trovo orribile che mi perseguita. Direi che... non userò quel deodorante!
Da parte materna ho ereditato un olfatto molto fine che, spesso, è una vera e propria condanna.

Si allentano

Abbiamo fatto la nostra piccola grande festa, ieri, con gli _zzz. Ci sono gli affetti e anni, ormai più di tre lustri, di avventure, vacanze, tempo insieme. Ho preparato un bel pranzetto, abbiamo scampato per un pelo il vegano tirando fuori l'antidoto, qualche fette di salsiccia, per iniziare... Dopo il pranzo, riposo e quindi una camminata, poi un Monopoli, alla fine i due ragazzi hanno preparato un risotto, io avevo dato la mattina per il pranzo, appunto. Intimo, tranquillo, famigliare. Non posso, caro diario, non scrivere di questa celebrazione del nostro volerci bene.

Oggi ancora cinque ora di lavoro, ancora, fuori programma, ma l'importanza della questione da terminare non ammetteva pigrizie. Pacta sunt servanda, avevo dato la parola.
Poi, piano, sono entrato nello spirito del riposo. Per qualche giorno i ritmi lavorativi forsennati, incastrati al secondo, si allentano. Sto invecchiando, inizio a non starci dietro.
Ho potuto dedicarmi a qualche commissione, persino, in prima sera, oggi. Che piacere!

sabato 25 dicembre 2021

Buon Natale

Stamani, alla radio, martellamento incessante, dei soliti sermoni dozzinali, melensi su uguaglianze, incontri, migranti, accoglienze, mediterraneo mare di fratellanza, altre bestialità che inventano la storia cancellandola. Umiltà, povertà e altre stupidaggini del genere. Prima del sorgere dei conati di vomito ho spento la lavatrice cerebrale, sono tornato al silenzio.

La religione progressista e arcobalenga non perde un'occasione per dimostrare il proprio infimo livello, il degrado cui può arrivare, l'attuale fanatismo. Gli spacciatori sono ovunque,
Ma sono il solo a provare ribrezzo per questa roba!?

C'è una osservazione del sole invitto, del principio dell'allungamento delle giornate, del tempo di luce, che risale la corrente della storia. Gli uomini hanno elaborato vari piani simbolici sulla questione. Speranza, salvezza, morte che torna vita, la famiglia, la maternità...
La maternità, Giuseppe e Maria, non spinterogeno, genitore 1.5 e BobyVegan e altra cacca del genere spacciata e imposta per oro colato!
Accantoniamo questo ciarpame prodiabetico, di plastica, per masse da intossicare, frantumare e torniamo a vedere, il sole invitto, il Natale, la famiglia.

In realtà, quindi, Babbo Natale esiste! Sta solo a noi vederlo ed esserne felici.

mercoledì 22 dicembre 2021

Le piccole morti

Ecco il sole invitto che, oggi, riprende la sua risalita sul nostro orizzonte. Col passare degli anni questi cicli che si completano diventano sempre più piccole morti.

Sono giorni  un po' cupi e di preoccupazioni: un collega nonché Maestro per me, ha finito oggi il suo ultimo giorno di lavoro, qualche giorno di ferie e poi la pensione. Io dovrò subentrargli in alcune aree e sento il peso della responsabilità e il fatto che il passaggio di competenze non ha potuto che essere incompleto. Egli era ideatore, architetto e muratore di quelle parti, molte cose sono solo in lui e con lui se ne vanno. Infine, io non sono al suo livello. 
Egoisticamente, non avrò più possibilità di imparare da un Maestro: bello per ciò che fu e terribile per ciò che non sarà, allo stesso tempo.
E' una piccola morte, oggi.
Il mio amato Inno dei Cherubini dice ciò che le mie parole non possono.

Una maratona

Ieri avrei voluto fotografare la posizione del sole al tramonto sostiziale ma... per il secondo anno di seguito c'era nuvolaglia.

In questo periodo rifuggo ancor più  dalle bolge massificate del consumismo, la reclusione per i non vaccinati ha anche aspetti positivi. Non solo positivi: dopo quasi due anni sabato è tornata la milonga del cuore, la Milonga Sì. Non ho il mega arci iper ultra super lasciapassare vaccinale, non ho potuto neppure fare richiesta di partecipazione.

Mi pare, una volta di più,  che tutto lo strombazzamento, la narrazione fideistica sì-vax, dimostri ciò che è, una sorta di infatuazione collettiva isterica che ha trasformato uno strumento utile in alcuni casi, con dei limiti, nel nuovo vitello d'oro del tecnoteismo. Omicron, dicevano molte settimane fa dal Sudafrica, è più contagiosa  e meno aggressiva (in biologia è nota questa tendenza evolutiva dei virus). Dei due aspetti il primo è stato ripetuto psicoticamente alla nausea, il secondo è stato sistematicamente rimosso. 
Ora essi sono terrorizzati dalla cortocircuitazione: tamponi ai vaccinati sì ma non si deve dire perché temono le reazioni. Pure la caramella per invogliare alla vaccinazione diventa più  piccola e meno buona.
La narrazione "a fin di bene" sta esplodendo in bocca ai narratori. Pure i fedeli trasognanti prima o poi torneranno alla realtà.  Questi movimenti collettivi isterici, di massa e ondivaghi sono una delle conseguenze della socialità da nostra etologia. Ciò non significa che non possano essere pericolosi.
Anche la terminologia inglesana, il boost, il razzo, evidenzia il "tutto e subito" tipico della psicosi liquidità. Il "tutto e subito" è l'annientamento della dimensione temporale del vivere, ovvero della dimensione spirituale. La vita è una maratona, non cento metri.

sabato 18 dicembre 2021

Un due tre

Un. Rosa Canina ha preparato un cena gustosa ieri sera e, dopo tre settimane, ho rivisto mio figlio, a casa in quarantena perché incoronato dal virus. Pure suo semifratello, sua madre, il nuovo marito. In quattro, ora sono guariti, per qualche mese non dovranno più avere a che fare con il vaccino ai quali erano estremamente contrari.
Stamani, in bici, tornando in ufficio, c'era nebbia e gelo, molto freddo! Proprio mi piacciono  queste giornate di inverno. Erano molti anni che anche su a casa non c'erano gelate ripetute, la mattina di sono delle coperte bianche di brina alte un dito! Quiggiù  in piano anche la nebbia che ha un suo fascino.

Due. Notavo che il fuso orario ufficiale non è quello reale: quando ero in bici verso casa di Rosa Canina, ieri sera, alle 19:30 era proprio buio pesto. Stamani, alle 7:30, invece era già chiaro, nessuna necessità di lucine sulla bici. Siamo a oriente rispetto al meridiano dell'ora ufficiale.

Tre. Tra poco andrò al mercato contadino qui vicino all'ufficio a ritirare un ordine del GAS, quasi trisentsinquant euri. Il nostro piccolo GAS di duri e puri  resiste e continua, in piccolo, la propria attività di sostegno alla buona economia locale. Qui si tratta di risi e farine: io sono referente non a caso, visto che da ex lombardo sono  un risottofilo accanito. Invece il più numeroso GAS  arcobalengo / cattocomunista che si era gemmato da noi, quello basato su una politica buonista del rendere la vita dei gasisti più semplice, comoda e facile possibile, di fatto, è morto, liofilizzato, seccato. Ancora una volta, una certa spartanità, resiste e premia sui tempi lunghi.
Quell'azienda risicola della bassa è un piccolo gioiello e prima o poi porterò Rosa Canina a visitarla. Un esempio della migliore decrescita basata su eccellenza, localismo, migliori tecniche e processi atti a ridurre, a decrescere l'impronta ecologica (consumi e rifiuti), ad aumentare efficienza, qualità, ecologia.

("nebbiaerisaie", gianlucadecaroli)

domenica 12 dicembre 2021

Il ballo e il tabloid

Ero incappato in questo "Monica Bellucci ballerina per una notte: il tango passionale con Simone Di Pasquale".
Notare che si tratta di ciò che era il più autorevole quotidiano nazionale, prima che diventasse l'orribile e infimo, dozzinale tabloid progressista-arcobalengo attuale.

Non c'è tango nella musica, non c'è tango nel ballo: è una piccola coreografia di ballo. Non c'è nulla di male, intendiamoci, ma semplicemente il tango c'entra come una termometro per vetreria con le linguine alle vongole.
La ugualizzazione dei formaggi pollificati, le narrazioni avulse dalla realtà (la campagna di manipolazione delle masse in occasione della morte di Agitu, ricordate!?, il diritto (?) alla genitorialità, gli invasori che scappano dalle guerre, la lesbica [islamica, omissis] pratese scappata dalla famiglia vetero-patriarcale, le integrazioni, ...  è un susseguirsi di adulterazioni, menzogne, omissioni, lavaggi dei cervelli continui.
Ovviamente non si può trattare di errori casuali, perché se così fosse sarebbero stocasticamente distribuiti. Invece si tratta di una sola delle migliaia di tessere di un mosaico di manipolazione continua, sistematica, delle masse in certe direzioni, solo una delle finestrate di Overton che, personalmente, da ecologista e quindi reazionario, ritengo nefaste e nefande.

La Bellucci rimane sempre una notevole fica, il tango non c'entra un cazzo e il tabloid della sera supera ogni limite al peggio. Ora vado che, il pomeriggio, mi aspetta una milonga!

giovedì 9 dicembre 2021

Frasche musicanti

Siamo andati a caccia della neve ieri. Tempo da lupi, con pioggia intensa, vento, incroci e cozzi di vento (bora e scirocco), non un fiocco di neve, neppure in alto.
È stato splendido lo stesso.
Ad un certo punto il vento forte ha aperto uno squarcio, con la musica dei rami di roverelle, frassini e carpini da esso sferzati.

(unuomoincammino)

lunedì 6 dicembre 2021

Marefreddo

C'era vento tagliente tra tramontana e maestrale. Freddo. La strada che fendeva la pineta era odorosa di resina, i pini marittimi, qualche leccio, bevevano dalle piogge di questi giorno, tutto il sottobosco è(ra) verde. Sì, abbiamo avuto questo colpo di testa e ce ne siamo andati al mare freddo, d'inverno, colla luce bassa, mancano pochi giorni al solstizio del Sole Invictus. per lunghi tratti solo noi, specie al ritorno, passato il precoce tramonto,     quando i colori sono diventati (erano  gli ultimi due quarti d'ora), quelli del piombo/carta da zucchero e rosa antico. L'Adriatico è ancora mite, penso, e più giù, verso le Marche oppure al largo, verso la Croazia meridionale o che altro, Eolo raccoglieva nuvole che si infittivano verso quelle terre. Il vento, invece, era freddo e tagliente, al ritorno specie, tornando verso l'auto lasciata a nord.

La fuga, saettante all'andata, è diventato un ritorno pesante, faticoso, in termini di traffico (siamo usciti dall'autostrada per le code annunciate). Entrambi, però, avevamo voglia di mare, del mare d'inverno, in un giorno feriale, quasi solo noi. Un lungo cammino verso sud, poi su quel lungo molo che si spingeva per quasi tre chilometri verso oriente, solo gli schizzi di spuma dovute alle onde frangentisi su massi e tetrapodi, e noi, a respirare ogni gocciolina talassica. Adoro queste proposte improvvise di Rosa Canina e noto la sua felicità quando le sostengo.

Il sole era ormai andato, da mezzora, e nello scuro non rimaneva che il crocchiare di letti di mille milioni di conchiglie sotto i nostri scarponi. Poi la bolgia del traffico e di chilometri di diarroica conurbazioni orribile, quasi a incorniciare, per contrasto, la bellezza del reame di Nettuno.

(unuomoincammino)

sabato 4 dicembre 2021

Dilettante

  • Nei prossimi dieci anni il trenta per cento degli ingegneri europei andrà in pensione.
    (convegno aziendale, autunno 2019)

Riflettevo sul vituperato concetto di dilettante e su quanto, osservo invece nella realtà.
Di tanto in tanto incappo in lamentele da parte di alcune persone per il fatto che il figlio o la figlia sia in situazione precaria di lavoro. Sai, Massimiliano è al quarto master, questo alla uni di Vattelapensky in Relazioni Internazionali Psicoavanzate... Oppure la tal signora che scrive poesie come mai nessuno ha fatto in tutta la storia della letteratura... vive cazzabubolicamente, piglia il reddito di fancazzanza, sempre in ritardo colle rate delle spese condominiali e l'amministratrice che la deve sollecitare.

Persone che credono in professioni assurde: farò il direttore d'orchestra solo Scala o Bolscioj, perché, solo quelli sono sufficienti per il mio livello, l'ambasciatore italiano in Canada, l'attaccante al Chelsea o al Real Madrid, la poetessa a Rai Radio3, fotografo come Jean Lup Sieff, solo per Cosmopolitan e Vogue. A livelli meno ... glamour le cose non migliorano (qui , applicare un fattore 0.25 per despettacolarizzare, detelevizionizzare). Credenze e comodanze. Iscriversi a università dove molti esami li prepari in pochi giorni di studio, non ho voglia di alzarmi alle sei..., non mi va di fare le ferie a giugno... .

Ho avuto la grande fortuna di avere due Genitori, mamma e papà, che mi hanno insegnato il valore e dovere del sapersi mantenere col proprio lavoro, col sudore della propria fronte e lo spremere le proprie meningi, il valore dell'indipendenza che consegue da un lavoro con un reddito dignitoso o anche buono.
Anche mio figlio ebbe uno sbandamento, aveva visto un po' di filmoni merikani con i super avvocati staaars, ad un certo punto si era incraniato nel volersi iscriversi a giurisprudenza per difendere gli sfigati del mondo... anni di lavoro a pochi spiccioli al mese come praticante in qualche studio assicurati! Una scelta... massimamente sfigata! Osservo un'altra cosa: persone che intraprendono queste professioni dei mulini a vento "uno su centomila" poi, di tanto in tanto, sbuffano: devo fare il fotografo per le nozze, devo insegnare il ballo del qua qua ai pensio, du palle, faccio pubblicità per degli yogurt... Si trovano a dover costringere i loro ego di potenza creativa e artistica con la banalità non solo quotidiana ma pure dozzinale => il diletto sparisce.

Il diletto dell'eccellenza richiede da una parte la disciplina dell'essere umili per innalzarsi nel livello, dall'altra la libertà del non dover parlare a muggiti e gemiti se vuoi comunicare con la tua "poesia".
Diletto.
Il diletto è fondamentale, senza di quello diventa 'na broda grigia e se la fai otto ore al giorno, capirai che meraviglia! Dilettante . E' una parola che è liberatrice, il viatico per l'eccellenza (pensa ai novantanovemilanovecentonovantanove, dimenticati quell'uno su centomila, geni, stelle!). Richiede di stringere i denti e sapersi impegnare, costanza, superare difficoltà, le cose importanti richiedono impegno e sacrificio nel tempo!

Inizia ad avere una professione con le contropalle, mastro fornaio, fisico dei nuovi materiali, perito elettrotecnico, sarta, ingegnere aereospaziale, operaio specializzato mecatronico, ostetrica, casaro, etc. . In molti di questi casi dovrai resistere  per finire gli studi o il praticantato perché avrai già proposte molto allettanti ancora prima di finire gli studi, Poi, nel tempo libero, ti potrai laureare in psicologia dei diritti umani (sigh!), in letteratura poi master in scrittura creativa, potrai fare lo yoga per minorati e difendere i poracci. Potrai dilettarti  alla grande nel tempo libero, vivendo dignitosamente  e pure bene adempiendo al dovere morale di non pesare sulla fatica altrui.

venerdì 3 dicembre 2021

Lenticchie fagiolate - 2: formaggio pollificato

(Lenticchie fagiolate)

Tra i vari sermoni continui e ubiqui, premasticati e martellati, l'altra sera, sentivo il promozionale di un programma su Radio24 sui nuovi etichettati, ehm, sui nuovi italiani, che esordiva con una sequenza di tre nomi cognomi in lingue criptoortogoteamravairanocumbiane incomprensibili.
Possiamo mettere il formaggio pollificato accanto alle lenticchie fagiolate.

E' lo stesso livello di "nitore" etico, concettuale, linguistico, morale dei sempre quelli, quelli che da una parte asupicano che venga costituzionalmente rimossa la rielezione del Presidente delle Repubblica e dall'altra spingono per rieleggere Mattarella per mettere i bastoni nelle ruote degli altri, i non arcobalenghi, non cocomeri, non rossi, i fasciofassisti.


(via falcemartello.it)

mercoledì 1 dicembre 2021

Appolipata

Ieri ho finito di lavorare tardi, passate le venti. Ciò nonostante sono riuscito a fare un salto in milonga, una piccola milonga/pratica ai piedi delle colline. Finire di lavorare tardi e dover fare in fretta.... non mi entusiasmava. Tuttavia, stante tutti gli arretrati mancati, una volta deciso non ho più esitato. Prima che la tenaglia si chiudi ancor più... .

Piacevole trovare quell'atmosfera da salotto, intimo, raccolto. Anche delle brave tanghere, come _rta (passati tre anni alcune reazioni sono ancora quelle) e _sca venute pure da lontano, Rimini e oltre. Ma non è di questo che volevo parlare.
Ad un certo punto si fa avanti _ina: di lei mi aveva parlato un amico tanghero, _mazzi che era stato fulminato dalla compagna che aveva visto _ina letteralmente appiccicarglisi addosso come una femme fatale. A suo tempo ne a ascoltai lo sfogo (chissà cosa sarà "appiccicarsi come una femme fatale"?). Ieri _ina si fa avanti, dicevo, e mi invita direttamente ad una tanda. Direi che, dato l'ambiente raccolto e salottiero e pratichesco non mi sono neppure stupito, ma in genere è una cosa che non si fa né si dovrebbe fare, se ci attenessimo al codice delle mirata.
Ho quindi compreso cosa _mazzi intendesse con appiccicarsi. Più piccola di me, ne ho sentito tutto il corpo avventosarsi, appoliparsi :) sul mio: seno, barccia, bacino, busto, tendeva tutto ad essere uno, indistinto da me. Ad un certo punto ha appoggiato quasi il naso al mio collo, ne sentivo il respiro.
Ho scherzato e pure ella ha scherzato un po' tra un tango e il successivo, nel camuchar (chiacchericcio) che si fa.
Le prime volte, all'inizio, quando succedeva, mi turbava e mi chiedevo che diavolo volessero con quella comunicazione calda, intima, erotica. Ora non ci faccio più caso. _ina ballava bene e ci siamo divertiti insieme. Poi a casa presto, lavoro intenso all'indomani.
Riusciamo a passare da queste situazioni conturbanti a come se nulla fosse successo.
Strada deserta, notte, non un'auto una, bello lasciar correre i cavalli slegati. Mi affascina il guidare potente per strade miste di collina, deserte di notte.