giovedì 28 febbraio 2019

Modifica inaspettata



Domenica sera, poco dopo le venti, è morto il papà di Rosa Canina. Martedì mi sono recato alle sue esequie.
Egli era assai radicato in quella città toscana e lì esiste(va) la sua rete robusta di relazioni con gli amici, i vicini, i parenti. Fa parte di quella topofilia che eleva la qualità di vita, il contrario dello sradicamento che viene propugnato addirittura come pro dagli apologeti della liquefazione mondialista, globalista e dai loro militanti sìglobal noborders artificializzati utili idioti.
Nel tantra vige un pensiero  :- tutto è connesso, tutto è personale e politico. Anche il morire e le emozioni erratiche, inquietanti che l'affiacciarsi sulla morte procura, un evento, un accadere anche pubblico, per la comunità che il defunto lascia e per tutti coloro che osservano il trapasso.
Talvolta leggo di cadaveri mummificati ritrovati, passati anni dal decesso, nella unità immobiliare JK22, del quartiere Alfa 5W12, del formicaio urbano 02575785395, provincia 02, solitudine prima, dopo, perpetua.
Ho assistito ad una piccola comunità che si è ritrovata per la fine del camminare di uno di loro, ad una cerimonia dignitosa (a parte un orribile applauso in chiesa al termine di un affettuoso necrologio tenuto da Rosa Canina, ha una vena di capa, ella e lo ammette, io sono una femmina alfa!), ad un silenzio partecipe. Non che serva a colui che è andato. No. E' un conforto a chi rimane nel suo cammino, l'essere vicini.
Nella mia convizione sempre più restauratrice, anche il progresso verso l'alienazione artificializzante, verso monadi galleggianti individualmente nel miscuglione omnitutto, è un orribile progredire verso il peggio, l'apoteosi, la massimizzazione dell'entropia umana.

Ho conosciuto i fratelli e la madre di Rosa Canina. Poche parole, ci saranno altre occasioni. Mi piacciono la compostezza e il silenzio che ho trovati.
Erano molti anni che non incontravo parenti stretti di una mia compagna. Non so, io ho sempre le mie inquietudini dovute alla volatilità nei rapporti, ai fuochi che si spengono prima che io desideri, che io voglia.
Questa morte ha  comportato una modifica inaspettata delle mie riservatezza, tendenza a circoscrivere i rapporti tra la mia compagna e me.

sabato 23 febbraio 2019

Tette e sorrisi

Ieri, in milonga, un paio di belle tanghere hanno appoggiato le loro tette e i loro sorrisi smaglianti su di me. Percepivo il desiderio reciproco. Sarei stato volentieri tra le loro gambe.

venerdì 22 febbraio 2019

Fine settimana "amici&cucina"

Il fine settimana scorso l'ho passato in casa con amici, sabato e domenica, _zzz, _zzzino, UnBipedinone che ha organizzato il ritrovarsi noi quattro (alla fine ha voluto pure il Monopoly ma io mi sono quasi addormentato dalla stanchezza) poi, domenica, anche _uda, sua moglie e la piccolina.
Mi sono tolto la voglia di cucinare!
Domenica ho sgobbato dalle nove alle ventuno: bollito (preparato e sbaffato in parte sabato) e una costellazione di piatti intorno, dal risotto alle polpette alla fiorentina. Questo è un piatto povero ma che richiede una quantità enorme di lavoro, _zzz ed io ai fornelli dalle10 alle 13!! che anche cucinare insieme è entusiasmante, si sfrutta l'algebra della moltiplicazione (da un chilo e due di bollito rimasto ne erano rimaste... cinque). Diventano tutti dei Poldo a contatto col le vili sferettte. :)
Poi preparare il desco, che mi piace che abbia stile. Ho inaugurato una nuova semplicissima tovaglia in  lino e cotone, bianca, ricamata, che mi ha regalato mia madre (avevo accennato qualcosa).
Non solo. Prendete i banali spinaci. Quelli congelati non funzionano: nella lavorazione industriale vengono sbollentati prima di essere surgelati: peccato che sapore e nutrienti rimangano nell'acqua. Insomma, ho visto dei fanali grandi così su un piatto che è rudimentale, una noce di burro, un giro di evo, uno spicchio di aglio e una presa di sale, lavati e cucinati nella marmitta, ridottisi in nulla, tutto il sapore è rimasto lì. Per una decina di porzioni ho dovuto lavarne una intera cassetta. Sbattimento, certo!
Alla fine ero stracco morto ma assai felice.
Non c'è neppure confronto rispetto ad andare a mangiare fuori.
Le cose importanti richiedono sbattimento. Un altro fatto che demolisce questa panzana dei diritti a tutto per (più) tutti.

giovedì 21 febbraio 2019

Patrick Majda

Ieri è stata una giornata nella quale mi sono trovato al cospetto della morte, a meditare su di essa.
Avevo avuto eco di qualcosa in milonga, giovedì scorso, poi notizia di Patrick Majda da alcuni ex colleghi in comune, una persona cara, solare, garbata, con un bel sorriso e che ha un interesse sincero per altre persone, sempre qualche parola cara. Bazzicava l'ambiente del basket, quello del tango, indirettamente quello della salsa.
C'è una rete solidale che sta lavorando per raccogliere i fondi per una cura in estremis negli SUA.
Nel caso vogliate partecipare, a questa pagina è specificato l'IBAN  (IT05I0301503200000002905809) e donate con un bonifico bancario, lasciate perdere quello in linea (il versamento via gofundme ha dei prezzi esorbitanti, una vergogna etica, dal 10% in su, se non ci si accorge, pongono come costo, il 15%).

Sta morendo il papà di Rosa Canina. Una figlia qui, un altro in Tunisia, il terzo è vicino, fortunatamente. Diventa difficile anche essere vicini alle persone che hanno finito il loro cammino. Una volta le persone erano appesantite con più lavoro e più fisico (si lavorava quasi sempre, non c'erano vacanze, fine settimana, etc.) ma le persone, senza sostegni medicali, se ne andavano velocemente e a casa. Ora, paradossalmente, abbiamo qualche tempo in più, ma siamo lontani, e i progressi nella medicina, sostengono i moribondi per molto tempo negli ospedali. Così le persone care si trovano per giorni, o settimane, o anche mesi a dover affrontare la presenza di queste persone non più autonome, in stati tra la vita e la morte e lontani da esse. Non so se sia progresso in meglio, questo.

Il Memento mori! dei cattolici, se vissuto a livello concettuale, mentale, è poco efficace. Osservavo la mia malinconia. La morte è un problema per chi resta. Essa ci ricorda della nostra transitorietà, del numero di respiri e di battiti di cuore che, uno dopo l'altro, diminuiscono verso lo zero.
Ecco, essere emotivamente al cospetto morte è un grande esercizio spirituale.
Non so se Patrick riuscirà a guarire dal suo male. Terzani osservava che abbiamo i tumori perché dobbiamo morire, tendiamo a pensare che moriamo per causa di essi, perché è difficile da accettare il dobbiamo morire.
Io voglio augurargli serenità e che il suo cammino sia senza (troppo) travaglio.


martedì 19 febbraio 2019

Furore educativo

  • Il nuovo «muro» dell’odio a Dresda, piccola patria dell’ultradestra tedesca
    Viaggio nella capitale della Sassonia dov’è nato e cresciuto il nazionalismo anti-islamico. E che spaventa l’Europa

    Derya, da escort all’Isis: «Se ti prendono devi ucciderti»
    La giovane in Siria ha avuto un figlio con il jihadista Mario Sciannimanica. Poi il rientro in Germania.
    (corrieredellasera.it, prima pagina, versione in linea, mar 19 feb, h 11:26)

La campagna di martellamento, di plagio, continua. Quello che era il più autorevole quotidiano italiano, Il Corriere della Sera, è ridotto da tempo ad una sgangherata accozzaglia di articoli mondialisti, sìglobal, razzisti anti, massmigrazionisti. Potete immaginare come siamo messi La Repubblia, Il Manifesto eccetera.

Perché nelle illuminate teste di questi giornalisti non sorge la questione :- Perché i sassoni, i tedeschi, gli europei, dovrebbero essere contenti della criminalità grave e diffusa, della nocenza quotidiana che subiscono dagli invasori applicati loro in massa?
Perché dovrebbero accoglire coercitivamente masse di nemici, tagliagole e le loro gioiose e prolifiche famiglie che non solo li parassitano in ogni modo possibile ma poi agiscono direttamente contro gli ospit(ant)i dal crimine diffuso fino alle stragi?

No, essi sono brutti e cattivi e covano il sentimento dell'odio.
Sarebbe da ridere se fossimo ad teatrino sociale scadente, invece siamo al cospetto del Corriere della Sera. Sono talmente assorti, assorbiti nel loro furore educativo che non si accorgono neppure dello stridore di accostamenti assurdi, pochi pixel, sulla loro prima pagina in rete.

Il martellamento è talmente intenso che questi cialtroni non si accorgono neppure di quanto sia sconclusionato e rozzo. Ero tornato al diario per la notizia orribile dell'abominio di Macron, il divieto, nelle scuole francesi, di utilizzare i termini di padre e madre, ma anche oggi mi hanno riportato qui.
Il politicamente corretto cibo per piccole menti scadenti, per idioti e i criminali che li vogliono manipolare che continuano a realizzare il lavaggio del cervello degli europei.
La buona notizia è che il martellamento non sembra riuscire granché nell'intento.


giovedì 14 febbraio 2019

Tornare a studiare

L'anno scorso ci fu un patatrac tra _civa e i nostri due maestri di tango vegani per uno scherzo, un video un po' splatter  (non mi ricordo se domenica 1 aprile o lunedì dell'Angelo, 2 aprile) che violò la sensibilità dei due malati e che fu preso assai male da questi, scherzo per la quale essi la buttarono fuori.
Insomma da lì a poco finimmo di studiare.
Non ho più studiato tango (milonga invece sì) dalla primavera 2018.
Oggi è San Valentino e... sono emozionato, dopo mesi e mesi tornerò a studiare non so ancora con quale ballerina, la troverò là mi ha detto il nuovo maestro.
Tango mon amour!


domenica 10 febbraio 2019

Siamo di nuovo lì

  • Vieni, che ti faccio vedere la mia tovaglia. Apre il cassettone, estrae il plico e mi chiede di darle una mano. Ecco svelato il candido telo di cotone e lino con i fini ricami. Questa la comprai dalla signora Tedeschi [...] eravate ancora piccoli, Era figlia di un'attrice russa e di un ginecologo [...] dovettero fuggire da Ragusa (Dubrovnik) lasciando lì tutto.
    Era fine ed elegante, per campare si mise a fare toelettatura per cani, non se la passava certo bene. Mi chiese se volessi acquistare qualcosa. Così presi la tovaglia, non avevamo soldi per argenti e ori, gli ori non mi interessano neppure.
Così, nella giornata del ricordo, sono incappato in una tessera di questa tragedia raccontatami, del tutto inconsapevolmente, da mia madre. Ho passato un paio di ore, stamani, a documentarmi.
Un'altra tessera ricostruita nel mosaico degli orrori di cui, metà, è stata accuratamente rimossa dalla ortodossia dei prevalicatori.
Ora se io mi mettessi sul loro piano corrotto, mi limiterei a elencare la lunga lista di efferatezze
  • sul piano civile
  • sul piano etnico
  • sul piano ideologico
  • sul piano culturale
che i comunisti titini là e italiani in Italia commissero.

Il tutto va infatti inserito nel processo di formazione del nuovo stato comunista della Jugoslavia e della conseguente necessità che il formarsi della nuova realtà statale (così come teorizzato dal Lenin) venisse accompagnato da una adeguata dose di “terrore” capace di fruttare nei decenni futuri... 
Paolo Sardo Albertini

Questo sarebbe però il piano della disonestà intellettuale, il loro piano. Furono decenni in cui la tecnica aveva ampliato anche le emozioni, le reazioni in luoghi secolarmente attraversati da lotte, guerre, sopraffazioni. Beh, forse è  il caso di ricordarlo ai pazzi, agli utili idioti (ora nel loro vezzo modaiolo non si fanno più chiamare comunisti, sono liberal, progressisti, antifa, antiqua e antilà) che incensano da mane a sera i paradisi multietnici, visto che da tempo la realtà ha smentito i loro deliri su quelli comunisti.
Ma questo fu, è stato, viene omesso da quegli squallidi faziosi celebranti le nuove ortodossie e il loro distacco sadico dalla realtà, il razzismo anti che continua la propria celebrazione (ricordate Miss Helsinki?). La stessa massa di utili idioti manipolati, ferrovieri e portuali comunisti che espressero in maniera orribile, violenta, il loro razzismo antitaliano, ad Ancona, a Bologna.
La manipolazione dell'informazione, la narrazione tendenziosa, la propaganda non avranno ragione della realtà, dei fatti e la rimozione, l'occultamento sistematico.
Nulla di tutto questo raccontatomi alle scuole dei fratelli Cervi sì fratelli Govoni no, della vitamina bella ciao usata al posto dell'olio di ricino.
La signora Tedeschi, italiana ebrea di Ragusa vittima dell'orrore. Forse è necessario ricordare anche questo a tutta quella schiera di progressisti ebrei anti che ora sono in testa nell'incensazione dell'Unica Ortodossia somministrata coercitivamente a quei meschini, reazionari, squallidi inferiori razzisti di cafoni che non si vogliono adeguare ai nuovi fantastici mondi, ai nuovi paradisi che verranno.
Ignorare la storia, occultarla, manipolarla fa parte di questo proseguire verso la barbarie, segno dell'oscurantismo passato in forma di luci rosse, arcobaleno.

Di fatto Togliatti sposò fin dall'inizio le tesi di Stalin sulla cosiddetta "questione nazionale", tesi sostanzialmente basate sulla progressiva eliminazione degli stati sovrani però in base alla teoria progressista delle società multietniche alla staliniana "teoria dell'aggregazione" alla costituenda Europa, ONU, governo della Galassia, alla costituenda Repubblica Mondiale dei Soviet.

Siamo di nuovo lì.


Sulle sue ali

Stavo uscendo, dopo sette ore di Pensalo Bien, diciassetteetrenta zerozeroetrenta.
Che meraviglia, tornare nella braccia del tango. Io lo dico, alle poetesse del corpo, che le amo per tre minuti e poi, via, arrivederci.
Poesie di amori tre minuti. Erano due settimane che non ero con Esso, con loro. Una sbronza di gioia tanghera.
Ero stato colpito da un sorriso, frangetta e  tutù bianco, all'ingresso, a ricevere i miei 30€ di obolo, darmi qualche indicazione che nei fiotti di adrenalina che giravano erano andati perse, come rimane una folata di brezza. Ecco, una sorta di sosia dell'ammasso armonico di contrasti.
Mi ero chiesto, studiando il luogo di arrivo, se quello fosse proprio quel locale che frequentai a Milano, in viale Umbria, ai tempi della house calda, percussiva e ammaliante.
Una tanghera mi dice :- Noi andiamo ora, ci spostiamo al Killer.
Plastic O Killer.
Utopia, no!? Considerato lo squallore infinito del tritame di plastica e rifiuti osservati per km e km sulla Paullese, in ciò che era la fertile e ridente campagna lombarda, ammasso di infrastrutture plastica cemento catrame rifiuti, ci vorrebbe proprio il killer della plastica.

E' la danza che ci porta, per lustri, sulle sue ali.


venerdì 8 febbraio 2019

Qualche sacrificio

Ormai sono numerosi i casi che ho osservato di tangheri che si mettono in coppia e... peggiorano sensibilmente. Ballano meno, si isolano. Mah, mi lascai perplesso, la coppia tende già ad essere asfittica...
In questi giorni di lavoro frenetico mi sono imposto, ieri, con disciplina marziale di uscire prima, mangiare un boccone, dormire un'ora, scendere in città per meno di due ore di pratica, tornare presto, andare a dormire entro l'una  per non essere stanco oggi.
Correre forsennatamaente.... sono un po' provato, devo dire.
Il tango non va d'accordo con molte cose, eros e relazione compresi.
Buona cosa avere disciplina da una parte per non satollarsi ne saturarsi e, dall'altra. per mantenere un minimo di studio e pratica costanti.
Anche il tango richiede qualche sacrificio.
E, grazie a Dio, e' un luogo della realtà in cui non c'è un cazzo di diritto. O te lo guadagni o niente.
Che meraviglia, anche per questo!

domenica 3 febbraio 2019

Mi piace molto

UnRagazzo me lo ha chiesto più volte. Voleva conoscere il figlio di Rosa Canina. Così oggi sono venuti su e noi quattro e _rio, ci siamo fatti, in cinque, un pranzo con i fiocchi, cibo squisito e compagnia allegra. Avevo invitato anche _zzz, un po' giù per la fine della storia con la sua francesina, ma non è salito.
  1. Misticanza fresca (radicchio di Chioggia, radicchio di campo, un sospetto di prezzemolo, rapanelli, un po' di chiaro dato da un po' di iceberg, un po' di valeriana... una cannonata).
  2. Una polenta di marano bio macinata a pietra tirata più di un'ora e mezza in paiolo di rame, sparita.
  3. Due cotechini comprati ieri al mercato contadino, ci hanno rallegrati per oltre due ore nel loro bollire in pentola, vo-la-ti-liz - za-ti.
  4. Cicoria passata in padella, rimasta la pentola llucida, potrei fare a meno di lavarla.
  5. Rosa canina ha preparato il cavolo nero, c'èpiù'n'tubo e...
  6. uno strudel (la perdono che ha usato le Fuji ;)
E' già stato bello ieri, iniziare con la spesa al mercato contadino. Inizia così, ore prima, questo rito del convivio. Lo splendido tempo grigio plumbeo ha reso ancora meglio starcene insieme vicino al fuoco acceso, il desco preparato benino,le candele, il buon vino.
Una domenica semplice di riposo (che ho avuto una settimana al fulmicotone, al lavoro), di piaceri casalinghi.
Rosa Canina mi piace molto.
Ora me ne sto qui col mio bipede, ore si semplice stare in casa insieme e pure questo mi piace molto.





Anima allegra per due stracchi

Venerdì sera ho studiato milonga con _civa. La mia compagna di studi era raffreddata e così le ho chiesto se aveva voglia di farsi una lezione di milonga, visto che ella tende, come succede spesso, a fare da leader (in milonga, quando c'è la tanda di milonga, c'è una diminuzione fino al 50% dei ballanti e, molte donne, pur di non star sedute, iniziano a ballare tra di loro). La milonga è l'anima allegra, scoppiettante del tango (v. video sotto).
Io ero piallato dopo una settimana di lavoro veramente duro. Però è sempre un piacere studiare, specie in questo periodo che succede poco. Anche con _civa è andata bene, anche se ad un certo punto ha iniziato a metterla sul piano orale, a parlare perché un pezzo di frase non ci veniva. Ecco, quando inizia a parlare troppo, mi torna l'orticaria per lei e per le ciarlatrici. E' il corpo che deve provare e riprovare, non la testa che deve verbalizzare. Certo, essere così stanchi non aiuta e anche _civa, ad un certo punto, si è messa da parte, era stanca anch'ella. I maestri sono stati generosi e la lezione è durata più di un'ora e mezza.
Stasera ci sarebbe stata una bella milonga in città ma ho deciso di starmene a casa col mio bipedinone.
Sabato prossimo un evento di tango importante a Milano, la cui macchineria organizzativa mi costrinse ad iscrivermi a Facebook. Nel frattempo ho segato i pochi amici che, per prova, avevo "amicato" e scritto una sorta di de-dichiarazione (disclaimer, come diavolo si dice in italiano? mi sono inventato 'sto neologismo di de-dchiarazione): di FB non m'importa nulla, iscritto solo per alcuni eventi.