giovedì 29 novembre 2018

Velleità

Martedì ero sceso in città con l'auto con la velleità di andare in palestra di cointegro la sera. Macché: uscito dall'ufficio alle 19:40 ero distrutto. Così me ne sono andato a casa di Rosa Canina e lì sono rimasto, a godermi qualche mollezza. Non avevo alcuna voglia di avere orari stretti e frenetici, venti minuti per cenare, poi partire, palestra, tornare, andare a dormire velocemente.
La sera dell'indomani, mercoledì, ho lasciato l'auto in periferia, sono tornato in treno e dal treno, l'ultimo verso la città, scrivo, ora sto andando in milonga e la troverò laggiù. Così ho evitato di muovere l'auto per alcune decine di km e potrò tornare a casa, verso la una. Qualche anno in più anche io mi sto rammollendo: ora che ho la cucina economica, qualche sera la accendo per godermi un po' di caldo, anche io consumo un po' di più. A volte mi rincresce che mi prenda questo agio. Ma poi... fanculo tutto e tutti.
Leggevo di ottomila (8000) chilometri quadrati di foresta amazzonica distrutti solo l'anno scorso e un coglione di demagogo del cazzo nuovo presidente brasiliano che vuole aumentarne la distruzione.
Leggo le insistenti, nevrotiche, psicopatologiche litanie sulla crescita, sul rilanciare i consumi.
Da agobit leggo, ancora una volta – come se fosse una novità – della mostruosa, terrificante, tumorale esplosione demografica africana. Ho lasciato un mio commento a proposito.
Io cerco di limitare l'uso dell'auto, di non prendere l'aereo, mi viene da ridere...
Vicino alla stazione esiste una casa con una scarpata scoscesa, hanno segato a zero le tre belle e robuste conifere che la abbellivano e che ne sostenevano la scarpata. Ora, una volta che marciranno le radici, lì, verrà giù tutto, come successo di fronte alla casa di A-Woman.
Una legge obbliga i frontisti alla manutenzione delle scarpate lato strada e i frontisti, per non avere grane, segano e rimuovono tutto. Alle scuole elementari insegnavano che gli alberi sostengono il terreno e sono i primi rimedi, per efficacia, per evitare il dissesto. Già, la mia legge arborea... siamo agli antipodi.
Siamo in un mondo di cellule impazzite che cercano in tutti i modi di distruggere ciò che li ospita, ciò che li nutre, dà loro da respirare, acqua da bere, fresco, che sostiene il cielo e la terra.
E ora ci farciscono di milioni di invasori ancora peggio, più barbari, la feccia del mondo imposta all'Europa, con realtà di trentotto rapine subite e i ributtanti cicisbei radical chic del politicamente cvoretto che trombonano contro 'sto povero cristo che si è difeso accoppando - Deo Gratias! - 'sto delinquente o di condomini diventati formicai di barbarie, come ho sentito a La Zanzara, come se i nostri problemi non fossero abbastanza.
Sogno di massacri biblici, di epidemie che eliminino il grosso di questa umanità gretta, prolifica, di locuste divoratrici adoranti celebranti blec fraidei, questo tumore ecocida.
La controllatrice rimane in testa al treno per paura di essere massacrata da una delle nuove risorse che ci pagheranno la pensione. Già, ma che belli 'sti ultim treni come li li hanno resi belli, belli come la foresta che non c'è più.

lunedì 26 novembre 2018

Ambarabàtrerespirisulcomò

Sabato ho passato sei ore e passa di tango nell'aria viziata (blando eufemismo). Penso che se si trattasse di un controllo veterinario ad una stalla, sarebbe stata chiusa, anche le bestie devono respirare, no!? Penso che non tornerò più all'Ambarabà, stante queste condizioni.
Ho degli attacchi di fame, bramo il tango e, talvolta, subisco queste sevizie. Quanti sacrifici e difficoltà e patimenti per questo amore grande!
Respirare è il primo atto e l'ultimo di ogni essere umano.
Pare che presi dal raptus tanghero, molti degli appassionati se lo scordino. Capiscono che "non c'è energia" che "si fatica" ma non fanno nulla... anzi, io ho cercato di aprire delle porte per uno spiraglio di'aria ma appena mi assentavo per ballare venivano richiuse.
Moriremo asfissiate ma al caldo.
E' il pensiero delle femmine tanghere.

Il progresso

Se voglio avere qualche speranza di tornare a scrivere su questo diario devo "striminzire" le pagine nei venticinque minuti di treno che ho a disposizione, rispetto ai quaranta di prima. Gran parte dei quali con buchi di copertura sulla copertura cellulare.
Questo dei buchi (ormai metà del mio percorso è senza copertura) è uno dei numerosi progressi al peggio. Fino a due anni fa avevo copertura su tutto il percorso, a parte alcune gallerie. Avreste pensato, qualche anno fa, al fatto che intere zone di città italiane, i mezzi pubblici la sera, sarebbero diventati territorio da guerra civile, inferni multietnici dove rischiare la pelle e osservare la barbarie, le multicriminalità esotiche?
Già, il progresso e i progressisti.

martedì 20 novembre 2018

Danni irreparabili

Quando leggo le notizie del marcio, della corruzione pazzesca, degli inferni multietnici che sono stati creati dalla "sinistra", io mi rendo conto dei danni irreparabili che essa ed essi hanno portato al paese, all'Europa.
E' un vaso di Pandora che ogni volta che si apre per guardarci dentro esce il peggio ogni oltre immaginazione.
La realta' che supera i peggiori incubi.

Unicum speciale

Poi, domenica pomeriggio, siamo scesi in citta'. Ella e' tornata a casa, io me ne sono tornato alla Milonga Si', dalla quale mancavo da mesi.
Passano i mesi, passano gli anni e quel luogo mi fa battere sempre il cuore, mi emoziona, produce fiotti di adrenalina. E' quell'unicum speciale di bellezza antica in citta', di parquet velluto nero che ti proietta nello spazio, di tango di buion livello, di donne belle e con la grazia in corpo.
Anche quella milonga ha attraversato non poche peripezie, bisogna ringraziare Flora per la sua tenacia, per tutta la gioia, la bellezza che continua ad offrirci periodicamente.
C'era anche _civa, alla quale ho portato del grana di montagna che mi aveva ordinato: sta meglio. Per la prima volta, forse, abbiamo ballato bene e teneramente.
Sono contento che stia meglio, abbia risolto alcune cose che non la lasciavano serena.
Il tango e  la coppia non c'entra un cazzo uno con l'altra: anzi, si', c'entrano, si' che c'entrano, per pestarsi i piedi e rovinare la leggerezza spensierata dell'arte relazionale.
Questa Milonga Si' rimane la milonga del mio cuore.

Fuoco e fiamme

Col fatto che Rosa Canina passa un po' di tempo da me, i fine settimana alterni, e io con lei, un giorno durante la settimana, il tempo per il diario si e' ridotto molto.
Si sommano le cose che avrebbero dovuto essere scritte, gia' passate nell'oblio.
Questo fine settimana siamo stati molto bene. Cibo buono, fare la spesa dai piccoli contadini, prepararlo insieme, mangiarlo insieme. Poi ci siamo nutriti di noi, abbiamo fatto molte vole l'amore, vivacemente, appassionatamente, anche con dei piccoli raptus. Scherziamo, ridiamo.
Domenica mattina siamo andati a spigolare legna, lungo la strada che sale al monte e scende nell'altra valle: due carichio con la sua auto "da battaglia", col portapacchi. Anche accendere la nuova cucina economica e' stato un piacere per entrambi appassionati di fuoco, fiamme.
Siamo stati molto bene.
Si', e' stato il nostro focolare.
Poi...

domenica 11 novembre 2018

Medioevo? Sì, della ragione

Da quando ho cambiato azienda colla quale lavoro, ho cambiato anche la logistica: un po' meno di treno e un po' più bici, da sette/otto minuti a quindici/sedici. Una sana sgambata ogni mattina, ogni sera, in parte lungo ciclabile, in parte per vie e strade.
Vedo file interminabili di auto ferme con dentro una persona. uno degli ennesimi esempi, in questo paese di autossicodipendenti, di pigra e statica stupidità collettiva. Tempo fa un'agenzia incaricata di prendere delle misure sulla questione traffico misurò che il 30% del traffico fa meno di 2km, se si arrivava a 6km era il 60%. Se muovessero le loro flaccide chiappe si toglierebbe il 60% del traffico. Il 60%, vi rendete conto!? La caporetto del raziocinio direi. Oltre che della mente sana nel corpo sano.
Dalle terrazze (in realtà i tetti coperti di marmo di Candoglia) del Duomo di Milano, giovedì vedevo il nuovo profilo noioso della Milano internescional, la stessa roba orribile di Dubai, Francoforte, Chicago o Kuala Lumpur, la guida, peraltro molto ben preparata, vantava, per la città meneghina, il Bosco Verticale, in una distesa infinita di grigio e traffico e orribile tecnomodernista internazionalizzato.
In città, qui, c'è l'ennesima mossa di ultraspeculazione immobiliare ordita dal PD (più o meno sempre in combutta con FI) per abbattere un bosco urbano detto "dei Prati di Caprara" e farci su... un centro commerciale, in un'area in cui ce ne sono altri enne (qui varie info su questo momumento al cretinismo crescitista). Già, il Bosco Verticale... Ricordate il Bosco di Gioia (qui, qui)? Ecco, passano gli anni e questi furbastri ripropongono ancora gli stessi pattern insensati, folli, utili ai pochi per fare soldi a palate, utili all'ideologia crescitista, il vantarsi di un tumore e farlo orgoglionamente,socializzare costi e disastri.
Un vero e proprio cretinismo esibito in modo tronfio.

Leggo, ancora, le sette donnine radical chic di Torino che tornano su quella insensatezza della TAx in Val di Susa. Vorrei sapere quante di loro e quanti di quei 40k prendono il treno per andare a Parigi, a Cuneo, da Torino a Urbino? Quanti sono andati alla manifestazione in bici o con i mezzi pubblici?
Da solo, lo scalo di Dinazzano, striminzito e senza investimenti, via cintura merci del nodo bolognese senza investimenti, muove più merci della linea della Val di Susa. Abbiamo ponti chiusi per rischio crolli sul Po, altri già crollati, abbiamo linee fondamentali striminzite, realtà sulla Faenza - Firenze di spostamento gommacatrame -> ferrovia sulla Faenza - Firenze (qui e qui) stroncate per eccesso di successo dal PD e dalle sue cooperative, una distruzione sistematica degli scali merci aziendali e questi cretini si baloccano con i 24G€ da gettare alle ortiche con la TAx della Val di Susa.
Le madamin radical chic che ci baloccano con ipotetici treni AltaNonSiCheCosa, con slogan "senza se e senza ma", la stessa caporetto del discernimento dei sinistranti massmigrazionisti, masosadici sostituzionisti che permea, peraltro, gli utili idioti anarcomunistoidi NoTav.
Essere collegati... il tunnel di base del Brennero servirà a devastare ulteriormente l'economia italiana incrementando il disavanzo della bilancia dei pagamenti, la distruzione dell'industria e delle competenze nazionali, la somministrazione di berline di lusso tedesche agli autossicodipendenti italioti. Ah, più infrastrutture per essere più collegati... Sì sì, sciocco!
Come per le meraviglie delle'immigrazioni di massa, ecco, siano applicate agli altri. Coi soldi degli altri. Fare i froci coi culi degli altri è un po' greve ma rende sempre bene l'idea.

Allego il video del Corriere come summa di slogan e stupidaggini aprioristiche.
Già, il medioevo.
L'antologia delle demenze.

venerdì 9 novembre 2018

Dubbio, paura, arcobaleni.

  • Per i buddisti l'arcobaleno è la scala lungo la quale Egli ridiscende dal cielo.

Mi chiedono: con Rosa Canina come va? Io rispondo: bene! Potrei anche scrivere ... molto bene!
Con lei ho scherzato sul tema eros vs. tango, come ho fatto qui: non ho più testosterone a sufficienza, fremo più per una dolce vita di tango che per un groviglio xx-xy.
_zzz mi scrive che  tra lui e la sua morosa transalpina si sono infilate il dubbio, la paura. L'innamoramento, dopo nove mesi, sbiadisce. E' la difficile metamorfosi all'amore, quella che io non ho mai superato nove volte su dieci o anche diciassette su diciannove o, forse, sotto sotto, mai. All'inizio persino la quotidianità è scoperta, è novità, attrae, affascina. Poi si ipomorfosa alla sua realtà, alla sua natura, supposto che tornare alla realtà sia scendere. Beh... sì, come cascare dalla nuvole, quando si è innamorati si è anche pirla, direi.
Nel suo caso, poi, ci sarebbero piani impegnativi, che stravolgerebbero la vita. Naturale che ci siano paura, dubbio.

Sì, alla fine è solo una questione di minor testosterone.
Anche un po' di saggezza in più, vivere, disincantati, la realtà dello Hic et nunc!

Io rifletto anche su 'sto nuovismo erotico del quale sono imbevuto. La caccia, la seduzione, la conquista, lo scoprire, incerti, con insuccessi, con i flop, sono molto più attraenti della sicurezza, della certezza erotiche. Ecco, la seduzione meglio dell'eros consolidato.
Anche per questo amo il tango e la sua profondità eccelsa e superficiale, la sua immediatezza leggera, gli amori tre minuti. Vorresti amarle tutte. Non è possibile? Le ami alcune per una tanda no due.
Va bene con Rosa Canina, ma io penso che domenica 17, a quell'ora del pomeriggio, me ne andrò alla Milonga Sì ad abbracciare gli arcobaleni, quei tre minuti che durano.


Tredici anni fa

Tredici anni fa fremevo per il nostro debutto (scrivo oggi perché sabato non potrò), ad una festa Halloween, cone scambisti, all'Arena a Milano.
Oggi, in questo hotel vicino alla Malpensa, prima di questa riunione di lavoro, guardo gli scatti di tango, fremo per una maratona, per un eventi, per quella dolce vita.


martedì 6 novembre 2018

Non c'è altra via? - 2: come bambini

(Non c'è altra via?)

Abbiamo passato bene tre giorni in un angolo sperduto di Appennino. Abbiamo affittato una casa e siamo tornati in quel posto da sogno trovato l'anno scorso.
Splendido meteo autunnale, pioggia, nuvole basse, i fuochi che scoppiettavano allegri nella stufa e nella cucina economica. Eravamo in dieci, a cena, sabato, in dodici, arrivato _bio, caro amico alpinista-camminatore, colla morosa, in parte amici di Rosa Canica, in parte miei. In quelle permanenze "a lungo" ci si mette a nudo anche senza farlo. Così si osservano peculiarità (termine neutro, pregi e difetti) delle persone.
Sono riuscito a portar su _aceri, il mio amico ex tanghero che ebbe un ictus dal quale si è salvato, per un pelo sebbene uscendone malconcio (ha il braccio sinistro praticamente morto e anche la gamba sinistra messa malino): mi diceva che da quella disgrazia, gli amici, i conoscenti sono spariti. Non posso fare granché per lui e così ne ho approfittato. E' stato, spesso, il beniamino della combriccola e tutti lo hanno, in qualche modo coccolato. Ha passato il miglior fine settimana da mesi, fuori di casa, mi ha detto. Beh, sono felice per lui. Sono riuscito a camminare per lui, lentamente, a fargli fare una minuscola, lenta passeggiata nel bosco, tra i castagni, anche. Ci tenevo!

Dopo tre giorni io sono stato felice di tornare a casa. Per quanto allegra e piacevole la compagnia, io non riesco a convivere con le persone e con le loro "peculiarità". A volte mi sembrava di avere a che fare con dei bambini: alcuni entravano in cucina, facevano delle cose, lasciavano lì in mezzo (al già scarso spazio) attrezzi, bottiglie, oggetti, pane aperto, un piatto, colini, etc. tutto lasciato lì in mezzo. Ma chi te li dovrebbe mettere via zio cantante?!?! Salivano in camera, tornavano, lasciando scie di luci accese. Necessitano di un servitore al seguito, evidentemente, che spenga loro le luci.
Quando scattavano gli appetiti, ecco che alcuni si lanciano sul cibo: _rio aveva portato un salame dal piacentino, io non so se tutti ne hanno assaggiato una fetta, visto che chi c'era c'era e ha sbaffato e il pregiato cilindro di divin porcello è sparito velocemente. E chi non c'era? Beh, caxxi suoi.
Insomma, una incapacità di controllarsi, di capire che in una comunità le regole hanno un senso, l'autodisciplina diventa un rispetto dovuto per gli altri. Mah, io ero e sono abituato alla disciplina che si mangia insieme, a tavola, con un rito che ha anche un senso di rispetto, altrimenti arriviamo a "il primo che arriva arraffa gli astri s'arrangino". Il mangiare insieme, per me, non solo è edonistico e rispettoso, ma ha anche un valore simbolico. E poi se ti sbaffi tre cofanate di "antipasti" un'ora prima di cena è ovvio che poi a cena mangi poco o un tubo. Infatti...
Tizia inizia a cucinare, poi lascia lì sul fuoco, torna a giocare. Usa degli attrezzi, lascia tutto in mezzo. E chi ci pensa? Fai una cosa, arriva in fondo, zio peto!

Avevo chiesto di girare con calzature da casa (ciabatte, pantofole, ...) ma il primo giorno non è avvenuto. E' una casa antica, pavimenti di legno antichi, e poi fuori c'era acqua. fango... Ho visto un'amica freddolosa di Rosa Canica con degli anfibi leggeri , in sala, vicino al fuoco, su un cuscino antico ricamato. Certo, con una certa attenzione ma... si sa, muovi le zampe ti stiracchi etc. etc. e gli anfibi erano arrivati al tessuto. Cazzo, se bagoli dal freddo, mettiti su un paio di calze di lana e lascia 'sti anfibi all'entrata, no!?

Rosa Canina è teutonica, come me, e osservava stupita questo approccio talvolta anarcoide, da gazzarra. Io capisco perché le comuni diventavano luoghi di tortura, le caserme sudicie, etc. .Dio me ne scampi! Non c'è altra via a questo disordine anarcoide, a questa scaiatteria, a questo scarso non eccessivo rispetto, a queste incontinenze?
Comunque, bilancio positivo. Io spero sempre di avvicinare alcune persone, alla meraviglia della natura, del silenzio, dei boschi e che questo faccia bene.

Con queste splendide Muscaria non ci siamo fatti il risotto, direi.

Alla fotografessa Rosa Canina l'orsone fa un gestaccio mentre passeggia con _aceri.
(unuomoincammino, rosacanina)



E' quel che è

Ho ripreso ieri sera a studiare con _nni, il mio maestro "primi passi" dei colli. Una sorta di ripasso, di pratica guidata.
Il livello degli "apprendenti apprendisti tangheri" è quello che è, ho ballato con una vecchia signora "brava" perché nel regno dei ciechi anche il monocolo è re.
Eppure _nni ha una didattica eccellente formatasi in decenni di insegnamento di educazione fisica, basata su fondamentali e ripetizione.
Efficace.
Mentre pazientavo per la vecchia signora che andava "in automatico" e con il fiato da stipsi pensavo a quanto fosse fruttifera  questa piccola umiltá.