giovedì 31 agosto 2017

Gocce di sangue

I tre giorni di tango (dimagriti per stanchezza sabato sera e partenza prestiva domenica sera) hanno risvegliato il vulcano sopito. Martedì sono tornato alla dolce vita ordinaria, bella milonga estiva sotto le stelle ma pur sempre... ordinaria.
Emani energia e allora molte cose cambiano. Impacchetti tutto con un completo un po' più elegante e tutto inizia a fluire potentemente. Ad attrarre.
Una quindicina di ore di tango sono state utili per riprendere l'arte, almeno in parte.
Mi ricordo ancora quella tanda di vals (penso valzer classici) proposti da Miss Mary Meriù Wu, TJ da Londra che, sabato pomeriggio mi aveva destato dal sonno instabile, in tenda, un tentativo ristoratore da quella spossatezza che mi portò qualche ora più tardi alla febbre. Quei valzer arrivavano alle mie orecchie, alla mia anima provocando una sottile angoscia di non poter ballare quella musica che non so se definire sublime, uterina, ispiratrice, vorticogenica, emotiva, transe. Lo scroscio di applausi di  fine tanda pose fine a quella inquietudine.
Sublimare, per qualche minuscolo attimo di abbraccio all'eternità, finitezza, limiti, caducità, vita e morte.
Ma è un'illusione. Il tango è semplice fisica danzata e maliziosa nella suo avviarti verso piacere, gioia e relative possibili, frequenti dipendenze.
_dra rideva per le battute con le quali cercavo di distrarla e di sollevarla. Ma le gocce di rosso dall'unghia del suo alluce macchiavano le scarpette e pavimento.
Un piccolo tocco sgraziato tra il mio piede e il suo ci aveva riportato alla realtà, alla fragilità dalla quale eravamo fuggiti abbracciati, al mio piede fuori rozzamente fuori posto di qualche decina di millimetri.
Ho qualche goccia di sangue (altrui, dopo quelle del mio) nel mio curriculum tanghero.
Tra l'euforia ed errori.


mercoledì 30 agosto 2017

Contare fino a cento

Non ho tempo per seguire tutti i commenti, alcuni con delle affermazioni campate per aria.
Moderazione dei commenti attivata.

martedì 29 agosto 2017

lunedì 28 agosto 2017

Dà alla testa

Il mondo del tango è un mondo elitario e anche se è quasi tabù noi siamo consci di essere ai vertici, con il balletto, della sesta arte. Elitario anche per altre ragioni sociologiche, ideologiche, di censo. L'elitario, come sappiamo bene dalla storia e della realtà, può anche significare sradicamento dalla realtà. E' un problema che Hermann Hesse ha ben analizzato nel suo lavoro "Il giuoco delle perle di vetro" che lo portò al nobel: una radiografia approfondita delle castalie e quindi anche della loro deviazione moralisticheggiante e parassitaria.
Ad una tanghera, ieri, dicevo che l'errore è credere che la promiscuità e le tensioni competitive e conflittuali tra donne per tenersi/conquistarsi/riprendersi un uomo nel mondo del tango non esistano e poi rimanere delusi dal loro accadere.
Ho ballato con tanghere tedesche, polacche, slovacche, ungheresi e di tutta Italia, Con una ungherese, nel chamuyo, in modo spiritoso, in inglese le ho chiesto se potrebbe farci una copia di Viktor Orban in modo che lo si possa rendere presidente del consiglio al posto del razzista anti attuale posto al vertice della castalia governativa antiitaliana (appartenente appunto, a queste caste di traditori di stato, di parassiti antidemocratici). La tanghera magiara ha risposto quasi piccata, seccata. Nel conformismo volemosebenista tanghero uno che non si conforma al pensiero ortodosso unico come Orban è Il male.
Una tanghera triestina, con cui ho fatto scintille, mi diceva che, nel capoluogo giuliano, quando gli astriaci schierarono alcuni soldati al confine, molti nostalgici dell'eccellenza austro-ungarica, goliardicamente ma non troppo, speravano con ardore di essere invasi dagli austriaci.

Peraltro ho rischiato di non poter partecipare a questa matatona perché mi sono letto lo statuto dell'associazione a cui avrei dovuto iscrivermi e c'erano affermazioni politiche sulla promozione dell'uguaglianza e del multiculturalismo e ho scritto che non condividevo quei due punti e che intendevo iscrivermi ad un'assocaizione artistica, NON ad una politica e che non avrei firmato quel modulo di adesione. Ma _civa mi dice che per rendersi simpatici agli assessori kompagni scrivono quelle litanie dogmatiche come se scrivessero "Distinti saluti";  queste associazioni, infine, hanno scopo più (de)fiscale che altro e qui si passerebbe poi alla menata dei kompagni sul dovere di pagare le tasse e poi degli evasori brutti cattivi cacca diavolo. Insomma castalie dissociate da quanto predicano e trombonano e anche la comunità elitaria tanghera non è immune da certe dinamiche castali. Mi hanno esentato dall'iscrivermi all'associazione.

Ieri eravamo andati a prenderci un gelato, per colazione, a Morciano. Apro il quotidiano locale e leggo delle amorevoli intenzioni che quattro giovani risorse, dei gioiosi fratelli magrebini hanno dedicato ad una giovane donna polacca e al suo amico, seguite poi dalle affermazioni confortanti di un invasore culturale, ehm, mediatore culturale. Volto la pagina e leggo di manifestazioni a Roma per il diritto /(?) all'abitazione. Sottolineavo le assurdità di questa antipolitica demagogica, del preparare la guerra civile in Italia a danno degli europei (ovviamente i polacchi e gli altri di Visegrad saranno ancora maggiormente incentivati a prendersi il merdame invasore islamico dopo questi nobili atti). Devo dire che ne è scaturita una discussione animata con la morosa di _zzz che citava alcuni diritti (all'acqua, all'adozione da parte di diversamente cososessuali).
Purtroppo hanno inculcato nella testa delle persone il dirittismo, come dice Lorenzo, hanno messo la segatura nella testa delle persone. Non c'è alcun diritto (*), nessuno. In natura non si mangia, non si beve, non si fa nulla gratis. A volte ci sono beni comuni e i beni comuni richiedono lavoro, presidio, manutenzione, progettazione e NON sono affatto un diritto. Solo comunità con un alto senso civico, democratico mantengono e presidiano le loro conquiste. Se non ti impegni per portare l'acqua, accumularla, non dissiparla, essa non c'è.  E poi altri esempi sulla sanità, sulla mobilità, sui limiti. Ah ma è lo Stato che deve...
A volte non ci sono neppure proprio più i beni comuni e abbiamo il ragliare dirittista politicamente corretto delle ministre.
La morosa faceva l'esempio della nonnina siciliana che offrì loro acqua e bevande fresche. Ecco un'altra manipolazione/stereotipo, perché la Sicilia è una delle regioni con mancanze di civismo molto gravi, con la mafia dell'acqua, con acquedotti colabrodo, etc, Però citare la nonnina siciliana generosa è fico, citare il paesino carnico, tirolese, reggiano o valtellinese che si sono fatti un culo così per tenerti aperta una fontana con acqua fresca corrente molto meno.

Insomma, 'sto mondo di dolce vita milonghera è un mondo fiabesco, incantato. Si viene attratti nel suo vortice profumato e si pensa che là fuori sia propri così. E' finito il pane? Che mangino le brioche!
Anche il tango dà alla testa.

Con il tango puoi ballare tutto, afferma uno dei miei maestri. Meglio essere consci di essere superbi e gestirlo che negarlo per ipocrisia. Ecco un bell'esempio dall'edizione 2015, la prima alla quale partecipai.


Vitalba stecchita

Nella savana subdesertica romagnola, ai confini delle Marche, ho visto... numerose piante di vitalba seccate stecchite.
Anche la più sciagurata degenerazione climatica e questa siccità catastrofica ha qualche aspetto positivo.

venerdì 25 agosto 2017

Ospite sgradito

Era fastidioso.
Rumori notturni, stronzetti ovunque, serramenti chiusi di notte per non farlo entrare.
Stamani mi ero seduto qualche momento e ho sentito i soliti fruscii. Sospettavo che fosse ancora in casa da tre bagolette che aveva lasciato ieri sul lavello zona cucina. Lo sgradito ospite era nel cartone della carta da riciclare.
Il topo è finito nella mucchia del compost.
Devo dire che ho provato un piacere antico, profondo nel prenderlo a colpi di spazzolone.

giovedì 24 agosto 2017

Disarrugginimento

Sono tornato a ballare, martedì sera. dopo l'ultima uscita a Merano. A spanne avrò ballato tre volte negli ultimi mesi.
Avevo scambiato due parole con una tanghera di altra zona che, durante la conversazione, mi aveva detto essere maestra e titolare di una scuola. E' una tipa piuttosto decisa, da molti anni in questo mondo. Si sfogava dell'ambiente molto rampante, in qualche modo competitivo, degli usi di alcune donne e del fatto che, a Buenos Aires, si creano delle tensioni: da quelle parte ballare tre o più tande insieme che, con gli usi (codici, codigos) di quelle parti è una sorta di espressione allusiva, affermativa, non così implicita, sessuale. La "maestra" diceva che le tanghere italiane vanno là e usano i bravi tangheri ballandoli per più tande. Qusto crea  aspettative in loro e poi incazzamenti quando capiscono di... essere stati usati.
Beh, se prima e dopo, con altre, era andata benino ma senza scintille, con la maestra è stata proprio loffia. Così le cose si sono fatte via via più opache durante la tanda. La pista era assai fitta e nell'ultimo tango abbiamo sfiorato una coppia, ella si è spazientita.
Direi anche una questione mentale di soggezione che non ha aiutato. Del resto è così, il tango è piuttosto severo e segmenta i livelli.
In questo periodo poco ballo, niente studio, peggioramento. Ci sta: è anche voluto; lasciare sedimentare per non saturarsi.
La cosa positiva è che lo scarso gradimento della maestra mi ha un poco contrariato ma niente di più.
Necessario togliere la ruggine e poi tornare a studiare.
Questo fine settimana due giorni e mezzo continuati di tango. Hip hip hurrà!

(via santango)

mercoledì 23 agosto 2017

Indipendente attraente

_civa è una donna indipendente (anche in milonga).
Questo mi lascia spazio e mi fa stare bene. Così sto bene, sta bene lei e c'è desiderio.
Indipendente e attraente.

Uva e taralli

Venerdì  _civa ed io ce ne siamo andati da un'amica tanghera in un borghetto perso nei boschi dell'Appennino toscano, fino a sabato metà  mattina.
In convivio è veramente difficile seguire una qualche dieta. Anche in Trentino ho trasgredito ripetutamente, continuamente. La (ricca) alimentazione dei monti non è esattamente salubre.
Risultato: fegato affaticato e torcicollo tornato.
Sabato mi sono rimesso in riga e oggi va meglio. L'altroieri non  stavo bene, ero proprio spompo, per salire a casa ho avuto la lingua a penzoloni.
Invece di prendere vizi come mi ero ripromesso, li perdo.
Beh, forse non proprio così.
_civa è piacevolmente, frizzantemente sensuale, appassionata. Chissà se diventeremo lussuoriosi.
Lunedì ho pranzato con qualche tarallino e qualche acino di buona uva nera bio. Divini! Anche le povertà aprono scenari inusitati di piacere e sensi.
Divin porcello
Quando c'eri era proprio bello.
Pori uva e tarallini
Comunque portan acquolini.

sabato 19 agosto 2017

De-composizione

Ascoltavo,  Radio24, la frenesia nel riportare le notizie, giovedì sera.
"Su Twitter centinaia di foto di gattini hanno sostituito le iniziali immagini, troppo crude, scattate sulla Rambla. Per rispetto."
I gattini.
Società in avanzato stato di de-composizione.
La decomposizione è anche intellettuale, cognitiva, identitaria. Qualcuno chiederà di pubblicare, per rispetto, la Pimpa e milioni di semperconnessi pubblicheranno la Pimpa.

C'è la guerra civile nelle strade.
Avanti popolo, alla riscossa
siano pimpe, sian gattini
Tutti li accoglierem nelle contrade
Bandiera rossa bandiera rossa
Twittate solidali, mandate cuoricini.

Uno osserva: questi sono impazziti, no!? Osserva le tragicomiche manifestazioni di demenza anti, di insania. Masse sterminate di cretini, imbecilli che si rallegrano di accogliere serpi in seno. Non trovo altre parole che idiozia collettiva di masse enormi di orgoglioni. Molti sono a loro volta immigrati e quindi intellettualmente parte del problema: semplicemente non possono riconoscere il problema delle migrazioni di massa.
Una patologia di demenza degenerativa sociale primaria.Parti sempre più grandi del sistema de-componente si rallegrano di ospitare più estranei e più aggressivi agenti de-componenti.
Un sistema immunitario impazzito che porta a patologie autoimmuni. Odia te stesso e rimuovi la realtà.
Una società decomposta ad ammassi organici di parti corrotte, incompatibili, mutualmente conflittuali, regredenti, molte delle quali autoimmuni, autodistruttive per far spazio a organi incompatibili innestati a forza.
Lenticchie fagiolate, bulloni dadizzati, magrebini spagnolizzati, inglesizzati, svedesizzati, belgizzati, finlandizzandi per legge.
Mohamed Hychami, Omar Hychami, Said Aallaa, Moussa Oukabir e Hussein Abouyaaqoub etc. etc. .
Guerra civile è nelle strade, è sui treni, però noi pubblichiamo i gattini.
De-composizione.
Già.

mercoledì 16 agosto 2017

Lecci gialli



Sono passato dalla verde estate trentina al torrido autunno emiliano. A causa della siccità i boschi sono già in avanzata fase di defoliazione autunnale, grigio-gialli-brunastri in questo autunno torrido anticipato. Anche i lecci sempreverdi sono giallognoli. Direi forse più grave del 2003. La siccità qui è certamente più grave di quell' Annus Horribilis. Intorno a casa un tot di piante sono morte stecchite seccate. Ero arrivato ieri notte, quando mi sono affacciato alle finestre, stamani, vedere è stato orribile. Qui, mi dicono vicini ed amici, di fatto nonèpiovutouncazz.
Però essi si rallegrano del +0,4% (di crescita del tumore) trimestrale sul PIL.
Laveranno i pavimenti dei piani delle società del terziario con l'acqua in bottigliette da 0,5l. Così crescerà il PIL. Sì sì.

In punta di piedi



Ieri sono tornato dall'ameno paesello. Strade ordinarie e, nella parte finale, minori. Adoro i viaggi lenti che mi permettono di scoprire angoli e residui di Belpaese. Sono passato dalla città di _civa. arrivato un po' cotto dal sole. Mi ha fatto salire in casa dove c'era _civina. Non so cosa pensare: forse è inutile che continui a girare col freno a mano tirato. Pensava, _civa, di cenare insieme in tre ma io ho preferito uscire per due passi, dopo ore di auto, in quella splendida città e ci siamo goduti una semplice e buona cena, con buoni momento per noi. Non mi pareva corretto né opportuno piombare nella loro abitazione e iniziare a stropicciarla, men che meno fermarmi a dormire. Entrare in punta di piedi nella vita delle persone. Per il momento sto bene con lei. Ci siamo iscritti, con _zzz e la sua nuova fiamma, ad un evento di tango. A differenza di _mlero non ho alcuna contrarietà né resistenza da vincere; osservo questo mio sentire.

martedì 15 agosto 2017

Mondo di matti

Fine delle vacanze. Si ritorna nella savana subdesertica emiliana multiculturalizzata.
Mi ero portato del lavoro da studiare e... non ho speso neppure un secondo in quel compito.
A volte mi chiedo se i benefici di interrompere il lavoro per le ferie siano maggiori del costo del riprendere ritmi pesanti e sempre più stressanti.
Gli schiavidelfiscoglebainps servono.Per i diritti. Degli altri.
Ah, su Effetto Cassandra ancora pagina interessante su come gli italiani sia stiano impoverendo per dei luccicanti attrezzi poco utili prodotti all'estero.
A me sembra di vivere in un mondo di matti. E così faccio fatica  a ritornarci.
Oggi sarebbe stato il giorno dell'editoriale (di buon senso e quindi, spesso, decrescitista) di Giovanni Sartori su ciò che era e fu il quotidiano più  autorevole d'Italia, ora diventato manifesto del pensiero unico ortodosso progressista mondialista.
Già, un mondo di matti.
Buon Ferragosto.

domenica 13 agosto 2017

L'aquila reale

Gli altri non avevano voglia di camminare. Così dopo un pranzo leggero me ne sono andato via da solo. In quella parte selvaggia, impervia, esposta a nord - nord est e negletta. Fino a quella malga abbandonata o, meglio, convertita in alloggio ben fatto per amici dei proprietari o per cacciatori.
Poi sul costone selvaggio, impervio. Mi sono rovinato le gambe a salire tra lamponi e rododendri, su per il costone, linea di massima pendenza. Che Dio maledica la gramigna. E' più scivolosa della neve. E quel costone è stato gramigna con lamponi e rododendro e pendenza sorella del verticale, fatica erta..
E' raro, sulle Alpi, trovare qualche angolo selvaggio, deserto, abbandonato come l'Appennino.
Poche uscite e ho faticato molto, oggi, per i 1100 m di dislivello.
Sentivo l'odore dei camosci e sono arrivato su quella gobba, che da sotto sembra una cima, esausto.
Fatica, silenzio, il suono dei torrenti là in fondo, il fiato e il battito del cuore.
Appollaiato su quella pseudo vetta ho visto un aquila reale volteggiare. Non mi capacitavo, cosa poteva essere quel rapace dall'apertura alare mostruosa, diciamo, a naso, un 30% in più rispetto alla poiana.
La mia uscita è stata faticosa, nel silenzio, nel deserto umano. Contemplavo la natura, il ciclo vita - morte che è ovunque.
Un po' in malinconia, col binocolo, seduto, 800m là sul costone di fronte, ho visto l'aquila reale, ho contemplato la sua maestosità, il vita-morte che tutto permea di questa Natura.

giovedì 10 agosto 2017

L'esperienza monsonica

Mio figlio non ne vuol sapere di trekking. Tento di portarlo in autentici paradisi alpini e ottengo ostilità, musi lunghi. Egli recalcitra ed è zavorrato, mentalmente zavorrato, mi trascina nella sua palude inerte, d'accidia. Mi crea una sottile sofferenza vedere che non riesco (più) ad appassionarlo alla bellezza fantasmagorica della montagna. Ogni tanto mi propone "cose a pagamento"/comode /tecnologiche  come rafting, salite in funivia, visite guidate, giri in auto / a città. E' artificializzato / tecnomane e, un po', in questo modello del tempo libero businessizzato.

Io cerco di comprendere l'età testosteronica e ho molto rallentato, allentato, diluito.
Cerco di metterla anche sull'allenamento aerobico - Vedila come un allenamento! - e così oggi abbiamo fatto una piccola uscita, salendo rapidamente su una cimetta da un'ora e mezza e scendendo quasi di corsa, andata e ritorno in un ora e un quarto. Muso lungo come il traforo del SanGottardo.
Siamo rientrati  poco prima delle quattordici, abbiamo preso qualche goccia, pioggia schivata per un soffio, arrivati in tempo all'auto sotto.

Il bosco era umido dopo la pioggia abbondante di ieri. Ha piovuto tutto il pomeriggio oggi, Verso le diciotto il cielo si è fatto più scuro. Abbiamo deciso di andarci a fare un giro in auto.
Dopo mesi e mesi, cinque stagioni di aridità, abbiamo vissuto questa esperienza entusiasmante, fantastica, unica delle torrenziali piogge monsoniche trentine.
Ci fermavamo, scendevamo dall'auto ed entravamo in un muro di pioggia, quella finta, eccessiva, esagerata di molti film così eccessiva  che sembra finta. Ecco, proprio quella, finta ma vera. Ai passaggi sopra forre, torrenti, gole con cascate, scendevamo e andavamo a curiosare. Mi chiedeva foto, lui eroe nel tempo da kani, culto della personalità, marketing personale attraverso la sua galleria Instagram e l'ho accontentato.
Su un ponte altissimo sopra un lago siamo scesi dal'auto e abbiamo vissuto l'esperienza del monsone.
Vento, secchiate, fulmini, saette, rii, rivoli, ruscelli, in pochi secondi ci siamo infradiciati anche se ben attrezzati e con ombrelli. Sospesi a un centinaio di metri sul lago, vento e saette, le auto che fendevano il torrente su asfalto, ruscelli e torrentelli dal cielo su di noi, su boschi e monti e dal viadotto e dalle pareti rocciose, verso il lago smeraldino, tutto precipitava acqua. Che figata!!
Abbiamo proseguito il giro per passi e piccole stradine, solcando torrenti su asfalto e mille migliaia di torrenti, cascatelle e ruscelli formatisi e rinati, ad ogni depressione a lato della strada.
Ecco, in questa rain experience ci siamo ritrovati, felici di vivere questa piccola avventura nella natura estrema, quella dei tropici italiani, trentini.

Faccetta bianca

  • Se tu dall'altipiano guardi il mare,
    Bianchetta che sei borghese e schiava,
    Vedrai in sogno i barconi arrivare
    Neri fratelli arrivaron e le liberava.

    Faccetta bianca, bell’europea
    Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!
    fratello nero vicin e nuovo re,
    noi te daremo un’altra legge e un altro te.


I piani di industrializzazione, di ingegnerizzazione sociale in grande sono dunque palesi.
Le farneticazioni sono del predicatore invasato Eugenio Scalfari. Le possiamo riassumere in due parole: "Faccetta bianca". Essi sono dei razzisti fenomenali. Un manifesto basato sull'apologia, celebrazione e implementazione della razza unica.

Questi ugualisti fondamentalisti predicano  accoppiamenti, incroci, esperimenti di zootecnia umana e culturale. Manca solo l'apprezzamento dell'eccezionale prolificità delle fattrici africane e asiatiche e l'apologia esplicita della stupro di massa di quelle meschine, inferiori, schifose europee piccole borghesi ignobili da parte dei meravigliosi, muscolosi, funky fratelli migranti, vivi, vivaci e apportatori di sangue superiore e nuova bellezza rispetto a voi Untermenschen europei di razza bianca.
Uno solo dei pastori importanti di masse e come tale ragiona ovvero pecore come mezzo di produzione e oggetto di miglioramento genetico, di aumento quantitativo, di incroci, di nuove selezioni  e razze (*).
Pol Pot, Stalin erano dilettanti e non erano travisati, avevano l'uniforme militare, erano senza stola sacerdotale.
Pazzi criminali con la hybris moralisticheggiante. i razzisti anti sono i più pericolosi, sono i razzisti estremi.

domenica 6 agosto 2017

Il teatrino

  • O noi o loro.

La manipolazione dell'opinione pubblica è evidente. La campagna mediatica martellante,asfissiante, salmodiante a favore dell'immigrazione di massa è quotidiana, pervasiva, ortodossa. Ogni tanto osservo divertito le prime pagine demenziali, quasi patetiche del Corriere della Sera, quotidiano progressista-internazionalista de il-pensiero-unico. Sorrido e mi chiedo se esisteranno persone che credono a perle talmente grossolane da risultare persino ridicole, patetiche. Dunque Giampaolo Rossi riporta i risultati di una ricerca rigorosa condotta in Germania sui mezzi di manipolazione di massa che misurano questa realtà. La fabbricazione industriale del falso.
Come convincere centinaia di milioni di persone a diventare animali da macello a inoltrarsi con gaudio e convinzione nel labirintico percorso recintato che li conduce al mattatoio culturale, cognitivo, psicologico, identitario e, come già sperimentato, anche fisico.

Leggo del teatrino patetico del governo sostituzionista con le ONG scafiste. Non si può neppure pronunciare lotta all'invasione o difesa dei confini, degli interessi degli elettori, gli interessi nazionali. I media portavoce si baloccano con espressioni camomillesche come "favoreggiamento all'immigrazione clandestina" come se i 5 milioni di invasori ormai insediatisi in Italia più centinaia e centinaia di migliaia di spariti, non registrati, clandestini, fuggiti, scomparsi, volatilizzati fossero umidità sparita nel torrido di questi giorni. Viene riportata come notizia incredibile la pratica di restituire ai colleghi scafisti nordafricani i natanti, come se questa non fosse stata implementata e ordinata proprio dagli scafisti governativi, anche quello del Gentiloni orgoglione che rifiuta sprezzante la proposta di collaborazione sulla difesa dei confini comunitari e nazionali da parte dei governi di Cechia, Ungheria, Polonia e Slovacchia.

Mi ricorda le osservazioni sarcastiche, ciniche di_mlero, sull'ipocrisia che vige nel mondo del teatro, applaudo anche se hai fatto schifo perché così domani tutto si può ripetere.
Il sistema già elefantiaco, ipertrofico, in metastasi per la complessità e le dimensioni insostenibili, in crescita esponenziale, sta avvitandosi su se stesso in una dissociazione culturale, alimentata ad arte, quella per cui il pericolo massimo viene sofisticato in nutrimento, in fine e ragion d'essere, da un processo apologetico decisamente fine, sofisticato che non potrà che condurre che a una nuova Shoah europea, ad una sirianizzazione multietnica nella quale la crisi prima e poi il collasso ecologico, economico farà da detonatore alla polveriera implementata in decenni. Proprio come in Siria in cui fu una grave crisi causata dalla siccità a far implodere l'enorme castello di carte di una popolazione multietnica spropositata, numericamente impazzita.


Cistite da viaggio di nozze

Sono stati giorni molto intensi. Questo eremo di vita semplice è stata una culla per il nostro eros. Camminare, cucinare, dormire, fare l'amore, parlare. Fare l'amore fino allo sfinimento. Un paio di giorni siamo rimasti in casa, nelle ore centrali della giornata, per il sole percussivo, il caldo martellante. Abbandonati ai nostri ritmi lenti, tantrici. Poi, improvvisamente, ci alziamo, colazione e via, ieri la prima vetta, nei giorni prima passeggiate tra prati e boschi. Abbiamo trovato pure un porcisno fresco e sodissimo, sembrava di marmo bianco e bruno, lo abbiamo celebrato in carpaccio la sera, poi. Dai gemiti e prenderci per sfinimento ad uscire, tardi, per due passi per queste frazioncine antiche, odore di fieno, profumo di stalle, in un vecchio maso, ieri, sotto le volte secolari sono apparsi dei tenei musoni di mucca, ieri sera, porte aperte per l'areazione, sentivamo salire a noi  il caldo uico, odore di mucca, di fieno, di letame, di fiori secchi e di rododendro amaro quasi. Passi nella notte, abbracciati, qualche parola, osservare le molte case vuote, anche se siamo nella furia turistica, qui arriva molto meno e rimane tutto silenzioso, discreto, alpino, rurale.
_civa è una donna fine, discreta, con un buon senso dell'ironia. A volte gaia, con qualche scoppio cristallino di risate, poi ridiamo insieme. Ha un corpo che mi piace follemente,che io godo a toccare, vedere, impastare, tormentare, accarezzare, baciare, leccare per quarti d'ora. Un corpo bellissimo, in cui io adoro affogarmi. E una mente vispa, ardita, a volte mi stupisce.
Giovedì sera ce ne siamo andati a Merano, a ballare alla Wandelhalle, un capolavoro del liberty meranese. Così, nell'abbracciarsi del bandoneon con il glicine voluttuoso, sotto il volto del busto di Franz Tappeiner, ascoltavo il suono increscioso del Passirio, i ghiacciai residui che muoiono squagliandosi in questo caldo orribile, patologico, marcio. Tango e ghiacciai che muoiono, folate di vento caldo, quasi torrido alle due, alle tre di notte.
Ho una vena recondita di malinconia, qualche ombra per il lavoro che non mi abbandonano.
Cistite da viaggio di nozze. Mi ha fatto ridere la sua espressione. Abbiamo usurato le nostre pelvi.


mercoledì 2 agosto 2017

Un giro infornale

Abbiamo fatto fatica a fare un giro, quello che potrebbero fare pure le zie.
Ci siamo consumati nel letto, la sera e poi un'ora e mezzo la mattina. Lussuriosi tiraratardi fannulloni, non si parte per la montagna così tardi. Quella salita, solo duecento metri, su una stradina accanto ad abeti e ai prati, mi e ci ha letteralmente arrostito. Beh, per uscire di casa a mezzogiorno con le gambe di stracchino e mettersi a salire così bisogna essere.... proprio dei pirla. Il giro della zia è diventato un giro infornale. Queste anomalie termiche possono rovinarti la giornata anche in montagna.
Siamo finiti nel paesino tirolese a quasi 1500 metri di quota. Almeno lì si stava bene e ci siamo messi, poi, su un praticello all'ombra del campanile della bella chiesina gotica.
Poi, tornando giù, nel paesino trentino, ho sentito letteralmente il caldo africano iniziare a muoverci di nuovo, a masticarci ad ogni tornante nella stradina forestale esposta a sud ovest. Sono stato tutta la sera rintronato.
Clima malato questo, direi.
Niente grovigli, ieri sera e stamani.: distrutti dai nostri vizi, dalle velleità escursionistiche e dal caldo.
Oggi non ci ha fregato e ora siamo in casa, all'ombra.

Sbalzi di pressione con sorpresa

Venerdì avrei dovuto raggiungere i veci nel paesello del Trentino. Così è stato infatti ma... sono qui e i veci non ci sono. Mi ero preso questo periodo di ferie anche per stare loro vicino: mi avevano chiesto di sostenerli, di aiutarli. Nel senso che sono senza auto ormai da cinque lustri ma ora, con l'età e la salute non più così salda si sarebbero sentiti più tranquilli se io fossi stato con loro. In caso di necessità, per fare la spesa, per andare a prendere quel pezzo di ricambio, un medicinale... La logistica in un piccolo paesino è molto diversa da quella del vivere nel centro della loro città lombarda.
Invece mia madre ha avuto uno sbalzo di pressione piuttosto grave, di origine psicosomatica: ella è ansiosa: e si preoccupa delle incombenze, del mini trasloco, si agita, le sale la pressione e quindi si agita perché le è salita la pressione. Insomma, giovedì, alla vigilia della loro partenza, è saltato tutto. La mamma è l'anima della questa casa, senza di lei è tutto in sordina. Mi aveva detto :- Stai su con [sua sorella] e ti riposi, stai lontano dal forno che avrete laggiù. Ecco, oggi anche mia zia ha avuto problemi di pressione ed è voluta scendere da suo fratello, una frazione duecento metri più in basso.
Io amo la solitudine ma.... non avevo intenzione di stare qui da solo per tutto questo tempo. In genere, nel periodo di ferie, di vacanza è anche bello/utile/sano cambiare stili di vita e per me questo consiste nella dimensione della convivenza, non in quella della vita da singolo libero al quale sono anche fin troppo abituato e legato.
Mia mamma è gelosa della sua (bella e antica) casa (al limite del patologico ma questa è la sua casa e ho smesso da tempo di tentare di convincerla, solo una volta, quando stava male e temeva di andarsene diede il benestare acché venissero gli _zzz)  ma ha acconsentito addirittura subito quasi... cordialmente, accondiscendendo con energia :- Sì, _civa venga su pure su se ti fa piacere! dopo qualche domanda di massima su chi fosse 'sta _civa. Non mi aspettavo minimamente una reazione del genere.
Ho molto sorpreso _civa con la proposta. Dopo qualche attimo di smarrimento, nel quale ha fatto mente locale dei suoi impegni.... mi avrebbe detto di sì. Ora cercherà di disdire un impegno di tango che avrebbe avuto a partire da venerdì prossimo. Beh, potremmo andare, un paio di volte, da queste parti, cercando di mantenere comunque montagna e natura al primo posto. Il tango lo avremo tutto il resto dell'anno. L'idea che venga su e che possiamo avere qualche giorno per noi mi fa piacere.