
Prima chiazza di brina, sul sentiero, stamattina. :)
Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
Piu' mi inoltro nel cammino della vita, piu' mi rendo conto che certe dinamiche influenzarono e influenzano le comunita' umane, in ogni loro dimensione.
Ad una di queste dinamiche darei il nome di cialtronismo sciatto-aggressivo o, forse piu' precisamente, sciatto-riottoso.
Ci sono dei gruppi di migliori e il resto, piu' o meno cialtroni: all'incirca siamo sempre a formiche e cicale. Ad un certo punto le formiche si stufano e iniziano a imporre un'ecologia, una pedagogia. Sebbene gli intenti e, spesso, i risultati, confermino la bonta' di uno sforzo migliorativo collettivo, gran parte dei pigri cialtroni inizia ad accumulare astio, livore per questa imposizione: e' l'intolleranza degli adolescenti, ancora inabili, irresponsabili, per i genitori.
Anche le comunita' umane non sfuggono alla seconda legge della termodinamica: il caos/disordine tende sempre a prevalere. Questo spiega come, anche nella storia, i peggiori hanno avuto sempre il sopravvento.
Il cialtronismo sciatto-riottoso e' ovunque, sempre. Ecco alcune mie impressioni:
Qualche giorno fa il vecchio furbofono cascò per terra aprendosi completamente, batteria da una parte, chiusura da un'altra. La pacca forte ma apparentemente non grave, riassemblato tutto, pare(va) funzionare. Attenzione a non sottovalutare la pacca, perché dopo qualche giorno ho scoperto che... il furbofono aveva perso conoscenza della seconda identità guggliana, quella con cui scrivo qui. Poco è servita la procedura per ristabilirla.
Insomma, ora non riesco più commentare (come UUiC) da furbofono e quello mi era utile nei buchi di tempo libero, ad esempio in treno
La pacca partecipa a tenermi poco presente nella diariosfera.
Oggi sono a casa con una mezza influenza, con un po' di tempo.
Quando mi inoltro per l'Appennino, ri-scopro quanto essa sia bello. La luce d'autunno, di traverso, è il miglior binocolo per osservarne la bellezza. Il primo e medio Appennino, con la loro geologia fragile, sono proprio colline con pendenze miti e le strade che non hanno un decametro uno che sia dritto. Inoltrandosi verso sud-sud-ovest, si arriva quasi prossimi al crinale, al macigno che deborda, per qualche chilometro, dal confine fisico (spesso, ma non sempre) anche politico con la Toscana, anche se domenica scorsa, 26 ottobre, non ci siamo spinti così a sud.
Con Rosa Canina, in lunghi tratti, eravamo da soli nella meraviglia.
Con Federico I dei Landi la casata ebbe rango elevato a marchesi, era contea di confine anche allora. Mi ha sempre affascinato il rango di marchese.
Alla fine eravamo saturi di bellezza, date, nomi, abbiamo chiusa la Guida Rossa, quella stampata, quelle in rete, e siamo rimasti nel vento, lassù, la Bellezza, gli spazie, la storia e noi due.
| Così bello il basso Appennino qui che ci siamo fermati per ammirarlo. |
| Cortile de pozzo, con l'accesso (?) al mastio, con uno splendido cespuglio di rosmarino. |
| Si fa sera, con l'accesso al Cortile d'Onore, la parte tardo rinascimentale (XV - XVI secolo) |
C'erano tre generazioni attorno al pane, al cibo buono, al fuoco. Così, dopo una dozzina di anni i miei veci son giunti fin a questo cantone di Appennino, da lontano.
Mio papà ha trovato orecchie attente ai suoi racconti alle citazioni della storia. Mia madre ha fatto comunella con Rosa Canina e ha visto ora, la sua casa unita alla mia.
Cari veci, ho pianto un po' quando, dopo ore di letizia, vecchie mie radici, siete saliti in auto. Si son chiuse le porte e siete andati via.
La letizia dell'ultima volta. Mi commuove, porta lacrime. Questa è la vita che si muore e ce ne andiamo.
Sono passati quasi due anni. E così, amore , mio, un po' con te, un po' lontano da te. Sono passati anni e non riesco più ad averti, onorarti nei giorni della settimana: altro da fare nella vita e forza ed energia non sono quelli di prima, potevo dormire poche ore e andare nella vita, a faticare e lottare, prima.
L'anca nuova mi ha riportato con te, come per una donna aMAtA, ora è un po' più fine, sottile, intesa e felicità al posto di irruenza e gioia.
Sono tornato alle mie maratone ed eventi , più o meno lontani e così vicini, ancora con piccoli impulsi adrenalinici quando il pensiero torna, per qualche attimo, a ciascuno di essi. 800 tango party, Supersonic Tango, Teodora, Marathonguera, Eroica, le lunghe alla mia amata Milonga Sì, .... Maratone ed encuentro sono armi a doppio taglio. Il livello è (un po' più) alto e le milonghe vicine, quelle delle fini di settimana, sono più modeste. Non ho più voglia di andare a serate così così.
Ve lo dico, quando t'incontro, anima danzante, donna con la grazia, quegli amori dodici minuti, tu ed io in cima al mondo, al centro dell'universo. Siete poetesse del corpo, non con gli endecasillabi, non cogli accordi in sol, ma con fuori assi, con le sincopi, con le braccia nelle mie, con la mano e la mia, a trovarsi per combinarne un'altra, un'altra meraviglia inutile, non le rime ma i passi dissociati, non i silenzi, le pause.
Amo tanto quando il tango rotola, sobbalza, cammina, stringe, respira su altre note. Amo il tango fino a Piazzolla e poi quello che non è tango. Allora il tango si estende a danza, dove un uomo e una donna sono tutto di quella dolce vita, per una tanda. Sono tutto. Ancora meglio, mille possibilità diventano di più.
E quando succede, allora, ecco la felicità passa a gioia, amo voi, poetesse, amo me e sono felice, felice, felice.
Qui questi due mi piacciono tanto e sono, poeti del corpo, quanto ho tentato di scrivere, quanto succede. Mi batte il cuore forte.
(tymoteuszley, milavigdorova)
Il volere la pace può essere sentire autentico solo per i forti, per i violenti, i prevaricatori. Non per i deboli e coloro che subiscono. Anche se nel pensiero comune è quasi blasfemo, sono i forti che possono avere discernimento per fermarsi, per scegliere tra odio e violenza e pietas, possono volere la pace. Non c'è volontà senza possibilità di scelta, discernimento.
Un motivo in più per uscire dalla lagna apologetica, molto in voga nei mondi al contrario, che esalta i deboli e criminalizza i forti.
Ora, dopo la lezione ad Hamas, bisognerebbe impartire una lezione ai tumori coloni che si espandono a danno dei contadini indigeni palestinesi.
In ogni caso, i due bubboni demografici sono destinati solo a terribili disastri e nefaste conseguenze.
Quando cammino, raccolgo i rifiuti che incontro. Quando posso li differenzio, altre volte li sposto nei cestini.
Spesso nel tragitto dalla stazione al posto di lavoro.
Rimane un po' più pulito o, se preferite, meno sporco.
Basta qualche giorno, ad esempio di permanenza di rom nel parcheggio scambiatore, vicino alla stazione, e il posto diventa una sorta di discarica abusiva. I miei sforzi quotidiani di molti giorni annullati in una serata, in un giorno.
A volte penso che sto tentando di svuotare il mare col cucchiaio.
Non riesco a capire perché molte persone trovino normale vivere in ambienti degradati, orribili, lerci e facciano molte cose per peggiorarli ulteriormente. Secondo me sono proprio scemi, cretini.
Sebbene i sinistri siano campioni del mondo di ostilità alla realtà, i destri non si danno per vinti in questa gara.
La frase di Netanyahu è segno evidente di una completa dissociazione dalla realtà. Il tumore demografico israeliano non potrà MAI essere autarchico in una terra striminzita e (sub)desertica. Il fatto che essi combattano il tumore indigeno palestinese, non significa affatto che, quando avranno finito, possano vincere i limiti fisici, biologici, ambientali.
Vorrei vedere cosa succederebbe se i fornitori di cibo, materie prime, energia domani cessassero di rifornire Israele.
Se abitate in zone con inverni miti vedetevi questo video sulla vespa velutina. Rilevare quanto prima possibile gli esemplari di questa xenospecie è utile per contrastarne efficacemente crescita e diffusione.
La vespa velutina (calabrone asiatico) è caratterizzata da un addome quasi tutto nero e zampe gialle, a differenza del calabrone nostrano che ha l'addome più giallo e le zampe scure. La predazione compiuta dalle velutine avviene con la testa rivolta verso l'esterno dell'arnia, la predazione del calabrone avviene con la testa rivolta verso l'arnia.
Nel caso individuiate un esemplare di vespa velutina, andate su www.stopvespavelutina.it e seguire le indicazioni di "Effettua una segnalazione".
Il tale compagno statunitense detestava il conservatore Kirk perché odiava e diffondeva odio, sospinto dal proprio odio, ha deciso di farlo fuori.
Beh, non male come cortocircuitazione logica.
Purtroppo è solo la punta di quell'immenso ghiaccione (iceberg) che vuole risolvere i fasciofascismi usando proprio ciò che si imputa tra le peggiori caratteristiche del fasciofascismo: violenza, repressione, censura, eliminazione fisica degli oppositori.
Dopo due anni e rotti mi ha fatto tanto piacere cenare con UnBipedinone, in una sera della settimana, come ai vecchi tempi
Felicità!
:)
La nostra ultima scarpinata, venerdì 22 agosto. Uno sforzo iniziale, per portarci dalla malga ad un passetto/forcella. Poi tutto crinale; amo camminare per i crinali, la bellezza del panorama distrae dalla fatica, attraversare, salticchiare, arrampicare creste, morene, macigni, piastre, cenge è un gioco divertente da fare. Dall'auto all'auto, anello, 9 ore (di cammino nette saranno state 7 e mezza).
Camminata con le nostre cinque cime (in realtà quattro e sette ottavi, visto che la penultima, senza nome, viene tagliata fuori dalla traccia/sentiero a ca. una trentina di metri dalla vetta).
Rosa Canina ha preferito rimanere a casa per alcune incombenze, con me _zzz con la morosa.
| Vista a ponente dalla croce della prima in vetta. |
| Uno sguardo sul crinale opposto) dalla forcella prima della quinta e ultima vetta. |
| La quinta vetta è preceduta da un gendarme e parte della via è ferrata qui. Ho evidenziato i segni marcavia. |
| Vista dall'ultima vetta, verso ovest-nord-ovest. Ghiaccia e vedette praticamente spariti. |
Appena la temperatura è scesa di qualche grado, ci siamo permessi un'uscita un po' più impegnativa. Una cima qui negletta (richiede qualche passaggio in 2o, 3o grado), scorbutica. Direi anche selvaggia: dal libro di vetta, direi una trentina di firme, in un anno, dal 17 agosto 2025. Ovviamente, anche qui, da camminare alcune ore, i più non ci pensano neppure. Silenzio e spazi e il giardino alpino, che meraviglie. Poi, dal passo in sù, vista mozzafiato. Ripagano di ogni fatica.
Senza il caldo merdo, Rosa Canina ed io abbiamo ripreso energia e forze.
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| Al ritorno, una foto alla nostra vetta. Da destra, pregiato sasso in ortogneiss :): il secondo corno è stata la nostra cima. Al ritorno, mi sono fatto anche il primo corno (da destra) mentre Rosa Canina e suo figlio mi aspettavano sul pratone. Il figlio di Rosa Canina NON ha voluto salire sul 3o corno con me, la vetta principale. Abbiamo quindi rinunciato. |
Oggi ci siamo persi, nel nostro mare di onde verdi.
Di spazi.
Di silenzi.
Siamo capitati in radure all'ombra fitta di faggi secolari.
Abbiamo attraversato prati e castagneti. Prima coste di ricami vigneti.
Poi nei luoghi della guerra, con i cippi della feccia criminale dei delinquenti, ricattatori dei vivi, ladri dei morti, stragisti delle brigate garibaldi, la loro follia sanguinolenta, sadica che tentarono di imporre. Spero siano, i più, all'inferno.
Allora pensavo alla vita, alla morte, a tutto questo che passa. Come le nuvole, a volte plumbee a volte sbuffi di bianco nel blu, a volte minacciose e scure, accatastate dal grecale, a volte canterine, eteree, spensierate.
Tutto passa. E in pochi chilometri, dalla frenesia macchina liquefacnte no anima, al vuoto, al deserto umano, di ore di camminate senza anima viva, vedevamo, a nord, un po' lontano, la ressa, la follia cementizia costipata.
In pochi lustri il paesaggio agreste dell'Appennino, prati per le bestie, castagne per i cristiani, è diventata bosco e mare d onde verdi a perdita d'occhio.
Come cambia velocemente la vita. In pochi chilometri di spazio, in pochi lustri di tempo.
Nella radura maggiore, una volta acquitrino, probabilmente una fossa tettonica delle molte in Appennino, ecco, lì abbiamo visto quanto è ricca la natura: cardi, cicoria, erba medica, more, felci, garofani selvatici, vitalba, frassini, ontani, e farnie, pioppi neri, sambuchi, castagni, faggi, pecci, abeti bianchi, tarassaco, achillee, ginepri, roverelle, pini neri, ginestre, ginestracci, campanule, tutto ribolliva di vita e verde, là.
Era freddo oggi. Eppure, l'acqua che è arrivata di tanto in tanto, nell'ultime due settimane, ha reso l'Appennino verde come raramente ho visto.
Verde e silenzioso. Ad un certo punto, ci siamo detti, che su quel poggio, lontano, un poco esposto, ci saranno stati dei lupi, essi a vedere noi, noi a non riuscire a distinguerli.
A me_mi sembra che tutta 'sta gioia per il Belpaese che attira riccastri sia un po' scema e un po' puttanaggio.
È risaputo dal XVI secolo che l'afflusso di ricchezza (oro, argento, in quel caso, dalle colonie spagnole) ha gravi effetti inflattivi. Ovvio che tu venga espulso dalla cricca dei milionari e dalla città a causa di tutti gli effetti speculativi a cascata.
Il puttanaggio è quello di credere che dal banchetto sopra qualcosa caschi sotto, molto poco per la folla che si accalca e pesta, sotto. Apri le gambe, esso si svuota i coglioni, poi ti caccia via, avanti la prossima, quando saranno di nuovo pieni.
Il denaro è uno straordinario attrattore dei più incredibili peggi. Difficile pensare che l'Italia possa fare eccezione. Molti boccaloni leggono i pettegolezzi sulla Ferrari di quello, sul vestito di nozze di quella che ha sposato quello, sul panfilo da x.y decametri dell'altro.
A parte la insalubrità di quest roba per la mente, anche dal punto di vista puramente egoistico, non capisco questa bramosia nel sentirsi pezzenti, scemi e puttane.
Ma io sono un disadattato sociale
Dopo essermi spaccato la testa per cinque giorni, e l'anima, così duro questo lavoro, sono tornato da loro. Rosa Canina ed io li seguiamo da qualche tempo, sporadicamente, vorrei di più. Cercavo, stasera, un po' di sollievo, demoralizzato per lo schianto, per complessità e gazzarra, un fottuto, merdoso casino.
Quando parlo di patologie degli artificializzati urbani ho in mente anche la salubrità, la sanità in pensiero, corpo, mente e spirito di coloro che sono nella natura. Vi lascio alle parole di Leonardo, molto semplici e che vanno al senso, adamantino, di vita, morte e natura.
Ecco, dopo fatica, durezza, di lavoro di questi giorni, spappolato, ho trovato conforto in loro, Nina e Leonardo.
Sono stanco.
Quanto tempo è(ra) che non condividevo un video?
Ci sono ancora dei sinistrati che diventano idrofobi, iracondi, gridano sarcasticamentre al gomblotto quando si menziona la realtà della grande sostituzione in corso. In effetti, 'sti scemi invasati, sono sempre stati contro la realtà e non c'è cosa peggiore per loro che menzionarla.
Ad esempio:
o - 1 chiese moscheeizzate nel Pachistan britannico
o - 2 gli oligarchi anti-democratici, razzisti-anti in toga e le loro fissazione sovversive
Poco tempo per il diario, questa lista avrebbe centinaia di casi evidenti.
Mercoledì sera abbiamo subuito, in treno, le intemperanze di un gruppo di "minori" non accompagnati nordafricani: più li subisco più desidero che sparissero all'inferno.
Sceso dal treno, salendo verso casa, come sempre, raccolgo i rifiuti che incontro per strada, un altro di questi mi guarda con sguardo allibito.
Scritto inizialmente come commento in Apocalittimismo. Ritorno su questa adulazione e frequentazione folli di debito e deficit che impesta le nostre societa' e menti.
Il deficit e la sua sommatoria, il debito, sono fondamentali per ogni demagogia democratica o democrazia demagogica in quanto garantiscono il consenso basato sul consumismo.
Nella variante della pseudo destra sinistra nazionalpopolare cialtrona, del mantenere i servizi tagliando le tasse, nella variante dei sinistra(n)ti coi loro ugualismi che vorrebbero estendere i diritti (ma non i doveri) a milioni di stranieri im/deportati nel minor tempo possibile. Solo dei cretini possono credere a queste nefandezze antipolitiche.
Il risultato è un collasso prima dei bilanci e poi sistemico: risorse, beni fisici, energia, rifiuti eccedono limiti e capacità (il trucco è di ricorrere alle importazioni di risorse energia e alle esportazioni di rifiuti).
Più il sistema è drogato e più propone deficit e debito come cure.
Esso si basa sull'economia, massimizzare accumuli, sprechi a breve o brevissimo termine.
Un ottimo metodo per immiserirsi nel minor tempo possibile, devastando ambiente, lingua, cultura, economia ed ecologia reali, identità e sovranità (non puoi essere autonomo e responsabile col cappio al collo la cui estremità è nelle mani del creditore).
Coi limiti della realtà non si potrebbe realizzare la società pseudo signorile di massa e il consumismo il servizismo, nelle sue molteplici e continuamente innovative forme seduttive.
Forse uno degli indicatori più precisi della patologia assunta a modello è il consumo di suolo: redditi, risorse fondamentali come cibo, acqua, ossigeno, fertilità, e lavoro garantiti anno per anno vengono distrutti per centri (hub) logistici, villettopoli, moschee, nuovi stadi, banlieue, centri commerciali, parcheggi, capannoni (vuoti), strade e merda simile: la speculazione accumula la serie di piccoli utili futuri nell'arraffamento immediato creando deficit/debito perenni.
Società autarchiche/adiabatiche/autonome non possono che essere in gran parte “chiuse” rispetto a dipendenze dall’esterno (*).
Siamo passati dal lasciare la casa (la eco/oiko) meglio di come la si è trovata al "Si fotta chi segue!". La oikofoibia (l'autorazzismo, la xenofilia scemi, i paesi esotici dei Balocchi per ebeti creduloni) i corollari. La caratterizzazione schizofrenica, dipolare, odio per i demoni interiori (le masse di persone seguaci dei vari anti-) è evidente.
Tra le pantomime anche questo esame di maturità, una messa in scena ridicola, nella quale passano il 99.8% dei candidati, molti dei quali non dovrebbero neppure arrivare ad una quinta superiore.
Lo stipendificio, come dimostrato dagli odiatissimi invalsi, non serve a formare respons-abili ma a garantire posto di stipendio ad una pletora di persone, con una quantità assurda di problematici, fancazzisti, ignoranti, ideologizzati, incapaci applicati agli studenti.
Ovvio che escano con l'etichetta parte enorne di immaturi, incapaci di fare la o col bicchiere. È il sinistrismo massimo, quello dello ugualismo.
Nella società del vietato vietare, qualsiasi scoreggia può fare scena muta all'orale e venire promosso. È la celebrazione dell'ebetismo: il respon-abile DEVE poter fornire delle risposte, in un colloquio con qualche domanda. Semplicemente è la vita che ti (im)pone delle domande.
Siamo delle meraviglie a diplomare bagnini allergici all'acqua: alla bisogna si può sempre inventarsi una certificazione opportuna.
Stanno già pensando di rimuovere gli esami: come faranno poi le varie commissioni a ricevere le prebende relative? Penso rimarrà la ipocrisia pro incapaci (da continuare a stipendiare e diplomare).
Pare che la signora che girava cogli spaccaicranidiquellichelapensanodiversamente, tale Salis, abbia criticato l'ambaradan dell'oligarca primo azionista di Amazon che ha celebrato, di recente, le nozze nella Serenissima. La signora Salis ha scritto un libro in vendita su... Amazon.
Beh, non male.
Sono quasi certo che una parte rilevante dei No Bezos siano compratori su Amazon.
Questa ridicola pantomima per ebeti è una delle molte che caratterizzano gli ipocriti sinistrati. Ne avevo già scritto, peraltro. Conosco questa ipocrisia da quando bazzico il mondo dei GAS, conosco come molti kompagni intendono e fanno gli acquisti.
Passano gli anni, si diventa un po' più consapevoli della vita e della morte. Forse sarà il motivo per cui gli scenari di guerra, Ucraina e Russia, Vicino Oriente, Palestina e Israele, ora in Medio Oriente tra Israele e Iran, senza considerare le mattanze che avvengono tribalmente in Africa, mi lasciano sgomento.
Non riesco a tifare, non riesco a vedere alcun bianco&nero, vorrei il suo conforto, la semplicità che esso erca seco, semplificando e alleggerendo.
Invece ho faglie che mi fendono, simpatie e antipatie assenti o collidenti o collidenti con principi e valori.
La guerra è un ritorno all'ecologia brutale del migliore/peggiore che vince, se ne strabatte di queste congetture. Questo alimenta lo sgomento.
Raro leggere osservazioni (Jacopo Simonetta in Apocalittismo) sulla insostenibilità di Israele. Del resto, per dirla come la dicevamo al GAS, il più sano c’ha la rogna.
La notizia recente della pediatra palestinese (donna con qualche
strumento culturale) con dieci (10!) figli dimostra la follia che il
tumore rende normalità, uso comune, prassi. Solo una famiglia di
decerebrati può mettere al mondo dieci figli in contesto del genere.
Siria, Egitto, Pachistan etc. è una gara a chi è più tumore degli altri.
Ovvio che i cari vicini odino Israele che sta surclassandoli su ciò che i
vari ultraprolifici islamici hanno sempre fatto a danno delle comunità
locali, “altre”, seppellite demograficamente.
Diciamo che l’Iran si distingue in meglio: purtroppo la teocrazia
sciita mantiene il potere anche con il propellente ideologico dato dalla
volontà di distruggere Israele espressa sempre chiaramente.
Questa però NON è la tradizione geopolitica che vedeva Tel Aviv e Teheran alleate prima della rivoluzione islamica.
Il dividi e impera usato da Israele, che sostenne Hamas contro la OLP e
ora i vari fondamentalisti sunniti contro gli sciiti è una scelta che
introduce inquinamento e caos, energia in un catino già esplosivo.
Non è uno spettacolo, è la realtà.
Il fatto quotidiano (tutto minuscolo) è diventato un baraccone da fiera: osservandolo si possono notare i più disparati orrori ideologici. Avendo del tempo in più si può entrare nei commentari, luoghi dove l'orgoglionismo progressista dei più duri e puri si esibisce al meglio.
Ci sono dei commentatori sensati che tentano di riportare le discussioni sui fatti, sul piano della realtà oggettiva: vengono apostrofati con i soliti epiteti per ebeti, la solita solfa del nazileghistasessistaxenofobopatriarcalfasista.
Quando l'ideologia non c'è o non a sufficienza (come nel caso del conflitto tra Israele e Iran) ecco che gli intenti si rattrappiscono, la durezzapurezza si rimpicciolisce, non c'è qualcosa di evidente per cui essere contro.
Esiste un mercato di sìnistroni che chiedono narrazioni e favolette, ideologie senza-se-e-senza-ma, esso lo rifornisce.
Ieri sera la meraviglia che si rinnova ogni volta, quella milonga col mare le navi che salpano, Re Sole che si affoga nel Tirreno.
Molto triste che questo sogno reale sia finito, ultima edizione, questa. Dove troverai una milonga colle navi che salpano?
Non è la tecnica, il livello, no, quelli sono, spesso, di principianti, di donne che si affacciano salgono sulla giostra, di questo amori tre minuti su passi argentini, dopo i primi studi.
È il mare, l'estate ancora adolescente, l'incanto di lasciarsi andare, con un'anima sconosciuta e abbracciare l'illusione dell'amore.
Fine della Solidaria.
Un po' verso la morte, un battito, un abbraccio, una delle cose che finiscono per sempre.
Dopo aver letto le reazioni irate da parte di alcuni sinistra(n)ti sono andato a informarmi sui punti principali. In breve la mia reazione è stata quella di una persona allibita: c'è un ampio campionario di comportamenti violenti e nocenti per i quali si passa dal lassismo se non dall'apologia (v. Salis) ad una qualche forma di repressione. Peraltro nocenze che vengono subite dai settori più deboli ed esposti della società (lavoratori sottoposti a borseggi seriali da semprincinte, occupazioni di case di anziani o persone assenti per ricovero o altri problemi, la completa esposizione, in termini di costi, ai sadismi processuali e legali per gli agenti che fanno il loro dovere, etc.). Alcune modifiche normative riducono i margini di interpretazione per i giudici, altre tagliano alla radice alcuni approcci che, garantendo certezze d'impunità, erano un formidabile propellente criminogeno.
Capisco che per coloro che gongolano da lustri per i nuovi mondi del "tanto peggio tanto meglio", per i campioni ineguagliati di colculaltruifrocismo, le novità siano insopportabili.
Peraltro, un benestante cugino anziano tanto radical-chic quanto pidino, tornato in questi giorni da un viaggio di diporto in Polonia, ha comunicato chiaramente a mia madre la meraviglia per il "grado di civiltà rispetto al nostro degrado". Ma va!?
Ecco ancora una volta il mondo al contrario colla cosiddetta sinistra che implementa la violenza della legge "fascistoide" della giungla, antipopolare, classist(ic)a, oligarchica, che attua, realizza una politica con effetti opposti a quelli propagandati.
Per quanto in modo moderato, questo esecutivo qualcosa fa: bene!
In questa insonnia, son da questa parte, per non destare Rosa Canina, con la finestra verso la quercia grande, socchiusa.
Ed eccola, la lucina intermittente di una lucciola, vagolare qui intorno nel buio pesto. Una piccola, gradita sorpresa, fattami da una lucciola, una delle tante, lì sotto, venuta su a trovarmi. Ci sono il silenzio, non si muove una foglia in quest'altapressione africana, il profumo del fieno, tagliato ieri, nel prato tra la quercia e le arnie della mia Ape Regina, che dorme di là.
Dovrei farle un piccolo scherzo, alla mia Rosa Canina, prendere la "lucina intermittente" e appoggiarla, delicatamente, sulla punta del naso. :).
Si accumulano le bozze di pagine iniziate e mai pubblicate. Avevo pensato di pubblicare pagine estremamente stringate, concise e di svilupparle nei commentari. Solo che il tempo necessario per discutere è maggiore di quello per scrivere, soluzione peggio del problema.
Per fare bene delle cose bene è necessario tempo e impegno e questo diario non fa eccezione. Tanto ciò che scrivo è del tutto ininfluente.
Quando martedì son andato a trovare la ex-suocera, ho preso la metropolitana e un autobus per alcune fermate.
Sono subito saliti sull'autobus tre controllori di evidente origine straniera. Mi dicono: qui controlli capillari, frequenti.
Questa cosa mi ha rincuorato: esistono posti dove il rispetto delle regole e della convivenza civile è rinforzato da controlli e da repressione. Esattamente agli antipodi della legge della jungla (fascista, nel linguaggio degli ebeti per ebeti) che i sinistranti italici realizzano, considendo, peggio ancora, la loro apologia del pestare i controllori.
Purtroppo dalla fisica termodinamica e dalla storia sappiamo che son le mele marce a guastare quelle sane e non il viceversa: la Germania, l'Italia e l'Europa non possono sfuggire dalla realtà, possono essere eccezioni solo temporaneamente.
In questo treno regionale verso la Baviera nordoccidentale non manca il suq, però c'è, almeno, silenzio.
Un lettore anonimo minaccia di adire la vie legali per giudizi e affermazioni sollevate in discussioni tra anonimi.
Riaccendo la lista di attesa per i commenti in modo che si plachino gli animi.
Le idee e affermazioni espresse da anonimi sono puramente, squisitamente in astratto. Suggerisco di considerare il buono, gettare il cattivo.
Se pagine e commentari fossero non graditi, la cosa fantasticamente facile, gratuita, immediata e semplice è evitare di leggere, commentare, frequentare questo luogo rispetto al quale non vige alcun obbligo di frequentazione.
Domenica scorsa, nella passeggiata mattutina prima della milonga del pomeriggio, ero incappato, con _zzz, in questo angolo, all'incrocio tra due strade del centro storico.
Un'edera così rigogliosa, esuberante, da essere addirittura in forma para-arborea.
Verde acceso, un poco di ombra, per un luogo che potrebbe dare anche altri tipi di piacere.
Mio padre, colto e libero pensatore, frequentò anche delle comunità gandhiane e mi raccontò dello sciopero della fame che Gandhi fece perché la moglie, di casta alta, voleva far pulire i cessi ad una persona di casta inferiore.
Quindi io sono ferocemente contrario a far fare ad altri ciò che non ci piace. Lo so, questo è un moralismo severo, estremo, che contrasta colla natura, colle leggi della termodinamica per le quali lo spirito innato è la massima resa al minimo dispendio energetico. Il reddito di fancazzanza è la coronazione ideologica della massima resa col minimo "lavoro".
Ho trovato la soluzione alla aporia, come usa messer Vapore Sodo: sul piano della natura, della ecologia
Quindi sì al dovere di lavorare per non pensare su spalle altrui.
Il resto è demagogia per pigri, furbastri, e cialtroni dalla quale io sto più lontano possibile.
Sono a casa con l'influenza. Uff. Il lato positivo è che ho ripreso a leggere alcuni diari; aggiungerò qualche pagina anche a questo.
Ora che si son svolti i funerali, posso tornare a Jorge Mario Bergoglio.
Ecco, un aspetto positivo di Jorge Maria Bergoglio, lo si trova: veniva dalla nazione del tango. Molto importante, direi.
Non ho competenze teologiche, mi fermo qui e mi taccio. Ora speriamo che la Bonino passi a miglior vita quanto prima smettendo di sinistrare l'Italia e l'Europa. Da tempo aspetto di stappare due buone bottiglie: quando se ne andrà ella e quando se ne andrà Soros.
L'ultima fine di settimana l'ho trascorsa, con la nobile arte dei passi argentini, in una città del Veneto.
Non proprio una maratona, perché su due giorni, sabato e domenica, non c'è stato il venerdì sera. Posto splendido, luce e aria buona, praticamente in un cortile interno di un palazzo del centro storico, restaurato e adibito a museo. Fresco e l'aria di primavera che girava, che meraviglia rispetto a tante topaie mefitiche! In mezzo alla città, colle persone che passavano, curiose: il tango esercita un discreto fascino, sui non addetti, devo dire: nelle milonghe in luoghi chiusi non ce ne si accorge ma quando c'è la presenza del pubblico, anche se a margine, ecco che la curiosità/attrazione diventa evidente.
Ero arruginito dopo un mese e rotti quasi senza tango, domenica molto meno cesso di sabato, ero un tricheco, sabato!
Che bello tornare felici sulle ali del tango!
Ballo con donne ed entro in qualche confidenza con l'altra metà del mondo: ogni tanghero, ogni tanghera conosce molto bene il livello di incredibile e subitanea intimità nella quale trascina una tanda ben riuscita!
Così pensavo a queste donne, alcune sole, che girano per eventi, emancipate, con una qualche poesia, grazia in corpo, molte belle, libere, potenti.
Con una tanghera umbra, _iucci, proprio col fascino di una bella quarantacinquenne, sono precipitato in una conversazione via via sempre più seduttiva. Conosco i modi della seduzione: ad un punto siamo arrivati a baciarci cogli occhi, ci toccavamo sempre piu' spesso, mani, braccia, cosce.
E' così facile. Poi ho tirato bruscamente il freno a mano. Sul suo lato non voglio creare illusioni e di giocare con anime e sentimenti, sono anime, menti, emozioni, non solo begli occhi, viso, piedi e mani curate come ogni tanghera che si deve, un seno che a a tratti si appoggia al tuo torso, un sedere. No, non sono solo quello.
Amo tanto la mia Rosa Canina e, non voglio introdurre ingressi ed uscite emozionali, energetiche che non possono non incidere sul nostro amore. Quella della ineluttabilità di certe tresche è una grandissima cazzata: è ampiamente sufficiente volere NON inoltrarsi nei sentieri dell'eros, non chiedere numeri, non messaggiarsi, non scriversi, non rivedersi, non passare dal flirtare alla seduzione, poi segue la trombazione e tutto diventa molto difficile. Così, ad un certo punto, ho tirato il freno a mano e dallo stare seduti vicini, una mezz'ora, sono tornato a ballare, a fare altro.
Riflettevo su di voi donne del tango, belle, affascinanti e ora, come me, rose con qualche petalo che inizia ad appassire.
Non poche donne del tango, sono senza figli e, per l'età non ne possono più avere: da una parte della conversazione con _icucci l'ho percepito, questo vuoto biologico-esistenziale, da come mi raccontava, con entusiasmo, della zietà affettuosa, intensa con un nipote prima bebè ora bambino.
Ritorniamo alla solita demenziale, assurda narrazione sinistrante "la cultura è tutto" Un bel par di cazzi!
La cultura, come scritto mille volte in queste pagine, è solo un finissimo strato di vernice fragile sul resto che è natura. Ora insorgeranno femministe, le ancelle del politicamente corretto, le talebane del progresso le oltranziste dell’ideologia del progresso senza-se-e-senza-ma [correzione qui]: ne ho viste talmente tante di donne, nel tango, con 'sta sofferenza latente dell'essere senza figli, che ormai la realtà è del tutto evidente.
Così, profondamente, percepisco un velo di tristezza, di inquietudine su queste rose che, data l'età, hanno qualche petalo che inizia ad appassire. Inquietudine che abbraccia queste anime con le quali, a volte, diventiamo uno di due, sulla gioia di qualche vals o tango, nell'ebbrezza, estemporanea, di aver sconfitto tempo e morte.
La gioia, passata la musica, quando arrivano il silenzio e la stanchezza, si fa notte, lascia il posto anche alla malinconia.
Anche questo è il tango, ciò per cui ti amo, tango.
Nella neolingua degli ipocriti, i vocaboli vengono usati con accezioni del tutto fasulle, molto spesso al contrario.
Prendiamo l'Italia, che ha raggiunto una prima unità il 17 marzo del 1861, poi compiutasi con l'estensione della sovranità ai territori in precedenza sotto l'Austria Ungheria, come Trentino, Friuli, Venezia Giulia (la questione dell'Istria è più articolata), diciamo il 4 novembre 1918.
Scampato l'incubo del comunismo del quale si avevano avuti alcuni assaggi nel biennio rosso, mediante l'antidoto fascismo, diciamo che essa ha mantenuto sovranità fino al'8 settembre 1943.
Dopo di ché abbiamo avuto l'occupazione statunitense che dura tutt'ora, ottantun anni e mezzo ca. . Ne consegue il fatto che sulle questioni importanti, come colonia, non abbiamo né avremmo alcun potere decisionale. Non solo gli occupanti SUA hanno basi piene di armi micidiali anche solo da mostrarci nel caso di qualche nostra velleità, ma che si sono impossessati, ohps, scusate, è politicamente scorretto, che custodiscono e ci difendono vari tipi di bottino, come il 44,86% delle nostre riserve auree (avevo già scritto su questo).
Come magra consolazione possiamo constatare che gli invasori statunitensi sono stati benevoli, rispetto a quanto imposto dai comunisti/russi alle nazioni dell'Europa Orientale.
_vzoli, qualche giorno fa, sarcasticamente parlava di festa dell'occcupazione.
Difficile dargli torto.