lunedì 28 dicembre 2020

Il sorpasso

Ieri sera abbiamo visto questa pellicola famosa di Dino Risi. Beh, non è stato difficile convincermi, le spider (come quella splendida Lancia Aurelia B24S "sovracompressa") attirano le mie attenzioni.
Ferragosto 1962, si parte da un quartiere di periferia di Roma. Già  noto che quell'edilizia formicaiesca era orribile anche a quel tempo.
Il viaggio maramaldo (le trombe  tritonali della Lancia sono parte fondamentale della colonna sonora) inizia per la provincia. Strade larghe, assenza di rifiuti a lato, poco traffico, insomma, da divertirsi con una bella spider potente. Bruno (Vittorio Gassman) irrompe nella vita di un giovane per bene, Roberto, ingenuo, posato, che studia legge e la stravolge per due giorni. Lo spirito scanzonato, eccessivo, irriverente di Bruno è rimarcato per contrasto.
Inizia il viaggio nella provincia, ancora fortemente connotata localmente e moralmente.
Non mi dilungo su questo, buone sinossi sono in rete.
Una prima osservazione edonistica: la vita è a tinte forti, maschia, i sorpassi sono battaglie per "metterti sotto (indietro)", le donne sono femmine e femminili, battute e complimenti "sessisti" non mancano. Il twist e Modugno sono la musica, si balla, Bruno e Roberto attraggono come miele le giovani e aitanti mogli di uomini benestanti e decisamente più  in là cogli anni, troppo impegnati con affari e politica.
Potete immaginare l'appetito, la fame, dopo un lungo periodo di digiuno o quasi!?
Pensavo che per arrivare a quegli eccessi, a quelle energiche pienezze di vita divorata (il cibo ricorre, le squisite "zuppe di pesce" valido motivo per scorribande tra località costiere) sia necessario, per il piacere pieno, tellurico, anche cafone, passare per una sua decisa negazione, il contrasto è esplosivo.
Quella intensità edonistica e trasgressiva era proprio il risultato di ciò che intendeva... superare perché  "vecchio".
Ora nella società liquida diarreificata dal vietato vietare sessantottino tutto questo è praticamente svanito, lisciato, omogeneizzato, ingrigito, sbiadito.

domenica 27 dicembre 2020

Il tempo è denaro

Abbiamo già finito la piccola scorta di legna fatta al campo di Rosa Canina: un po' che, causa pandemia stiamo a casa di più, un po' che cerco di fare stare calda Rosa Canina che, come femmina, non ha la mia resistenza al freddo. Uno dei progetti è quello di allargare la mia piccola casa, vedremo se riusciremo a comprare dal vicino e pure alcuni suoi locali dove... tenere più legna e (più e altro) materiale apistico per Rosa Canna.
Stamattina sono andato dal vicino contadino e abbiamo tagliato qualche quintale di legna che poi mi ha portato a casa col suo vecchio Nissan Patrol, l'ho spaccata e sistemata con UnBipedinone.
Con la motosega abbiamo fatto in un'ora ciò che io ho impiegato in sette od otto ore di lavoro in tre domeniche. La motosega però, consuma otto o dieci volte tanto la legna (10, 12 mm) di quanto non faccia arcaicamente la mia sega a mano (1,5mm) oltre che una discreta quantità di miscela. Insomma, anche qui, i ritmi "animali" di una volta non sono compatibili con i tempi ridotti e l'agio/non-fatica della contemporaneità nella quale, più di sempre, vige il "Il tempo è denaro."
Peraltro io ciccai completamente la stima (qui, appunto) e l'ho ciccata pure oggi ho riempito diciamo un po' meno del 60% dello spazio che avevo a disposizione.
Il fuoco mi affascina, è un caldo bello che mi scalda e conforta anima e spirito, ripaga abbondantemente qualche piccola fatica.

venerdì 25 dicembre 2020

Massimo minimo

Uno dei più grandi doni ricevuti dai miei è la liberazione dalla schiavitù dei regali. Da più di vent'anni non faccio e quasi non ricevo più alcun regalo (di Natale). Ridotti al lumicino pure i regali di compleanno.
Quando mi porta il cuore, in maniera del tutto improvvisata, quando una persona lo merita per qualche ragione, le faccio un dono utile, con gioia.
Fino a quando mio figlio era piccino Orso Natale gli portava qualche dono. Ora UnBipedinone è cresciuto e viene omaggiato solo per il compleanno con una busta con denaro, da studente squattrinato dei denari gli sono utili.
Quest'anno, grazie al virus corona,  sono passato da una cena (quella aziendale, praticamente un dovere professionale) a zero, -100% ! Mai capito quel ficcarsi in quel vortice costipante-nauseante di cene e mangiatone prenatalizie che arrivi al Natale appesantito e sazio. E' cosi stupidamente anti edonistico arrivare stufi, satolli e nauseati al banchetto della festa. 
Così il Natale, da anni e quest'anno più degli altri, è tornato ad essere il solo piacere, grande ed autentico, dello stare con alcune persone care (Rosa Canina, UnBipedinone, no veci, purtroppo, causa blocco "zona rossa"), di preparare un pranzo semplice e appetitoso  (radicchi di campo con balsamico e cipolla dolce, risotto alla milanese, cotechino con puré e spinaci - fine), di prepararlo, di consumarlo insieme accanto al fuoco acceso, sulla tavola preparata a festa.
Non c'è piacere più  grande di tutto ciò.
Auguri che possiate arrivare a questo massimo minimo.

mercoledì 23 dicembre 2020

Andate a far la cacca

 

Continua questa mitezza (per me orribile). Oggi non ho acceso neppure il fuoco/cucina economica. Veloce pausa pranzo e ho portato urina al tiglio nel campo e l'organico su nel bosco, sono passato dalle api. Ho visto che alcune di esse prendevano il volo per qualche uscita. Saranno andate a far la cacca. :)
Da oggi inizia ad allungarsi il giorno e la vita delle api che è regolata più dalla luce che dalla temperatura inizierà a riprendere.
A Natale tornerà una temperatura invernale, forse qualche fiocco bianco. Sarebbe una meraviglia.

lunedì 21 dicembre 2020

Boccata d'aria

Gli uffici sono in cittadina in cui vige la raccolta porta a porta dei rifiuti con il pagamento per quanto prodotto. All'uscita della stazione, dove incateno la bici, c'è un bidone che strabocca sempre di sporte di rifiuti casalinghi. Avevo notato, la mattina precedente (mi ero fermato da Rosa Canina, la notte) che lo avevano svuotato. Finalmente, che bello! Il pomeriggio dopo era già strabordante di sporte di rifiuti domestici. Mi fa schifo questa indegnità, questa pusillanimeria umana, questa bassezza cialtrona. Gli emiliani non erano così, erano civili, sono stati immerdati da immigrazioni di problemi di massa e di ogni sorta.
Sarà dovuto al virus corona, alla vegetazione che ha perso le foglie, alle pulizie (nei pochi posti nei centri abitati dove vengono fatte - abbiamo pletore di fancazzisti con le reddito di nullità, nessuno che si sogni di obbligarli  a qualcosa di utile!) la discarica lineare diffusa è sempre più ricca di questi segni di inciviltà. Anche vicino a casa arriva da qualche tempo un'auto di ragazzi, di notte, che scaricano lattine, fazzoletti, bottiglie di birra, etc. .
Io divento sempre più misantropo, odio questa umanità merdosa, infima, il mio raccogliere rifiuti quasi quotidiano nulla può rispetto a questa valanga causata dalla diarrea umana.

Rosa Canina ed io  abbiamo la nostra reazione emotiva, sempre più a evitiamo città e cittadine anche se i rifiuti ormai sono ormai quasi lungo tutte le strade.
Ieri, unico giorno utile, siamo saliti al suo campo su nei monti in Toscana, abbiamo concimato gli alberi da frutta (il nocciolo e i nuovi noci, un vecchio ciliegio e un vecchio melo contorto), recuperato alcuni attrezzi e alcune cassette di legna fine per accendere il fuoco. Lì sopra c'era una orribile mitezza, oltre undici gradi, sotto, un mare di nebbia che nascondeva tutto, sotto.
Occhio non vede, occhio non duole, forse anche per quello è stata una boccata di aria.

(rosacanina)

Nostalgia del mio amato

Ieri la mia prima lezione privata di tango. Mi sono preso questo lusso, visto che tutto (corsi compresi) è quasi fermo - più fermo che quasi - da febbraio.
Ecco, il primo tango, la prima milonga campera, per scaldarci e... avevo il cuore in gola, riuscivamo ancora! La mia cara compagni di studi (e di milonghe, talvolta), _ica ed io a intessere il nostro dialogo sulle note della musica, ancora qualcosa funzionava e .. funzionava benino! Mi sono commosso. Il cuore galoppava.

Ho nostalgia del mio amato.


sabato 19 dicembre 2020

Sempre più - 5

 (Sempre più -4)

La camminata dell'Immacolata fu introspettiva, nel silenzio, nella solitudine, in un inverno splendido di cupezza, fiocchi e bianco grigio senza fine. Solo noi tre e null'altro che fiocchi, neve fonda, silenzio, nostro respiro.
Domenica scorsa 13 dicembre, invece, ecco l'altro lato dell'inverno, una giornata in cui il fronte perturbato di sabato aveva lasciato spazio al sole, il minimo freddo affinché il tutto non divenisse pappa, al blu, al sole, ai cristalli, a molte persone camminanti, l'inverno in una dimensione scoppiettante, estroversa.

Questa volta un gruppo più numeroso


Qualcuno già scendeva

Blu e bianco


A nord la pianura padana e le Alpi

Ancora nebbia nei tratti mediani delle valli appenniniche


Sguardo a ponente, la nevicata era avvenuta con venti di maestrale/tramontana

Elba, Gorgona e il ditone della Corsica, perfino!


Poco freddo ma sufficiente a mantenere i ricami della nevicata di sabato.

Il tramonto già inizia

Biano, azzurro, blu o turchese?


mercoledì 16 dicembre 2020

Prego accostare - 5

(Prego accostare - 4)

Ero sul treno di ritorno, sembrava di essere in uno strano paese, non so se magrebino, dell'Africa nera o pachistano. Già imbarazzante quella sensazione di essere un intruso. Ad un certo punto, treno fermo da un po' ad una stazione, grida dal fondo, un principio di collutazione contro il controllore.

Prego accostare questa realtà  che devo e dobbiamo subire quasi quotidianamente con la sentenza della corte di cassazione che ha dato un giro di vite ai respingimenti. Dai salotti bene della magistratura hanno deciso che è bene che i nostri treni di inferiori siano treni da incubi ogni mese peggiori, che i nostri "diritti" non contino un cazzo. 

Quel tale norvegese aveva  capito molto bene come andare a risolvere le cause alla radice del problema.

venerdì 11 dicembre 2020

Sempre più - 4

(Sempre più - 3)

Abbiamo tolto un paio di anni di polvere alle ciaspole. Camminare nel bianco, fino ad un metro e quaranta/cinquanta di soffice bianco in cui affondavamo, è un'esperienza estetica per tutti i sensi. Martedì 8 dicembre, giorno della Immacolata.

La privazione dei colori, il bianco, che li contiene tutti, il soffice che diventa fatica aspra nel "tirare la via", la musica del silenzio. _zzz, il non odore rotto dal "profumo di albero di Natale" quando abbiamo dovuto passare a carponi sotto un abete rosso crollato per il peso della neve, Rosa Canina ed io, per qualche manciata di minuti come se stessimo camminando nel Grande Nord o nel Grande Est.

Quando ritorni nella "civiltà" tutto sembra inadeguato, angusto, limitante.





















(unuomoincammino)

mercoledì 9 dicembre 2020

Tre storie

Nelle ultime settimane, in queste sere a casa, Rosa Canina ed io abbiamo visto tre pellicole ovvero, nell'ordine, WildLe favolacce e La grande bellezza.

Wild è la storia di una di questi nuovi poveri bianchi degli Stati Uniti (v. osservazioni di Uriel Fanelli) e della sua redenzione nello sfidare l'asprezza della natura.
Questo lavoro cinematografico  porta una nuova tessere al mosaico che ho in testa da qualche tempo: gli SUA sono messi male, un insieme caotico di monadi solitarie, sradicate, alienate e il tutto non salta in aria solo perché l'impero drena e parassita risorse a tutto il pianeta, in quella società dello spreco, in qualche modo, i "messi male" riescono ancora a tirare a campare. Ogni mese che passa mi rendo conto dell'orrore di quel tipo di paradigma sociale e, orrore nell'orrore, del fatto che essa e le sue escrescenze olezzanti siano proposte come non-plus-ultra di progresso da parte dei sinistranti. Bisogna essere ammalati per porre questa cacca come obiettivo.

La seconda storia, "Le favolacce" è assai cupa e, quella sera ci lasciò scossi. Una mia prima reazione fu quella di pensare ad un sensazionalismo del male a scopi di botteghino. In realtà la cronaca nera non è cereto avara di episodi nei quali l'assenza di un futuro, la liquidità e i problemi di coloro (i genitori) che dovrebbero essere solidi e sicurezze, esempi, per i bambini, ha esiti drammatici proprio su coloro che saranno o che avrebbero dovuto essere. L'opulenza delle nostre società ha solo modificato il male, la sua forma, non la sua essenza.

"La grande bellezza": erano anni che avrei voluto vedere il lavoro di Sorrentino. Mi ricordo che ci furono molte polemiche. Per qualche tempo, durante l'università, frequentai gli ambienti "del vortice mondano" in un paio di città lombarde. Così ho riassistito a situazioni che mi erano note. Per i miei gusti alcune occasioni, nel lavoro realistico di Sorrentino, le ho trovate pacchiane più che belle.
Il cinismo di Sorrentino mi è piaciuto. Non mi ricordo chi diceva che sotto un cinico (l'interprete, Jep Gambardella) c'è sempre un idealista convinto, una persona che smantella le superfetazioni ipocrite per andare al nucleo delle cose.

Ormai ho proprio così poco tempo per questo diario. Che recensioni stitiche!
Ho visto che il contatore ha superato il milione (1.001.177) , circa trecento letture a pagina. Mi dispiace non poter far qualcosa di meglio.

martedì 8 dicembre 2020

Sempre più - 3

(Sempre più - 2)

I comignoli affogati nel bianco erano la sorgente del pro-fumo dei fuochi di legna di peccio e larice. Nero, bianco, silenzio. Cammini in un presepio, un passo dopo l'altro senti il flebile rumore di fiocchi di neve sul piumino, il tuo respiro, lo scricchiolio della neve sotto gli scarponi. In questo chiaro scuro caraveaggesco, qualche luce ambrata dalle finestre delle poche case abitate.