sabato 27 febbraio 2021

Tensione superficiale

Mi è sempre caro il Sud Tirolo/Alto Adige e così non ho esitato granché a vedere 'sta pellicola. La storia è ambientata in inverno, stagione a me cara, un motivo in più!

La protagonista, quel pezzettino di bel carbone (partenopeo, Cristiana Dell'Anna, anche se in alcuni passaggi l'attrice è stata brava, ho percepito un accenno di cadenza triveneta), oltre ad essere carin caruccia, per me, è alta in termini etici. Interessante il contrasto tra un comportamento considerato moralmente disdicevole (la prostituzione) e il fatto che essa sia una strada per liberarsi da una condizione degradante. Anche la presa di coscienza e la metamorfosi della protagonista, da "sguattera alberghiera" sotto a tutti, da umiliare a eroina sentimentale ed erotica da bramare e insultare (Chi disprezza compra!) sopra a tutti, è interessante, in questa storia. Certo che le donne quando prendono coscienza del proprio potere (anche sessuale) diventano delle potenze!

Aloi descrive, non senza qualche giudizio, la durezza dei rapporti che vigono, nelle comunità di montagna, tra nativi e forestieri (commento interessante qui), tra chiusura che protegge e attrazione per l'esotico (come scrissi altre volte, mia madre e mia nonna, ostetriche, osservarono, in quei piccoli paesi delle Alpi Retiche del vicino Trentino, passato dall'Austria-Ungheria all'Italia dopo la Grande Guerra, i risultati "nove mesi dopo" delle stragi di cuori e non solo da parte di quegli splendidi Carabinieri mori con gli occhi di carbone accesso sulle donne occhi e capelli chiari del posto),lo sbroccare del rosso sudtirolese Claudio per la "brutta anatroccola nera" Michela.
A me è piaciuto anche il rapporto tra il contadino "ex" di Michela e il figlio, un padre che sta vicino al figlio e lo coinvolge nei alcuni lavori dell'adultità contadina: insegnamento (passaggio di conoscenze) e affetto nei modi tra maschi.

Nel finale un paio di barocchismi metafisici/simbolici che non ho capito (chiudere non è facile, non solo nel tango).

mercoledì 24 febbraio 2021

Legge arborea - 2: il ricatto

(Legge arborea)
  • Orsone, meglio i campi che le case.

Così ha cercato di rasserenarmi Rosa Canina, una riformulazione del noto “Meglio piuttosto che niente!” popolare in una provincia limitrofa.
Il contadino che ha acquistato campi, boschi e radure intorno a casa, si è dato da fare. Nel terreno sotto casa da cui ci eravamo salvati da una colata di cemento per speculazione edilizia, ha tagliato tutti  i pioppi, roverelle, olmi che erano cresciuti in una ventina d’anni. Ci ha detto che farà qualche lavoro di movimento terra e poi lo metterà a medicaio. Quello che non capisco è l’accanirsi sulle aree marginali, come le scarpate. Insomma, anni di mio lavoro di devitalbizzazione (e.g qui) annullati in qualche quarto d’ora di motosega.

La cosa non è finita qui: cosa dicevo della barbarie delle azioni risarcitorie malevole/dolose e delle conseguenze in termini di dealberazione dei centri abitati!?

_rotti ha iniziato a martellarci col proprio timore per azioni sia civili (risarcitorie) che penali e… ha tagliato tutte le conifere al nostro confine. Vabbè, parte di essere erano specie esotiche (cedri atlantici e altro) piantate secondo la moda degli anni settanta e ottanta, altri erano grandi pini neri “c’hanno il problema delle brughe (processionarie), non voglio grane!”.
La cosa grave è che ha ottenuto da un ente paesistico/di protezione anche il permesso di abbattere una quercia monumentale confinante col vicino e potare quella vicino a casa mia. Di fatto ha minacciato tale ente di intraprendere azioni legali: o vi prendete la quercia e la responsabilità oppure i miei avvocati...
_danco (una persona dell'ente) mi ha detto che sono massacrati di cause malevole per risarcimenti danni: e.g. un'avvocata a spasso con la figlia che è inciampata in una cavedagna quindi sfiorata da un cinghiale ha fatto loro causa...
Purtroppo il mondo è pieno di questi miserabili e dei loro ricatti; il loro parassitaggio si trasferisce, poi, di mano in mano, di conseguenza in conseguenza.

  1. Le potature, specie se drastiche, peggiorano lo stato degli alberi (aumentano i rischi di caduta, di rami o della pianta intera).
  2. In venti e rotti anni non è mai successo nulla, anche a rispetto a raffiche molto violente che hanno alzato coppi sul tetto di casa.

Osservo ovunque potature barbare che trasformano grandi alberi in moncherini (cotton fioc). L'ente paesistico, attivato su segnalazione di un vicino arrabbiato per gli abbattimenti, ha chiesto una mia mediazione con _rotti. Ho provato a rilanciare offrendogli di mettere a mie spese opportune staccionate e cartelli dissuasori 

Quercia momunentale!
Non si risponde in alcun caso per danni a persone o cose.

con un bel divieto di sosta e fermata. Mi risponde :- "Andiamo dal mio avvocato e facciamo una scrittura privata, tu paghi l’assicurazione e ti prendi la responsabilità”.
Oneri e onori, _rotti: perché non mi vendi quel pezzo? Rosa Canina desidera farci un orto, anche, ho problemi di spazio per la legna, poi le api.
Dopo qualche giorno siamo andati da lui (domenica pomeriggio), nulla da fare, non ci vende quel quarto di ettaro. Te lo affitto... (situazione ibrida che non non mi dà alcuna garanzia di poter proteggere integralmente quella quercia).
Non vuole.

Il pensiero dell'abbattimento della quercia di là e della “potatura” della mia amata mi angoscia, a volte mi sveglia  di notte.

venerdì 19 febbraio 2021

Un anno

Oggi è un anno dalla ultima milonga. Il tempo fugge e con esso anche questo amato tango si avvizzisce.

martedì 16 febbraio 2021

Nevaria

Ci sono occasioni rare nelle quali

  • il fine settimana 
  • in cui sei libero capita
  • dopo una nevicata del venerdì o del sabato
  • di sufficiente accumulo
  • con un fronte freddo (quindi no nevicate da addolcimento)
  • e la temperatura rimane bassa/frizzante/croccante anche nella parte centrale della giornata.

A tutto questo si aggiunge i problemi dovuti alla pandemia del virus corona per  la quale

  • tu ti possa muovere e raggiungere località montana imbiancata.

Considerati gli inverni sempre più aridi e miti, domenica siamo stati baciati dalla fortuna!
Le nevicate da bora/buriana a temperature rigide sono spesso impalpabili e così è stato anche nella notte tra venerdì e sabato (verso la cima spessore esiguo al limite del praticabile per le ciaspole). Comunque una coltre leggera di candida, impalpabile, cristallina candida neve quasi aria. Per una volta il piacere del freddo (alle auto -6, forse qualcosa di meno sopra) sulla pelle, anche.
Tornati in quel posto dopo marzo 2015, e prima ancora, il 27 gennaio 2013.

Un pino nero solingo tra i faggi

Raro agrifoglio

Luce e giochi eolici nella nevaria alla base dei tronchi

Piccolo abete rosso fuggito tra i faggi dall'impianto vicino.

Ricami bianchi nel blu

Ginepri dove la faggeta inizia ad aprirsi verso la sommità

Il rosso del segnavia spicca in tutto questo bianco blu grigiotronchi.

Verso la sommità, che chiamare cima questo luogo... meno basso mi fa sorridere.

Altri Appennini a ponente

e a meridione.

sabato 13 febbraio 2021

Negazionismo demografico

Ah, il tecnoteismo, quale fantastico oppio per popoli! Uno dei capostipiti fu proprio Friedrich Engels. Ogni progresso nella tecnica permetterà di superare i limiti fisici, apostrofava Engels contro Malthus. Il tutto peggiorato dalla follia ugualista, prima illuminista poi comunista, ora arcobalenga.

Su segnalazione di Agobit sono arrivato a questa folle presa di posizione di fraidei for fiuciur che, per usare il loro lessico, si potrebbe indicare come negazionismo demografico (quiqui) peraltro sostenuto da un altro di questi sacerdoti al caviale, George Monbiot, nel solito miscuglione tossico di ugualismo - globalismo - razzismo anti - reductio ad hitlerum (cippettio, sul Guardian "Population panic lets rich people off the hook for the climate crisis they are fuelling")

Si tratta proprio dello stesso progressismo comunistoide radical-chic che pensa di ficcare una pastora africana in  valle dei Mocheni o una corrierata di congolesi in un borgo della montagna molisana, globalisti senza se e senza ma che si oppongono con furore ad ogni possibile muro/limite/confine/barriera, che considerano come fasciofascista tutto ciò che si oppone alle loro smanie globalitaristiche, alla loro hybris salvificheggiante, il progressismo che ha adulterato l'ecologia con la puttanata della sostenibilità sociale, escrescenza ideologica che non ha nulla a che fare con l'ecologia e natura che se ne fottono bellamente di questo sinistro assioma bacato.
Agli ambientalisti da salotto, i soliti cocomeri verdi fuori rossi dentro,  nella loro armamentario di chincaglierie e ciarpame da ambientalismo waltdisneyano mancava solo questa chicca.

Era nato come commento ad una presa di posizione di Gaia Baracetti sull'ennesima adulterazione crescitista delle energie green, l'artificializzazione distruttrice della montagna per il mini idroelettrico, energia poi consumata nei tumori urbani che producono questi sacerdoti al caviale e le loro panzane salottiere sì-global.

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domenica 7 febbraio 2021

Dieci quintali

Ieri abbiamo lavorato dieci quintali di legna acquistata a km unopuntotre da _rotti, il contadino vicino. Tra le altre cose qualche giorno fa ha tagliato cinque o sei grandi pini neri a causa di due motivi: le brughe (la processionaria, quest'anno tornata con parecchi nidi) e, soprattutto, per il timore di beghe risarcitorie (pini sulle auto parcheggiate un poco sotto). Una legge arborea urgente quanto mai. Detto questo, da queste parti, è da tempo che noto persone con un fastidio, una sorta di astio per le conifere.
Abbiamo (UnBipedinone ed io, qualche colpo l'ha dato anche Rosa Canina, desistendo presto) usato la (relativamente nuova) ascia spaccona (o mazzascure) da 3,50kg. Non ho ancora trovato un ciocco che sia riuscito a resistere ad essa. Beh, qualcuno ha provato a resistere un po': la potenza dei colpi pesanti, forti, tremendi sui quei ciocchi, con la spaccona, è un vero piacere maschio, virile.

A proposito di virilità: stavo riflettendo sul pestaggio, a Roma, di una poliziotta con frattura del setto nasale da parte di un pluripregiudicato ghanese "teoricamente già espulso" (come se dei caratteri stampati su un pezzo di carta potessero restituire l'importante risorsa alla madrepatria). E' demenziale pensare che delle donne possano essere mandate allo sbaraglio per le vie della guerra interculturale quotidiana. La grande omologazione frantumatoria generale prevede che anche maschi e femmine debbano essere ugualizzati  (quella delle mutande "unisex" denunciata da Sara qui su articolo di Marina Terragni) che è un tassello della ugualizzazione complessiva funzionale alla grande sostituzione no-border, no-identity, no-resistence, no-excellence, no-food, no-roots, no-tongue, no-gender, no-culture. Leggo le dichiarazione trombon-costernate della ministra Lamorgese, quella di un sinistro schieramento che da una parte, da sempre, con il proprio razzismo anti italiano ed antieuropeo, cerca di im/deportare masse più grandi possibili di stranieri ostili nel minor tempo possibile, dall'altra nega il taser agli agenti, partiti di sacerdoti che fanno i froci, i girotondi, le accoglienze con le vite degli altri. Sento il rumore delle unghie di Marina Terragni sui vetri, visto che patriarcato, inner-feeling e altro ciarpame LGBT sono proprio di quel mondo pseudo sinistro e molto malato che esce dal sessantotto e continua, come un tumore, ad aggredire natura e realtà, quel mondo teratogeno che ha la ugualizzazione nel proprio DNA.

Oggi conosco l'esistenza di molti muscoli che avevo dimenticato. Muscoli diversi, ovviamente.

mercoledì 3 febbraio 2021

Rape e altro

Ho fatto un risotto alla rapa bianca (Brassica rapa) per la prima volta, ieri. Per niente male!

Le giornate si ripetono uguali, lavoro - casa - lavoro - casa.

Domenica siamo andati in crinale, con le ciaspole (avevano previsto neve dai 700m in su), nulla di nulla. La sequenza di fiaschi calomorosi di Arpae è ormai lunga (saranno i soliti imbucati di nomina partitica, come avviene in tutte le organizzazioni regionali).

I clangori del mondo mi arrivano un po' attutiti, un po' per i ritmi di lavoro, un po' perché non ho che scarso interesse per i mass media. Qualche giorno fa ho visto, con Rosa Canina, un paio di video sul voitubo, uno di Crepet e uno di Barbero. Mi sembra, sotto sotto, alla fine, tutta la solita minestra insulsa del politicamente corretto progressista e sue rivisitazioni. Ieri ho visto alcuni video sulla seconda guerra mondiale, come uscì pesta la Germania, in pochi anni passata da paese ruggente a una distesa di rovine. Anche, da parte di British Pathè, un paio su Adolf Hitler e i riti collettivi dei quali era catalizzatore. Esiste una voragine, nella storia, che riguarda ciò che fu fascismo e nazionalsocialismo che mi attrae, come mi attrae tutto ciò che è bandito dal conformismo culturale. Cosa celano quelle omissioni? La demonizzazione tout court, senza preamboli, cela sempre motivazioni e cause più profonde, quasi sempre tutt'altro che limpide. Mi attrae la storia, le cause della storia, non la narrazione dei vincitori e le loro verità preconfezionate.

A proposito di voitubo: da quest'anno non ascolto più musica mentre lavoro: il costo energetico è troppo grande. E' quasi un mese che sono tornato al lavoro e va molto bene anche così, in silenzio.

Si avvicina l'anno di assenza di tango. Quest'anno sarebbe stato il decimo, ma uno è saltato. Con Rosa Canina va bene. E' una grazia che ho avuto, in questo tempo di casalinghitudine estrema, di poterla vivere con lei. Qualche giorno fa avevo visto una bella donna, per un attimo ho avuto quei fiotti di adrenalina del cacciatore, l'attrazione della seduzione. Si affievoliranno, quelli? O quel demone tornerà, prima o poi, dalle profondità recondite?

Inverno pedalato

A proposito di boreale. Non è la patata che mi interessa, non più di tanto, quella è a decoro, semmai; è il boreale, il freddo, il bianco, le foreste che mi interessano.
Interessante l'impresa di questo ragazzo italiano, Lorenzo Barone, in bici in Jacuzia. Tutto cambia, anche solo i materiali vanno in crisi, a certe temperature, come le gomme degli pneumatici, delle camere d'aria. In confronto, le foreste boreali della Svezia centrale, sembrano lussurreggianti foreste tropicali. Fate attenzione alle distanze tra centri abitati: fantastico!

Mio fratello è andato, per una settimana, su nel paesino di mamma. Riposo e voglia di stare da solo. La casa era gelida e, nonostante lo svuotamento dell'impianto dell'acqua al termine di quest'estate, deve essere rimasto qualche angolo con dell'acqua residua che si è ghiacciata, ha tribolato per poterla riavere. Che fascino, però, riscaldare, con quattro fuochi e riportarne alcune parti al tepore! Mi affascina proprio, questo. Tutto questo nelle miti Alpi Retiche, nella mite Europa. Immaginate cosa succederebbe con un mese a -25, ad esempio.