martedì 30 luglio 2019

Notte tipieda e profumata, dopo la pioggia

  • Il 7 novembre di quattro anni fa mi alzai prima dell'alba per raccogliere le olive dei miei alberi - io e i miei vicini. Abbiamo disposto i teli sotto le grandi piante, mentre il sole spuntava dalla cresta della valle. Con lunghe pertiche di legno abbiamo fatto grandinare a terra le olive minute - le antiche olive dei Nebrodi.
    Abbiamo mangiato un panino distesi sull'erba verdissima. Il carico di olive lo abbiamo messo subito in grandi sacchi e portato al vicino frantoio a metà pomeriggio.
    La macchina del frantoio è una supercentrifuga in grado di separare efficacemente solidi e liquidi.
    L'olio verde e nuovo colava infine dentro il recipiente di metallo, e sapere che era il "mio" è stato emozionante.

    o Lupo Libero

Ieri notte, nell'aria tiepida e profumata di estate, di fieno, di elicriso, di medicai, ora ricchi e ancora in fiore, ero a passeggio per le stradine al di là del monte sopra casa mia. Camminavamo i piccoli borghi fiabeschi, assai ben recuperati, la loro bellezza di secoli, l'architettura che è uno con l'ambiente, le piccole imposte, le querce secolari, le travi di castagno ritorte che hanno sorretto fatica, vita, grani, paglia e masserizie, le torri colombaie di secoli, siepi di bosso secolari, i cespugli quasi alberi di rosmarino - ah, quanti arrosti squisiti! :) .
Accanto ad ogni casa c'è/c'era uno stabile, con fienile sopra e stalla sotto. Ecco, di tutta questa agri-coltura e agri-cultura non è rimasto piu' nulla. Una bellezza strabiliante che è rimasta priva del motore esistenziale, dello spirito economico che l'animava.
In silenzio, a piedi, Rosa Canina ed io, camminavamo come retroguardie esploratrici in questa meraviglia del Creato e del Fatto, dell'ingegno e laboriosità umani. Domenica avevo lavorato in casa, godendomi la pioggia abbondante, aspettando il suo ritorno, non ero uscito. Ieri, lunedì sera, dopo cena, un balzo e via, a camminare nella sera tarda e poi notte bella, sapendo che il bosco umido ci avrebbe preso tra le sue frasche con una sinfonia di fini profumi.
Lupo Libero, in Un po' di olio, riesce a ridestare, stamani, quel senso fanciullesco di essere piccoli rispetto alla gloria potente della natura e dell'operosità ingegnosa, dei suoi cicli che travalicano la fugace esistenza umana, d'altra parte quel senso di maturità che, al cospetto del mistero dei cicli, della vita, della morte, osserva incantato, malinconico, il divenire della vita e del suo comumicare il metafisico usando l'estetica e la sua fantasmagoria.


venerdì 26 luglio 2019

Bigamo

I giorni di vacanza sono andati molto bene. Anche i pochi giorni di convivenza. Certo, assai pochi, ne seguiranno altri. Rosa Canina è via, da sua madre, per una settimana, tornerà stasera fino a domani pomeriggio. Lo scrivo con prudenza: sono passati undici mesi e... mi è mancata, mi rallegro molto che sarà da me, stasera. Mi piace molto il nostro lavorare insieme, è fine e laboriosa, assai ben educataxe porca quando necessario, colta e... "contadina". Ci stiamo organizzando affinché ella torni apicultrice: al contadino vicino abbiamo chiesto se sarebbe possibile mettere due arnie nel prato/radura ai margini del bosco, accanto a casa. Ha già acconsentito, con piacere ("così mi impollinano i castagni").
Martedì sono tornato nelle braccia del tango. La parte seduttiva è praticamente assente ora. Rimane il piacere puro per la "arte relazionale", l'Art pour l'Art.
Pensare che ancora abbraccio donne belle (a volte bellissime), esse camminano indietro, ce ne andiamo a volteggiare, a camminare abbracciati, sulle note di piano e bandoneon. Non posso non notare la loro avvenenza e l'effetto amplificatore della grazia, della poesia che esse hanno in corpo, mente, anima. Non tutte - eh! - ma alcune sì e quando succede...
Così mi rallegro anche per tornare in milonga, sabato.
Mi ritrovo bigamo ad amare Rosa Canina e il tango.

lunedì 22 luglio 2019

Mille bastimenti

Ancora stamani, al fandonaio di Rai Radio1 citano lo "osservatorio siriano sui diritti umani" martellato da Repubblica per mesi a proposito di scontri in Siria.
La propaganda a base di falsi e menzogne continua incessante e oggi non parliamo della narrazione apologetica a proposito di meticciato, razzismo anti e massmigrazionismo, resistenza, cacca LGBT, dirittismo, ugualismi, globalismi, consumismi smart-tech-dumb-democratici riverniciati di verde, che pure appartiene al solito inquinamento dottrinale per piccole menti scadenti.
Insomma, alla radio dell'aristocrazia massmediatica radical-scem la menano con i brutti cattivi iraniani che hanno sequestrato la petroliera del Regno Unito e ipaesidellacomunitàeuropeahannoprotestatoblablabla. Non una parola sull'inizio della sequenza ovvero il sequestro, giovedì 4 luglio, da parte di marine britannici di una petroliera iraniana a Gibilterra. Azione, reazione. Come è andata a finire? Leggete qui o guardate qui.
Ora i persiani la giocano alla pari: volete la vs. Stena Impero? ridateci la nostra Grace 1. Grandissimi!
L'inquinamento della propaganda a base di martellamenti di catechesi-pensiero unico ortodosso cresce senza sosta.
Petroliere, poca cosa rispetto al carico di mille bastimenti di menzogne inculcato alle masse quotidianamente.


sabato 20 luglio 2019

Leucos - 8: sentiero delle Cipolliane

(Leucos - 7 : Santa Maria de Finibus Terræ)

Come avevo già scritto la bellezza della dimora di mare nella quale eravamo alloggiati (*) ci teneva avvinghiati ad essa. Aggiungiamo che né Rosa Canina né io siamo "esseri marinari", talassici e non ci tenevamo né ad essere abbrustoliti dal sole né a toccare l'acqua del mare, ad avere il sale sulla pelle: insomma, rimanevamo fino a pomeriggio inoltrato a casa, sulle terrazze, con nostro magno gaudio (il pisolone deottimizzato del pomeriggio un autentico piacere!) e soddisfazione (da asociali, nessun essere umano nei paraggi, aahhh!). Poi uscite per borghi, per cena.
Insomma, la vigilia della partenza è giornata che parte in parte coperta, sempre con un leggero maestrale, optiamo per il sentiero delle Cipolliane a piedi, proprio una passeggiata della zia (almeno per noi due) per uscire dai nostri pigrizia e rilassamento. La regione Puglia ha istituito il Parco Regionale della Costa d'Otranto ha lavorato abbastanza bene e salvato dal tumore edilizio/antropico qualche parte di questa costa dello Jonio settentrionale? dell'Adriatico meridionale? .
Un primo assaggio un primo giorno (abbiamo desistito per il caldo) e poi, come dicevo, tutto, andata e ritorno, la vigilia della partenza.
La bellezza è grande, anche e ancora qui, anche se io non sono un fanatico delle rocce calcaree e dei molti, evidenti fenomeni di forte carsismo, come le grotte ai vari livelli
  • al di sopra del mare
  • a livello del mare 
  • sotto il livello del mare (in alcuni periodi di glaciazione il mare era a -120m c. rispetti al livello attuale).
A parte una coppia di scarpinatori lumbard, non un anima viva, Z E R O ! Cosa significa? Che oltre alla grande bellezza dei luoghi anche rifiuti assenti. Aaaah, che goduria! L:o dico sempre che io sono per una natura, mare o montagna, colline, lagune, antidemocratiche, solo per chi se le guadagna con fatica. Togli le masse, togli il degrado che è solo umano!
Ecco, scovando una discesa seminascosta da una casa privata più in alto siamo scesi lungo un prima sentiero poi scala naturale via via più impervia lungo la falesia e abbiamo trovato la nostra cala/scoglio privato in cui, finalmente, io ho fatto il primo ed unico bagno (devo dire che si era rasserenato e un po' di cottura da sole l'abbiamo subita e questo è stato un ottimo viatico).
Parola alle immagini, ora.










venerdì 19 luglio 2019

XV milonga solidaria

(XIV milonga solidaria)

Sabato 6 luglio è stata la ottava volta, da quella prima , era la VIII edizione, sabato 16 giugno 2012 (era solo un anno che avevo iniziato col tango).
Sì, tango, ti amo tanto. Non sono più negli eccessi dell'innamoramento iniziale, con i fiotti biochimici che coprivano ogni cosa, emozioni che sovrastavano i goffi movimenti. Ti amo molto. Ti amo ancora e forte, profondamente. Vengo a sposarti e risposarti a Livorno, alla Solidaria, ogni anno.
Ero ancora lì a rivivere questo evento che va oltre il tango e abbraccia tutti i sensi, parte dalla luce più morbida del tardo pomeriggio, diventa ambrata nel tramonto, poi oscurità. Non è il tango, non è solo il tango: il livello è medio e non ci sono le dinamiche della milonga, trovare una complice per una tanda, una piccola impresa estetica inutile, con le quali, abbracciati, intendersela per bene e svolazzare dal mare, dal bandoneon sul Tirreno, fino al blu e arancione affogato, poi tornare e ripartire per un'altro scoppio di arte relazionale, non è facile ma è successo quattro o cinque volte.
Ero arrivato con quattro treni ad alta lentezza, ah che goduria non doversi preoccupare del parcheggio;  prima dell'una è arrivata  Rosa Canina con sua madre (era una ballerina del liscio, ci teneva a vedere ballare il tango) e siamo tornati, tappa per riportare sua madre a casa, poi indietro, fino all'ameno paesello.
Ero felice, come un ragazzo che ha giocato fino allo sfinimento, cimentatosi coi limiti e sono venuto via con Rosa Canina e una delle sue radici.
Per la vacanza siamo partiti poi l'indomani, alle diciassette.
La Milonga Solidaria rimane il più bell'evento di tango, in estate, in Italia.

(foto: mauromenichetti)


Leucos - 7 : Santa Maria de Finibus Terræ

(Leucos - 6: maestrale)

Mi sono sempre piaciuti i luoghi estremi, inconsueti. Anche per questo non avevo avuto alcuna remora nella decisione di andare alla punta del tacco dello Stivale.
Luce, blu, pietra chiara, spazi, vento del mare, solo il mare blu, oltre, a sinistra, avanti, a destra: cosa desiderare di più?

Entriamo in una sorta di vestibolo che anticipa, all'interno della facciata, la basilica di Santa Maria de Finibus Terræ e il suo sagrato sul mare, sul mondo, sul blu. All'esterno gli amplificatori diffondono la messa (assai partecipata, domenica sera). Rimanendo nel vestibolo, diamo una sbirciata e intravvediamo l'interno, rispettiamo il rito, evitiamo di entrare. Ci viene incontro un panciuto "portiere" e inizia a parlare con Rosa Canina :-

Vedete, la facciata sembra quella di un palazzo blablabla i saraceni hanno tentato cinque volte di distruggere la basilica blablabla per dissimulare che fosse una chiesa l'hanno racchiusa in un "palazzo civile" blablabla.

Lo guardo e penso al bergoglione, a Trastevere, cattedratico dell'impazzimento collettivo che vaneggia di ponti senza_se_e_senza_ma, di porti aperti, "pastore" della follia che vuole l'annichilimento del proprio gregge, la distruzione dei propri organismo, identità, della propria ragione di essere, la fusione suicida con il nemico di sempre, millenni di predazioni, ratti, rapine, incendi, distruzioni, stupri, saccheggi. Non posso non pensare a questa ignorare scienza, conoscenza, storia, tutto gettato nel letamaio da questa nuova ortodossia gretta e accogliona.
Il clero è ritornato ad essere cloro.
Un panciuto rubizzo non so se pitocco o solo semplice che ci raccontava la storia e che nella sua schiettezza rendeva il suo capo non so se un pazzo o un criminale sadico ridicolo, patetico poiché perso in narrazioni tossiche.

Il luogo toglie il fiato, con il portico quasi dechirichiano, le robinie piegate dal vento prevalente, essere alla fine della terra, al cospetto della Signora, del mare, il faro. Il luogo ti espande e diventi uno col profumo del mare, con le onde blu, la luce crema del sole.
Oh Finibus Terræ  come sei bella tu nel Creato, tu Grande Bellezza.




giovedì 18 luglio 2019

Leucos - 6: maestrale

(Leucos - 5: la pizzica)






Abbiamo avuto la fortuna del maestrale: clima fresco estremamente gradevole e colori nitidi. Quel posto ci ha avvinghiato a sé anche di giorno.

lunedì 15 luglio 2019

Leucos - 5: la pizzica

(Leucos - 4: Lecce)

Questa danza delle radici. Forse non sarebbe Salento senza la pizzica.
Ieri sera a Casarano (che ha un centro con palazzi splendidi, in primis Palazzo De Judicibus).
Dovrei scrivere qualcosa in più ma non ho tempo: Rosa Canina è pronta e dobbiamo andare.







Leucos - 4: Lecce

(Leucos - 3: TAL del Sud Est)

Chiara Lecce.
Con un turismo internazionale assai folto.
Chiara ed elegante. Ben tenuta.
Una Grande Bellezza.










Passato e presente



Non solo barocco, anche dello splendido Liberty









domenica 14 luglio 2019

Leucos - 3: TAL del Sud Est

(Leucos - 2: il dolore degli ulivi)

Gran parte delle persone si stupivano quando dicevamo loro che
  1. saremmo andati a Lecce in treno
  2. nonostante avessimo l'auto qui.
Dopo l'incidente tra Andria e Corato le linee delle Ferrovie del Sud Est hanno avuto imposizioni sulla velocità massima limitata a 50km/h. Siamo riusciti a chiudere un anello: all'andata, lungo la Gagliano - Novoli, due ore e venti minuti, al ritorno lungo la Lecce - Maglie (- Otranto) e la Maglie - Gagliano, due ore, poi diventate due ore e cinquanta per un nubifragio con violente fulminazioni che hanno creato problemi al sistema semaforico (50' di attesa a Tricase).

I Treni ad Alta Lentezza sulle linee secondarie ti permettono di
  • godere della assenza (mancanza totale) di problemi dovuti al traffico (congestionato è quasi pleonastico nella maggior parte d'Italia per la maggior parte del tempo, no sbattimento per parcheggi, no spennature da autovelox sadici, no incidenti, ...);
  • osservare splendidi paesaggi ancora relativamente integri (a differenza della rete stradale nessuno speculerebbe un soldo di cacio per costruire un merdoso centro commerciale accanto ad una ferrovia) o squallide edilizie improbabili-orribili-torturatrici (temperature interne in 'ste robe in CA d'estate?);
  • di goderti il bel paesaggio con lentezza, appunto;
  • goderti - a metà luglio! - due ore di rovescio molto intenso con spettacolo di fulminazioni parossistiche, al ritorno in mezzo a campi assetati e la sinfonia di profumi che ne viene quando piove.
Certamente stiamo parlando da turisti.
Come pendolari, utilizzatori non cazzabubolici che necessitano di un servizio e non di un baloccamento ottocentesco, queste linee potrebbero servire a fuggire dal traffico piuttosto pesante e congestionato (con un numero esagerato di mercedesoni frutto dell'evasione che qui al Sud ha tassi aberranti, come faccio a esibire il SUVone collo stellone andando in treno!?) ma, come sapete bene, è di moda da decenni dilapidare miliardi e miliardi nel tumore catramitico, lasciare le ferrovie come nel XIX secolo, baloccarsi con buchi chilometrici Sì TAx per trasportare il nulla, lasciando soffocare tutto il resto.
Nulla di nuovo nell'avversione italica per bilanci in ordine, cosa e trasporto pubblico e ferrovie.

Stazioncina di partenza (ed arrivo) Gagliano del Capo / Leuca

Interni della "gloriosa" ALn 668.

Ricordi di trasporti merci



Archeologia ferroviaria e industriale (v. antiche fornaci sullo sfondo)

Ecco a Lecce la ALn 668 che ci aveva trasportati

Al ritorno, un'idea (vaga) delle due ore di rovescio.
Di fatto siamo stati col treno dentro il nucleo temporalesco che si muoveva verso sud
(alias Nuvola di Fantozzi sopra la ns. ALn 668).

Leucos - 2: il dolore degli ulivi

(Leucos - 1: alba)

Giungendo con la statale 16 e poi oltre avevamo visto chilometri e chilometri di campi morti di ulivi disseccati. Secoli di olive, di olio, di fatiche, secoli annientati. Questa pianta che è sacra per noi popoli del Mediterraneo, annichilita, disseccata a migliaia e migliaia.
Mi sono letto attentamente un po' di letteratura, sia sulla Xilella Fastidiosa, questo batterio gramnegativo che sul COmplesso del DIsseccamento Rapido dell'Olivo (CoDiRO).
Questo è un altro aspetto mortale della globalizzazione: le ricerche hanno appurato che sia stato un vivaio della zona di Gallipoli a introdurre il batterio, probabilmente con l'importazione di piante di oleandro dal Costa Rica.
Una terra che non naviga nell'oro ha questa fonte di reddito, l'olivo, con i suoi frutti e l'olio, azzerata.
Mi fa molto male tutto questo. Il senso di impotenza (in termini di tempi umani, un uliveto nuovo, con varietà resistenti, può impiegare venticinque anni ad arrivare a produzione) acuisce il dolore, come sempre fa l'impotenza.
L'ostilità italica a rimedi radicali/drastici ("il medico pietoso fa la piaga puzzolente!") ha aiutato la diffusione della fitopandemia.

Nell'immagine a corredo, alcuni ulivi secolari in fase avanzata di disseccamento, ripresi ieri dal treno, nel tratto tra Presicce / Acquarica e Ugentu / Taurisano, lato jonico del Salento.




venerdì 12 luglio 2019

Leucos - 1: alba

Stare in un incanto bianco, verde, blu rende pigri e stanziali. Il paradiso è una sorta di attrattore gravitazionale feroce.