martedì 29 maggio 2018

Fabristol censore

Seguivo Fabristol per le sue informazioni sulla Siria (e sul Vicino e Medio Oriente), notizie importanti che sono meticolosamente occultate o sostituite con falsi dalle campagne mediatiche.
Egli, se da una parte osserva la manipolazione  delle informazioni eseguita dai poteri "atlantisti" e, nello specifico, del RU, dall'altra censura pesantemente i commenti.


"Voi non avete idea di come l’immigrazione di massa abbia impattato sulle classi alla base della piramide sociale, le più esposte e meno attrezzate.
Questo insieme ad altri sconquassi (in gran parte dovuti a problemi storici e strutturali del paese, come deficit e debito solo evidenziati delle regole di condominio europee) hanno irritato parti rilevanti dell’elettorato che ha votato M5S e Lega.
Un’analisi che si fermi al solo punto di vista marxista ovvero quello economico/economicista non può spiegare questa insofferenza che va ben al di là della sola questione economica. L’insofferenza può solo aumentare per le decisioni di vertici autoreferenziali, sì global, salottieri che negano, agli elettori, la sovranità su question fondamentali come gli esteri e la ratifica, modifica o abolizione dei trattati internazionali (tra i quali, l’intempestiva adesione all’euro).

In altre parole, molti si sono stufati di essere i culi per il frocismo di altri."

Le persone che non sono capaci di sostenere un confronto dialettico nello spazio delle idee, degli argomenti, o succubi del politicamente corretto, alla fine, non sono degne di tali spazi.
A casa sua faccia quel che vuole, io non perderò più tempo con quel luogo, di persone che si baloccano a fare i "libertari" con le forbici ce ne sono a josa.
Se vuole commenti allineati, ortodossi rimarranno solo quelli. Contento lui...


lunedì 28 maggio 2018

Savona sì, Savona no... No, Savona no!

Eravamo appena sbucati dalla gallerie e il segnale gracchiante del giornale radio era sparito. Avevamo sentito del gran rifiuto.

_civa (C) - Uscire dall'euro è una pazzia.
UUiC  [pensa un po'] Mmh...
U - Io non sono un fanatico dell'euro né un fanatico del no euro...
C - Ma cosa è successo?
U - M5S e Lega volevano Savona ministro dell'economia. Mattarella ha posto il veto.
C - Perché?
U - Savona è molto critico sull'euro.
C - Uscire dall'euro è una pazzia.
U - Mmh. Ma questa è una decisione politica, non spetta al PdR ma agli elettori.
C - Ma la gente non capisce un cazzo, non è capace di intendere.

In poche battute, attraversando le selve dell'Appennino, il nostro simposio di sociologia, di politica.
Io ero algido sulle democrazie demagogiche del più trippa per tutti del M5S e pure sull'apologia del deficit, crescitista della Lega. Quello che pensavo e che penso dell'euro l'ho scritto qui e, passati quasi tre anni e mezzo è tutto ancora crudemente vero col peggio ulteriore di un ulteriore, drammatico aumento del debito a furia di deficit degli sfasciapaese del PD, SEL e altra gentaglia del genere.
L'austerità è ciò che serve a questo paese come l'insulina per i diabetici.
Io penso con orrore e ribrezzo alla cicalesca illusione di mettersi a stampare rettangoli di carta, a far ripartire il più becero consumismo, a far precipitare ulteriormente il baratro della bilancia dei pagamenti nei confronti della Germania che sarebbe e il rimanere nell'euro e il pompare deficit e debito ulteriormente, il peggiore degli scenari possibili (dopo quello della guerra civile, interetnica, interreligiosa, interculturale che la sinistra sirianizzante, meticciante prepara da lustri) a far ripartire la crescita, la devastazione del paese col tumore di edilizia ciarpame.
Le masse vengono allettate dalla demagogia rivestita di democrazia.
Io non sono un democratico, un ugualista.
Ma se una cosa è certa, come il fatto che esiste una categoria che riesce ad essere peggio dei comunisti che è quella dei cattocomunisti, altrettanto certo è che i vertici mondiali, ultracapitalisti transnazionali, le (per usare il termine di Hermann Hesse che mi piace molto) castalie parassitarie di fanatici invasati sono peggio.
Senza il rigore della realtà, del principio di sostenibilità anche delle finanze, se non si piccona l'inquinamento dirittista e del campo degli ori zecchini stampati e dello specchietto per cretini del "Più tutto per tutti" (e, ancora, la sinistra è riuscita a fare peggio perfino in questo, trasformandolo in "Più tutto per più tutti") non si esce da questa follia.
Mattarella, cattocomunista, eletto da un parlamento di irregolari semiclandestini, nominati in seguito a legge elettorale incostituzionale, ha preso una decisione politica, si è imposto su decisioni, comprese le loro criticità, prese da due forze politiche.
Qui entra in gioco, ancora una volta, la finzione democratica che è ancora quella nefasta dell'ipocrisia sinistra: se il popolo conferma quanto deciso dai soviet in "centalità democratica" è giusto, degno, democratico, se il_bobbolo non si conforma a quanto deciso dai vertici, è 'inorante, rozzo, populista, antidemocratico. Ci pensiamo noi a correggerlo.
Si può sempre passare dalla padella alla brace.
Senza ripianamento del debito potrà andare solo peggio.
Sta a paesani e cittadini responsabilizzati sulle conseguenze delle loro scelte decidere se euro sì o euro no, non ad una escrescenza della congrega mondialista, sì global.

Nota: spero di aver corretto errori e refusi.

giovedì 24 maggio 2018

L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 2

(L'uomo che devitalbizzava gli alberi)

Ieri sera ho devitalbizzato parte del confine a monte fino a tramonto avvenuto (era già così scuro che non sono riuscito a trovare la roncola, la recupererò oggi al ritorno dal lavoro). Le piogge, dopo la siccità di due anni, hanno fatto esplodere la vegetazione, purtroppo anche questa infestante che sta distruggendo intere zone boschive (vedere qui, ad esempio, in Irlanda). Mi son organizzato con alcuni strumenti e, specie, con guanti da lavoro, per evitare le piaghe dovute a saponine e alcaloidi di 'sta brutta pianta,, indicatrice di terreni gessosi, alcalini.
Ah che goduria liberare piccole querce, aceri e noci da quel cancro verde! Spero di non aver caricato a bordo altre zecche, in questo periodo particolarmente attive nell'installarsi sull'ospite parassitato dopo le tre dell'ultima volta (anche qui, nelle uscite escursionistiche, eravamo sempre in due a raccattarne - gli altri esenti - mi chiedo se anche questi aracnidi parassiti abbiano delle preferenze).

Tutte la zona intorno a casa è senza 'sta ammazzaboschi per merito dell'orsone.
Nell'area ex edificabile sotto casa ora ci dono già alberi di una certa dimensione, un giovane principio di bosco che cresce rigoglioso (anche per l'urina che porto a essi) e senza vitalba. Oltre quindici anni di lotta alla Clematis Vitalba ora si vedono.
E' un impegno quasi quotidiano in questo periodo, qualche decina di minuti oggi quei tre tigli, l'altro ieri quel sambuco, quel ciliegio selvatico, ieri quei giovani querce e aceri. Dopo il duro lavoro di intelletto nulla di meglio di questa "faticaccia" fisica.

Giorno di forti sensi ieri: avevo accompagnato _civa ad un controllo, poi, nel pomeriggio, lussuria e voluttà così inaspettate e forti e mischiate con il torpore di un sonno pomeridiano quasi narcolettico nel quale ero piombato, mi aveva destato lei iniziando a strofinarmici addosso, a giocherellare col "coso", la sozzetta.
Poi, rientrato a casa mia, al margine del bosco, a debellare quel cancro verde.
La lotta mi ha fatto venire un appetito robusto, mi sono sparato 250g di pasta con una bella salsa di pomodoro fatta fresca e un bello spicchio fresco di aglio, a crudo, e buon olio.
La sera, poi, mi sono letto alcune pagine di Lupo Libero nelle quali potete avere idea di paradisi in terra e di come egli li vive, li crea, li recupera, li attraversa in bici e a piedi. Un tipo in gamba!

Felicità.

lunedì 21 maggio 2018

Brutte

A lato, di fronte, è seduta una donna così brutta che pare un uomo molto brutto.
Non so se sia più brutta lei o la mia vicina di casa, una persona che oltre che brutta è sciatta, volgare, sudicia, cialtrona, isterica. Raramente ho trovato una persona così estrema in tutti questi peggio. Io la considero proprio un caso di Unterm... forse meglio evitare.
Ecco, non c'è affatto solo la bruttezza fisica, c'è assai di peggio.

sabato 19 maggio 2018

Liberateci dal fardello

Stavo aggiungendo questa pagina alla colonna USA Stato canaglia. Ma poiché non so se sia la loro solita rapacità o dabbenaggine nostra, ho evitato.

Di recente, da qualche parte, lessi che la Germania ha sudato le proverbiali sette camicie per riportare a casa le proprie riserve auree "custodite" dagli SUA.
Ohibò, ma vuoi vedere che...
Sì, quasi la metà delle riserve auree italiane (le terze al mondo) sono "custodite" negli Stati Uniti (43,29%) e nel Regno Unito (5,76%, qui i dati).
Per qualche strano, incomprensibile e inspiegabile motivo non è l'Italia che custodisce le riserve auree statunitensi e britanniche, ma il contrario. Ohibò. Ma perché mai!?
Insomma, i "liberatori" ci hanno liberato dall'onere di gestire quell'ingombrante fardello.


Qualche ora

Mi sono preso il lusso di avere qualche ora per me.
Scrivo dalla loggetta, accanto alle belle cornici di fiori che acquistai qualche settimana fa. Ho il sole che mi accarezza e, sotto, la valle verde rigogliosa. Si vede quanto è florida la vegetazione, quest'anno, dopo le copiose precipitazioni di febbraio e marzo, rispetto ai due orribili anni precedenti di nefasta siccità.
E' il fine settimana spezzatino, con mio figlio che viene e va. Io sono a casa, ho sbrigato alcune faccende, ora posso dedicarmi un po' al diario.
Il vecchio cipollo Nokia da 29 euri dopo dieci/undici anni (vado a memoria) ha ceduto anche nella componenti ricarica batteria e ora utilizzo il vecchio furbofono (preso ormai un cinque o sei anni fa di seconda mani a 50 euri): porto con me il portatile e, quando non lavoro, mi sono scritto già alcune pagine in treno, questa settimana.
Oggi sono qui in loggetta su questo angolo di paradiso: sembrava venisse un bel fresco temporale di calore (Silvia ci ricorda la grazia della pioggia) ma il grigio cupo si è già in gran parte dissolto.
Rimane tutta la meraviglia del resto, questo verde spumeggiante, le cascate dei miei fiori e, fuori, tutt'intorno, ora che è passata la fioritura dei frassini, poi quella delle robinie, si inizia a vedere il primo giallo delle ginestre.
Devo trapiantare le lobelie che ho acquistato stamani, alcune che avevo preso sono morte.



Lo sprone e la pupa cortocircuitata

Ho riflettuto sullo sprone morale di Lorenzo. Io lo considero moralmente esemplare, anche magistrale, direi. E' una persona che, per me, per quello che conosco di lui, ha un alto profilo morale.
Oggi ho richiamato _civa: la pupa attraversa una crisi, un periodo opaco, per varie questioni.
Paradossalmente anche il fatto che i suoi carichi di lavoro sono limitati ad una parte della giornata: il resto del tempo gira a vuoto e inizia le sue elucubrazioni spiraliformi così femminili. Insomma, il cazzeggio, il non lavoro o lo scarso lavoro o il lavoro solo in parte della giornata possono rovinare molte persone. Ad un certo punto entra in cortocircuitazione e poi inizia a scaricare su di me.
Io le ho detto che non ho tempo per me, figuriamoci se ho tempo da dedicare a lei. Poi, quando le parlo (come venusiana dice sempre che è importante parlar(n)e) si rende conto che deve imparare a camminare con le sue gambe.
Insomma, mi ha chiesto, mercoledì, se potrò accompagnarla in ospedale nella sua città.
Ho spostato l'appuntamento dal carrozziere e riorganizzato la giornata: prenderò permesso al lavoro.
Effettivamente ha due fratelli, il papà, altro parentado e amici che avrebbero potuto portarla all'appuntamento. Devo venire io da più di ottanta chilometri?!
Ma io ho capito benissimo che la venusiana mi ha mandato un segnale "fammi capire che io sono importante per te".
Considerando lo sprone morale di Lorenzo mi sono organizzato in tal senso.



venerdì 18 maggio 2018

Ventitreezero otto e gli asparagi trinacri



1Sono quasi due settimane che non vedo _civa. Ella frigge, si indispettisce, io sto bene così.
Mercoledì sera arrivo a casa stanco, frustrato (l'ultimo treno delle "meraviglie" è sempre più angosciante), indaffarato, stavo iniziando a mangiare un  boccone, arriva una sua chiamata, ho chiuso in fretta, mangiare con una sola mano (l'altra a reggere il furbofono) è una scocciatura.
Le ho poi scritto che avevo risposto per cortesia, a lei, facendo una scortesia a me.
Ieri stavo raccontando questo a UnBipede, si è messo a ridere, dice che è così anche per lui (a proposito, da qualche mese è tornato con la sua morosina).
Quando sono in condizioni di carico lavorativo (forte carico, come succede da un paio di anni almeno, ormai) io non ho né voglia né tempo per relazionarmi con le femmine.
Aggiungo una cosa che mi lascia sempre sconcertato: ella mi chiama e poi, sta in silenzio. Alcune volte cercai di rompere questa pausa imbarazzante. Poi le ho detto che è inutile che mi chiami se non ha nulla da dirmi. Poi, visto ancora il protrarsi di questa stramberia (anche se un po' meno frequente) sto al gioco: ella sta zitta, io 'sto zitto. Di sorta una lotta a base di silenzio. Dopo un po' inizia a dire qualcosa. Non so, delle cose di nessuna rilevanza, mi racconta che ha iniziato la protodieta o che a lezione di tango è andata bene., che gli asparagi siciliani sono più gustosi.
Alle ventitreezerootto mi chiami per dirmi che il tango tutto bene e degli asparagi della Trinacria più gustosi? Sono stanco e non riesco a mangiare con una mano sola, le ho risposto. Ho chiuso la telefonata.
Adoro il silenzio, la solitudine e ci sto da dio! Per dedicarmi a una donna devo avere tempo ed energia.

giovedì 17 maggio 2018

Effetto Cassandra: il tabù

  • Forse una risposta potrebbe fornire un qualche chiarimento o fugare delle illazioni. La censura non lavora in questa direzione, direi.

Questo è stato l'ultimo tentativo, anch'esso non è stato pubblicato (questa volta ho salvato il testo e catturato parte della schermata).
MrKeySmasher aveva sottolineato, giustamente, di nuovo, il problema.

In che modo aumenta la resilienza del sistema Italia (e, più in particolare, del sistema Italia settentrionale) la presenza dei cinque, sei milioni di forestieri 'imbarcati' nel giro di una sola quindicina d'anni? In che modo aiutano detta resilienza le centinaia di migliaia che continuiamo a imbarcare ogni anno, con la prospettiva e il demenziale auspicio (quando non un'esplicita, criminale programmazione attivamente implementata) di imbarcarne ancora di più?

Ogni qual volta che si affrontano questioni di sostenibilità, portanza antropica, resilienza, cala un silenzio assordante sul fatto che lo "ingresso" (eufemismo) di milioni di alloctoni in aree già patologicamente sovrappopolate non è in alcun modo compatibile con gli obiettivi ecologici (di resilienza, rientro nei limiti e altri) propugnati, dei quali si discute.
Avevo commentato (vado a memoria) ringraziando MKS per aver esplicitate domande che seguono ragionamenti elementari, questioni che non trovando mai né menzione né risposta non possono che sollevare ulteriori domande e quindi illazioni. Avevo ricordato che Jared Diamond considera gli anacronismi culturali e morali uno dei cinque fattori fondamentali di collasso.
Scienziati, ecologisti, ambientalisti tanto martellano, giustamente, sulla diminuzione dell'insostenibilità, tanto sono silenti, omissivi (se non addirittura censori) sulle migrazioni di massa ovvero guerra migratoria a intensità una volta bassa e ora già (dopo le innumerevoli grandi stragi) medio bassa.
Il commento non è stato pubblicato.
Dopo aver aspettato un paio di giorni, la comunicazione riportata a mo' di occhiello, anch'essa censurata (suppongo da Ugo Bardi).
Effetto Cassandra rimane un luogo fondamentale per ogni ecologista, luogo della rete la cui eccellenza  contrasta fortemente con questo incomprensibile tabù considerato che è uno dei pochi luoghi nei quali si discute il tabù che lo include, quello della sovrappopolazione.
Un luogo di pensiero scientifico non può che patire queste zone vietate al ragionamento, all'analisi, specie se quanto omesso è così strettamente correlato con la natura, lo spirito del luogo.
La questione "perché non si affronta mai la questione delle migrazioni di massa" subite dai territori e genti europee rimane ancora una volta senza risposta.
Nella risposta di Ugo Bardi "per cortesia smetti di fare queste domande"

Gentile MrKeySmasher, sei libero di pensare che in questo blog siamo parte del complotto per distruggere la società occidentale favorendo l'immigrazione, va benissimo. Però, gentilmente, ti prego di evitare di ripetere sempre la stessa cosa nei commenti. Questo te lo ho passato, ma suggerisco un po' di auto-moderazione da parte tua.

si affronta il metodo ma, si evita di entrare nel merito, ancora una volta non si dà una risposta.
E' lo stesso tabù che affligge, ad esempio, Greenpeace.


martedì 15 maggio 2018

Vertici contro base

La violenza del conflitto israelo-palestinese che in questi giorni ha un picco che coincide con l'inizio de La catastrofe (in arabo indicano così l'inizio dell'invasione sionista) e dello spostamento dell'ambasciata statunitense da Tel Avis a Gerusalemme penso che abbia un fattore in più rispetto ad altri. In effetti si tratta dell'unico caso, nella storia conosciuta, di (arabi)islamici che invece di incistarsi in una cultura ospite, di espandersi tumoralmente e di conquistarla sottomettendola, questo processo lo subiscono. In arabo esiste una parola apposita che indica questo processo di conquista.

Invasioni, sottomissioni, etc. : oggi il manifestarsi dei vertici transnazionali è stato più esplicito che mai:
  1. l'Italia non deve cambiare la politica relativa alle migrazioni di massa (qui),
  2. i politici che non sono aderenti alle direttive (pentastellati e leghisti) sono dei barbari (qui).
Nel frattempo l'azione di trasporto, scafistica, delle ONG, di implementazione del piano, continua esplicitamente (qui).
L'Italia non deve cambiare la politica, dicono i vertici: quella di essere
  • (per chi la subisce, le classi "subalterne" in marxistese) fogna di scarico e
  • per chi sta socioingegnerizzando il Nuovo Mondo (parola usata dai kompagni D'Alema e Pol Pot) il grimaldello: una volta artificializzati milioni e milioni di invasori (islamici) con i grimaldelli di Schengen, incistarli negli altri paesi dell'unione.
Ad esempio, un dono che era stato al centro di una violenta sommossa in un centro di "accoglienza" è stato espulso dalla Germania e... rimandato nella vasca di scarico/carico Italia (qui).

In fatto di guerra migratoria/demografica leggo di differenze non conciliabili  tra M5S e Lega. Anche supposto che si riesca a ricostituire una minima sovranità democratica rispetto alle direttive dei vertici mondiali, si ripeterà di nuovo lo scollamento tra base e vertici.
E' sufficiente osservare i commenti su Il Fatto Quotidiano negli articoli che riguardano la guerra migratoria per rendersi conto che un'ampia parte dei lettori (di area pentastellata) sono fortemente contrari all'antipolitica attuale, sostituzionista, massmigrazionista, balcanizzante.
Anche in Italia si ripete il pattern di vertici, in questo caso politici, che lavorano contro quanto sta sotto (in questo caso paesani e cittadini che li hanno delegati).

domenica 13 maggio 2018

Alpini a Trento, 2018

Quando ero piccolo, su dalla nonna, sentivo molti veci, ancora nostalgici di Cecco Bepi. E'quello che ricorda Paolo Primon, in qualche modo. Erano, sono italiani, con una sorta di amore e qualche volta odio, con i todes'ci. Vi ho raccontato delle differenze culturali notevoli in pochi chilometri, tra i trentini e i sud tirolesi: persino le malghe sono diverse, in muratura le nostre, tutte in legno le loro. Ci sono cose come queste  che ancora mi fanno dichiarare idealmente asburgico tirolese e io non so... sono un po' di qua e un po' di là.
Ieri avevo ascoltato un servizio così non so se definirlo pagliaccesco, grottesco. Mah. Anche se, a dire il vero, prima della germanizzazione di Mainardo, erano tutti ladini, romanzi. I neofascisti, ascoltano Alain De Benoist ma appena egli anticipa il piccole alle patrie gli voltano le spalle.

Ho osservato in rete, un po' di sfilata degli Alpini a Trento. Io ho sempre avuto molta difficoltà con lo stare in gruppo. Penso che sia un mia grosso limite, con i contro e i pro che comporta. Eppure io so quanto è amato questo Corpo degli Alpini. Quando c'erano sciagure, terremoti, disastri, alluvioni, i bocia alpini c'erano, in Abruzzo, in Polesine,a Firenze, in Friuli, in ogni disastro piccolo e grande. Ammiro e invidio un po' il loro spirito di corpo, cameratesco che osservo anche in mio fratello, alpino. E la loro generosità e abnegazione gratuite. Gratuita è una parola che non esiste, oggi.
In quanti sono morti, lassù, per questa unità d'Italia? Chi non è alpinista, non può sapere della durezza della montagna: e ora poco o nulla è, ci aspetta un rifugio caldo o un buon pasto al ritorno a valle, non ci sono la sofferenza di spilli nell'anima per i geloni, per le schegge di granata, per gli stenti, la fame, la morte e il non sapere come stanno i cari.

E col sereno ci tocca riposar
Se avete fame guardate lontano
Se avete sete la tazza alla mano
se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca: la neve ci sara'

Monte Canino

Era mille volte più aspro, più duro.
Certo, ci fu la guerra, la violenza con le sue cause che ancora, pervicacemente, non si vogliono ammettere. Osservo la completa perdita di senso, la grossolana, orribile iniziativa anarchica, che incolpa questo corpo popolare, poveri dementi derelitti figli di papà, la roba radical chic a sputare sentenze morali, okkupando l'uni tra un selfie e l'ape. Questi non capiscono un cazzo e più sono sradicati, artificializzati, più trombonano l'output della loro peristalsi moralistoide.
Scusate, mi sono fatto distrarre da 'sta merda.
Allora, osservo uno striscione, nella sfilata, penso che fosse la sezione furlana, in cui appare la parola dovere, il senso del dovere.
Penso a un tentativo di resistere alla liquefazione, a stare insieme e a fare cose per la comunità. E anche morire a migliaia e migliaia per fare una nazione, che gli invasori erano qui non per il bene degli italiani - forse anche, visto il lascito civile e di civiltà degli austroungarici - ma per i loro interessi.
Io trovo quindi un vero e proprio tradimento di quel sangue versato, delle classi popolari che misero il sangue e la carne maciullata, il tentativo pervicace di svuotate la sovranità democratica per trasferirla lontano, un Europa con troppi burocrati, zecche, pervertiti, corrotti, invasati, razzisti anti, un allungare criminoso la filiera del potere e trasferire le redini a castalie parassitarie transnazionali (uno dei grandi sacerdoti di tutto ciò è il più grande speculatore finanziario di ogni tempo), autoreferenziali e ai loro demoniaci piani di progressista ingegnerizzazione umane, sociale, planetaria.
solo si sentono gli uccelli rapaci

Io non capivo, ero imbevuto di pacifismo peace&love, feci il servizio civile e col mio senso del dovere lo feci al massimo, lavorando duramente come cuoco in una piccola casa famiglia, rivoltando da capo a piedi la mensa che propinava ai ragazzi cose facili per gli educatori-obiettori lavoranti in cucina e insalubri, poco gradevoli per i ragazzi, una cucina diseducativa anche. Penso che feci del bene, mi fecero molte feste quando finii.
Ma se tornassi indietro farei l'Alpino. Per il mio amore per la Montagna e l'ammirazione per le sue genti.
E perché solo ora, ho lasciato la vetta alle spalle, inizio a comprendere la morte, il senso del fare sacro, del sacrificio, il sangue, la sofferenza. Con tutti i limiti dell'umanità e dei grandi numeri, nei grandi sacrifici ci possono essere chiazze, crimini, cose poco nobili. E tu, tu come ti saresti comportato?
Ecco perché essere forti tra pari è la massima garanzia di pace.
E di là c'erano altre genti di montagna, gli austroungarici, con le loro sofferenze, i loro strazi, le loro macchie. Sono loro i fratelli, coloro con i quali trovare il senso di una nuova koinè europea, di forza, fratellanza, di identità forte e di autodeterminazione e sovranità nelle proprie terre.



Baccelli pisellacei - 2

(Baccelli pisellacei)

Ho sgranato quattro chili abbondanti di piselli. A me piacciono questi lavori manuali che io trovo rilassanti: muovo le mani, spengo la mente, attivo il corpo e i suoi sensi, le sue capacità.
UnBipedinone mi chiese, da quella volta, di ripetere il piatto, per molto tempo. Ma i piselli... arrivano una volta all'anno. Memore della squisitezza ma anche del problema fibre dell'altra volta, una sorta di paradiso gustativo -inferno tattile in bocca, acquistai ... il passaverdure del quale ero sprovvisto.
Ieri al micro mercatino dal contadino, ne ho presi una cassetta, oltre quattro chili.
I baccelli sono considerati scarti: costo, quindi, 0 (zero) euro.
Questa volta, una volta preparati li ho passati con il passaverdura. Zio cotica, un lavoro che non finiva più!! Direi che, prima di pranzo e poi, la parte rimanente, il pomeriggio, avrò lavorato a 'sta crema di baccelli di piselli almeno tre ore. Direi per una otto/nove di porzioni risultanti, il resto finirà in congelatore.
La cucina povera era straordinariamente intensa  di lavoro e fatica. E lo è ancora.
Immaginate, in un ristorante o in una trattoria, quanto dovrebbe far pagare un piatto di questa delizia.
Inaffrontabile.
A meno di avere passione e una domenica, a casa, col proprio bipede.
Nel suo periodo talebanico di "non mangio aglio e cipolla [per le fritelline]" me ne aveva chiesta mezza porzione, poi ha triplicato.
Lo ha preferito persino all'eccellente brasato al barbera che seguiva.
Poreti - siori tri a sero.

sabato 12 maggio 2018

I sette fratelli Govoni

Mio nonno trentino tirolese era contadino e socialista, persona di forti valori, probabilmente credente, certamente non devoto come era mia nonna, ostetrica. Io non mi capacito come nella loro vita di stenti per una famiglia pesantissima (setti figli, troppi per un podere così piccolo) riuscissero ad essere così generosi con altri messi peggio di loro. Mio nonno finì alcune volte in gattabuia perché era intelligente, critico, ingegnoso e non si capacitava delle falsità e di cose assurde che il Podestà del paese, di tanto  in tanto, propinava ai paesani. Sono passati ottant'anni e io mantengo spirito critico e indipendenza ma forse non sono così coraggioso nello smentire, nel picconare la merda sinistroide politicamente corretta che ci viene propinata da mane a sera.
Come scrissi in passato, come ex lombardo, venni a sapere proprio da gasisti, e da persone della lista civica, area "sinistra [parzialmente, NdUUiC] critica" della orribile manipolazione della resistenza eseguita, attuata e realizzata anche qui, proprio qui, dal P.C.I. . Presi atto ma non ero ancora conscio di tutto ciò.
La manipolazione delle masse è consistita anche in omissioni orribili. Io sono venuto di recente a sapere dell'ennesimo eccidio commesso dai partigiani comunisti delle brigate Garibaldi, l'eccidio di Argelato e dei sette fratelli Govoni.

Era l'11 maggio del 1945, venerdì

"alla spicciolata, poi sempre più numerosi arrivarono altri comunisti alla casa colonica di Emilio Grazia. Per ore nello stanzone dove erano rinchiusi tutti i prigionieri subirono un bestiale linciaggio, pugni, calci e colpi di bastone, furono seviziati, e coloro che non morirono per le torture furono strangolati. Nessuna delle vittime morì per arma da fuoco. I beni trovati in possesso degli uccisi, come accertato dalla magistratura, furono spartiti tra i partigiani. I corpi furono sepolti poco distante in una fossa anticarro. La ferrea legge dell'omertà dei partigiani comunisti impedì che si potessero conoscere i nomi delle decine di persone che seviziarono i fratelli Govoni. Dopo molti anni dai fatti, quando furono scoperti i corpi, si accertò che quasi tutte le ossa degli uccisi presentavano fratture ed incrinature.
Anni dopo, il partigiano Filippo Lanzoni disse con scherno alla madre dei sette fratelli uccisi Caterina Govoni, ancora alla ricerca del luogo in cui erano stati sepolti i figli:
«Cercali con un cane da tartufi»". 


Scrissi della orribile crimine dell'eccidio dei sette fratelli Cervi. Penso a mio nonno, caro Sander, sono fiero di te e della tua testa alta, del tuo animo nobile. Ma io non venni mai, e poi mai, della forse ancora più terribile storia dei sette fratelli Govoni. Alle scuole elementari, medie e superiori, mai una parola una su questi sette fratelli, sempre e solo gli altri sette fratelli.
Sono ancora miei quei sangue e quei nervi, lo scricchiolare delle ossa, dei crani sotto le sevizie dei partigiani comunisti della brigata "Paolo".
I vincitori hanno manipolato la storia, hanno omesso i loro crimini con forse ancora più diabolica sistematicità, considerato l'ammantarsi di valori contrari a ciò che agivano. Hanno aggravanti morali estremamente più pesanti,  e per la dissociazione e per la sistematicità nel plagio storico, nella manipolazione. Anche solo per questo è ancora più efferata, questa storia, per la corruzione etica e morale che dura tutt'oggi.
E' chiaro che quando sento le trombonate dell'anpi, delle barbarie nazifasciste, moti di nausea, di disprezzo e di odio sorgono spontanei: sono stati peggio dei fascisti e mi hanno manipolato!
Se volessimo contestualizzare, nel periodo storico, delle ingegnerizzazioni industrializzanti delle società (che ora è la sinistra mondialista, radical chic che attua con la Grande Sostituzione) allora questo vale anche per i fascisti, la storia NON ha due pesi  e due misure.
Anche la storia è un incredibilmente efficace filtro passamerda, dai quali sono passati indenni coloro che dopo i crimini che hanno commesso (la storia la vincono sempre coloro che sono più sistematicamente violenti, diabolici, quelli che eliminano e sopraffanno gli altri) sono ancora qui a trombonare, a collaborare alla frantumazione sociale, alla nuova shoah europea, alla im/de-portazione di moltitudini di invasori ostili, ad attarle contro le genti italiane ed europee.



lunedì 7 maggio 2018

Dai baccanali alla sharia

  • Non è difficile ritrovarsi in un «incubo multiculturale». È sufficiente che nei vari luoghi — dagli ospedali alle scuole agli uffici pubblici e privati — le domande di trattamenti speciali, in deroga, da parte delle minoranze culturali vengano accolte, un giorno qua e il giorno dopo là: il trattamento speciale, una volta concesso, diventerebbe, dal punto di vista della minoranza, un diritto, e i tentativi di revocarlo incontrerebbero dure resistenze.
    Angelo Panebianco

Osservavo la riproduzione di quell'olio su tavola del Cinquecento: "Baccanale". satiri e fauni, leoni, cibo, vino, giovani femine bionde e con vesti così fini da poter esibire le proprie grazie. Cristoforo da Messisbugo, scalco, le descriveva proprio così nel resoconto di un banchetto organizzato in casa propria per il duca, femine danzanti.
Leggevo di Sana, giovane pachistana sgozzata da padre e fratello perché voleva prendere uomo italiano invece che quello impostole dalla famiglia.
Le femmine come mezzo di produzione del capitale umano e come mezzo per maritare e conservare i patrimoni del clan. Non serve Karl Marx per osservare tutto ciò.
_civa scherza, di tanto in tanto "Tutti suoi figli di là e di qua del Po!" Passava e ingravidava le belle serve della gleba delle quali era signore. Nella pletora di suoi discendenti il figlio Ugo ventenne ebbe una tresca con la sua seconda moglie Laura Malatesta detta Parisina ventenne. Finirono decapitati, in piazza. Le regole del patrimonio, della morale, sopra gli individui. Mi ha colpito questa storia di amore spumeggiante dei vent'anni che a violato le regole, finito con due colli tranciati dai quali zampillavano i fiotti di sangue pompati da due cuori matti. Si parla dei Montecchi e Capuleti immaginati da Shakespeare  ma molto meno di Este e Malatesta reali.

Osservavo, in centro, le scritte a lettere capitali SCUOLE ELEMENTARI FEMMINILI. Un bel edificio in stile neoclassico, di inizio Novecento. Le scuole femminili. Già.
In.Belgio il Partito Islamista propone sharia, donne velate e separate dagli uomini sugli autobus. Quasi certamente prenderà dei parlamentari.
La violenta invasione e proliferazione degli islamici riporta indietro di alcuni secoli ma anche di uno solo: rimette brutalmente le femmine.nel ruolo di mezzi di produzione del capitale umano e di quello bellico. Rimette degli enormi macigni di porfido sopra di noi e la nostra liquida follia, quella della fabbricazione di pargoli da catalogo con inseminazioni da laboratorio del dottor.Mengele in subumane incubatrici, di coppie di uno spinterogeno e una transcisovergender e di una vegan lesbo col suo cane. L'Alzheimer da artificializzazione urbana è la nemesi, i presunti diritti di patologie diventano la norma della follia.
Dai baccanali al bunga bunga, dalle conquiste civili alla sottomissione degli islamici, la civiltà affoga nelle proprie sinistre escrescenze pro barbarie. Cambiano molte cose ma non cambia il processo della storia. Il corso della storia e l'ecologia della selezione naturale continuano a martellare e irridere la nostra hybris. In natura i malati, i dementi, soccombono. Forse è la prima volta che i soccombenti sono tronfi orgoglioni che potrebbero sapere tutto della storia, di scienza e conoscenza  e si intestardiscono a negarli, si divertono a insultarle.
Notizie come questa , questa, mi mettono angoscia e aumentano il rancore verso quella parte marcia e corrotta della società, cattolici e (post)comunisti, anarchici, progressisti che lavorano alacremente, fanaticamente alla distruzione e alla nuova shoah europea.

giovedì 3 maggio 2018

Sono cretina e ho sposato un musulmano - 2

(Sono cretina e ho sposato un musulmano)

Quando scrivo che i rapporti con il Nord Africa sono rapporti di inimicizia, di ostilità da  millenni mi riferisco alla storia, alla realtà e a storie reali come questa. Qui è anche il consolato che ha collaborato attivamente con azioni illecite, criminali conto l'Italia. Si prendono i consoli e li si schiaffano in galera fino a che la Tunisia non restituisce i due figli. Poi li si espelle per sempre.

La storia, già. Non è cambiata una cippa.
Forse una cosa sì: ora i nemici ci hanno invaso a milioni e ci seppelliranno demograficamente. Utilizzando anche le cretine italiane.


mercoledì 2 maggio 2018

Solo il tango

Sono riuscito a riprendere un po' di uscite di tango. In tre posti da far girare la testa. Dolce vita, luoghi bell,a volte d'incanto o così originali, ottima selezione musicale, buon livello di tango. Sono posti che danno alla testa.
Ho ballato, in tre giorni, con donne giovani e un poco meno giovani, bellissime, curate, fini e con l'arte in corpo. Di una ho anche un recapito telefonico, da ieri sera.
Parlavo con un tangheri lombardo... guardavamo quella maestria in quelle venticinquenni, in quelle trentenni con le labbra rosse, i seni di gomma autoreggenti, la passione esuberante e scalpitante- _lia l'ho chiamata puledra selvaggia mercuriale, a volte scappava per i fatti suoi.. ella rideva.
Una volta avrei fatto non so quali progetti programmi per avere delle veneri con l'arte in corpo così tra le braccia... poi addirittura un numero. Ora non ho una gran spinta. Primo perché non sono libero e di una donna mi basta e mi avanza. Certo, rifletto spesso, su quanto stare in questa storia "non sono innamorato ma a volte stiamo bene"; come nelle teoria dei giochi, non so come andrà avanti, se investire, se sto perdendo tempo... e se quella fosse una nuova storia grande di innamore?
Solo il tango.
E' l'unica storia della mia vita che è riuscita a vivere l'innamoramento folle ed andare avanti, a diventare un amore più maturo, meno totalizzante ma anche più sereno, stabile.
Riesci a spegnere la seduzione e allora, piano, senti il respiro suo e il tuo, il suo batticuore, sono due anime che si fondono, lì, abbracciate. Oltre l'eros. Forse uno dei risultati di avere tolto quasi tutto il gas alla seduzione.
Questi luoghi danno alla testa, all'anima. E' come vivere, attori, registi, protagonisti, una Dolce Vita. Questo comporta anche degli squilibri, certi milonghe ordinarie diventano dei cinghialodromi. Eppure, penso sempre che non posso amare questi fiori di primavera, queste luci colori sorrisi abbracci labbra rosse se non prendo anche lo scuro, i dimenamenti, i cinghiali.
Anche _civa si è divertita, ha ballato un sacco. L'ho presa in giro:- Eh, con quanti ballerini. Chissà come ti avrebbero servito quelli...
Piano 'sta iniziando a capire che non ha alcun senso le gelosia in milonga, è l'aria, la libertà e la scelta che sono nobili.
A volte penso che questi scampoli di saggezza sono ciò per cui non cambio le gambe in mezzo alle quali infilarmi.


Il lavoro e le non voglie.

Passati altri giorni, in questo ponte di primavera.
Ormai si accumulano le pagine nella mia testa, riflessioni, spunti e poi, tutto scivola nell'oblio.
Nel tempo libero ora c'è anche _civa e quando siamo insieme non scrivo  né leggo questo diario, che rimane un mio luogo intimo, riservato.

Ho dato le dimissioni, al lavoro. Tornerò a lavorare con un nucleo di specialisti, eravamo insieme nell'azienda precedente, prima che andasse incontro al fallimento per crisi di espansione mondiale e scarsa liquidità. Mi rivogliono. Così tornerà ad un lavoro a livello di eccellenza, tra lo scientifico e l'ingegneristico, con attenzione alla qualità totale, come io amo. Eccellenza, architetture ardite, lavorare in cima al mondo.

Io e _civa abbiamo passato qualche giorno insieme. Tutto sommato abbastanza bene. Ella viene da me, io sono consapevole di questo suo credito, cerco di trattarla bene, cucino, la chiavo per bene, le faccio trovare una casa pulita, programmi belli e rilassanti. E una casa bella, ordinata, linda.
E qui ci sono problemi. Perché non di rado ella è... rozza, pressapochista e disordinata.
Si era appoggiata con la crapa su una tela di una mia amica scultrice, danzatrice e pittrice, poi con gli scarponi sulla cesta della biancheria, pentole sul fuoco e poi va a letto, prende gli oggetti, li usa e li lascia lì in mezzo, etc. Si innervosisce se la riprendo. Ma io sono egoista e non ho affatto voglia di starle dietro a finire ciò che ella non finisce, a pulire dove lascia sporco, a badarla.
Perché avere standard sciatti, mediocri? Io sono già stracarico di lavoro non ho voglia né tempo di aggiungerne altro.
Mi risponde, a volte, come una bambina viziata e immatura, che non c'ha voglia. Ah, grazie al cazzo, se c'è il domestico a servire... Sono stato molto franco con lei. Se dobbiamo stressarci a vicenda, meglio stare da soli che è più semplice.
Anche oggi sono tornato a casa alle ventuno passate, ho voglia di stare in una casa bella, curata, linda, ordinata, non ho tempo per deincasinarla, pulirla etc. per le sue non voglie.
Il lavoro, come tutti, se è fatto bene aumenta la qualità della vita e diminuisce in quantità.
A volte devo ripetere delle ovvietà.
Il problema di un certo pressapochismo sciatto, in certi ambiti, era un problema anche per l'azienda con la quale collaboro ora.