domenica 29 marzo 2020

Ventesimo giorno



E' il ventesimo giorno che non tocco né vedo né Rosa Canina né UnBipedinone, men che meno i miei in Lombardia.
Con Rosa Canina ci inventiamo i nostri scherzi, i frizzi, riusciamo a ridere scherzando al telefono, con la nostra ironia e auto e reciproca. Bene, rimanere sereni e anche allegri, a tratti, ci permette di affrontare gli impegni quotidiani.
Mio figlio ha preso male, inizialmente, il fatto di non poter uscire come prima: l'ho invitato a tenere un certo ritmo, a cambiare l'aria, a prendere sole dietro casa ogni giorno. Alla fine anch'egli ha preso il ritmo e è sotto, da tempo, coll'esame più tosto, per gli ingegneri, che è "scienza delle costruzioni". In un certo senso questo tempo in più gli è d'aiuto.
E' dal 24 febbraio che telelavoro:  a casa, lavoro più che in ufficio.
Poi gli esercizi quotidiani per le anche. Cucinare (oggi mi sono preparato una bel coscione di pollone alla diavola secondo la ricetta de La Cucina Italiana (*), mi sono dato 9 e 1/2 e non 10 perché  una parte del cosciotto era leggermente bruciacchiata, poi le lenticchie fatte alla moda del ragù per la settimana.
In questi ultimi giorni sono andato a pulire da rovi e vitalba il cantone di poggio prativo, a margine del bosco, dove avremmo dovuto già avere le api. Tutto bloccato, ovviamente, non possiamo muoverci per andare a prendere i due sciami che avevamo prenotato.
Ogni giorno qualche telefonata, anche alcune lunghe (a volte devo tagliare, come con il mio istruttore di palestra, a casa, non lavora, ma io avevo scadenze, mi ha inchiodato 45', ho iniziato a lavorare il pomeriggio mezz'ora dopo e ho finito mezz'ora dopo).
Faccio anche delle gran dormite. E' una sorta di vita rallentata, silenziosa, operosa. Ecco, il silenzio, quello mi mancherà, poi.
Dello Ora et labora non manca più neppure lo ora, qualche preghiera va alle due figlie di un mio caro cugino col loro ministero drammatico (una delle due lavoro al reparto intensivi), va a coloro che subiscono la durezza di aver visto sparire i loro affetti verso l'ospedale e non li hanno mai più visti. E' durezza difficilmente sopportabile, questa.

sabato 28 marzo 2020

Poche, non così lenitive

Ascoltai questa intervista di byoblu a Stefano Montanari, quando uscì. Fece molto scalpore fino (ho visto al volo in rete), fino alla richiesta di censura.
Sebbene il ricercatore modenese non abbia risposte sui "macelli" in corso, molte delle sue osservazioni sono corrette, precise, solide.
Mio padre non riesce a capire questa smania per le mascherine che vedo pure io in giro. "come tenere le zanzare fuori di casa con un cancello". La reclusione a lungo, inoltre, l'assenza di sole e di movimento fisico, sono degli immunodepressori molto efficaci. Non il massimo per combattere  questa epidemia. C'è questa attesa messianica nei confronti del vaccino: ma il corona virus fornisce immunità?
E' importante, in questi tempi, conservare il sangue freddo e non dimenticarsi le poche sicurezze che abbiamo, in biologia, in medicina. Sono poche e, probabilmente, non così lenitive.

Abolizioni

  • Strafottenti ed ingrati sognatori, quelli che pensano che stampando tonnellate di lirette si possano risolvere le esigenze che scaturiscono dalle menti del nostro caro amato generoso variegato immaginifico bobbolo.
    o - fracatz
Osservo, attonito, la strepitante apologia del più debito per tutti, da parte del politicame vario.
La sinistra (pseudo) sovranista che pretende di fare più debito con la valuta e il bilancio condominiale (se hai le palle esci e torni a stampare le tue lirette del cazzo, voglio vedere come compri sul mercato internazionale, con della carta, i semilavorati per l'industria farmaceutica). Del resto una parte notevole dei loro elettori appena hanno due euri acquistano anche la zia, purché meidingermani.
La sinistra liberal, è responsabile delle nefandezze internazionali, dall'euro, alla Bonino e Renzi che vanno, autoreferenzialmente, a dire in Europa che si piglieranno tutti gli stranieri che vogliono importare a milioni, da sempre fanatici di ugualismi al peggio, autorazzisti fondamentalisti, di assistenzialismi, dirittismi solo a favore del peggio del paese (del resto, cosa si può pretendere da soviet, da castalie parassitarie? che non vessino la parte meritevole sulla quale pesa tutto il resto?) e, non avendone abbastanza, di peggio, pensano di importare milioni di risorse balorde dall'estero.
Hanno devastato, con la coglionesca approvazione popolare, le casse pubbliche per mantenere tenori di vita cicaleschi ed estenderlo a tuttoilmondo siamotuttidellarazzaumana e altre orribili sparate per cretini e utili idioti.

Quando sei già con la cacca fino al collo, arriva il virus incoronato. In questo momento dovresti avere risparmi, autorevolezza e invece ti ritrovi debiti per teraliardi in crescita senza fine, poca credibilità.
Del resto, chissà quante persone, si sono accorto che creando ricchezza dal nulla, liquidità dal nulla, NON si riescono a recuperare beni, prodotti, materie essenziali in questa crisi, vuoi perché requisiti dai vari stati nazionali, vuoi perché mancanti. Risorse, bene, energia, prodotti, competenze, non si stampano né si creano per decreto.

Abolire il pareggio di bilancio. Pareggio di bilancio!? Di cosa si tratta? cosa significa!? Come si può abolire l'inesistente!?
Da questi mediocri mi aspetterei, prima, che abolissero l'euro, nella loro prospettiva, ma Bagnai è stato fagocitato, inglobato, neutralizzato dal blob pseudosovranista. Ma come farebbero poi, ad acquistare, con le loro lirette, i Cayenne, il rame, le S500, il petrolio, gli X6, lo Hummer!? Aboliamo il pareggio.
Ora alle sinistre idiozie politicamente corrette arcobaleghe si aggiungono quelle demagogicamente corrette sovraniste.
Già (manineicapelli).

mercoledì 25 marzo 2020

Ermo poggio

Sabato mi son preso un paio di quarti d'ora e sono andato su per il bosco, poco prima del tramonto.  Avevo bisogno di aria, di camminare.  Silenzio, aria buona, la natura da una parte pronta per esplodere nella primavera, d'altra parte castigata da questa orribile siccità ventosa che si protrae da dicembre. Dopo giorni e giorni di reclusione, anche pochi passi sono una delizia per il corpo, per l'anima. Amo quell'ermo poggio. Il silenzio portato dalla diminuzione del traffico è una cosa che a-do-ro!
Oggi ci sono raffiche tra bora e grecale che portano qualche fiocco. Ho quasi finito la legna.

martedì 24 marzo 2020

Forza, pazienza e ...

Leggevo la scoppiettante e corroborante pagina di Lupo Libero.
Penso che questo binomio "forza e pazienza" (che estenderò a tetranomio) sia, di fatto,  un altro tabù di questa merdosa, sinistrante, postsessantottina, arcobalenga, progressista, antiqua e antilà società liquida che nella propria ortodossia per koglioni vorrebbe appiattire, ugualizzare
  • forti e deboli
  • cialtroni e capaci
  • pazienti e isterici
  • calmi e frenetici
  • indigeni e forestieri
  • liquido e solido
  • vittime e delinquenti
  • produttivi schiavi del fiscoglebainps e lavativi fancazzisti
  • maschi/padri e femmine/madri
  • onnivori ed erbivori
  • locale e globale
  • eccellenza e mediocrità
  • formiche e cicale
  • normalità ed eccezioni
  • artificiale e naturale
  • sardine e barracuda
  • fuori e dentro.
Una teoria che massimizza orgoglionamente l'entropia e anela a una brodaglia grigiastra, meticciata, brulicante e indistinta è profondamente sbagliata e foriera del peggio.
Forza, pazienza e costanza e... discriminazione!

sabato 21 marzo 2020

Corone, tubi digerenti semoventi e quattro punto otto

I risultati della netta diminuzione del metabolismo antropico appaiono, qui e là, timidamente, sui mezzi di cosificazione di massa. La modifica delle abitudini di vita di centinaia di milioni di persone, questo rallentamento collettivo, produce anche dei macroeffetti come la diminuzione degli ossidi di azoto NOx che sono precursori delle polveri sottili. Leggevo le osservazioni di Fabristol che mi riportano a quanto lessi di Stefano Montanari. Me ne ero reso conto di persona quando ebbi la polmonite virale da suina, scendevo alla stazione centrale e iniziavo a tossire, a stare male. Ci sono anche altre teorie: la distruzione degli ecosistemi: la storia che è maestra di conoscenza ci racconta di numerose epidemie anche in tempi nei quali le condizioni ecologiche del pianeta erano buone.
Non posso non notare la distruzione della dimensione spirituale (mio papà criticava ferocemente il materialismo marxista e usava sarcasticamente il termine [di paradigma dei] tubi digerenti semoventi per indicare lo squallore di un pensiero che appiattisce, riduce tutto alle sole dimensioni economicistiche e collettive) che è solo un altro manifestarsi della distruzione degli ambienti naturali.
La realtà che avevamo accompagnato alla porta, nelle liturgie delle nuova ortodossia, del tecnoteismo, con la sicumera progressista, rientra dalla finestra. C'è una ecologia del pensiero, filosofica, che viene a destarci brutalmente, dalla nostra dalla loro hybris progressista. Lo fa in un modo estremamente doloroso e amplificato: non solo si muore ma viene a mancare il rito, la liturgia lenitiva, del contatto fisico, estetico con i cadaveri degli affetti andati che, per quanto duro, permette una elaborazione del lutto. La tecnologia amplifica, con la sparizione (*), anche il dolore, il suo manifestarsi, gli effetti.

Faccio presente, su un piano semiotico, che gli esseri umani da un paio di secoli sottraggono l'ossigeno alla biosfera per associarlo, in forma di ossidi, al carbonio, rifiuto del metabolismo antropico e questa reagisce con un virus che attacca i polmoni, nel sottrarre agli esseri umani l'aria, l'ossigeno, per vivere.
Nel frattempo Gaia ci ricorda che i siriani hanno sfornato, in tempi di guerra, altri 4,8 milioni di bambini (**). Siamo alla follia pura.
La prima arma biologica contro gli esseri umani sono gli esseri umani.


venerdì 20 marzo 2020

Chiudi gli occhi

Questo periodo di isolamento solletica la mia parte feticista. Inoltre, la nostalgia per il tango inizia a dare qualche segno. Metto insieme le due cose e.... chiudi gli occhi e sento i russi di Solo Tango Orquesta (come in quella sublime notte di sabato 6 settembre 2014 a Merano).
Li apro e vedo Tekla Gogrichiani poetare, in assolo, sulle loro note.
Richiudo gli occhi e volo via.

giovedì 19 marzo 2020

Mela torto

Dopo aver mangiato per alcuni giorni panecaldocroccantetostatoburroemarmellata oppure panecaldocroccantetostatoburroemiele (potrei aprire una colonna con varie pagine su queste due deliziedaandarfuoridimatto) mi sono detto "mi faccio 'na torta di mele"🍩 In previsione avevo già acquistato un chilo e rotti di renette che, in forno, lavorano bene (altre vecchie mele, più scorbutiche, come il fragone, o, in misura minore, la rosa romana, sono ancora meglio a mio avviso).
Mumble mumble ma poi come la consumo 'sta torta che sono da solo e a stare a casa mi è passato l'appetito!? Ci vorranno un tot di giorni...
No problem. L'ho fatta bbbona in modo che, dopo sfornata, me ne sono sbaffato subito un terzo. Così non invecchia. 😎

Fuoritutti e tuttinsieme



Dunque, facendo un po' di conti, oggi è il sesto giorno (*) in cui non ho contatti umani (bisogna aggiungere ravvicinati?). In confronto, andare alla fisioterapia, essere manipolato da Davide o Letizia, era 'na botta di vita pazzesca!
A Radio Radicalchic3 sentivo, a Tutta la città ne parla, i soliti sproloqui demenziali del kompagno Manconi e altri sul disagioincarcere bisognalasciarliandare. Questi predicatori scadenti al caviale non si rendono conto che esistono milioni di persone in isolamento. Nelle loro discriminazioni storte/al contrario (non per nulla questi sono dei fenomenali razzisti anti, i loro ragionamenti trasudano di pregiudizi razzisti) non si rendono conto del pessimo gusto delle loro sparate salottiere. Da un certo punto di vista i normali si sono parecchio avvicinati ai detenuti. Ciò non è abbastanza, nella loro sovversione devono andare oltre. Vogliono svuotare le galere per metterli fuori. E poi? Questi dovrebbero stare in isolamento da qualche parte, ovvero chiusi dentro altrove. La logica fatta strame. L'importante, per queste castalie di mediocri gonfiati, è imporre le loro distopie orribili e farlo sugli altri. Nessuno di questi si è posto minimamente la questione del perché le galere italiane trabocchino (traboccano di criminali stranieri, v. qui i deliri dei razzisti anti).

Comunque alla radio sento tutte le menate facciamoquestoinsieme, cantiamocom'èbellofarl'amoredatriesteingiùinsieme, esponiamoilpannoinsieme, accendiamoilfaroinsieme, diciamocheandràtuttobenecollarcobaleninoututtiinsieme, facciamoglismartuorchinginsieme. Io le trovo patetiche ovvero il segno di una potenziale incapacità di vivere un periodo di intimità, di benessere con se stessi, in solitudine.
Sono sempre più asociale.

lunedì 16 marzo 2020

Anche i corsetti

Eros sta soffrendo, ora quasi tutte le attenzioni sono su Thanatos.
Aveo tentato di sbirciare qualcosa della splendida CalamityAmelie (v. qui) , scoprendo che alcuni  suoi siti erano stati chiusi, arrivando quindi alla sua sezione faccialibresca dalla quale ho appreso dei suoi travagli di vita (disagio mentale, madre suicida).
Osservo spesso questa associazione tra dolore e fragilità e bellezza ed estro creativo/artistico. Nel nostro cervello, le parti che gestiscono dolore e piacere sono contigue. Anche i corsetti sono parte di questa sorta di paradigma duale.
La vestizione-costrizione del video a corredo mi eccita finemente, sovversivamente. Rosa Canina dopo averla vista mi ha detto che ha un corsetto, quasi uguale, regalatole da sua madre. Mi ha già  mandato un paio di foto. Sarà uno degli strumenti a nostro servizio.

sabato 14 marzo 2020

Non può che fare bene - 4: le cazzate supreme


Ricevo qualche segno di malessere da amici/che che vivono in città: con l'epidemia in atto non possono andare in natura. Ora le città de-naturate sono ancora più dure, per coloro che non possono fuggire da esse. La mia percezione è che, in questa crisi, parte rilevante del disagio sarà di tipo mentale. Noto che persone apparentemente razionali stanno variamente sbroccando. Come osservavo l'impotenza è forse la situazione esistenziale più dolorosa, gli esseri umani quindi cercano un sollievo in ciò che è metafisico. Coloro che non hanno questa possibilità vanno fuori di senno per il dolore.
I punti di evoluzione sono sempre complicati, difficili, dolorosi e questo vale anche per le comunità, per i gruppi umani.
Noto nelle varie sinistre (a partire da quelle sovraniste) una levata di scudi contro le affermazioni dell'eurocrate signora Tal dei tali, contro il MES (*). Molte persone sono arrabbiate col termometro che segna la febbre. Lo spaventoso deficit annuale è diventato la normalità da decenni, il non-dicibile debito un concetto lontano, astratto, da rimuovere. Quand'è che i problemi regressi affiorano da sotto il tappeto? Quando sei con la cacca fino al collo. La colpa è allora della Lagarde, dell'euro (peraltro a cui io sono contrario), dello spread, dei tedeschi, del capitalismo, del fasismo ... L'illusione di sempre di potersi strafottere di deficit e debito (lo so che è difficile da capire per molti, ma il debito è sempre ecologico ed esso ha anche una rappresentazione finanziaria, contabile), ora la voglia di tornare a stampare beni, prodotti, servizi, benessere sedativo e obnubilante, in forma di TIR di lirette banconote belle colorate stampate fresche fresche, dagli addosso a tutti i termometri che da decenni segnano la febbrona.
Come scrivevo a commento di alcune interessanti osservazioni di Jacopo Simonetta (commento censurato: rettifica: al momento della scrittura non era stato ancora pubblicato) uno degli effetti del corona virus, è che esso spazza tutta una serie di sinistre (e pure destre, anteriori, posteriori, diagonali e diametrali, laterali, mediali e centrali) fanfaluche, i diritti, più tutto per più tutti, la crescita, le accoglienze, le inclusioni, TecnologiaDioSupremo, gli xy miliardi di ricchezza borsistica creati dal nulla bruciati, le uguaglianze, l'Europa (**). Una catasta di cazzate supreme.
Tutta la parte della realtà scomoda, politicamente scorretta, i giochi a somma zero, buttati fuori dalla porta, eliminati dalla grande ortodossia per sciocchi, rientrano dalla finestra. Le persone sbroccano perché la realtà è tornata.
Ci vuole una normale (e spesso assente) quotidiana disciplina di vita, fare il proprio dovere, per chi crede qualche preghiera che male non gli fa, osservare che non possiamo avere il controllo. Io potrei essere morto tra qualche settimana, la Grande Sorella Nera potrebbe passare a caricare anche me sul suo carro. Ho già spiegato alcune cose a mio figlio. E quindi!? Per vivere bene è necessario comprendere i paradossi, razionalmente accettare prima comprendere poi, che non è tutto razionale, che non abbiamo il controllo.
Con 50 miliardi di dollari non puoi fare un bimbo in un mese con nove madri (beh, la merda del fabbricare i bimbi con schiave subumane per i presunti diritti (??) di costellazioni arcobalenghe varie di svalvolati diversamemente sessuali era già la messa grande nella cattedrale di plastica delle cazzate supreme).
Che musica, stamani il silenzio, in valle! La pacchia di agosto senza il fottuto caldo di agosto.



venerdì 13 marzo 2020

Burning Man

Ho sempre amato i luoghi nei quali danza, musica e una sorta di follia glamour, espressioni di arti varie inconsuete, veneri danzanti, eccessi estetici, bellezza vanno a braccetto. Io li ho vissuti in alcuni house, goa, milonghe della gioia, anche se in dimensione assai minore (economicamente un biglietto del Burning Man costa 1400$ in prevendita - dal punto di vista numerico, al Burning Man si arriva a 70k partecipanti).
Conoscevo il BM dal 2004, per alcun polemiche di alcuni goani rispetto a questo evento commerciale (e meno specifico/settario) non è quindi una novità che vorrei viverne uno (uso il condizionale perché mi sono ripromesso di non usare aerei ancora per un po' di anni).
Ho ascoltato alcuni DJ set come quello trasognante, ipnotico, così dooriano, west-coast,  nell'essere naif dei WhoMadeWho oppure quello di sensi, onirico di Sainte Vie (il messicano si definisce ingegnere del suono :), uh che musica!!
Siete a casa e volete assistere a qualche scampolo di eccessivam, splendida, estetica inutile!? Godetevi i 43' del video a corredo di sei olandesotti (dutchies) in viaggio (e un poco additivati ;) in Nevada.

giovedì 12 marzo 2020

Non può che fare bene – 3

(Non può che fare bene – 2)

Osservo questa realtà surreale quando mi reco al poliambulatorio per le terapie post-operatorie. Silenzio, spazi, strade come alle 13 di giovedì 14 agosto (a proposito, il poliambulatorio mi ha comunicato che sarà aperto fino a domani, poi arrivederci, la settimana rimanente di terapie rimandata a tempo da destinarsi).
E' un periodo quasi eremitico – quasi solo perché le telecomunicazioni funzionano, le teleconferenze pure, le telefonate, il telelavoro a spizzichi e bocconi) – perché fisicamente, non tocco/vedo/abbraccio/annuso Rosa Canina, UnBipedinone da lunedì. Sono solo pochi giorni. Casa, casa, casa (i vicini qui sotto se ne strabattono, la abominevole Untermenschen sudicia, falsa, brutta, disordinata, parassita, puzzolente del cane molesto, ma quella è un problema da tutti i punti di vista). Devo dire che per un casalingofilo sfegatatato come me, non è affatto male. Ma anche questo avrà dei limiti, non siamo né animali solitari, né animali perennemente gregari, in una buona vita non può né mancare la solitudine (uno dei tabù della contemporaneità liquida) e neppure mancare la socialità.
Telefonando con Rosa Canina abbiamo convenuto, ancora una volta, che un'Italia con 5 - 10 milioni di persone sarebbe un paradiso in terra. Siamo talmente abituati a vivere male nel rumore, nella folla, nelle code nel traffico, nelle code alla posta, nelle folle, sui mezzi pubblici stipati, parcheggi inesistenti (per me biciclista pure rastrelliere senza posti), ressa persino nei posti all'aperto, spiagge nelle quali il vicino ti spalma la sua crema sulla  tua schiena solo perché si è girato, abituati a pestarsi i piedi camminando nelle vie dei centri stoici che non solo non ci rendiamo conto di questo mal-vivere ma, quando esso cessa, abbiamo reazioni sconcertanti. Si lamentava, un'amica, del silenzio assordante per mancanza di traffico della tangenziale.
Dal punto di vista sistemico il pianeta è diventato un allevamento e intensivo e globale di esseri umani. Le epidemie negli allevamenti intensivi sono tremende. Certamente rispetto ai secoli scorsi, -  le epidemie di peste e vaiolo non sono mancate in Europa - abbiamo migliori condizioni di vita, ma siamo enne [5, 6, 7, ...]  volte più stipati => abbiamo spostato la coperta corta.
Mia madre si è sfogata, stamani, che, data la sua età, ha paura, il papà scalpita e fatica a stare a casa,  che, ormai, si rende conto che consumarsi come una candela nella vecchiaia, perdendo funzionalità, l'ha... quasi stufata, se dovesse andarsene, diceva, sarebbe pure pronta. Il corona virus miete fino al 15-20% di vittime negli ultraottantenni che colpisce.

Nelle varie cose positive di questo dramma e conseguente rallentamento forzato, di questa parziale e sensibile regressione di questa orribile liquidità, c'è pure che la guerra migratoria (v. le azioni di penetrazione vilenta, bellica in Grecia), l'invasione si è arrestata. Questo dimostra ancora una volta – non che ce ne fosse bisogno per me – la menzogna spudorata della fuga per disperazione centrale nella narrazione dolciastra e manipolatoria delle ONG scafiste, dei kompagni deportazionisti no-border. Il virus ha fatto evaporare disperazione e le deportazioni di massa organizzate dai razzisti anti che la narravano ossessivamente.
Non tutto ciò vien per nuocere.
E' tramontato, ora, la temperatura scende, rientro dalla loggetta.

lunedì 9 marzo 2020

Piano piano

Piano stiamo andando avanti con il progetto api. Domenica 1 marzo abbiamo (ri)ottenuto il permesso dal contadino vicino di mettere due arnie nel prato ai margini del bosco, nei pressi di casa: egli ha chiesto qualche chilo di miele, alla fine, come "affitto".
Abbiamo ordinato alcune attrezzature tra quelle mancanti (mancano perché furono rubate dalla baracca deposito di Rosa Canina nel campo che ha su nei monti e quindi devono essere riacquistate). Questo mese dovrebbero arrivare le due famiglie che ella ha prenotato.

L'altro giorno abbiamo visto questo video che mi è piacuto molto. Un'idea di apicoltura spartana, darwiniana (secondo l'apicoltore Cristian) le famiglie deboli muoiono, ma quelle robuste hanno molti vantaggi, un'apicoltura naturale, a basso tasso di strumentazione, che lascia alle api i loro spazi e i loro modi. Lo spazio è un lusso anche per esse.
Abbiamo già deciso che le arnie successive alle prime due (dette razionali), se verranno, saranno del tipo illustrato qui sotto, a barre sommitali (top bar).
Il metodo dello zucchero a velo per combattere la varroa è assai efficace e "biologico" ma, come tutte le cose di pregio, richiede del lavoro.

domenica 8 marzo 2020

Sempre quello

La situazione sanitaria è pesante in alcune zone del paese. C'era stato il caso, in regione, di un evento "spalmacorona". Oggi parlavo, al telefono, con un'amica tanghera che abita in quella zona della bassa lombarda afflitta da 'sto corona virus. Era arrabbiata per le persone che continuano ad affollarsi nelle vie della città dove abita, anche in  alcuni incontri tangheri clandestinamente organizzati. Io non ho mai pensato che il mondo del tango fosse meglio o peggio di quanto al di fuori di esso. Molte persone non riescono mentalmente a cambiare, sia pur di poco, le proprie abitudini. Cazzo di importanza ha il tango, ora!? Zero, oh babbeo! Leggevo di folla in fila agli impianti di risalita in Trentino. Lo sci, il tango, questo e quello. Mah.
Non è necessario stravolgersi la vita ma adottare alcune misure, rinunciare ai luoghi affollati.
La società ha scarsa resilienza ma ciò che manca è proprio l'attitudine mentale delle persone, avere una cognizione anche vaga delle priorità.
Se ci pensi bene; alla fine, il problema è sempre quello, lo horror vacui.


Affetti, punti deboli

Ieri ho avuto uno scontro con mio figlio. Era tornato su una cosa sulla quale avevamo bisticciato tempo addietro. Ci sono alcune cose, come i tentativi di manipolazione delle persone (me in questo caso) e il fermarsi sulla superficie sul "così fan tutti" che non controllo emotivamente, mi fanno andare in bestia. Alla fine della cena questo inciampo, discussione, poi UnBipedinone se ne è andato.
Osservo una somiglianza sconcertante su un pattern che vidi in mio padre, un rovinare un convivio per una cosa apparentemente insignificante. Si è ripetuto, quel pattern, sia pur con forme e e contenuti diversi. Ci sono più piani che si incrociano: un figlio che vuole diventare grande e imporsi, il potere, due maschi, ciò in cui sono precario io e ciò in cui è precario mio figlio. Beh, sulla parte empatica mio figlio è cento volte meglio di suo padre orso. L'oggetto del confronto è di scarsa importanza ma non ciò che lo alimenta, che cova al di sotto.
Rosa Canina era presente, silenziosa. Alla fine mi ha fatto capire cosa aveva osservato, esternamente.
Mi sono scusato con mio figlio, per iscritto, spiegandogli quanto ho osservato, i miei limiti.
E' ritornato per pranzo.
No, non ci deve essere il tabù del litigio, fa parte della vita di una famiglia. Certo, per un papà separato i pochi momenti in cui ci si vede sono ancora più importanti.
Ci siamo riabbracciati oggi. Il sereno dopo un litigio è una delle cose di valore di... un litigio.
Avevo cucinato tutta la mattina ciò che mi aveva chiesto, il cotechino con purè che ho trovato dopo un po' di ricerche (squisito) del contadino a km 1,2, al purè, alle verze saltate, ci siamo ritrovati. Affetti e punti deboli di un papà, di un figlio.

Nella sessione di cucina con Rosa Canina, oggi (prima che andasse via alle undici)
  • torta con mandorle e limone
  • cecina con rosmarino (avevamo iniziato ieri con la farina di ceci in ammollo con acqua e olio)
  • cotechino
  • purè di bianche di montagna
  • verza
  • misticanza di radicchi di campo, primule e violette
Siamo una squadra di lavoro assai coordinata ed efficiente noi due. Ci stupiamo ancora!  Preparare il cibo per le persone amate è potente.


venerdì 6 marzo 2020

In anca!

Ieri intervento alle anche (questo tipo di intervento).
Ho lavorato fino ad esagerare (quasi dodici ore mercoledì, i giorni prima poco meno) per chiudere il progetto cui stavo lavorando. A casa, in telelavoro. Troppo. Questo mi è noto. Ora sarò a casa per due settimane circa. Ecco, anche se sono un casalingo sfegatato, inizio, piano ad essere sazio di questo mio dolce nido, della mia tana dell'orso.
Rosa Canina è stata assai amorevole. Ci godiamo in due questo silenzio, il fuoco, il riposo.

Non può che fare bene - 2


Un po' di pressione emotiva toglie il velo che maschera molte persone. Non mi curo della natura che appare, osservo e passo oltre. Mio padre mi ha sempre insegnato di prendere il buono che c'è nelle persone e lasciar perdere il resto.
Un altro effetto positivo della irruzione di questo nuovo virus.