martedì 31 dicembre 2013

Brennero trenta dicembre

Era gelido il Brennero. Solo un antipasto dei tanti con i quali esso  presenta, a te mediterraneo dei climi soavi, come "gira" sul versante settentrionale delle Alpi.
Alle 18:30 passaggio di consegne.
Una volta avrei avuto considerazioni amare su questi figli amati di amori smarriti. Ora so che è solo una delle facce della medaglia. Saluto caloroso con il nuovo marito, abbraccio forte con la madre di mio figlio. Quel confine, quante letture possiamo darne. E mio figlio, domani, sarà nella Bellezza Bianca e Blucielo e ProfumoDiPeccio e sole e freddo a spulli dove il Sole non arriva e i suoi muscoli di piccolo uomo che cresce, il suo cuore battente, la Grande Madre, un papà accanto.
Opportunità.

sabato 28 dicembre 2013

Profumo di peccio - 1

Un uomo in cammino. Oggi è stata così, sei ore nella foresta su per il monte, in crinale per evitare le slavine. Ma non sono arrivato là in cima, fine bosco, prime radure, zona dei cervi quella, da là in su iniziano i pascoli. Troppa fatica. La nevicata "di scirocco" ha lasciato accumuli notevoli in prossimtà sud del crinale in quegli ultimi metri prima che la costa cambi pendenza. Quattro ore su sei a tirar la via da solo. Tre muri  (passagi erti) in cui la  neve mi arrivava ai pettorali, quindici minuti per quindici metri. Capisci i duecentometridisalita in una giornata in certe ascensioni invernali.
Sei ore la Grande Madre ed io solo, i suoni del silenzio. Il rio in fondo, i tonfi della neve che cadeva da larici e abeti, il digrignare delle ciaspole, un raro cippettio, il tuo respiro, il battito del cuore. È proprio in letargo la montagna lassù ora. Molti abeti anche secolari spaccati dal carico di neve. L'abete rosso, in quota, fa vita più grama e si avvicina un po' al cugino cirmolo. Così era anche per profumo di resina, sembrava proprio quello inconfondibile di pino cembro, che arrivava a fiotti da quei tronchi secolari squartati dallo schianto. Profumo di resina, di selva, un panorama anche olfattivo direbbe Luigi Lombardi Vallauri.
L'esperienza del camminare, anche se così aspro e faticoso in quei tratti, in solitudine completa, in un'apoteosi estetica bianca blu verdescurodipeccio, neve sulla pelle, ha un che di mistico.
Ha tenuto fino alle quattordici poi neve marcia e doccia sgradevole per quella sui rami che si scioglieva.
Quando alle 15 è calato il sole oltre il monte di _lei, costa nord nord est, ancora completamente innevata, era rimasto freddo e magicamente imbaccuccato di bianco lì, in tre minuti la temperatura è calata di dieci? tredici? gradi, dalla T-shirt al freddo della stanchezza  felpa e piumino.
Quando sarà possibile pubblicherò le foto, via furbofono ora non è possibile.

giovedì 26 dicembre 2013

Grande paciugo

Così in questo angolo estremo di Trentino dove ci son più orsi e linci di turisti ci è capitato il tempo del grande paciugo. Due giorni di diluvio con qualche ora di fiocchi fradici. Ma sopra stamani eravamo a ottantacentimetri e stasera saranno stati cento o centodieci, già con molte micro slavine di alleggerimento. Neve pesante umida tiepida sono venuti giù molti pezi e lares (abeti rossi e larici) e da stamani non c'è corrente elettrica. Le attività del fuoco per scaldare la vecchia casa diaccia richiedono tempo e lavoro. Puoi avere un grande amore per il fuoco, le serenate sono la musica del crepitare di abete bianco, larice o betulla, il profumo di resina, il calore, quello è proprio d'amore.
Ma l'esperienza nell'esperienza è stata il silenzio (poi rotto da qualche generatore a motore), l'oscurità, la luce fioca delle candele, i ritmi già lenti rallentati dall'assenza d'energia elettrica.
Due amiche di mio fratello erano stupefatte dalla... magia della vecchia casa, della stube centenaris, del calore del fuoco, della luce di panna delle candele dopo le ore di camminata nel sentiero nel bosco paciugo scavalcando gli alberi abbattuti.
Leggo cucino lavoro cammino. Testimone attonito di estetiche premoderniste.
Ticchetta il vecchio orologio della nonna, il... frastuono ti riporta al precipitare del tempo.

martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale

Buone ore, con i vostri affetti, di tepori del focolare, di buoni pensieri e tempi lenti.
Di carezze, che siano gli occhi ad abbracciarvi, forse occhi di anime che vedrete ancora per poco o che credete di non vedere più, siano abbracci anche di quelli.
Buone ore di memoria di ciò che fu e di speranze per ciò che sarà.
Ora è la notte che vi accoglie tra le sue stelle e il sole, indispettito, ha deciso di tornare.
Siate partecipi di questo nuovo giro che la vita vi offre.
Buon Natale a tutti noi.

lunedì 23 dicembre 2013

Dà alla testa

Avevo scritto che inizio a muovermi benino, per essere un poco più che principiante, a due anni e mezzo dall'inizio. Venerdì sera; _tta,  una tanghera romagnola "sconosciuta" di segmento superiore (il gergo macho-automobilistico sarà forse scorretto ma è efficace, come i pompini cabrio) che non conoscevo mi ha sorpreso con un "passo" di cui non conosco neppure il nome (gancho lateral? (*) che non mi aspettavo (potete osservare Geraldine Rojas che ne fa due a Xavier Rodriguez a 1' 33" ca. interpretando Los Mareados) . E' stata una cosa ardita, ad alta energia, potrei forse scrivere aggressiva, forse lo è relativamente al tango. Non ho studiato ancora quel passo, non so come portarle ad esso ma... è successo. E' stata una scarica erotizzante, la seconda volta in due anni e mezzo. La prima volta successe mentre ballavo con _nna. Il tango rimane pazzescamente sensuale, intimo. Non è genitale, sessuale. Ovvero non lo è quasi mai.

Anche ieri ho ballato bene al TPO. Mi hanno fatto i complimenti due tanghere; _via, modenese, sconosciuta e ancora _via, bolognese, mi ha detto che propongo un tango molto fantasioso.
Nel mio micro potere del cazzo nulla, potere artistico povero, poco più che principiante in una città italiana medio piccola, percepisco tutto il fascino e l'attrazione di questo veleno che ti tronfia l'ego, alla testa.
Me ne fotto, me la godo e ci do dentro.

(*)
Gugglando un (bel) po' ho scoperto il nome: piernazo.



Psico treno live

Ecco una megera dell'est che, in mezzo alla carrozza, urla da mezzora un misto assurdo di roba su Renzi, Belen, rapine, Volo e donne di Amsterdam sbevazzando della roba superalcolica (penso che sia una di quelle grappe dozzinali alla ruta).
È orribile, sdentata, vecchia, sguaiata. Mi ero seduto e mi aveva colpito per il rossetto rosso del tutto esagerato e spalmato sulle labbra e pure oltre.
Dopo 20' l'ho cazziata di brutto. Inutile. Questa è proprio  svalvolata.
Potrebbe essere una fonte di ispirazione.
Assassina.

P.S.
L'ho aggiornato che dal furbofono avevo scritto in fretta e mi ero dimenticato 'sta cosa del rossetto orribile. E ho trovato quel lavoro di Schiele.


domenica 22 dicembre 2013

La prima neve

  • Le cose con lo stesso odore devono stare assieme.

L'opera di Andrea Segre mi attirava come... il miele per un orso. E volevo rientrare nel dramma del rapporto tra homo e Natura. Conosco la realtà ancora in parte integra e lontana dal tumore turistico di alcuni cantoni di media montagna del Trentino, conosco la cadenza e un dialetto trentino e quei panorami, quella cultura. Mi ha sempre attirato quella dei Mocheni e quella, un po' più a sud, dei Cimbri, come quella dei Walser in Piemonte, comunità residuali che testimoniano un vivere di rispetto verso la Grande Madre.
La Madre aspra e alta che accoglie l'homo migrante, dal Togo metropolitano alle valle mochena rurale, di vita aspra quella, dove la modernità e la tradizione cercano di trovare un compromesso. E' nel loro abbraccio di modernità e tradizione, di cultura e natura, che le vicende della vita, della morte, delle relazioni, affetti, ricordi, lutti che cercano una risposta a domande che non l'anno. Vivere è il cammino, dentro nel bosco, nella selva oscura e fresca, erta e magica, la fatica aspra del vivere che avvicina e sublima, porta all'andare al di là delle dolorose vicende della vita (il cristoforo Dani porta attraverso il bosco sulle spalle il piccolo Michele). La fotografia e la filologia coronano questo lavoro di Segre. Per un attimo sono andato a "Il vento fa il suo giro", di Giorgio Diritti (galeramiseria, scopro ora che non scrissi nulla su una delle mie pellicole preferite). A questo ritratto della vita che ha la Montagna come luogo di celebrazione.
Il lavoro ha citazioi rigoni-sterniane: il nonno contadino e anche apicoltore mantiene saggezza e  umanità  e diventa lo sciamano del piccolo clan, in cui il dolore di Michele per la morte del padre porta ad esasperare la propria possessività nei confronti della madre. I bambini posson essere sadici e spietati da questo punto di vista (peraltro il rapporto di possesso nei confronti della donna, del tentativo di governarne la potenza, è certo elemento di queste culture patriarcali residuali e chiuse).
Forse è il caso che non aggiunga alcunché a questa storia minore e massima per lasciare a voi curiosità e a me rispetto per bellezza dei luoghi, della montagna, delle sue genti, rispetto per l'indicibile della vita.

Ho la nostalgia di quei monti. D'ottobre, di novembre, con le cime già imbiancate e il giallo carico dei larici interrotto dal verde scuro dei pecci non li ho mai vissuti.



venerdì 20 dicembre 2013

Schiva la ridda!

Sto schivando la ridda di feste, aperitivi, cene. A volte (quando non ne posso fare a meno) sono lì senza partecipare (ieri sera a lezione di tango, poi n volte altrove :- Mangi? bevi? No grazie, vorrei godermelo a Natale... Mi guardano un po' storti). Ho sentito qualche persona che inizia a bofonchiare su questo ingozzamento di pandoro, salamelecchi, prosecco, pizzette, panettoni, auguri, e cene, mangiatine e mangiatone. Che senso ha arrivare alla festa del solstizio (altrimenti detta Natale) stufi di... festeggiare? Questo appiattimento in un orribile stato di perenne confusione anacronistica, disarmonica, fuori fase, indistinto stato di non-festa, non non-festa, lo trovo, edonisticamente parlando, uno dei più efficaci metodi per ottundere i contrasti e con ciò, il piacere.

La causa più grave di diabete_con_nausea sono le mille mila sagre, festicciole, raccolte, saggi di beneficenza. Ma le persone si accorgono dei problemi del mondo solo in due settimane di dicembre? lavorando alacremente le altre cinquanta settimane dell'anno per aumentarli e peggiorarli? Questo sfoggio di viscide ipocrisie perbeniste mi rivolta l'anima, mi procura orticarie aggressive.
No grazie, lungi da me! Sto diventando sempre più allergico a questo teatrino.

Poi arriverà il tempo dell'esilio incantato in quell'angolino del Trentino. La mamma ha deciso, prima volta, che ci "presterà" la casa al paesino natale della quale è tanto fiera e pure un po' gelosa. Tanto dovrò andarmene prima o poi... meglio che ve la godiate.
Orso tra orsi, sarà silenzi, passi e cuori battenti, focolare, affetti, sapori. E qualche puntata in milonga, a proposito di contrasti! Non è escluso che riavrò tra le braccia Mora di Rovo. Tornerò alla sensualità dei sensi, alla vittoria dell'estetica, dei contrasti.
Eh, stasera me ne tornerò in milonga. Stasera poi domenica "la tarde". Il pensiero mi da gioia, più di un calice o anche due di Franciacorta Ca' del Bosco.

giovedì 19 dicembre 2013

Destra sinistra - 3

(Destra sinistra - 2)
  • Domani non possiamo vederci... stasera non posso perché vado a manifestare al CIE.
    Perché invece di manifestare non te ne prendi qualcuno a casa?

Questo scambio tra _rio, il tesoriere del gas, cara persona e anche amico, pensiero anarchico, di sinistra e assai razionale (quasi su tutto) e me, riporta alla questione, emersa di recente anche da Gaia, o da agobit  di 'ste cose che sarebbero il centro, la sinistra e la destra e come si rapportano a ecologia, sostenibilità, etica.
Ecco, io che stimo molto _rio anche per la sua brillante razionalità, il suo ateismo, lo punzecchio sulla questione del problema della crescita demografica (sulla sciagura della quale egli concorda e sul grave problema della violenza delle migrazioni di massa, sulla quale la sua razionalità evapora, svanisce, torna ad essere religioso).

Esistono mille mila questioni in cui destra, sinistra, centro, non significano un cazzo.
I qualunquisti antiqualunquisti a sinistra sbraitano che non schierarsi è qualunquista, di destra (è l'argomento preferito a "snistra" contro i pentastellati).
I qualunquisti qualunquisti di destra diventano verdi dalla bile e ti sbraitano che sei un comunista, un anguria, No TAV (pare sia diventato un insulto del quale io mi approprio con somma soddisfazione).

Io non capisco. Io vorrei sapere: maaa...
La questione ecologica è di destra, di centro o di sinistra?
La sciagura demografica sarà questione di destra, di centro o di sinistra?
La libertà sessuale è di destra, di centro o di sinistra? e la morigeratezza sessuale? Essere consci del corpo, della sessualità, della salute fisica è di destra, di centro o di sinistra?
La legalizzazione delle sostanze stupefacenti è di destra, di centro o di sinistra?
La questione dei diritti e dei doveri è di destra, di centro o di sinistra?
Il problema della crescita è considerato a destra, al centro, a sinistra?
Il localismo è di destra, di centro o di sinistra? Se lo chiamamo noglobalismo? Sì può essere localisti e sfruttare schiavi stranieri? Si può essere noglobal per tutto ed essere sìglobal sulle migrazioni? Essere contro le violente ingerenze esterne in Val Susa è di sinistra? ed essere contro la violenza di ingressi di massa nel territorio costipato dove vivi è di destra?
L'antipolitica edilizia? quella dei trasporti su gomma? saranno di destra? di sinistra? di centro?
Il pareggio di bilancio? la svalutazione? la sostenibilità? il conflitto intergenerazionale sono di destra, di centro o di sinistra?


E' certamente molto importante anche sapere se la biologa del laboratorio di analisi istologiche dei tuoi  tessuti beva il vino o preferisca la birra. Il pastore ti tiene lì fermo mansueto a rimuginare saròdidestra? saròdisinistra? seididestra? seidisinistra? così ti può tosare meglio.
In questo diario ho collegato alcuni luoghi che ritengo degni, luoghi di persone che non hanno ammassato la loro crapa nel mucchio assai voluminoso di quelli che pongono il futile indifferibileestrategicamenteimportantissimo fazioso dilemma se sono e se tu sei di destra, centro o sinistra e si schierano (che è così comodo e rassicurante), persone intelligenti e brillanti che la credono chiave per interpretare le questioni del mondo e della vita e poterle risolvere.


(johanna) (*)

(*)
Coome... cosa?
Una volta sinistra... una volta destra?!

mercoledì 18 dicembre 2013

Blue Jasmine



Venerdì sera ho visto Blue Jasmine, ultimo lavoro di Woody Allen.

Recensione
Rispetto alle opere precedenti non mi sono addormentato.

Morale
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

Questione
Perché Allen ha tanto successo/notorietà (negli ambienti radical chic)?

martedì 17 dicembre 2013

Il salame senza soluzione

T’amo pio maiale
E mite un sentimento
Mi sorge dal core
Nei giorni di tormento

Soave è lo zampone
E gioconda è la salsiccia
Poesia son le braciole
E la porchetta di Ariccia

o - Ode al maiale


Tu sei cosa mangi: e tu sai che maialate mangi? Il prezzo del maiale (articolo originale dello Spiegel, Schlacht-Plan) sulle Agrarfabriken, le "fabbriche agrarie (di carne)" come le chiamano dispregiativamente alcuni tedeschi critici (anche piccoli produttori)  ovvero sull'industria suina della Germania rivela molte notizie interessanti.
E' un sistema sostanzialmente e complessivamente folle ma che, nella propria follia, cerca di mantenere degli equilibri. Mi ricorda, per molti versi, Il Problema Senza Soluzione, ovvero il problema della filiera energetica da nucleare di fissione. Alcuni anelli della catena hanno un senso e razio, hanno un equilibrio, in un processo complessivamente  folle, distruttivo: passi fatti bene in un cammino folle. Il sottotitolo della copertina ("Il sistema maiale - Come l'industria della carne ci fa ammalare") è un po' antropocentrico per i miei gusti ma rende l'idea. La questione dell'industria suina permette anche di astrarci un po' per avere una visione più ampia del problema.

Pseudo soluzioni ai problemi della crescita che causano maggior crescita e problemi più difficili, più gravi, su scala più grande, sostanzialmente non risolvibili. Direi il pattern principe del problema crescita. Uno se non Il Problema senza soluzione, appunto.
Perché non si va, ancora una volta, alla radice del problema?
Perché bisogna produrre più carne?
Perché l'Italia importa carne suina tedesca a basso prezzo? Perché tu non paghi un prezzo equo (non è il prezzo più basso!) per carne italiana locale, di qualità, prodotta in modo economicamente, ecologicamente, socialmente e gastronomicamente sostenibile?
Perché?


Ad occhi chiusi - 3

(Ad occhiu chiusi - 2)

Ieri sera _via, l'aiuta del mio (grande) maestro di città (e pure il "segretario/tuttofare" del corso, ci sono dei personaggi collaterali che popolano la fauna nel tango, ci sono i TJ, i danzatori, i musicisti, e poi gli organizzatori), mi ha detto, prima del corso "Ti muovi bene ormai, UUiC!", dopo avermi visto in milonga sabato. Il primo giudizio è autorevole (_via appare più volte in Ad occhi chiusi) e la soddisfazione è stata massima. Sorridevo da un'orecchia all'altra.

Così è questo tango, difficile e magico, semplice e complesso.
Ieri sera abbiamo provato una sequenza relativamente apparentemente semplice: inizio di ocho adras, cunita in cruzado con giro-inversione di direzione con rebote -dissociazione-stando in asse, giro con enrosque milonguero, uscita in parallelo o cruzado (c'è qualche termine tecnico e spero che la "spiegazione lungo-complessa" possono almeno rendere l'idea).
Non è la roba appariscente (sborona come direbbero qui a Bologna) del tango escenario, del tango show che attira l'attenzione delle masse profane. E' una sola delle infinite sequenze, una sequenza apparentemente e subdolamente semplice osservata dall'esterno che richiede una sinergia di molte piccole azioni e tecniche contemporanee. Aggiungi che, se uno dei due partner sbaglia qualcosa, anche poco, semplicemente non esce o esce 'na roba goffa, inguardabile, disarmonica.
Così un problema a testa (scarsa mia dissociazione e non lasciarsi andare nella cunita con rebote da parte di _ara, la mia compagna di studi) e abbiamo faticato senza riuscirci. _ara era nervosa ieri sera e così a volte era tesa, irritata, dentro, per il mio "difetto". Alla fine ci siamo messi un po' a provare con calma e alcune cose sono riuscite.
Ecco, questo sei tu, Tango. Difficile e semplice, impossibile, arrogante e pretenzioso e con fascino, bello da impazzire.
Chiudi gli occhi, stasera milonga da Flora e il sorriso sale di nuovo.

Francesco Guccini lo canta con un po' di ironia.


lunedì 16 dicembre 2013

Inappetenza (AdL)

Ieri ho ballato più volte con _ela. C'è simpatia reciproca, ha un bel sorriso ed una pupa carina (anche se poticamente correttamente non lo si dovrebbe dire). Ecco, dentro la milonga ci sono anche i giochi della seduzione oltre all'aspetto artistico, coreutico, a quello sociale, a quello estetico.
E' vedova e con tre bipedini, insomma non è facile liberarsi e ballare per lei. Ha la malattia del T. ha la febbre, ma si può sfogare raramente. Poverina, deve essere quasi una tortura... Così mi stracomplimentava ed era molto seduttivamente "carina" con me. Mi imbarazzava; scherzando le ho proprio detto cosi, che mi imbarazzava con tutti quei complimenti. Vabbè, l'adulazione per me è e rimane antisexy, è seduttiva come la camomilla. Sempre poi 'sto transfer con il partner quando è ad un livello (sensibilmente) piú alto del tuo (è la fascinazione erotica del potere, il Manipura che scaglia le sue frecce!).
Ad un certo punto tira fuori la storia di un prete assai in gamba che vive qui dove abito e che entrambi conosciamo. Peccato che sia... un prete, le ho risposto cinicamente. In una ecclesia del tango ho trovato stonato quel riferimento ad (altra) chiesa.

Cara _ela, sei una donna piacevole anche se essere una bella chiara e alta e porcellanesca bionda non muove i desideri di carbone nelle mie pelvi.
Poi la tua e fine educazione ed essere brava madre, brava donna, brava insegnante... sei semplicemente ai limiti della perfetta donna per bene, da... non perdere, da "maritare". Però ho avuto percezione quasi se non di suora (calze a rete e décolleté da tango non rientrano nei panni previsti da alcun ordine di figliedimaria) ma di brava ragazza. Così ancora una volta ti ho lasciata andare via senza chiederti il numero di telefono.
Nonostante tu lo desiderassi. E poi è così è l'uomo che corteggia, che chiede un recapito e in quella ecclesia del tango un po' lo celebriamo - no?! - questo rito degli uomini che fanno gli uomini maschi e delle donne che fanno le donne femmine.
Cosa c'è che non sarà andato bene in me? ti sarai chiesta.
Nulla.
È che il fatto che io non abbia gustato  succo di vulve ingordette, che non abbia allargato e fatto cedere al piacere piccole labbra e ani golosi da tempo mi ha sbiadito la memoria e la tensione.
Questo non va bene ma è così.
Non sono sazio, certo no! Sono inappetente. Ammnesia di Lussuria.
Trovi sempre qualcosa che non va nel piatto che hai davanti, quando sei inappetente. Non mangi e l'inappetenza aumenta. Forse ci vuole solo un piatto di sapori (a tinte) forti.

Aggiornamento
Questa pagina è stata erroneamente pubblicata con data lun 16/12/13 12:28 e non con data dom 15/12/13 22:28 (l'avevo preparata a casa poi l'ho pubblicata da furbofono in treno tornando dalla milonga). "Ieri ho ballato" quindi si riferisce alla serata di sabato 14 sera, non a quella di ieri, domenica 15 sera. 


domenica 15 dicembre 2013

Questunicafrase



Sebbene la materia prima non sia stata delle migliori, che la vecchia trippa grigia lavorata con cura (essendo parti dell'apparato digestivo cura e attenzione nel lavoro sono molto importanti) ora non c'è più soppiantata dalle mediocri trippe bianche lavorato-massacrate dalla chimica aggressiva che non sono riuscito a passare da una delle mie botteghe dove la trovo questa prelibata rarità grigia che  i Savigni non sono dietro l'angolo e non avevo tempo questa volta, ecco, la trippa preparata alla fiorentina ieri e poi passata al forno poc'anzi con una gratinatura con un po' di burro e di parmigiano reggiano stravecchio di oltre sessantaerottimesi di altri miei produttori preferiti tra i monti  che so che hanno vinto di recente una medaglia d'oro ad un campionato mondiale di formaggi tenutosi in Francia per la categoria "formaggi a pasta dura di montagna", sebbene la materia prima acquistata nella Grande Distr(ib)uzione Organizzata che come gasista qualche volta non ne posso fare a meno, sebbene tale materia prima non fosse delle migliori questa trippa alla fiorentina preparata con amore ieri che la contaminazione dovuta alla contiguità teritoriale è evidente per la presenza del noto formaggio emiliano nella ricetta, il risultato è stato strepitoso, una libido palatale assimilabile, in goduriosità e felicita recata alla lunghezza di quest'unica frase. Punto.

Lavoro felice

Ieri mattina oltre tre ore di allegro e piacevole lavoro per il non fresco dei gas della zona (gemmati dal nostro gas porcospinesco, ora siamo a sette :). A naso saremmo arrivati sui 5k € di eco-nomia a questo giro.  Poi alcune altre incombenze.
Insomma pranzo (?) tardi tipo le 17, carico la sveglia e mi metto a letto. Ronfato dritto dritto fino alle 20:20 ignorando come fossero squittii gli strali della suoneria, incazzata di brutto che non la cagassi minimamente. Peccato che dieci minuti dopo avrei dovuto essere a lezione pre-serata giù in città. Ho perfino fatto un sogno che me ne ricorderò uno o due all'anno.
Il lavoro anche fisico con le mani che insieme spostano, spacchettano, scaricano, caricano prodotti ed ecologici ed eccellenti, lavoro che ha senso di vita, mi ha fatto sereno e felice. E così ho dormito felice anche oltre la sveglia. Meglio così.

venerdì 13 dicembre 2013

Nec plus ultra

Ci sono delle opere che hanno un che di geniale e queste di Clayton Cubitt lo è sono.
Lo metto a fianco di Jaen Loups Sieff, anche se quella era fotografia, non un cortometraggio.
Il potere della mente erotica, la costrizione del non potersi abbandonare, il percepire, l'intuire e lasciare spazio al potenziale infinito, ecco l'oscenità nella migliore delle sue accezioni.
Quanto è divino il godere vostro, Femmine, costrette ad abbandonarvi a non potervi abbandonare. E senza eguali, divino questo e non poterlo vedere ancor più.

giovedì 12 dicembre 2013

Grulli made in Italy - 3

(Grulli made in Italy - 2)

Dunque uno dei capi di questi forconi? forconatori? forconisti? forconaioli? di un movimento giustamente incazzato per gli attacchi al Made in Italy al termine di una manifestazione a Genova, sventolando un tricolore, è andato via  in... Jaguar.
Ihihih.... in Jaguar.
B. in Audi, D.C. (Danilo Calvani) in Jaguar.
Italia incongruente e cialtrona da capo a piedi.

Il masaniellame populista si (ri)presenta.  Subito e da sempre un'incongruenza profonda e lampante, non solo neppure percepita dai suoi attori de il_bobbolo, il_bobbolo piccolo (D.C.) e il_bobbolo (massimamente) ingombrante (B.) ma esibita tronfiamente. E' solo uno dei sintomi di un paese da sempre incongruente al quale è stata applicata la terapia di vent'anni di berlusconismo. Piu tutto e più contrario di tutto per tutti. Stiamo freschi.
La barca sta iniziando a sbandare e i topi iniziano a sclerare, tutti contro tutti (a Milano, in un ingorgo di protesta forconista, zuffa con ultras stranieri, siamo al balcanico tutto contro tutti, la distopia si ripresenterà presto aggiungendo rivolte su base etnica/religiosa al ribollire).
Il paese sulla soglia della crisi che è ecologica nel senso più ampio (biologica, ambientale, di spartanità, di ingegno, culturale, filosofica, spirituale, di bilanci, cognitiva, estetica...).

Desidero un'anarchia senza questi gentaglia di capi parassitoidi.
D'altra parte in anarchia questi energumeni del peggio avrebbero la miglior vita possibile.


(lucazennaro)

mercoledì 11 dicembre 2013

Forconi? Applicateli di più!

  • Sosteniamo le imprese in Germania, che si collegano alla rete ferroviaria. La costruzione di raccordi privati chiude una falla nella rete di trasporto merci. Si tratta di un passo importante per avere più merci sull'ecologica rotaia. Infatti quando le merci sono messe sul camion, nella grande maggioranza dei casi vi rimangono: con il nostro investimento contribuiamo a portare più merci su ferro. Ciò riduce non solo le emissioni clima-alteranti, ma rafforza altresì la ferrovia e la Germania come Paese industrializzato.
    Andreas Scheuer, Sottosegretario al Ministero Federale dei Trasporti

Democrazia demagogica. Siamo sempre lì. Sodalizio tra il_bobbolo e le classi pseudo dirigenti che esso evacua produce, il vuoto con i B., con i R., con i C., con gli S., con i L. intorno. Ad esempio questa antipolitica nazionale dei trasporti merci su gomma era ed è chiaramente insostenibile da TUTTI i punti di vista. Hanno espulso 200k? 300k? 400k? persone dalle ferrovie merci smantellate con orgogliona pervicacia e "creato" 200k? 300k? 400k? piccoli autotrasportatori e cooperative (v. caso della Faentina, punto 3 qui) che hanno fatto paccate obbbese di soldi fino all'altro ieri (2009).
Cosa fanno i magnacrauti che ci stanno facendo un culo così? Solo l'anno scorso nuove 100 aziende hanno costruito un proprio nuovo raccordo ferroviario merci (si può semplicemente evitare di dover usare TIR anche per soli pochi chilometri).
Non ci sarebbe potuta essere situazione più favorevole all'altra antipolitica italiota, quella dell'edilizia  delle grandi opere inutili.
Vi piaceva cambiare Mercedes e Cayenne ogni paio d'anni distruggendo agricoltura, paesaggio, turismo, ferrovie, mobilità e, ora che siete arrivati sul fondo del barile, protestate.
Prima e anche ora i forconi e manganelli li usaste e li usate (in Val Susa) contro ecologisti ed eco-nomisti che vi dissero e vi dicono che questa macchina di Goldberg che avete orgoglionamente  realizzato e volete aumentare non funziona e non funzionerà, siete dei folli egregiamente rappresentati in parlamento dal quale volete espellere ciò che non è (cacca) come voi.
Potete usare i forconi per raccogliere i chicchi rimasti sul fondo del barile, continuate pure anche ora col vostro paradigma intelligente del liberismo di ingordigia. Sì sì.
Non funziona? Applicatevi di più!


martedì 10 dicembre 2013

pezzi di ricambio per saltare sul carro della memoria

Così ora ho 'sto ponte sciacquabile mobile in bocca che è essere diventato un po' più bionico, ho in bocca un pezzo di ricambio. Devo ancora abituarmicisi e sebbene calzi (imbocchi?) abbastanza bene masticare è fastidioso e un po' doloroso se il cibo è tenace.

Poco tempo in questi giorni per corsi e scadenze: sul nulla col bamboccione intorno rimando alle osservazioni di Francesco che, essendo storicamente di simpatie pidine, varrà pure di più. Da queste parti c'è stato il salto sul carro del bamboccione, erano tutti bersiani l'ultima volta.

Poi ci sarebbe 'sta storia dei forconi sulla quale dovrò ricordare un paio di cosine... in un paese in cui la memoria è materia rara come l'onestà intellettuale.

lunedì 9 dicembre 2013

Google+



Avendo posta elettronica e diario nel mondo Google me_mi hanno trascinato in Google+ (ci sarebbe pure da dire quando clicchi inavvertitamente questo o quel pulsante che sono scelte non reversibile, eh!?).
Io sono anche un po' luddista e contrario al 95% di queste ondate di mode virtuali, SecondLife, poi il faccialibro, i cippettii e ora gugolplas.
Vedo che mi arrivano notiche di questa e quell'amicizia che io clicco solo per non vedere più il segno della notifica. Io non capivo quali funzionalità erano associate all'amicizia su splinder perché, fondamentalmente, non ce n'erano. Avere millemila contatti amicizie virtuali non serve ad un tubo se non a rendere più complicato il sistema. Le amicizie, anche virtuali, si fanno con la frequentazione.
Nulla di personale per chi bazzica queste infrastrutture virtuali tendenti all'ipertrofia, solo che io voglio e quindi posso non alimentarle.

domenica 8 dicembre 2013

Gliel* buonanotto

Il sole dicembrino del mezzodì era ganzetto nonostante la notevole bassezza.
Poi ci fu il vizio della gola a prenderci grandi e grandini ex piccini.
Poi venne l'impeto un po' arrogante ora che si può, meno principianza e più audacia, della milonga. Che ci amiamo per manciate di tre minuti e poi ti chiedi perché questi amori che si rinnovano e diventano spirali di gioia e abbracci teneri e risate di errori e trepidazione quando sei lì ad un attimo dal precipizio sul tutto, questi amori  come papaveri hanno l'oppio del tutto e la imprendibile passione evanescente di quel rosso col cuore nero.
Ora le stelle fanno le esibizioniste sul sentiero di cristalli sottozero e io glielo e gliela buonanotto.
:)

venerdì 6 dicembre 2013

Senso di letizia

Questo fine settimana ho anticipato la frequentazione con UnRagazzino, dal sabato pomeriggio a questa sera. Così potrò liberarmi domenica per la milonga del TPO della "tarde" (tardo pomeriggio/sera) a cui tengo molto.
La madre di mio figlio mi ha timidamente chiesto se domani sera potrò tenere _ico, il semifratello (in italiano abbiamo solo fratellastro, ma in inglese ci sono due termini, half-brother e stepbrother con due accezioni diverse) di UnBipedinone.
Sono molto felice di questo. Quando è successo in passato, a volte UnBambino bofonchiò un po', considera casa mia un po' la sua casa, nel senso di suo territorio. E poi anche sua madre e _nni, suo marito, potranno fare i piccioncini e questo è ecologico è come l'aria fresca di bosco, fa bene all'amore e al mondo intero.
Ormai sono due anni e mezzo che nella mia singolitudine non vivo più casa mia con una donna. La voglia di riversare le mie attenzioni di far stare bene, di prendermi cura è inquieta e insoddisfatta da tempo. Ci sono particolari che amo come preparare la colazione, guardarci qualcosa insieme, andare nel bosco a portare l'organico e vedere, nel buio, la finestra ad arco illuminata, di arancione, la finestra verso la mia Quercia Grande amata o il comignolo annerito da cui esce quel fumo profumo di legna, sapere che c'è qualcuno là dentro, che interrompe i compiti per mettere un ceppo sul fuoco. Anche il sentire altri suoni, rumori mentre sono assorto nel cucinare (ho uno spazio aperto unico, in casa) mi piace molto, è una cosa che posso sentire anche mentre scrivo.
Domani sera due quelli per cui avere un cuore caldo, poi domenica _zzz e _zzzino.
Ho un senso di letizia.

Ancora un brano dei Caspian.


giovedì 5 dicembre 2013

Colloqui col tempo

Ieri sono andato ai colloqui "generali" al liceo frequentato da UnBipedinone. La prima cosa bella è che ci siamo andati insieme, la madre di mio figlio e io. Guardavo su di lei i segni del tempo, le prime rughe profonde. Poi le rughe e i capelli brizzolati sopra le rughe di quasi tutti i genitori in quel rito di consultazione, relazionale, con gli insegnanti dei loro "prodotti". 30, 33, 35 + 15, 17, 18... Il tempo passa, corre via veloce. E vederlo come protagonista invecchiato, invece che da alunno, da figlio, cambia la prospettiva e scava come un talpa nel covo scuro e profonda della stratigrafia di emozioni. Provai un po' di questo estraniamento da invecchiamento anche l'ultima volta che andai a salseggiare (poco). Da draghetto coetaneo a ... "vecchio" arruginito.
Guardavo sua madre e mi guardavo mentre le volevo bene, proprio mentre la guardavo. E' un bene di cuore, depurato da nove anni di feroci battaglie, di odio gotico e ciclopico dopo un amore grande. La guardavo e mi chiedevo come io potessi essere travolto dalla passione con lei, lo sguardo correva sul volto, i capelli d'orzo maturo e poi il seno, i fianchi... non provavo un centesimo di fremito uno di attrazione (sessuale) per lei.

La seconda cosa è che sentire gli insegnanti parlare molto bene di mio figlio mi ha cakomollizzato. Fine, ben educato, interviene, bello (strana come "valutazione" da parte di insegnanti, no!? "bello come la mamma" ha  risposto scherzosamente la terrona_di_baviera altrimenti nota come sua madre :), chiede spiegazioni quando non capisce, buon comportamento, ha risultati buoni o molto buoni a parte qualche pecca dovuta all'aggiustamento in corso sul metodo. Il potenziale pieno del mio bipede che si esprime e si inoltra nella vita.
Rimuginavo intanto.
Il mio bipedino che si inoltra in un mondo che sarà difficilissimo, depauperato dalle risorse, inquinato, un mondo in cui è molto probabile che la radicale semplificazione se non collasso riporteranno la sociologia alla legge del più forte, del più furbo, del più disonesto (peraltro paradigma già celebrato e ben implementato da vent'anni di berlusconismo e problema storico in Italia nonché stato di vita in ampie parti del paese come tra Napoli e Caserta), alle prese con sterminate orde di coetanei migranti e figli di migranti che avranno arrembato l'Europa disposti a tutti sulla via del consumismo alle quali sono stati programmati e rafforzati dalla competizione brutale e sociale e ambientale che hanno superato.
Ho avvolto indietro, milioni di immagini a ritroso, la bobina della mia vita, così indietro da questo ormai lungo periodo di limbo lavorativo in cui sto cuocendo come una rana in un pentolone di acqua fredda sotto al quale è stato acceso il fuoco. Il potenziale ottimo e poi anche quello che fu lo stato di grazia professionale di UnUomoInCammino.
L'oblio, la percezione dei toni di grigio, il senso della vita e di cosa fai per il mondo, nel tuo lavoro, otto ore al giorno.
Ero un po' malinconico ieri sera. E ora io che non amo il rock ho trovato la colonna sonora dei colloqui col tempo.

mercoledì 4 dicembre 2013

Ascelle al cane morto

Danza
o - Musica composta per accompagnare una danza o sulla base di strutture ritmiche tipiche della danza popolare:ritmo di d.; le danze slave di Dvor¤ák
(Hoepli)


Avevo voglia ieri. Ed ho ballato bene, in milonga. Mi accorgo che col passare dei mesi, piano piano, aumenta il livello delle tanghere con le quali ballo. Ieri mi sono trovato bene con tre "nuove", tra le quali _ira, bulgara, sono un paio di volte che la vedo da Flora. Parlava poco italiano, e così ci siamo capiti un po' in spagnolo (gli argentini direbbero castigliano) che mi pare sia lingua piuttosto usata nell'ambiente internazionale del tango. L'intesa prescinde dalle parole, quando c'è. Il mio maestro "dei colli" mi ha detto che inizio a muovermi bene e che ora ballo meglio di buona parte di quelli ieri presenti (quando ero più principiante e non ne capivo molto li consideravo super fichi). _cia, una di queste tanghere era veramente brava. A volte punto troppo in alto, gli errori e le incertezze che si affrontano spingendosi oltre li butto sull'ironia.

In treno un amico conoscente musicista piuttosto affermato che suona dal vivo nelle finali europee e mondiali di balli standard e latino americani che si svolgono in Italia, mi diceva che quasi sempre sono tecnicamente quasi perfetti e... insulsi (succede anche nel tango, v. qui).
Le competizioni nelle arti, anche nella sesta, mi fanno cacare: eravamo d'accordo sul fatto che siano prive di senso. Talmente prive di senso che poi inducono delle degenerazioni, a delle perversioni tecnicistiche, inducono artatamente aspetti coreutici patologici. Un mio maestro di danza afrocubana ogni tanto riprendeva quelli che venivano dal liscio: guardatela negli occhi, amatela e seducetela anche con gli occhi perché mentre balli con lei, ella è tutto per te. Si arriva alla degenerazione di ballare come nella locandina qui sotto (che ho fotografato in stazione "a casa"). Come se ti puzzassero le ascelle di cane morto putrefacente e i tuoi occhi mi facessero schifo da non poterti neppure guardare.

Ieri sono incappato in questa raccolta direi Jeff Mills oriented. Danza elettronica: hard tekno e house non commerciale che ballavo ai rave o al Link, quando era ancora in via Fioravanti, prima che la speculazione edilizia distruggesse per sempre quelle meravigliose architetture anni 50 degli ex Magazzini Generali, quando al Link c'erano le opere dei Mutoids esposte e la miglior danza elettronica d'Italia. Facevamo le sei e mezza e poi il giorno dopo una birra così.
Il mio bipede diceva che al suo spapuzzz ci_piace questa musica house & tekno poco commerciale.
In questa raccolta (penso sia il dodicesimo lavoro in ordine), Tribal Progressive, lavoro di Carl Cox & Sven Väth, mi fa muovere tuttora piedino, crapa e anima.

martedì 3 dicembre 2013

Diario di blog

Nova categoria economia. Coll'aumentare del numero di pagine avere una classificazione più fine degli argomenti diventa importante (bisognerebbe risalire a ritroso e riclassificare le precedenti).
Ho aggiunto, tra i migliori diari, far di conto di Fausto Melotti. Per affrontare bene la realtà è bene osservarla, misurarla bene e quel luogo lo fa molto bene.

Made in Italy - 2

(Made in Italy)

Avevo chiesto sabato a _zzz di acquistare un paio di ciaspole, serviranno a UnRagazzo; me le ha portare domenica mattina. In quel negozio nella cittadina dove egli abita ne acquistammo le prime due paia alcuni anni fa. L'anno scorso mi si ruppe un gancetto delle mie; _zzz ritornò a quel negozio per richiedere una riparazione e il risultato fu... che dopo alcuni mesi semplicemente mi restituirono un paio di ciaspole nuove di zecca: mi avevano cambiato tutto extra garanzia. La qualità è anche questa.
Poi ne comprai anche il paio che regalai ad A-Woman. Quest'anno ne abbiamo acquistate altre due paia, un paio per _zzzino, un paio per UnRagazzo (sempre questo modello). Anche se ad un costo un po' più alto di modelli (più scarsi) presenti ad esempio nella GDO.
Baldas sono prodotti progettati, fatti e testati in Italia.

Mi ha fatto molto piacere sapere che quelle ciaspole sono Designed & made & tested in Italy. Io sto diventando sempre attento nell'acquistare prodotti italiani, purtroppo non sempre è possibile e questa impossibilità aumenta via via con la deindustrializzazione.
Quasi inconsapevolmente ci sono riuscito anche questa volta. Provo perfino un sottile piacere.
Grazie _zzz per le informazioni che hai recuperato.


Difficile complessità semplice

Io la chiamo cinematica artistica di precisione.C'è una comunicazione continua fatta di sollecitazioni minime o robuste, di equilibri dinamici, di proposte e di ascolto. Fisica applicata all'arte.
Nella lezione di ieri abbiamo lavorato su voleo e gancho. Io so che_ara, la mia compagna di studi nel corso a Bologna, ha questo non lasciarsi andare che emerge come limite tenace sui gancho. Il corpo non mente!
Puoi dare un po' di energia, con la rotazione giusta e poi una controproposta, un movimento opposto ma solo al momento giusto, in quel preciso momento con quella rotazione e con quella intensità. Altrimenti viene 'na roba brutta, goffa.
Le altre danze e balli, a confronto, sono straordinariamente semplici, forse un solo tanghero potrebbe snobisticamente dire che sono quasi rozze. Ma io non sono solo un tanghero principiante, io amo tutta la sesta arte, so che ci sono forme ed energie  e registri diversi, c'è il tango vals ma anche la tammorriata, la mazurka del liscio e la milonga e come l'orto della mia nonna Angela delle molte cose buone.
Nei ganchos, nelle volcadas, colgadas, nei planeos e nei voleos, nella camminata c'è tutta la magia e l'arte del tango. Semplicemente NON puoi usare la forza, non è solo tecnica, non puoi ballare da solo con un altr*, non puoi non avere fiducia, non puoi non prenderti cura di lei. Se è tango allora la difficile complessità semplice avviene con armonia, si manifesta con eleganza, quasi non te ne accorgi ed è due in uno di cui, come un respiro, ti accorgi lievemente per un attimo.
Il tango fuggente.
Diventa la delizia della morte dolce, l'orgasmo sfuggevole dell'armonia in due.

Bruno Tombari e Mariangeles Caamaño ballano un tango (una milonga qui sotto, all'opera con un tango in Inverno qui in Incanto Ritrovato) straordinariamente classico ed elegante e straordinariamente creativo, fluido e ironico. E' come se riuscissero a sublimare al livello massimo proprio la difficile complessità semplice. Sono cose estremamente fini e difficili quelle che fanno e che sembrano semplici come il filo d'acqua che scorre dalla cannella dell'acqua.
Il tango che è per almeno metà italiano è proprio italiano. Può essere fine,complesso, complicato, quasi cervellotico se non fosse che tutto questo portato all'estremo diventa la massima espressione d'arte, diventa eccellenza.

lunedì 2 dicembre 2013

Tagliatelle di backup

Ieri ce ne siamo andati su nel bianco e nell'incanto dell'inverno in sette. Scrivevo  che avevo bisogno di tornare a muovermi e non c'è stata occasione migliore. Fuori allenamento e con alcune debuttanti della ciaspola per tre ore di cammino tranquillo. Qualche difficoltà iniziale di _ina (la compagna di _zzz) ben presto superata. Natura, camminare, bellezza extraordinaria del gelo, hanno permesso di superare facilmente alcune piccole difficoltà iniziali (esitazioni, qualche temporanea sensazione di freddo, qualche accenno di fatica) e di passare in breve tempo ad uno stato di euforia, di benessere per tutto il gruppo.

Tappa in un piccolo caseificio di montagna sulla strada di ritorno, avevo segnalato un prodotto di eccellenza e poi via fino a casa. Sei in auto, un po' il caldo e la stanchezza e il cortisolo che calano, c'è sempre quel principio molto piacevole di abbiocco dopo una giornata sulla neve.
A fine sera siamo arrivati a casa mia, fuoco acceso, cibo come dio comanda che in parte avevo già preparato. Una cosa semplice come un piatto di tagliatelle al ragù alla bolognese fatto come dio comanda non lascia indifferente nessuno e così è stato anche ieri! :) Siamo arrivati tardi e così non le abbiamo preparate in casa, avrei voluto che _ara ci avesse fatto da maestra sfoglina. Abbiamo usato quelle... di backup (come è ridicolo il tecnocratese applicato al cibo) che avevo acquistato sabato.

Le parole e il vino e i sapori di vita scorrevano, cuori caldi e felici. Io provo sempre molto piacere ad accogliere amici e a farli sentire bene, a pigliarli per i sensi. Questo soddisfa molto il mio ego, la parte femminile del mio ego, l'accoglienza.
Anche quest'anno (il terzo) vivo senza riscaldamento (che accendo solo in alcune rare eccezioni, come ieri in bagno che altrimenti le portatrici di vagina si sarebbero lamentate e forse poi avrebbero avuto le ciocialle che starnutivano ahahah) e anche il passaggio in poco tempo da 12° quasi 20° con il fuoco vivace nel caminetto, con i "mille" candele e lumini accesi è stato cattura dei cuori e dei sensi.
Con _ara batticuore ho ballato un tango milonguero (*) prima che andassero tutti via.
Sembrava solo una ciaspolata di tre ore e invece è stata una festa di un giorno.

(*)
In spazi ristretti e in abbraccio stretto.




Twingo



Zio peto, sono già 'na quindicina d'anni direi (e non due lustri come affermato nell'articolo). Quando ero ancora sensibile al fascino (sciocchino) delle scatole su quattroruote e avevo messo su un principio di famiglia con la madre di mio figlio, la comprammo nera, la prima e unica auto nuova  di trinca (mi ricordo che utilizzammo gli incentivi rottamando una vecchia uno bianca diesel che lascaivo aperta in città tanto era vecchia e che un tossico ci rubò per andarsene a casa li mortacci sua scassandoci tutto l'impianto di avviamento).
La madre di mio figlio la usa ancora senza problemi. Robusta e spartana. Per me ha ancora una bella linea; quella cazzetta su quattro ruote mi è ancora simpatica.