mercoledì 31 dicembre 2014

Strunfgnatz

Strunfgnatz figlio di Knorn figlio di Kpttohr figlio di Naskratz
Quante risate ci siamo fatti con quelle scemerie! :) _zzino e UnBipedinone correvano come folletti sulle pendici dei boschi sotto malga Casentia a tirare strobili sui rami per far cadere la neve su _zia o su _gda.
La Camunia – la terra dei Camuni – è un luogo di antichi culti pagani, animisti. Le vere radici della cultura europea! Per quanto inizialmente refrattari, i due piccoli uomini erano in cammino, ore su pendici erte e la loro felicità testimoniava ancora una volta il potere straordinario dell'incontro col selvatico, con la Madre Grande. Racconterò. Lo spirito di Strunfgnatz è stato con noi in questi giorni di montagna aspra e bellissima.

Concludo con le parole di ringraziamento dei Lakota  

Pilamaya ye lo hay!

Grazie per questo anno, per tutto ciò che è stato e per quello che verrà.

giovedì 25 dicembre 2014

Tre dita

Dalle nove di ieri mattina che ero in giro come 'na trottola. Alla fine ero cotto e brasato col bipede al caminetto a goderci il fuoco. Amo le lunghe ore oscure, il principio di freddo ancora timido, la nebbia fitta, qui a mezza costa a volte sooto, dentro l'ovatta a volte sopra.
Sveglia presto oggi, ancora da fare e poi a trovare gli affetti, le vecchie radici, i miei "veci". Non saranno ancora molti i Natali con loro.
Scappo dalle parole aliene di messe prolisse, da buonismi ipocriti, da metafore pecorecce insultanti, da percorsi consumistici forzati per mandrie sterminate. Regali ridotti al minimo anche quest'anno, si contano su tre dita. Mi compiaccio!
Andremo qualche giorno in un angolo di.monti granitici - alcuni di voi ignorano quanto sia bella l'asprezza del granito, della tonalite e le loro architetture gotiche - in una valletta dell'Adamello.
Saviore contiene il savio della Montagna maestra di vita. Lì trovo la dimensione spirituale, verticale, ascetica, l'abraccio con la Madre feroce, asperrima e soave.
Non è escluso che non riesca ad aggiornare il diario in questo periodo.
Ti siano liete le ore oscure e  cari gli affetti.

martedì 23 dicembre 2014

Tavveleno



Io ho provato sulla mia pelle gli effetti dell'azione incendiaria No Tav nel nodo ferroviario bolognese, impiegando un'ora e un quarto in più per arrivare al lavoro, dei quali mezzora di attesa all'addiaccio e anche stasera sarà dura, dovrò uscire prima anche perché stasera iniziano le feriefrequentazioni col bipedinone che mi aspetta, sua mamma e il resto dell'altra famiglia sono già andati altrove.
Un po' di rabbia iniziale, Poi l'ho lasciata andare e ho riflettuto.
Lo sfascio del sistema ferroviario ordinario (a media velocità) che trasporta il 92 o il 93% dei passeggeri in corso da vari lustri, i ritardi, la chiusura di linee, di scali, raccordi, la distruzione dell'ingegneria, la riduzione dei servizi, le cancellazioni a culo delle corse dovuti al drenaggio di risorse pro AV (da decenni il sistema AV parassita circa l'80% degli investimenti) ha comportato disagi e ritardi di molti ordini di grandezza, qui non li ho documentati se non solo alcuni altrimenti sarebbe stata una noja. Senza menzionare la distruzione del sistema di trasporto merci ferroviario a favore della ipertrofia tumorale catramitica, stessa roba ugualmente scadente, antipolitica. Ieri ho provato a trovare una soluzione per recarmi dai miei in treno, a Natale, praticamente impossibile: hanno eliminato i tre quarti dei treni non AV e per i rimanenti non esistono più coincidenze, solo attese di ore, poi dovrei ricordare i guasti definitivi alle funzioni ordinarie in stazione centrale di Bologna.
Ovviamente la tenia della Compagnia delle Opere infiltrata nel ventre dello stato, il ciarlatano che proprio a Bologna insultava anche la lingua italiana di stesse priorità per catrame e ferro, ha blaterato di terrorismo.
Il terrorismo di uno stato contro le valli resistenti allo scempio dissipatorio AV, contro le comunità locali, contro i servi del fiscoglebainpsTAV da cui proviene l'80% del gettito fiscale ammassati sui treni alla frutta che l'80% dei denari va a quelli elitari, di quello non si parla, del terrorismo di questa strategia di stato marcio lemon capitalistico nessuna menzione.
Ancora una volta io ti salgo sui piedi e se tu reagisci, sei un bruttocattivoterrorista.
Non tutti sono idioti che hanno messo la crapa all'ammasso.
T'avveleno la mente? No grazie.

No TAV!

lunedì 22 dicembre 2014

Abbraccio danzato

Ci eravamo ripromessi di vederci alla milonga dei Portici, un salone liberty nel cuore di Bologna frequentato da una fauna milonghera - come la definisco? - diciamo sciccosa/abbiente anche se è una definizione che lascia il tempo che trova. Però esiste una connotazione stilistica, sociale e anche coreutica di sfumature di tango ballati che caratterizza ogni milonga. Le avevo scritto che sarebbe stata bellissima, postpunka e selvaggia in quel contesto. Prima di entrare solo un mio pensiero :- "A me_mi piace quando sei tra le mie braccia!" un pensiero che sia un invito, un ti aspetto detto senza essere pronunciato.
Prima di indossare le scarpette e spengere il normalofono, bip bip, solo il tempo di leggere che... non sarebbe venuta, giornata troppo impegnativa con la festa di compleanno di suo figlio.
Avevo ballato con _tta, reggiana, con _ica la mora del profumo e con altre ancora e... Improvvisamente, eccola.
Era bellissima, alta, sui tacchi, col corpetto che lasciava libere le braccia, una tatuata. la nuca fine, gli occhi brillanti sopra il piercing, la vita fine, i fianchi femminei. Eccola, selvaggia e postpunka. Con gli occhi di mezza milonga a guardarla, così fu anche di seguito.
Poi ci furono i baci, piccoli, come i fremiti del nostro ballare. Milonga fitta, non è facile. Ed ella è ancora acerba e imprecisa in alcuni movimenti. Di qui no, di là non si passa, qui c'è dietro uno, di là ci ha toccati un'altra coppia. Per alcuni momenti c'era solo il verticale come spazio e in esso, penso, ci siamo avvitati, qualche volta.
A tratti _tra è stata trasgressiva, ha messo qualche nota di proposta incisiva nei nostri vals o nei tango. Le piace proporre. Proposte improvvise, sorprese. Penso che sia una sregolatezza difficile nella vita e affascinante per i panorami improvvisi che propone.
Come quando usciti si è girata, mi ha preso tra le sue braccia e mi ha baciato profondamente. C'è una sua parte maschile che incontra una mia parte femminile, poi tutto si restaura e poi si sovverte ancora di nuovo.
E' la prima volta che sperimento un'intesa che parta da un abbraccio, un abbraccio connotato dalla vitalità avvolgente e dinamica di un abbraccio del tango. C'è un principio di intesa danzante, il piacere di inseguirsi su una espressione che poi sobilla baci piccoli e grandi, cosce con centro pulsante, kazzi che si ergono, fotogrammi che abbiamo condiviso.
Noi balliamo salon, non così aperti. Ma questo corto di hrum porta al nostro abbraccio danzato.


(hrum)

domenica 21 dicembre 2014

Antipolitica delle decisioni assurde – 8

  • "Più la superficie pro-capite si riduce, più si riduce la disponibilità anche monetaria (ovvero la quantità di beni concretamente acquistabili da ciascuno" (MrKeySmasher, commento)
    Stamane alla radio ho udito che Renzi (e il vice della sua ghenga, il figuro dei nove figli) hanno evacuato ancora. Raddoppio bonus bebè per le famiglie meno abbienti. Si aumenta il sostegno alla zootecnia umana intensiva delle classi di censo inferiore. Sei poraccio? Ecco, io ti sostengo così coniglieggi un po' e ti immiserisci ulteriormente. Geniale, no!? La correlazione tra miseria e famiglie numerose e sovrappopolazione è stata provata un numero sterminato di ricerche.
    Piccola menzione a lato: diventa un sostegno de-facto alle colonizzazione e alle volontà egemoniche comunità di migranti prolifici che lasciano le loro terre iperpopolate per invadere il paese dei fessi buonisti.


  • L'antipolitica delle decisioni assurde viene celebrata massimamente con gli spot martellanti e scemi su quel grande disastro che è Expo 2015.
    Insulse banalità sul cibo per spingere masse di homo sradicati dalla Terra al business tosapecorame sulla sostenibilità e sulla sostenibilità alimentare realizzate con un intervento di devastazione speculativa edilizia e infrastrutturale in grande che ha ulteriormente aggravato il già grave deficit alimentare ed ecologico della costipazione lombarda.

  • L'assurdità dei comportamenti collettivi è frequente e spesso arriva a picchi di scemenza incredibili. La moda per i SUV porta seco altri peggi. E non è un problema italico (anzi, 'sta cacca è ancora una volta un prodotto importato dagli USA). Insomma, un SUV con una neocafonal dentro che si fa beffa del tentativo di sanzione delle violazioni e una massa di idioti applaude. Gli assalti a pattuglie della polizia o dei vigili del fuoco non è solo roba nostra napoletana ma è diffusa, in modi simili, anche all'estero. La stupidità dell'ammirare i furbi che ti danneggiano uno dei pattern assurdi che caratterizza l'etologia di specie. Questa cialtronaggine quantitativa è uno dei capisaldi dei sistemi 5 e quindi dell'assurdità antipolitiche che essi producono con ampio consenso generale.

venerdì 19 dicembre 2014

Casuale, stramba, spontanea

Non c'era nulla di premeditato. Penso che nell'eros non ci sia nulla di più antierotico di uno studio a tavolino, di una procedura, di un algoritmo da applicare. Penso che non avrebbe potuto esserci una serata più casuale, stramba, spontanea di quella di ieri, imprevisti d'esordio compresi. Insomma, inviti no, lei si invita - una a casa tua, la prima volta, e ci sono arance, sacchi di riso da caricare in auto, entri dall'antro dell'autorimessa invece che dal brologiardino, casa fredda.
Anche se, come dicevo a _tra, mi sarebbe piaciuto prepararle casa. Io ho capacità di rendere la mia casa un'alcova incantata, utilizzando decori, lumi, dettagli, fiori, fuoco, essenze. Ci vuole tempo e non c'è stato neppure quel piccolo tempo in cui... le avevo proposto di farlo insieme. Insomma, arrivati su con mezzora di ritardo, _rio era arrivò dopo tre o quattro minuti. Beh, quando ha guardato sorpresa la mia tana, quel Che bellaaaa! mi ha fatto piacere. Anche solo un poco di ritualità permette di enfatizzare l'importanza di un evento, non è l'evento quello rimane la tela, la cornice, per quanto importante, è solo intorno.
Bislacca non ha un'accezione positiva userà il termine “originale” per connotare una serata miscugliona di seduzione, relazioni sociali, sacchi di risi bio e bilance, di studio di tango saltato.

Ho sensi di colpa! Mi ha detto quando siamo rientrati a casa mia, dopo il GAS. E' nel pieno dell'acme della separazione ed è comprensibile. L'ho tranquillizzata prima a parole, poi con il tempo, prendere tempo per lasciarci un po' andare. Non era un lasciarci andare sessuale ma quello di un principio di intimità tra sconosciuti.

_tra è una persona complessa. Penso che sia una mente vivida, colta, irrequieta, che non di rado prosegue per la tangente, un motore di cui ella non riesce sempre a modulare la potenza. Ella è artista incasinata, un po' scapigliata o travagliata, quale termine scegliere? insofferente alla (auto)disciplina alla unglamorous ordinarietà della vita. Signorina Ego: rideva quando lo dicevamo.

Voglio essere io a proporre! Me ne ero accorto quando era entrata in casa, le avevo dato un bacio sfiorato sulle labbra, ma aveva avuto un principio di sussulto. Il prendersi tempo è stato quello, accanto al fuoco, di lasciarci tempo. Ella adora essere guardata, io adoro guardarla. Quando è sul palco, gode degli occhi su di lei, mi diceva. Allora, con gli occhi miei nei suoi, il mio femminile e il suo maschile arietino che si incontravano, tutto si ammorbidiva, il controllo si allentava. Le mie mani sul suo viso, ad ogni centimetro sfiorato sentivo che si avvicinava. Poi le ho preso le mani :- Ora tocca a te, guida tu. Neuroni a specchio, farò quello che tu vorrai farmi fare. Ogni tanto rideva, riprendeva le mie distrazioni, ogni tanto la interrompevo con i piccoli baci.

Poi è uscita - Quando non ci sarà più legna! aveva detto. L'ho accompagnata all'auto, ritornati, fuori, in quel cantone di paradiso dove abito, dove abita, ad una manciata di chilometri. Ci siamo accorti della notte milionarmente stellata, in quella serata bislacca anche quella sorpresa.

Coppia seduta Egon Schiele


Piccolo incognito ritrovato



Ero talmente "fuori" che, anche complice un pacco arrivato al lavoro e che dovevo portare a casa, avevo dimenticato il furbofono in ufficio. Me ne ero accorto quando stavo pedalando verso la stazione. O torno indietro e perdo il treno, arriverò con mezz'ora di ritardo o vado e...  ci vedremo dove pattuito, se tutto andrà bene. Perché non dovrebbe andare bene? Se non dovesse andare bene ella si incazzerà per il paccaro.
Era una sera articolata, con _rio, col GAS, poi lo studio con _aria (che mi aveva nel frattempo scritto che non sarebbe potuta venire a lezione). Scendo alla quarta stazione e... non c'è.
Ecco! Bah, forse il ritardo... Camminavo fuori e dentro, sia mai che... mi stia aspettando dall'altra parte. Ero nervoso.
Questa cosa del rompere la connessione permanente penso che sia proprio utile.
Come ogni volta che rompiamo automatismi. Uscire dagli schemi, restituire  il potere a rischio, istinto, cuore.
Io pensavo al fato. Alle serendipità della vita. Poi è arrivata con quasi venticinqueminutidiritardo.
Venticinque minuti di riflessioni miste peripatetiche. E poi l'ebbrezza del piccolo incognito ritrovato. Dimenticare la protesi connettiva in ufficio non è poi così male.

giovedì 18 dicembre 2014

Flussi di fiotti

17/12 13:29
_tra scrisse:
Ora desidero contatto. Con te.

17/12 13:37
_tra scrisse:
Ora!!!!!

17/12 13:37
_tra scrisse:
Ho le membra elettrificate


Sto osservando i flussi di fiotti biochimici che mi traversano. Sono alcuni anni che erano assenti e quindi la mia sensibilità è accentuata, porta ad un'osservazione assai precisa, vivida.
Ci sono scambi di pensieri e poi reazioni biochimiche a seguire. "E tutto una questione di chimica!" mi diceva, seduta, con le gote un po' arrossate dalla tensione, martedì sera.
Mi ha proposto stamattina di vederci stasera, si è liberata. 
Ma io mi sforzo di resistere.
No stasera non posso, ho distribuzione risi al GAS e poi studio. A meno che... tu non venga a mangiare un boccone e poi vai a strafigheggiare in milonga.
Mantenere la propria alterità è uno dei principi e della seduzione e del tantra. Dire di no può essere e lo è particolarmente stimolante di risposte positive. Uno dei molti paradossi dell'eros, dell'amore, della vita. Non ti posso avere, non ti posso regolare, comandare, il mio desiderio aumenta.
Stasera verrà a mangiare un boccone _rio, tesoriere e coreferente del GAS prima del nostro lavoro di trasporto, pesatura, distribuzione. Sì, mi ha detto che ci sarà anche lei, _tra, e poi verrà pure al GAS, prenderà un po' di rimanenze di risi sfusi e arance bio. "Poi ti lascerò alle tue attività mondine". Basta una folata del suo abile giocare creativo con le parole ad allentare la resistenza delle pareti del mio vulcano già malconce, ad esercitare la mia volontà di estremizzare e prolungare, fomentare la tensione.
Ho una sovversione biochimica interna in corso che si aggrava. Mi trovo sovente atterrito dopo raffiche sempre più violente.


("downtoaearth", sabrinadacos)

Il tramonto dell'euro - 8: pareggio, Il Belzebù

(Il tramonto dell'euro - 7: mercantilismo)

Proseguo, compatibilmente con il poco tempo a disposizione, la lettura del saggio di Alberto Bagnaim lettura critica che ha ecologia, etica, filosofia come metri. Oltre che al raziocinio ovvero un'analisi della coerenza o dell'incoerenza nel modello proposto. Qui e altrove, tra parentesi quadre, oltre alle elisioni, alcune mie note.

Poiché il ciclo della crisi è sempre innescato dal debito estero, bisognerebbe passare da una politica economica incentrata sul pareggio dei conti pubblici, a una politica incentrata sul pareggio dei conti esteri: da un Fiscal compact a un External compact. [...] si sostituisca un modello di sviluppo [crescita] basato sulla domanda interna [crescita di consumismi e servizismi], nel quale lo Stato riprenda il ruolo che gli compete [...] si riappropri anche della sovranità monetaria esercitando il diritto di finanziare con moneta il proprio fabbisogno.
p. 273 - 274

Da quanto tempo martello sull'esterofilia anche consumistica degli italiani e del massacro nella bilancia dei pagamenti e dell'economia locale e nazionale (qui una delle molte pagine)? L'altro giorno citavo l'esempio della Corea del Nord, uno dei pochi stati che ha il valore (sì, stai leggendo bene) il valore dell'autarchia come principio statuale, Corea del Nord peste del pianeta è il pensiero delle menti conformi.  Se un paziente ha il problema del diabete e quello della artrite non è che puoi proporgli di dargli il magnesio per curare l'artrite e di sospendere i limiti sul saccarosio. Le terapie NON sono mutuamente esclusive. Qui (ma ancora poco prima, a pag. 267) si pone giustamente attenzione sulla nocività del ciclo di Frenkel, "eccessivi afflussi di capitali a destabilizzare un'economia". Ma ancora prima Bagnai, lanciava i suoi strali contro  "Il dogma dell'austerità" (p. 269 - 271) osservando anche che

L'economia delle bolle può crescere fino a che arriva denaro fresco.
p. 271

Poi ancora apologie contro lo smantellamento del sistema pensionistico retributivo [traduzione: parassitario e intergenerazionalmente criminale] contro l'azzeramento del debito pubblico. Uno mi deve spiegare questa follia che l'azzeramento del debito sia 'na roba cattiva. Qui la sovversione etica è è palese.
Insomma, Bagnai si rende conto che la droga finanziaria (che alimenta le bolle compulsivo-debitiste, crescitiste, edilizie, consumistiche e servizistiche) qualche problema lo causa. Però da questa presa d'atto della realtà si torna alla terapia a base di somministrazione di malattia: lo stato dovrebbe tornare a stampare "ricchezza" (in gergo economico politicamente corretto si eufemizza in "riprendersi la sovranità monetaria"). Bolle brutte se da capitali esteri: e se endogene? E' proprio

l'articolo 104 del Trattato di Maastricht, il quale al primo comma recita:
E' vietata la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di di facilitazione creditizia da parte della BCE o da parte delle Banche centrali agli stati membri [,..] così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito [...].
p. 279

è il belzebùcaccadiavolobruttocattivo. Io non capisco proprio perché l'afflusso finanziario sarebbe patogeno se proveniente dall'estero e sarebbe auspicabile e giusto se... generato dalle spensierate stamperie dello stato. Il modello non è coerente e non tiene conto dei gravi problemi di una presunta OCA (C sta sia per currency che per cultural) nazionale mai esistita.
Filosoficamente, ancora una volta, l'apologia del deficit, della sofisticazione edulcorata del problema consistente nel coprire tutto con stampate nazionali di tir di carta(moneta), soffocare i sintomi del problema invece che curarne le cause.
Nelle pagine successive Bagnai propone scenari di economia post-euro per l'Italia (riqualificazione del patrimonio pubblico, messa in sicurezza del territorio, integrazione e riqualificazione degli organici della pubblica amministrazione [traduzione dal linguaggio economico politicamente corretto: riprendere il già pluri decennale assistenzialismo più becero e le assunzioni di massa nel carrozzone pubblico], piano energetico nazionale un po' più autarchico (ovvero basato sulle rinnovabili), reti dati e logistiche, etc. alcune cose buone, altre cattive se non palesemente contraddittorie con le prime.

Perché il_bobbolo italiano è così furibondo contro l'euro? Proprio per lo straordinario valore terapeutico del principio di bilancio di pareggio. Vogliono togliersi la medicina per tornare alla malattia del deficit e del debito. E non c'è nulla di più efficace per la crescita dei drammatici problemi del paese (lemon capitalism, devastazione da grandi opere inutili e nefaste, evasione, corruzione da grandi opere, bottepienaemoglieubriachismo, saccheggio delle casse pubbliche, sfruttamento altrui in forma di servi del fiscoglebainps, partitica e poteritica, peculato, dissipazioni, incultura della irresponsabilità, ostilità alla cosa pubblica) che tornare ad alimentarla con TIR di cartadroga finanziaria italiana stampata nuova di zecca.
Ognuno c'ha i belzebù che si merita, io mi scelgo quest*.


mercoledì 17 dicembre 2014

Ammasso armonico di contrasti

L'ammasso armonico di contrasti mi manda i suoi pensieri (ho dovuto passare dal normalofono al furbofono per non perderli) e mi sovverte. Mi tocca pure ricambiare le cortesie incendiarie, aprire una categoria.

Bella mq

17/12 03:11
UnUomo scrisse:
Buonanotte _tra, bella d'ogni millimetro quadrato.

Stavo riflettendo, poco fa in treno, che quel bella è sì aspetto fisico, quel contrasto tra tattuaggi, piercing, zazzera alla Bernie Dexter o alla Betti Page aggressivi, e l'arte intima del tango, tra i fianchi larghi  e gli occhi fini, brillanti, tra i tacchi alti prima e le scarpe basse da studio, poi i diversamente anfibi e il corpetto tirolese sopra a incorniciarne il seno. Sì, quelli ci sono, oggettivamente.
Ma non è solo l'estetica sua che incontra il mio immaginario.
Sono i pensieri, i fiotti di vita sfavillanti e il tormento di artista, la sua complessità conscia delle complessità del mondo che la rendono fragile e forte, molle ed egoica. Bella.
Superbia e fragilità, radicamento terragno e testa su vette precipitose, soavità e graffianza, radicalismo e trasgressione. Bella.
In un certo senso il numero di crocette spuntate nella mia pretenziosa lista dei desiderata è  straordinariamente affollata. E questo mi pre-occupa.


(berniedexter via heartofhaute)

martedì 16 dicembre 2014

'sto nervoso

Ci vedremo un po' prima delle ventuno. Devo dire che sono un po' agitato. E che... me lo godo.
Un po' il tè di ieri, un po' _tra la tangopunka stamani mi sono svegliato alle cinque, la crapa ha iniziato a girare, non mi sono più addormentato.
Zio peto, cos'è 'sto nervoso quasi adolescenziale?

Vicopisano

_ina Rossofuoco (ebbi una storia con lei tra ottobre e novembre 2009, v. qui,  qui, qui, qui, etc. l'artista bella di tutto ma senza malizia) mi parlava del suo paesino, in provincia di Pisa. Mi diceva che era bello e mi regalò pure un piccola guida rimasta a mo' di non ti scordar di me.  Insomma, con gli _zzz e altri amici, domenica 8 ce ne siamo andati anche a Vicopisano.
Ecco alcune foto di quel borgo uno dei molti della Grande Bellezza che ancora rimane. Perché anche la provincia di Pesa è grande bellezza antica e quantità enormi di orribile ciarpame modernista.
Ma qui, a memoria di quella giornata, solo scorci bellezza. Bella terra, bella figliola facesti!
Non sapevo che ci fossero aranci floridi così a nord, a qualche mezzora da casa. Vicino alla casa del mio amico campano trasferitosi lì da Reggio da poco, in un altro borghetto ad una ventina di chilometri di distanza, una splendida antica casina arrampicata su per una stradina erta che non ci si arriva neppure in auto e quando me lo disse capii già che sarebbe stata una chicca, c'era un arancio splendido di verde scuro e palle arancione vivo che, in mezzo a quelle casine di cotto, ferro battuto, pietra serena, legni di castagni, era uno spettacolo (la foto dell'arancio vicino alla casa dell'amico non è venuta bene è stata cestinata, qui sotto un altro arancio, a Vicopisano ).
























lunedì 15 dicembre 2014

Telecom, +2.7% (cvvuc)



Sbircio la bolletta Telecom, cazzo è che è aumentata ancora? quasi novanta euri
Dal 1° novembre "Adeguamento canone linea fissa", quasi il 2.7% in più. Pazzesco.
A casa la tengo ormai solo per l'ADSL che va sempre peggio: andava male prima, e i gaglioffi non solo hanno incamerato i molti denari esborsati per un servizio già pessimo, ma hanno dato la stura alla connessione di altre utenze: fino a quando ciò non fu fatto, la velocità della rete era ancora accettabile.
Questo in un contesto di crisi e di qualche timido, ancora pallidissimo cenno di deflazione. Sono dei criminali questi.
Ci siamo organizzati, con alcuni vicini passeremo ad un fornitore via ponte radio: dai 500, 600kbs attuali (quando va bene) a 2Mbps ad un... 40% del costo.
Per me quando la Telecom parassita, predatoria schiatterà non sarà mai troppo tardi (Che vi venga un canchero).
Quando leggo gli strali di Alberto Bagnai contro la moderazione salariale (crucca), di inni all'inflazione, mi viene il sangue agli occhi.

Ciò che (non) è giusto

  • La parola "diritto" significa "quello che è giusto". Respingere gli invasori alla frontiera non solo è giusto ma fa parte delle funzioni fondamentali che definiscono una Nazione. L'alternativa è dichiarare che l'Italia non esiste come Nazione ma è come l'Antartide, cioè una estensione di terra che appartiene all'umanità e chiunque ci può andare e piantare le tende.

    Ma la cosa più bella è la parte in cui si scrive che la vita umana necessita uguaglianza. E' veramente divertente nel suo essere paradossale, dato che non esistono due esseri umani uguali. La natura ha inventato la riproduzione sessuata proprio per renderci tutti diversi rimescolando a caso i geni. Arriva Erri De Luca e come Dio con la sua Parola ri-crea l'universo "ugualizzando" l'umanità. Tutti cloni. Faccio anche presente che le scoperte scientifiche o le sinfonie o gli affreschi non sono mai stati realizzati da persone "uguali" o "ugualizzate" ma da persone sul limite della follia o devianti in un modo o nell'altro, finanziati da banchieri, papi, re. La Groenlandia, è stata colonizzata da Eric il Rosso, non da un operaio della FIOM, la NASA lancia veicoli spaziali dal territorio di popolazioni native che sono state annientate.
    Si potrebbe continuare all'infinito ma si tratta di dogmi di fede.
    Lorenzo, commento.

Avevo appena finito di raccattare un tot di rifiuti nel piazzale antistante la stazione e, portandoli ai cassonetti per la differenziata stradale, avevo appena visto una scatola aperta di un enorme schermo piatto LG, messa tra il cassonetto della carta  e quello dell'indifferenziato, nella fila policroma verde giallo blu nero bruno azzurro. Scatola aperta, un po' di polistirolo rotto dentro, un po' di polistirolo fuori.
Ecco una cacca di piccola mente scadente che ha preso il suo spacciatore di inquinamento, più grande e ne ha scaricato i primi effetti qui, ha lasciato traccia di sé.
Annunciano che hanno soppresso quel convoglio. Una ex collega dice :- Vado giù in auto, vuoi venire? A mali estremi, estremi rimedi: giù in auto, arrivato, con oltre venti minuti di ritardo meglio che altri quaranta. Ma non è di problemi (im)mobilità in un paese autossicodipendente che voglio parlare.
Una delle cose che detesto, come ecologista ed esteta, è che viaggiare in auto è diventato ormai anche un viaggiare in discariche lineari diffuse (di quello ciclistico scrissi).
Incultura del rifiuto, a crescita esponenziale, globalizzata, consumista, inquinata di politicamente corretto, con una orribile democratizzazione industrializzata del peggio, dirittista.
Masse di milioni di disoccupati, di inoccupati, fancazzisti, cassintegrati che hanno molte ore, devono molto alla società che garantisce loro qualche ammortizzatore e... non fanno un cazzo di niente, nulla per la comunità cui sono debitori.
L'immigrazione (anche interna) di masse canagliesche con senso civico scarso o nullo è una delle molte, orribili conseguenze di questa macedonizzazione sìglobal, panmixista della quale parlavo da nottebuia.
L'uso di gettare ovunque i tuoi rifiuti era quasi assente nelle province del nord in cui ho vissuto.
Quando stavo con la madre di mio figlio osservai lo stesso tipo di degrado, una crescita pazzesca del degrado discarichesco nella stessa Baviera col crescere, anno dopo anno, dell'immigrazione.
Eppure questi fatti oggettivi non possono essere osservati, disturbano, scandalizzano le piccole menti osservanti. E se disturba l'osservazione, scandalizza e irrita ogni azione di contrasto, correttiva.
Uno dei motivi della deflagrazione della ex lista civica fu proprio la totale impossibilità di confrontarsi su dati oggetti e su rimedi possibili con persone di formazione cattolica e comunista, tra perdonismo buonista e strutturalismo classista la responsabilità personale soccombe.
Non puoi ragionare perché son dogmi di fede.


domenica 14 dicembre 2014

Prima esibizione

Tra un un ora e e mezza avrò quella che, di fatto, è la mia prima esibizione ufficiale.
Contesto popolare, io sarei stato contrario, visto che sento di essere grosso modo a metà degli studi prima di far qualcosa di decente.
Ma:
  1. Io sono severo anche con me stesso.
  2. _nni, il mio maestro dei colli ci tiene. Sono settimane che mi tampina. Gli voglio bene e non posso proprio dirgli di no. Egli ha grande piacere a iniziare a presentare i risultati della sua scuola così modesta e così eccellente. Anche questo è il tango primigenio, modestia ed eccellenza artistica forse inconsapevole, nessun luccichio mediatico o modaiolo, solo l'eccellenza della sesta arte.
Non posso non assecondarlo, con tutto quello che gli devo. Quindi, _aria ed io apriremo l'esibizione con un tango, poi andrò in milonga.
Io non la considero un'esibizione (mi fanno cagare il cazzo le esibizioni di cialtroni, imperfetti, grossolani che si vedono in giro), ma di fatto lo è. Il livello medio delle esibizioni è terribile, violerò la mia severità (con me stesso). Mettiamola così: c'è un cammino da fare ed esso inizia con un primo passo.

A decoro riprendo "Milonga para una armonica" di Hugo Diaz. Sono passati tre anni e mezzo da quando ho scoperto l'armonicista argentino ed egli è capace ancora di emozionarmi irragionevolmente



sabato 13 dicembre 2014

tangopunka loca

Ti ricordi _tra, la tangopunka?
La signora, in effetti, mi devia un filino. Anche solo quando piercing, tattuaggi, fori, spilloni volteggiano su tacchi in una milonga e si abbandonano nelle mie braccia.
Ci sono principi di contatto promettenti con quella meravigliosa milfa.


(lillyloca per anonimo via dykiegirl)


venerdì 12 dicembre 2014

Fatica, lavoro



Stavo già camminando verso la stazione che... chissà quando ci sarà il treno di ritorno. Poi nel freddo intenso mattutino (erano le sette) ho alzato lo sguardo e ho visto il sereno così terso. Gli stimoli peripatetici mi hanno portato all'anima, ad ascoltarla: mi sono girato, retrofront!, sono tornato a casa, ho lasciato lo zainetto, ho preso zaino, scarponi e bastoncini e sono salito fino alla vetta di Monte _aro sopra casa.

Sono confuso: non so cosa pensare di questo sciopero: il principio del licenziamento ingiusto è giusto ma.. come spesso avviene, c'è una prassi giurisprudenziale aberrante (non riesci più a licenziare criminali, assenteisti, ladri, etc.) e un uso distorsivo, speculativo delle leggi. Puoi fare molto lavoro eccellente con un cacciavite, ma se lo usi per vandalizzare il treno?
Sono altre le vie per cercare di salvare la società da questo avvitamento della crisi. Domani mattina ore nove saremo in parecchi al coordinamento tra i nostri sei, sette GAS: pesare, suddividere, spacchettare, fare pacchi, caricare, scaricare. Lavoro anche quello, ma io ci trovo un senso, oltre alla fatica e al piacere.

Ho fatto 600m di dislivello in settantacinque minuti circa: ho percepito la fatica (mentale) dell'assenza di allenamento. Anche il lavoro è fatica, asprezza. Non esiste un lavoro sempre bello, sempre lieve, poco. Il fare sacro (sacri-ficio) è stringere i denti, resistere alle avversità, vivere il dolore senza il quale non c'è il piacere. Ma per fare cosa? La dimensione spirituale della vita torna con le sue domande, alla fine dei ragionamenti.
Sulla radura a pochi passi dalla vetta, mi sono disteso, al sole. Mi sono appisolato quasi un'ora, come una lucertola stanca.
Sono scappato dalla mia fatica del lavoro per camminare sulle foglie, per sassi ancora ghiacciati, camminare sul senso del lavoro, della fatica, della fatica del lavoro.
Io trovo beneficio nell'abbraccio con la Natura e anche me stesso, perso nei flutti di una società che sempre più spesso non capisco.

giovedì 11 dicembre 2014

Overdose per utili idioti

Tecnicamente è una overdose. Un sovradosaggio ad un (pianeta) tossicodipendente di crescita e di energia fossile. Il pernicioso calo del prezzo del petrolio è un... problema (i crescitisti già guardano allibiti).
Ho la percezione che sia ancora una distorsione di mercato in cui finanza parassitaria (future "ribassisti") e geopolitica (tentativo di far fuori la Russia, oggi Putin è a New Delhi ihihih, tossici sdentati, sgarrupati, pretenziosi che cercano di far fuori il loro spacciatore a cui basta solo girarsi altrove, utili idioti servi masochisti dello stato canaglia) sono piuttosto importanti.
Una classe dirigente vacua, di piccole menti scadenti (questa espressione di Krishnamurti è una delle più azzeccate) imbonitori che. come scrivevo da Gaia, non solo non hanno alcuna idea politica, ma sono inquinati da assurdità, buonismi cattolico-comunisti, di dirittismi, di idiozie politicamente corrette, di crescitismi esponenziali, ignorano storia, etologia, scienza, conoscenza.
Servi degli USA invece che collaboratori della Russia, forse uno dei pochi paesi che ha una cultura che resiste a questa demenza collettiva del dirittismo, all'inquinamento del politicamente corretto da agio.
Ora una bella rimpinzata, la bolla crescerà e si tenderà ulteriormente, crescita ulteriore della domanda, del teratoma umano. Fin qui l'overdose. Poi, zacchete, prezzi bassi distruggono l'offerta, altri idrocarburi saranno finiti, non ci sarà più roba.
Non sarà molto gradevole.
Intanto tutti, giulivamente, osserveranno la ripresina del tumore della crescita, sorridenti a sdilinquirsi,  sguardo pietoso, sottomesso verso Washington.

Purtroppo non ho mai scritto due parole su una delle migliori pellicole degli ultimi anni, lezione di vita, di ecologia e di spiritualità. Politicamente scorrettissima. Conditio sine qua non infatti.


Il tipo dell'accendino

Repressione
s. f. [dal lat. tardo repressio -onis, der. di reprimĕre «reprimere», part. pass. repressus]. –
o - In psicanalisi, processo volontario di inibizione di pensieri, affetti o comportamenti che sono consciamente ritenuti inopportuni, distinto quindi dalla rimozione, che è inconscia e per lo più provocata dall’angoscia.


Si alza una tipa di origine inglese per redarguirli. E' disturbata dal baccano che quei ragazzi fanno da vari minuti nel vestibolo. Poi ancora una volta. Essi la ignorano e continuano. Da lontano uno mi vede che li guardo, fa un sorriso sardonico, continua a guardarmi e accende per qualche istante l'accendino verso di me. Continua il baccano, pogano nel vestibolo, urlano. Molte persone sono infastidite, si alzano, guardano. Alcuni passeggeri vicini si chiedono il perché di quelle strane urla, pensano ci sia un ragazzo minorato o con dei problemi.
Mi alzo, vado verso di loro. Apro la porta del vestibolo, a muso duro:- Avete rotto il cazzo, se volete sciamannarvi scendete e fate quel cazzo che volete, non qui sul treno. Avere capito?
Inizia a girare il testosterone, il tipo dell'accendino risponde abbastanza aggressivo, alzo ancora il tono, tenta di spintonarmi, lo prendo per la maglietta.
La cosa si cheta, torno a sedermi. Il tipo parlotta con gli altri teppistelli/energumenoidi, mi guarda, rientra nel corridoio, l'attraversa per un terzo, viene verso di me e grida :- E ora tu mi dai nome e cognome!
Mi rialzo :- Allora tu non hai capito un cazzo!
Adesso gli faccio capire qualcosa. Vado verso di lui lo spintono, cerca di reagire, inizio a caricare un pugno diretto verso il viso. Sono istanti, si son frapposti due adulti e uno dei suoi amici, tenta di spintonarmi, io ho raggiunto il gruppo, spingo,  sto iniziando a caricare il tipo, cerco di nuovo di colpirlo una seconda con un pugno in viso, voglio fargli più male possibile, ma ci stanno separando, il pugno diretto si perde in una selva di braccia.
Il treno è fermo ormai da qualche minuto.
Il tipo dell'accendino è trattenuto dai suoi amici, io da un paio di adulti che stanno biasimando duramente i regaz, ci separano a forza.
Ritorno a sedermi. Le tre donne vicine dicono che ho fatto bene, sono stanche, non capiscono perché quelli abbiano continuato a fare i teppistelli. Rispondo che... essi hanno avuto una prima nozione di limite che deve essere rispettato, non mi interessa se avrò casini, è opportuno che essi vengano corretti.
I ragazzi vanno a chiamare il capotreno che viene da me, mi chiede di alzarmi e di seguirlo. Mi chiede se sia io quello che ha avuto un confronto, un diverbio coi ragazzi. Rispondo affermativamente, sottolineo che il degrado ultimamente sui treni è notevole. Alcuni pendolari dicono che alcuni ragazzi non hanno il biglietto.
Osservo più volte che anche il fatto che non passi il controllore non aiuta a diminuire il Far West. Ma anche il personale viaggiante teme violenze, vuole il cheto vivere, cerca di minimizzare il rischio. Di fatto, ne sbologna la gestione ai passeggeri lasciati da soli.
Ma io non sono un passeggero. Io sono UnUomo e certe cose non mi vanno, combattere anche con le punizioni fisiche, le correzioni fisiche la violenza, l'ecologia della repressione le prevaricazioni, contrastare questo degrado che cresce, di giorno in giorno.
Il mite controllore, un ragazzo giovane con una postura leggermente ingobbita in avanti, mesto, si vede che non ne ha proprio voglia di quel casino capitatogli, si stava bene (anonfareuncazz in cabina di testa, visto che non è passato uno straccio di una volta). Mi suggerisce di farla finita lì e chiede di chiedere loro scusa. Chieder loro scusa!?!? Forse non ha capito. Maaa, saa... il il ragazzo ha quattordic'anni. Allora gli spiego, sommariamente cosa è successo. Mi dice che i ragazzi vogliono chiamare la polizia.
Prego! - rispondo-andiamo pure fino in fondo.
Si alzano alcuni adulti e redarguiscono il tipo dell'accendino e gli altri del gruppo ma egli insiste.
Un ragazzo di origine magrebina della cricca inizia di nuovo “non si mettono le mani addosso”, rispondo :- Dovete essere educati a convivere civilmente! poi inizia, nel gruppo, a provocarmi “Vieni a dirmelo qui”, lo guardo, lo dice un paio di volte, poi smette. Altre persone iniziano a rimproverare i ragazzi, forse smette anche per questo. La dinamica del branco è evidente ma è anche una dinamica aleatoria, poco resiliente e questo si vede.
Mi risiedo. Molte persone dicono che ho fatto bene. Io percepisco che molti siano intimoriti, ammirano che io mi sia esposto, mi allertano sulle possibili conseguenze. Avverto che decine di persone, nonostante il forte ritardo, alla fine di una giornata di lavoro, nonostante la stanchezza e la voglia di arrivare a casa, approvano il mio intervento, vedo i loro sguardi che mi sostengono, sento delle parole qui e là scandalizzate, percepisco sostegno ed approvazione. Mi fa piacere. Non tutto è morto, solamente è quasi morto.
Arrivano i carabinieri. Mi chiedono i documenti, prendono le generalità, mi chiedono cosa è successo, piego cosa è avvenuto.
Il tipo dell'accendino continua nel suo teatrino dei lesi diritti di teppistaggio. Ora pretende l'ambulanza. Faccio presente ad uno dei carabinieri che anche ciò è grave, perché quell'ambulanza potrebbe mancare a chi ne potrebbe avere veramente bisogno. E' gravemente ferito: solo un po' di rossore dovuto alla concitazione, ihihih, ma il teatro ha le sue esigenze. Uno dei carabinieri bofonchia qualcosa di proceduralese, insomma, capisco che se il ragazzo vuole l'ambulanza...
Abbiamo accumulato trenta minuti di ritardo, arriva il treno successivo, sull'altro binario, da Bologna. Annunciano ai passeggeri che il treno in arrivo sarebbe partito prima, c'è il trasferimento generale al binario 1.
Nel frattempo tre donne e un uomo si offrono come testimoni a mio favore, forniscono le loro generalità al carabiniere che le sta registrando.Un giovane pendolare magrebino testimonia a mio favore, smentisce alcune frasi dette da uno dei ragazzi.
Posso andare? Sì, risponde un carabiniere.
Mi sposto sull'altro treno, ci sono molte persone che erano sulla mia carrozza, ancora segni di approvazione.
Scendo alla stazione di arrivo, sono 40' di ritardo. Tutto il piacere dell'adrenalina.
Mentre salgo a piedi penso ai genitori del tipo dell'accendino, alle reazioni.
Se fosse una persona intelligente, apprezzerebbe che c'è stata una persona che ha evidenziato comportamenti a rischio, mi ringrazierebbe e poi a casa – come succedeva per i suoi genitori, per i suoi nonni,  inostri genitori, i nostri nonni – darebbe una bella spazzolata supplementare.
Se fosse una persona intelligente...
Già.

mercoledì 10 dicembre 2014

Sul vivere

Stavo riflettendo su alcune considerazioni di Spirita Libera: è da tempo che sto considerando molto più nobile il legame affettivo libero dell'amicizia di quello esclusivo erotico. Lunedì, Silvano Agosti, a La Zanzara, diceva che una donna, un uomo che si amano dovrebbero avere due case, ciascuno vive nella propria, con la libertà di vedersi solo quando c'è il desiderio, non per ragioni di costrizione, "edilizie".
Le parole di Silvano però, ricordano che... la libertà è preziosa e ad essa corrisponde la responsabilità, il sacrificio e la rinuncia ad altro per potersela permettere. Come dice Lorenzo, non c'è libertà senza responsabilità e respons-abilità.
Onde che si alzano e si abbassano, elastici che si allontanano e tornano. In mezzo, tra gli estremi, c'è lo spazio, l'alterità, lì in mezzo, c'è l'amore della distanza e del desiderio.
Ma l'amore è solo una metafora della vita. Questa pagina aveva, all'inizio, "Libertà d'amare", come titolo. Ma Silvano Agosti (con il quale non concordo in vari punti) parte dall'amore e poi arriva al vivere con molte osservazioni argute, molto interessanti.


martedì 9 dicembre 2014

Fica filosofale

  • In Svezia la prostituzione è considerata come uno delle forme di violenza maschile contro donne e bambini. E' riconosciuta ufficialmente come forma di sfruttamento di donne e bambini e costituisce un problema sociale significativo.... L'uguaglianza di genere rimarrà irrealizzabile finché gli uomini compreranno, venderanno e sfrutteranno donne e bambini facendoli prostituire.
    (justicewomen.com)

Ero incappato in un video di una tale, molto carina, fisico perfetto (quei fianchi larghi... mmhh) e ... spontaneità e piacere genuino nello scopare. Mi piaceva lo stile. E anche il valore etico di una sua interpretazione (per quanto commerciale) come benefattrice. Una delle cose che mi affascina di più è l'aspetto ludico, amorale del sesso e le donne che riescono a viverlo così mi... affascinano. Cercando nei commenti scoprii che si chiama Lucie Theodorova e con qualche gugglata arrivai al suo sito in cui lessi un po' di lei, una donna cosmopolita, poliglotta, libera, intraprendente.
Francesco da tempo dice che gran parte delle attrici del cinema erotico diventano cortigiane (escort in inglese) ovvero prostitute di alto livello  e così è anche per lei. Donne che decidono di diventare lavoratrici e imprenditrici vendendo servizi sessuali, la propria bellezza, le proprie capacità sessuali. Una delle cose che mi ha sempre colpito in quanto morale marcia, falsa, ipocrita, completamente avulsa dalla realtà è il fatto che... la morale e il diritto storto che essa esprime siano fobici rispetto al lavoro e all'economia sessuale: semplicemente questo non viene concepito, non viene ammesso. La morale è quasi sempre massimamente antiecologica e lo è quindi anche nei confronti di una delle professioni più ecologiche. Gli uomini temono il loro potere, le altre donne temono la loro concorrenza. I rigurgiti puritani non mancano in Europa: in Francia non è passata per poco una legge che vietava il sesso a pagamento punendone i fruitori, la Svezia messa pure peggio (v. incipit). Idioti che credono di migliorare (?) il mondo combattendo il mestiere più antico del mondo rendendo uguali per forza i due generi.

Qualche tempo fa ascoltai al giornale radio regionale la storia di un contadino piacentino che uccise il padre per recuperare i soldi per "riscattare" una donna albanese dalla prostituzione, come ella gli aveva fatto credere. Quando idealizzi una donna che lavora col sesso e la rendi una dea, non va bene (non va bene neppure quando idealizzi uno che usa i piedi contro una palla, un demagogo che ti infinocchia con le sue promesse assurde di sogni, i ciarlatani della favoletta della crescita, i mestieranti d'anime con i loro buonismi sconclusionati, etc.). Questi sciocchi dovrebbero vietare il 90% del BAU se ragionassero come col sesso a pagamento.
Sono donne che... si accorgono di essere sedute sulla propria fortuna. In effetti, osservando le tariffe di Lucie, penso che ella abbia scoperto la fica filosofale.
Lucie, imprenditrice, si farà beffa delle citrullaggini  che cretini moralisti cercano di evacuare regolarmente. Carina, spigliata, mora, audace, intraprendente... deliziosa!


lunedì 8 dicembre 2014

Serena notte

Sono stato con UnRagazzo da sabato pomeriggio prima nelle dolcezze di casa, fuoco, cibo buono, tempi lenti, meteo girgiocupopiovoso e da ieri pomeriggio con _zzz e _zzzini da amici in provincia di Pisa, in angoli belli, bellissimi (e anche meno belli o brutti, i contrasti sono utili).
Boschi, colli, ulivi, casine, borghi, pievi, scogliere, panorami, mari Capraia , monti, Apuane, onde, sole, luce.
Racconterò (v. qui). Osa sono un po' stanco! Serena notte.

sabato 6 dicembre 2014

Carico di Terra

Non capivo perché suonasse così presto. Era la sveglia. Ore otto e quaranta.
E così, in una giornata così meravigliosamente grigia e uggiosa, siamo arrivati in quell'angolo di pianura, tra campi aratri, zolle scure, fabbriche di mortadelle, di terra grassa. _ano, era lì per quel piccolo mercato contadino (è il "mio" produttore, di cui sono referente).
Quasi milletrecento euro di ordine per i nostri sei o sette gruppi, quasi cinque quintali di prodotti della terra, leccornie biologiche.
Sentivo _igi, il fornaio del GAS che ha anche tre maiali, vive lassù in quel tentativo riuscito di podere isola felice e autonoma, coi suoi asini, polli, cani, tre maiali, parlare con gli altri contadini. Io mi perdo nella gioia sensuale e rubizza di racconti di terra, di prodotti, di campi, di razze, di sovesci.
E' la magia del mercato.
Eravamo scesi con la sua, nella mia non ci sarebbe stato tutto quel carico di Terra. Abbiamo caricato i sacchi di riso e tutto il resto. Un po' felici, di fatica, di stanchezza, di brume, di fare qualcosa insieme.
Il lavoro per il GAS raggiunge punte di piacere incredibili.
UnRagazzo ha acceso il fuoco, ora vado a cucinare un po' di cibo buono.



Non usa corde o nodi

  • Chi lega bene non usa corde o nodi
    Il libro del tao
    via Daoist

Sono tornato alle quattro e rotti, stamani. Non ho ballato bene, ieri. Quattro lezioni, se pensiamo che il laboratorio con Ariadna e Fernando è stato doppio, sono cinque lezioni in una settimana.
Il tango restituisce potenza al corpo. Se non balli con anima e corpo non è tango, è una qualche roba.
Ieri sera non solo ho ballato con la testa, ma ho ballato con la testa piena di tecnica e di nozioni nuove. Terribile è esagerato ma mi concedo la licenza.
Dopo lezione, in milonga, in una tanda di compleanno sono stato il terzo, dopo due maestri e _ara, la mia compagna di studi a Bologna, mi ha fatto un sacco di complimenti; ero imbarazzato, non sapevo che risponderle. Io so che il cammino è ancora lungo, sono solo i primi passi. Questo è uno degli aspetti meravigliosi del tango: migliorare ti porta solo a scenari nuovi nei quali torni principiante. E' una delle magie dell'arte relazionale.
Poi gli inviti e tutto il resto. Nella mia insoddisfazione è stato piacevole. Ho voglia di migliorare, quasi una brama, esso mi lega a sé. Lo studio stesso è un piacere che alimenta il piacere.


(via stockroom)

venerdì 5 dicembre 2014

Lievismo



In treno incontro _zia, cara gasista, mi racconta cosa è successo a _imo.  Insomma, egli lascia la macchina parcheggiata la sua vecchia pandina catorcia presso una stazione intorno alla città: la sera trova la portiera in parte divelta, sparito lo zaino (nel quale improvvidamente aveva lasciato i soldi dell'ordine de i Gelsi e la Talpa), un maglione, altre carabattole. Un furto lieve di qualche centinaia di euro per una vita precaria come la sua è una mazzata.

L'aggettivo lieve con i quali vengono definiti alcuni reati nel progetto folle di depenalizzazione in corso dice molto sulla pericolosità dell'agire politico da parte di questa orribile feccia completamente svampita nel suo olimpo di palazzo. Per questo merdame che vive negli ambienti dorati dei palazzi, 'sta roba che massacra la vita di quelli là, è roba lieve. Ecco il lievismo: la peristalsi del buonismo ha evacuato ancora una volta. Ogni persona con cognizioni da licenza media inferiore sa che ciò che è massimamente efficace è la certezza della pena, non la sua gravità. Qui non sono non c'è la gravità ma viene abolita la certezza. E' la follia completa. Del resto cosa aspettarsi da un capogoverno  'gnorante arrogante che insultava una scienziata che si circonda da tipi come questo figuro in preda alle sue compulsioni riproduttive? Il materiale è esattamente questo, il filtro passamerda ha funzionato bene ancora una volta.

In "la peristalsi del buonismo" stavo per aggiungere cattocomunista (il partito al potere ora è essenzialmente la democrazia cristiana mischiata coi resti moderati del partito comunista) ma, come osservavo da Francesco, forse non è né il catto nè il comunista ovvero non solo: esistono paesi molto più cattolici, esistevano ed esistono paesi comunisti nei quali esisteva ed esiste l'ecologia della pena e della repressione. Questo anelito all'antigiustizia, questo sostegno spregiudicato alla cultura dell'impunità, della irresponsabilità aggravati dall'essere in un contesto di degrado sociale e di assalto migratorio è tipicamente italiano.

Questo è uno degli atti sociologicamente più destabilizzanti, il lievismo è, con il filomassmigrazionismo, (*) forse il più evidente pilastro ideologico e ora anche operativo di un disegno nichilista, di corruzione e di demolizione della convivenza sociale in quel disegno folle di sfruttamento socialdinamico dell'esplosività sociale preparata nelle classi di massa, alla base della piramide: innesto milioni di organismi alloctoni virulenti e incompatibili, in una condizione di recessione strutturale e di deficit di ogni tipo e di ogni gravità, poi tolgo l'estintore della repressione, poi.... Si sviluppano competizioni, scontri, e io cerco di utilizzarne l'energia. Non un motore a scoppio, una società a scoppio.

Poiché con _imo come con i cocomeri del GAS io ho discussioni estremamente accese sul problema della violenza immigratoria di massa, ho pensato che... questo sarà un opportuno atto rieducativo a coloro che sostengono lievismo e filomassmigrazionismo. Accoglienza sensa se e senza ma? Prego, iniziate subito ad assaporare i risultati della vostra demenza masochista buonista.

Stiamo stanno veramente creando un miscuglione dei peggiori fattori sinergici per una esplosione sociale. Riescono a rendere Salvini con l'ovvietà delle sue osservazioni un gigante che si erge su una distesa di strani essere vermiformi, brulicanti nella mediocrità deleteria della loro antipolitica.
E in questo contesto, l'inquinamento culturale, ideologico (ad iniziare dalle evacuazioni bergoglion(ist)e su misericordie e buonismi d'accatto) è sicuramente il peggiore per gravità ed effetti a medio e lungo termine.

Periferie a rischio, non c'è più coesione sociale, rischio disordini
Ah sì? Ci siete arrivati a scoprire ciò che è già? Oohh, complimenti!

Il valzer degli addii

Una decina di giorni fa ho finito di leggere questo romanzo del 1972 di Kundera. E' lì da un po', sulla scrivania... devo buttar giù due parole mi dico da qualche giorno.
Il Valzer Degli Addii (ivda, per l'appunto, fu una sorta di prefazione a questa pagina), il valzer del disincanto, dell'osservazione (precisa sarebbe pleonastico) quindi del cinismo. Io non capisco questa roba chiesastica dell'incensare la specie stupida, di considerarla divina, il centro dell'universo e, secondo me, non lo capisce neppure Milan Kundera e lo conferma anche in questo romanzo.
Se in L'insostenibile leggerezza dell'essere Kundera affronta la questione della "negazione assoluta della merda, in senso tanto letterario quanto figurato", l'eliminazione "dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile", il kitsch,  nel Valzer degli Addii l'autore ceco compie un'osservazione cinica, disincantata dell'umanità e della psicologia. Forse è ancora il suo lottare contro il kitsch.

Avrei voluto citare un paio di passaggi, la strampalata fisiognomica tricologica del dottor Skreta sui due poli opposti del carattere umano determinati dal colore biondo o moro dei capelli, p. 46,  l'analisi di Jakub, a pag. 110, disincantata e realistica - quindi cinica -  sulle miserie, mediocrità e pochezze che molto spesso, troppo spesso sostengono le riproduzioni degli umani, rivestite dalla mistica della maternità, del figliare, etc. e altri passaggi ancora, ma sono di fretta.
Le relazioni umane escono dal formale, si intrecciano nell'informale, nel bandito, nelle menti e tutto viene sovvertito, tutto cambia, talvolta solo per antagonismo, per reazioni a qualche improvvisa azione esterna. Psicologia reattiva invece che assertiva (la prima uno dei migliori ingredienti per una qualità di vita mediocre).

Kundera scrive bene ma... è cinico. Io non riesco ad appassionarmi granché alla letteratura kunderiana perché sono cinico, non ho bisogno di nutrire ulteriormente ciò che tende all'ipertrofico. Hesse, invece, e il suo realismo che è localmente cinico ma complessivamente animato dallo spirito di una evoluzione, invece, mi avvince.

Il valzer degli addii
Milan Kundera
Adelphi

Col mo ombrello

Stamani ore sei e qualcosa pioveva.
UnRagazzo non aveva voglia proprio, di alzarsi, di andare a scuola, di scendere a piedi, di scendere a piedi sotto la pioggia.
Io ero cotto, dalla lezione di ieri finita troppo tardi (mezzanotte e venti), dal raffreddore, dalle tirate di questa settimana.
Papà, mi porti giù in macchina?
Gli stavo preparando merenda, nelle mie braghe larghe da aikido, un po' infreddolito, ho barcollato.
No, scendi a piedi.
La cosa strana è che io faccio fatica a dire quei no che dico sempre a me stesso. Stavo pensando se dirgli qualcosa sul valore di una vita robusta (non dico spartana) fatta anche di resistere un po' a voglie e non voglie. Ma non capirebbe.
Oggi avrebbero avuto una occupazione di scuola. Cazzo è 'na occupazione? Per cosa? Ci sono motivi importanti? Non sapeva dirmi nulla. Ieri ha passato mezza sera a contattare compagni di scuola, uno ne sapeva più confusamente dell'altro. La tensione del sessantotto è diventata fancazzismo, cialtronismo, perdere tempo, non ci sono diritti da conquistare.
Così è andato a scuola col mio ombrello.


(brittagotha)

giovedì 4 dicembre 2014

La vaporiera

Ascoltavo i sibili e i soffi del vapore, il respirare ansimante del grande polmone, annusavo il profumo amarognolo del carbone, l'odore del vapore, il futurismo nero e rosso, l'energia del fuoco controllato nelle visceri, l'odore di olio, i rilievi dei rivetti sulle lamiere, i maestri, il suono della pala, dal tender al forno a caricare Lei, poi le gocce d'acqua sulla la morchia unta, ottoni e bielle d'acciaio.
Mi emozionavo, come quando ero bimbo e fuggivo ai miei per... andare in stazione a vedere i treni.
Spesso è una condanna questa prigionia nel bimbo che sei, la schiavitù infinita della formazione (imprinting) A volte ha lati struggenti, torni bambino emozionato, ti innamori dei principi del modernismo che detesti.















Il tramonto dell'euro - 7: mercantilismo

(Il tramonto dell'euro - 6: zia Infla e zia Occupa)

  • Hai presente gli stupidi con la macchina tedesca che si incazzano coi tedeschi?
    UnUomoInCammino, commento

Avevo già citato una pagina interessante di Michele Brunati sulla stupidaggine mercantilista (L'imbroglio della svalutazione competitiva). Su alcune cose non sono d'accordo con Brunati (il protezionismo ha anche dei lati positivi) e rimango qui e ora un feroce noglobal. Non sono economista ma uso la mia testa e i principi della fisica. Ora citerò un paio di passaggi di Alberto Bagnai, nel suo libro, sulla questione.

L'approccio mercantilista, lo abbiamo visto, è logicamente incoerente.. Dato che tutti i paesi non possono essere simultaneamente esportatori, i casi sono due: chi appoggia la crescita [scusate l'interruzione ma l'apparire del termine mi ha provocato un attacco di orticaria] sulla domanda altrui, se riesce nell'intento (e bisogna vedere come), si espone prima al conflitto (per accaparrarsi  mercati di sbocco) e poi alla crisi economica (quando i mercati di sbocco, strutturalmente in deficit, vengono schiacciati dalla inevitabile crisi finanziaria). Il successo della Germania è una vittoria di Pirro  (*) innanzitutto per questo motivo "esterno" [...].
p. 216

Ho citato la fisica perché ci sono molte leggi di conservazione in fisica e l'economia, nel tentativo di rappresentare e studiare (a volte lucidamente) le idiozie di massa degli homo, risponde alla realtà in vigono principi di conservazione. Per esportare io ho bisogno di te importatore, è una relazione, non può esserci un esportare solitario. Bagnai, Brunati, hanno ragione da vendere, a sottolineare, sia pur con conclusioni quasi antitetiche, l'irrazionalità del mercantilismo.

Lo dimostra poi il fatto si dettano soglie asimmetriche per il saldo delle partite correnti, ovviamente nel senso di tollerare surplus sempre più grandi dei deficit (+6 per cento/-4 per cento), perché si sa, chi esporta è bravo e chi importa cattivo.
Questo approccio è demenziale, non solo perché fornisce un messaggio ideologicamente distorto, ma anche perché nei fatti il Paese in posizione creditoria netta, la Germania, è il più grande dell'Europa.
p. 236

Demenza. Non c'è parola più precisa. Siamo allo stesso livello di follia della stupidata della favola della crescita infinita.
Mi fermo e ... penso che sia la stessa truffa del bipolarismo: una coppia di codipendenti che si accusano l'un l'altro di essere responsabile dei problemi e che contribuiscono massimamente, in forma duale, all'esistenza stessa del problema. Il problema non è il duale nella relazione, è la relazione di codipendenza. Si capisce?
Quante volte ho scritto che la politica nefasta di crescita (la crescita è, qui e ora, Il Male) dei tedeschi basata sull'export è suicida? 
Dunque se da una parte c'è la morale che esportare sia bello e importare sia brutto (esportatori meritevoli, importatori da deprecare, ihihih), dall'altra si risponde con esportatori cattivi nazi, importatori poverini, sfruttati, colonizzati. E' un giochino assurdo.
Ahaah - urla il tossico - è lo spacciatore brutto cattivo! E chi lo tiene in vita? Proprio tu, colla tua dipendenza da pirla, gli porta i soldi tutti i giorni. Eticamente gli importatori, sono come i tossici, come i ricettatori, sono peggio, commettono un crimine peggiore perché senza essi la loro controparte (esportatori, spacciatori, ladri) non esisterebbe, non ha spazio funzionale, cessa per definizione.
Hai presente gli stupidi con la macchina tedesca che si incazzano coi tedeschi?


(*) Uno solo dei sintomi della pesante insostenibilità della società tedesca: mio padre mi raccontava che già Hitler con il suo motto Exportieren oder sterben! (Esportare o morire!) si era reso conto che la società tedesca sarebbe implosa se non avesse recuperato risorse rastrellandole dall'esterno con l'esportazione di beni ad alto valore aggiunto.


(via maseifuori)