lunedì 30 marzo 2009

Morbosità


  • È accaduto a Novara in una classe di bambini di quinta elementare
    Lezione di sesso esplicito a scuola
    I genitori: «Via la la maestra»
    L'insegnante si è difesa sostenendo di avere risposto alle domande per non creare ulteriori morbosità
    (Corriere.it)


I primi responsabili dello sfascio sociale dovuto alla più crassa ingnoranza sessuale sono i genitori. Italia o Regno Unito non cambia una cippa, le menti ottuse abbondano. Mentre salivamo a piedi, ieri, passando vicino ad un pollaio, un gallo si è trmobato una gallina, UnBimbo e amichetto a guardare con due fanali così. E' così che vengono i pulcini, col gallo che copre la gallina, ho detto loro. Semplice, evidente, realistico, morbosità zero, il resto lo faceva la natura, dieci secondo dopo parlavamo di altro.
I limiti con i quali 'sti genitori vivono la sessualità vengono tramandati di generazione in generazione. Osho ha ragione da vendere quando dice che la coppia monogamica il più delle volte da un imprinting pessimo che tarpa e maciulla la potenziale eccellenza dei figli che crescono. Se uno o due genitori sono bacati, il rischio che il marcio venga propagato è elevatissimo. Di recente anche Bossi si era espresso così rispetto alla questione del maestro unico, prima che la disciplina del governo di parte lo richiamasse agli ordini.



16 commenti:

  1. Bisognerebbe vedere i contenuti che ha esposto. :)

    Parlare di frustini magari non era necessario. Non sappiamo di cosa abbia parlato, quindi difficile fare un commento.

    Acqua

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  2. I bambini vanno nelle edicolo e guardano la tivvì. Se vedono una mistress o un master col frustino, vanno da acquadotta, se sono curiosi e vispi, può essere benissimo che ti chiedano cosa servono quelle_cose_là.

    Ed è molto semplice rispondere loro in verità, senza omissioni e censure più o meno parziali pro morbosità.



    Il mondo esiste ed è complesso. Negarlo è il primo insulto alla verità ed all'integrità.

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  3. E' molto semplice farlo anche con un linguaggio pulito e al loro livello.

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  4. Il mondo esiste, senza dubbio.

    Ma altrettanto senza dubbio è compito dei genitori (e non degli insegnanti) parlare e spiegare argomenti che possono (possono, non necessariametne devono) essere di difficile approccio.

    Un genitore dovrebbe conoscere suo figlio, e sapere come prendere la cosa. A casa mia se ne è sempre parlato senza falsi pudori, e senza mai arrivare alla pesantezza, da quando avevo sì e no 5 anni, in relazione ad una domanda curiosa da parte mia.

    Ciò nonostante, mia madre per prima si è opposta a lasciar trattare l'argomento agli insegnanti a scuola. E aveva ragione da vendere.

    Detto questo, concordo con Acqua: dipende da quel che ha detto e da come l'ha detto. Se uno solo di quei bambini è rimasto colpito o infastidito dalla cosa, lei ha sbagliato.

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  5. Grazie della visita. Ho apprezzato il commento.

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  6. x Alahambra:

    Siamo sempre molto lontani.

    Se l'approccio e'difficile (e non e' affato difficile, se non nella testa morbosa degli adulti che rendono difficile cio' che e' estremamente naturale) ci vuole preparazione e competenza. Infatti, la signora aveva seguito un corso della ASSL su come parlare di sesso ai piccoli.

    I genitori, la maggior parte delle volte, sono, in termini sessuali, semplicemente ignoratni o, piu' spesso, ancora peggio, vittimecarnefici di credenze sceme o che negano la verita'.

    In molti casi, per il bene della prole, e' proprio necessario che NON siano i genitori a propagare oscurantismo e morbosita' dei quali sono vittime trasmettendoli ai figli.

    IO confuto radicalmente additrittura che l'erso e la sessualita' siano difficili ed impegnativi. Se lo ammetto, allora ammetti che ci vogliano competenze che la stragrande maggioranza delle persone, che vivono nell' IGNORANZA SESSUALE ed EROTICA non hanno minimamente.

    Al piu',alcuni genitori, danno un educazione biologica e genetica, moltomolto raramente erotica e sentimentale.

    Spiegano che c'e' l'ovulo (ovetto) lo spermartozoo (semino) che quando si incontrano, il primo e' fecondato dal secondo.

    Ma non spiegano certo i meccanisi delal libido, delle forme di sesso, dell'oralita', dell'analita', di come gesitre i sentomenti in coppia come gelosia, come gestione della promiscuita', come si fa quando c'e' un litigio.

    Non possono spiegarlo perche', al massimo, la cultura che hanno su questo e', molto spesso, frutto delle assurdita' antiscientifiche dei preti o, non di rado, cultura fatta con dicerie con amici di spogliatoio o amiche da giochi delle bambole, una sorta di ignoranza credulona che, come un onda vagola, infragendosi da una parte per tornare come risacca dall'altra.

    Tu pensi che 'sti genitori possano educare sessualmente, eroticamente e sentimentalmente i propri figli, quando sono non di rado 'gnoranti cime le bbestie?



    x paoloh:

    E tu, cosa ne dici della questione?

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  7. sto agnostico sulla cosa.....

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  8. Forse quei genitori si sono indispettiti perchè vogliono essere loro a scegliere come e quando educare i figli alla sessualità. Principio legittimo e condivisibile, trovo. Credo che anche tu in quanto padre pretenda di controllare e valutare i contenuti che vengono trasmessi a tuo figlio, correggendone in tiro, eventualmente.

    Deontologicamente parlando si pone soltanto in seconda battuta il "come" e il "se" questi adulti sanno dare risposte libere da giudizi morali. Dipende anche quello che vogliono trasmettere ai loro figli.

    In questo senso, giuridicamente parlando, la prof deve rispettare il diritto dei genitori sui loro minori. E in questo ha sbagliato, se per debolezza o vanto è scivolata su discorsi accessori che invece di indirizzare la curiosità in modo positivo, hanno acceso delle curiosità. Tutto sta nei modi:altrimenti i bambini, se non avessero intuito che sotto covava qualcos'altro, non ne avrebbero fatta particolare menzione a casa. Anche a me in classe hanno chiesto cos'era un pompino, l'anno scorso, ricordi? Ho risposto serenamente e laconicamente al quesito e infatti nessun genitore è poi venuto a dirmi "ma lei cosa spiega a mio figlio".

    Immagino di essere al posto di un bimbo: se la mia maestra mi dicesse sorridendo come si fa un pompino o che esistono strizzacazzi o falli finti... io, piccolina, andrei a dirlo di corsa ai miei genitori. E ' ovvio. Si vede che lei ha sbagliato nei modi. E lo si deduce dai bambini, più che dai genitori.

    Umanamente parlando, invece che iniziative così emotive e indipendentiste, occorrerebbe pianificare a livello di collaborazione tra genitori e docenti una attività a tematica affettivo-sessuale, chiarendone gli obiettivi formativi, specificando soprattutto il punto di partenza, se laico o religioso, o entrambi, per correttezza di veduta. Basta essere chiari, secondo me.

    acqua

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  9. x Francesco071966:

    Come si può essere agnostico su cose talmente importanti? Non hai una tua posizione? Cosa pensi sia benefico ed utile e cosa no?



    x utente anonimo (acqua):

    Ziocane, ti mandiamo all'UCAS.

    State complicando e rendendo arzigogolata una questione naturale, pulita e spontanea.

    Quella è una delle migliori strade per la morbosità. ti conosco un po' e so che non sei affatto scevra da condizionamenti cattolici che sono alla base di tutte gli incredibili e assurdi strati complicativi.

    Partiamo da posizione antitetiche, acqua.

    IO ritengo, nella maggior parte dei casi, che i genitori_con_credenze_anti_scientifiche_miste_a_ignoranza_e_incoerenza siano i peggiori (non)insegnanti per i poveri figli che ne saranno vittime.

    In quanto al pompino, hai toppato di brutto. Se a me lo chiedessero, lo spoiegherei. tu hai ritenuto, e non con tutti i torti, di salvare te stessa dai rischi di "linciaggio" ma hai deluso e non hai fatto il tuo dovere di INSEGNANTE.

    Un insegnante, un maestro, una guida deve dare risposte. Le omissioni "per pararsi il culo" saranno utili a te, ma, come bilancio ecologico complessivo, degli alunni, della tua stima professionale, del tuo carattere professionale e personale, sono negative, creano danni i cui costi, a medio e lungo termine, sono alti.



    I genitori non sanno un cazzo (spesso) di storia dei fenici o di algebra lineare e ne sanno ancora meno di sesso, eros e psicologia sessuale e sentimentale.

    Pensare di affidare a loro le sorti di piccoli in divenire, è come andare dal calzolaio quando essi hanno problemi di aritmia cardiaca o di calcolosi renale.

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  10. Ma che dici, patata? :) Non hai letto bene.

    Io ho spiegato alla classe cosa fosse il pompino. Ma senza caricare la cosa, rendendola naturale. E infatti non ho provocato nei ragazzi una curiosità più grande di quella che potevano avere a 11 anni.

    Acqua



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  11. Risposta laconica...

    La risposta deve essere corretta, precisa e soddisfare la necessità di conoscenza del richiedente.

    Una risposta laconica va bene per una domanda accennato o alla quale si attribuisce poco peso.

    Probailmente un(a) 51enne ti farebbe una domanda laconica sul sesso orale, e tu potresti risponderle laconicamente. Molto diverso per un(a) pischella che non sa proprio cosa sia ed è (molto) curios*.

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  12. Non è affatto vero questo. Ogni età ha le sue necessità ed i suoi limiti.

    Parlare in modo troppo dettagliato ed esplicito dell'argomento ad un ragazzino delle elementari, è come volergli spiegare gli integrali. Non capirà un accidenti di niente ed avrà molti più dubbi di prima.

    Alle cose ci si arriva per gradi.

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  13. Scusa, ma tu non hai mai visto, ad esempio, un bambino appassionarsi all'areomodellismo o alla nautica?

    Sai quante domande e la passione che può farti un bimbo su treni trenini o sulle tecniche del calcio?

    Allora, un nonno / insegnante / amica di famiglia che passa un ora e venti a parlare di modellini d'aerei a motore con il nipote, non può passare lo stesso tempo a rispondere alle domande su un pompino, sui gay o su cosa sono i frustrini?

    Nelle vostre menti celate l'eros, da una parte lo idealizzate, dall'altra parte lo demonificate, lo rendete diverso, anzi, il più delle volte diversamente diverso ovvero peccaminoso ovvero morboso.



    Non c'è alcuna differenza tra passione per l'aerenautica o per l'eros.

    Se si può rispondere a domande sul perché i pescatori escono di notte, su quai pesci pigliano, sulle lampare, non c'è alcun motivo per non rispondere in modo pulito, corretto e completo su frustrini, pompini e ditalini.



    Scienza e conoscenza per tutto meno che per l'eros?

    E' ovviamente insostenibile questo.

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  14. Io credo sia giusto spiegare il minimo che serve a togliere la morbosità da ciò che è naturale, ma non trovo corretto raccontare quello che a loro ancora non appartiene.



    A me non piace arrivare ad un appuntamento sapendo già "in teoria" quello che potrei incontrare. Preferisco essere libera dii scegliere cosa e come fare, senza avere già dei pre-giudizi. Perché di questo si tratterebbe.



    Se la loro curiosità va oltre la semplice domanda pubblica, l'argomento verrà di nuovo fuori. Se uno mi chiede se tenere il cellulare in tasca fa diventare sterili io rispondo che molti la pensano così ma che è da troppo poco tempo che si studiano gli effetti dell'elettrosmog sull'uomo e che quindi c'è il rischio e che è meglio non tenerlo in tasca per prudenza. Ma non mi metto a parlare di elettromaagnetismo e compagnia bella. Si adegua il contenuto al contenitore.

    Acqua

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  15. Ne abbiamo discusso ieri.

    A fronte di domanda, giusta ed esauriente risposta.

    Se non domandano, non sono interessati, la questione non si pone.



    Per essere sintetici, il mio principio è:

    A fronte di crassa ignoranza o peggio superstizioni e credenze sul sesso dei genitori, bene che insegnanti preparati (non certo dai preti!) si occupino ANCHE di educazione erotica e sentimentale, due materie la cui assenza dai programmi grida vendetta.



    In quanto alla dinamica: se i più o meno piccolo domandano, sono interessati e l'insegnante deve fare il suo dovere di insegnare.

    Se non fanno domane, la questione potebbe non porsi (v. sopra mio pensiero su programmi lacunosi e deficitari).

    Chiediti, piuttosto, perché queste domande non le facciano ai genitori.

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  16. Acqua, articolo interessante



    "Prima se ne parla, meglio è". Anna Sampaolo, coordinatrice dei corsi dell'Aied (associazione per l'educazione demografica), condivide la tesi della Maxwell. L'episodio di Novara non deve quindi stupire. "Dalla mia esperienza - racconta Sampaolo - posso dire che le domande dei bambini di quinta elementare sono precise. Vogliono sapere cos'è un omosessuale, cos'è una prostituta. Utilizzano spesso un linguaggio molto crudo".



    Lo osservo in UnBimbo che a 9 anni mi ha chiesto cosa sono gli uomosessuali, con domande precise alle quali, risposte laconiche non possono essere usfficienti

    (non so bene come vada AWKid, ho l'impressione che il sesso e l'eros siano un po' tabù in AWFamily e per questo se ne parli poco)

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