mercoledì 27 luglio 2011

Collasso - scegliere di morire o vivere

Imparare dalla storia per evitare disastri? Parrebbe logico. Jared Diamond (UCLA) nei suoi decennali studi rigorosi è andato a indagare come sono cresciute le società, ha smentito in modo rigoroso le stupiderie "suprematiste" e (anti)razziste in Armi acciaio e malattie. (in cui emerge la storia della violenza delle migrazioni e i genocidi che ne sono seguiti). Quindi ha pubblicato Collasso - Come le società decidono di morire o vivere, premio Pulitzer, ovvero i risultati di studi sistematici e rigorosi sul declino spesso repentino (pochi lustri) di decine di culture (anche se nel libro si analizzano solo una dozzina di casi).

Sebbene edulcorato in salsa americaneggiante (il positivismo nei confronti della tecnologia del documentario è assente nel libro e fa parte dello spazio del problema, non della soluzione)  è rivolto ad un pubblico più ampio, questo video spiega in maniera molto chiara quasi sono i cinque fattori chiave di collasso (la parola ha un senso, volutamente l'autore non usa crisi o criticità o altri eufemismi) di una cultura, tra cui, dopo la fragilità ambientale, la bomba demografica (la decrescita demografica è un'altro tabù trasversale di moralisti, credenti e invasati di ogni estrazione).

Diamond prende atto che ora che sappiamo come sono finite (in maniera cruenta) le culture del passato sarebbe opportuno adottare contromisure.

Noto che a destra in centro e a sinistra si rifiuta di prendere atto della realtà, ciascuno per le proprie speculazioni, moralismi e ideologie. D'altra parte le cazzate millenariste di varie pseudoreligioni che pensano sia uno dei loro dei a far finire il mondo e puttanate del genere vengono affiancate dai neoreligiosismi che, ancora, rifiutano di osservare la realtà e invocano utopie e morali anacronistiche e senza senso alcuno dei limiti.

Homo Stupidus Stupidus.



      Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere
      Jared Diamond
      Einaudi



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2 commenti:

  1. nel lungo periodo siamo tutti morti (Keynes)

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  2. La reazione (spesso isterica) del tipo: tutti hanno diritto ad avere dodici figli o anche ventidue diventa ancora piu' piccata quando alzi la manina e dici: ehm, scuzi, ma in questa piccola scialuppa ci sarei pure io (e la mia unica discendenza) e faccio osservare che l'acqua arrivando gia' al bordo dell'opera morta me non mi va mica tanto che lei o tizio o zio Jussef c'abbbiate ventidue figli perche' poi affondo anche io e cio' non mi garba molto.

    Ci sono moralismi anacronistici che annebbiano la mente anche di persone con una certa capacita' critica. 

    La reazione piu' moralista  (siamo nel peggio della morale religiosa (cattolica o marxista o islamica non cambia nulla) e' quella che ci sono risorse per tutti se distribuiremo le risorse meglio e/o con una vita piu' sobria e attenta ai consumi.



    La cosa che e' nota e arcinota, in letteratura e storia, e' che cio' porta dei sconquassi pazzeschi e che ad esempo le migrazioni (che sono uno segnali di raggiunta insostenibilita' di una popolaizoine su un territorio, l'altro segnale e' la predazione di risorse da altri luoghi,  come fanno i paesi industrializzati) sono un atto violento che scatena una serie di reazioni violente che si avvolgono in una spirale peggiorativa.  La velocita' in cui il sistema degrada aumenta al calare delle risorse disponibili (nel libro Diamond analizza il caso della guerra tra Hutu e Tutsi (e vari fatti di guerra interni ad uno delle due etnie) che e' semplicemente una guerra di sovrapopolazione).



    Scettico?

    Parla con 100 persone e fai questa osservazione: la riproduzione e'un atto sociale (e non un dirittoprivato) in quanto gli effetti di questo atto (assolutamentr rilevanti piu' che mai qui e ora)  riguardano tutti e NON e' un diritto privato.

    La_gente inizia a sclerare.



    Prego.

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