Avevo scambiato due parole con una tanghera di altra zona che, durante la conversazione, mi aveva detto essere maestra e titolare di una scuola. E' una tipa piuttosto decisa, da molti anni in questo mondo. Si sfogava dell'ambiente molto rampante, in qualche modo competitivo, degli usi di alcune donne e del fatto che, a Buenos Aires, si creano delle tensioni: da quelle parte ballare tre o più tande insieme che, con gli usi (codici, codigos) di quelle parti è una sorta di espressione allusiva, affermativa, non così implicita, sessuale. La "maestra" diceva che le tanghere italiane vanno là e usano i bravi tangheri ballandoli per più tande. Qusto crea aspettative in loro e poi incazzamenti quando capiscono di... essere stati usati.
Beh, se prima e dopo, con altre, era andata benino ma senza scintille, con la maestra è stata proprio loffia. Così le cose si sono fatte via via più opache durante la tanda. La pista era assai fitta e nell'ultimo tango abbiamo sfiorato una coppia, ella si è spazientita.
Direi anche una questione mentale di soggezione che non ha aiutato. Del resto è così, il tango è piuttosto severo e segmenta i livelli.
In questo periodo poco ballo, niente studio, peggioramento. Ci sta: è anche voluto; lasciare sedimentare per non saturarsi.
La cosa positiva è che lo scarso gradimento della maestra mi ha un poco contrariato ma niente di più.
Necessario togliere la ruggine e poi tornare a studiare.
Questo fine settimana due giorni e mezzo continuati di tango. Hip hip hurrà!
(via santango)
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