mercoledì 23 ottobre 2019

Non capivo (Enrica)


Era tutto il giorno che stavamo flirtando. Via via ella (Enrica Bonaccorti o una sua sosia) è diventata più sfrontata, vicina, seducente. Tergiversavo, eludevo, come sempre non capivo (fino a che non me la mettono proprio sotto il naso). Dopo essermi assentato sono andato in camera: ero sbigottito dalla sorpresa era nuda, in spaccata sul letto, la sua fica gloriosa ben esposta, in silenzio mi guardava dritto negli occhi.
La mattina, dopo averle accarezzato i ricci fulvi, guardavamo, attraverso la portafinestra, il panorama splendido sui monti della mia città natale altoatesina: era venuta la neve, una bella nevicata: il verde scuro degli abeti, giallo e rosso e bruno delle latifoglie, il blu del cielo e il bianco della neve.

7 commenti:

  1. Cosi' raramente mi rimane memoria di un sogno...

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    1. Ah ecco... mentre leggevo pensavo "o è impazzito o è un sogno" :D
      Capita che i sogni rimangano impressi il mattino dopo. A me raramente. Da un po' di tempo, poi, non li ricordo proprio. (Dicono che si sogni sempre)

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    2. Io li ricordo raramente (prego osservare la frequenza della minicolonna "sogni").

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    1. L'anca e' sempre cosi' cosi' (anche se un poco meglio delle brutterobe della primavera).

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  3. Nel periodo dei softcore era decisamente arrapante.

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    1. Diciamo che la tipa del sogno aveva una zazzera fulva e riccia con lo stesso viso di Enrica Bonaccorti e un taglio assai simile.
      Mercoledi' mattina mi sono destato (dal sogno) col cazzo duro: evidentemente mi arrapava la situazione. ;)

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