Scrivevo, in un commento, che la vita la dobbiamo viveri da soli: il primo respiro e l'ultimo sono da soli, le emozioni, il dolore, le gioie, gratificazioni e afflizioni. Non possiamo delegare emozioni, il corpo sensibile, non possiamo far trepidare o stringere i denti ad altri. Nasciamo, viviamo, moriamo da soli. Puoi avere qualcuno accanto, per un tratto, che dovra' stringere i denti, respirare, trepidare. Egli o ella, non tu.
Queste morti colpiscono chi rimane, perché ci rimettono al cospetto dei limiti, dei limiti della nostra vita, del mistero della morte. Alla questione della solitudine. Al terrore che molti hanno, di vivere, di vivere la vita, da soli, essi.
Che Furio Lescarini cammini in pace sui monti che amava.
(via neveappennino.it)
Non è tanto il morire soli, può capitare anche a chi ha famiglia, ma il fatto che nessuno l'abbia cercato per così tanto tempo, che rende questa vicenda molto triste.
RispondiEliminavabbé dai, si sa che è solo un passaggio e grazie al libero arbitrio ognuno lo fa come meglio crede
RispondiEliminaPensate ad un suicidio, messer Fracatz?
EliminaSicuramente (o probabilmente?) il vivere isolato ed il non avere contatti sono state sue scelte. In ogni caso a me suscita molta tristezza, non tanto la sua scelta di vita, ma - come scriveva anche Sara - il fatto che nessuno, NESSUNO lo abbia cercato per quasi un anno.
RispondiEliminax Sara:
RispondiEliminax BluMalva:
Un maestro di sci, in effetti, è una persona che ha una quantità enorme di contatti. Come vari "maestri", inoltre, avendo un ruolo, esercita un certo fascino, spesso. Conoscevo un simpatico maestro di tennis, con il quale passai, in giovinezza, tempi spensierati, che mi raccontava che aveva clienti che gli facevano proposte esplicite, spudorate. Un po' come i maestri di sci o i bagnini, insomma, hanno parecchio da fare con voi femmine.
Io che frequent(av)o ambienti di ballo/danza, però, so che si tratta di rapporti alquanto volatili, estemporanei.
Non è un giudizione severo o moralisticheggiante: forse è proprio un bene che certi ambienti mantengano e siano intrisi di una certe leggerezza. Però tu puoi sparire e ... nessuno se ne accorge.
Puoi essere il Tony Manero figaccione della spiaggia, del lindy hop, della loclaità sciistica, stai via qualche mese, torni e sei "quasi fuori dal giro" (il quasi si può spesso togliere).
Aggiungete che
1) i genitori di Furio Lescarini erano morti
2) era figlio unico
3) lavoratore stagionale, si spostava per mesi da una regione all'altra.
Ancora, per fortuna (in questo caso purtroppo) la famiglia è il nucleo degli affetti, delle relazioni umane, del prendersi-cura-di.
Se io togliessi i contatti dovuti a mio figlio, i miei genitori, i miei fratelli, Rosa Canina non capita di rado che passino anche alcuni giorni senza contatti con altre persone.
Dunque io potrei schiattare, una persona chiama una volta, senza avere risposta, richiama dopo dieci giorni, idem, poi... parte per lavoro, va all'estero, passano mesi. Mischiare in parallelo.
Figlio unico e con entrambi i genitori morti, stagionale in regioni divrse, non così improbabile/assurdo che possa succedere.
Ci ho pensato un po', in effetti. Magari qualche conoscenza gli ha telefonato e non sentendo risposta, una o due volte, potrebbe aver pensato "non è più il nr giusto" o "non gli interessa rispondere". E proprio perché semplice conoscenza non ha approfondito. Sono ovviamente ipotesi, ma ci stanno.
EliminaHo letto un secondo articolo e pare che invece l'avessero cercato eccome, ma resta la storia triste di un uomo ancora giovane morto da solo.
RispondiEliminaSi', e' una storia molto triste e cio' colpi' anche me, Sara.
EliminaPero' non mi piace che hai censurato il mio commento da te sul "panino". Te la sei presa, per quella mia goliardata?