Raro leggere osservazioni (Jacopo Simonetta in Apocalittismo) sulla insostenibilità di Israele. Del
resto, per dirla come la dicevamo al GAS, il più sano c’ha la rogna.
La notizia recente della pediatra palestinese (donna con qualche
strumento culturale) con dieci (10!) figli dimostra la follia che il
tumore rende normalità, uso comune, prassi. Solo una famiglia di
decerebrati può mettere al mondo dieci figli in contesto del genere.
Siria, Egitto, Pachistan etc. è una gara a chi è più tumore degli altri.
Ovvio che i cari vicini odino Israele che sta surclassandoli su ciò che i
vari ultraprolifici islamici hanno sempre fatto a danno delle comunità
locali, “altre”, seppellite demograficamente.
Diciamo che l’Iran si distingue in meglio: purtroppo la teocrazia
sciita mantiene il potere anche con il propellente ideologico dato dalla
volontà di distruggere Israele espressa sempre chiaramente.
Questa però NON è la tradizione geopolitica che vedeva Tel Aviv e Teheran alleate prima della rivoluzione islamica.
Il dividi e impera usato da Israele, che sostenne Hamas contro la OLP e
ora i vari fondamentalisti sunniti contro gli sciiti è una scelta che
introduce inquinamento e caos, energia in un catino già esplosivo.
Non è uno spettacolo, è la realtà.
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