mercoledì 27 settembre 2017

USA stato canaglia: Corea del Nord - 16

(USA stato canaglia - 15)

La mia lista dei massimi problemi del pianeta ha al punto zero l'esplosione demografica (africana e asiatica). Al punto 0.5 il corollario di questa, lo tsunami migratorio (e l'oppio ugualista/sìglobal/marxista/sociorazzista anti che lo sostiene). Al punto 1 ci sono gli SUA.
Lo stato ai vertici del potere è l'impero e da che mondo è mondo l'impero si fa sottomettendo i meno canaglia. La destabilizzazione di Libia e Siria è contro i sottomessi europei, la destabilizzazione ucraina contro la Russia, scomoda in quanto stato e non sottomesso e che realizza un modello sociale ancora legato alle tradizioni, meno alienato e artificializzato. Poi c'è l'Asia. Il Giappone è stato utilizzato come cavia per la sperimentazione sul campo di due bombe atomiche ed è stato sottomesso, come è l'Italia invasa e sotto il tacco di varie basi dell'invadente impero. In Asia lo Stato Canaglia rimesta contro la Cina alle sue porte di casa. Rimesta contro la Corea del Nord, ai confini di questa.
Io non ho simpatie ideologiche per uno stato più o meno comunista/marxista totalitario. Meno ancora, però, per lo Stato Canaglia, che, semplicemente, impone le sue volontà in casa o nel giardino di casa altrui.
Il lavaggio del cervello martella, martella da mane a sera e dipinge pateticamente come pazza ogni persona che non si allinea al pensiero principale, ripete che ci sono i brutti cattivi pazzi cacca diavolo: Assad, i vietnamiti, Putin, Orban, i nazi, i musi gialli giappi, Gheddafi, i malefici selvaggi (i nativi americani sul genocidio dei quali è sorto lo Stato Canaglia,  il buon giorno si vede dal mattino), gli iraniani, Hussein ...
Il lavaggio del cervello viene effettuato coi media, coi film, colla retorica trombonata moralisticheggiante. Il dittatore nordcoreano però non è stupido: gli SUA adottano il Dividi et impera globale, la Corea del Nord il Si vis pacem para bellum.
Il cagnetto è piccolo e aggressivo, ma anche questo è nell'ordine delle cose. Il cagnone rabbioso è però lì alla cuccia del primo. Ci sono ottomila pezzi di artiglieria pesante puntati su Seul che possono fare milioni di morti in pochi quarti d'ora. Conoscendo l'impero la probabilità che gli SUA decidano di usare i sottomessi sudcoreani sacrificandoli per far fuori i disadeguanti nordcoreani (e piazzare, poi, un congruo numero di basi militare in funzione strategica anti cinese e anti russa alle porte di questi) è alta.
Non posso che razionalmente sperare che la Corea arrivi a possedere un buon armamentario nucleare che possa colpire, in caso di necessità, gli SUA in Pacifico o sulle coste orientali.
Il bullo sta cagato solo quando sa che il rischio di prenderle di santa ragione è elevato e uscire pesto anche se vincente è una prospettiva che calma ogni energumeno.

25 commenti:

  1. Ad oggi, gli unici che abbiano usato armi nucleari su centri abitati sono proprio le dirigenze statunitensi, non certo quelle coreane. Il detto più idoneo a descrivere la situazione corrente è quello circa il bue che dà del cornuto all'asino.

    Ciliegina sulla torta: se non erro, anche l'Italia denuclearizzata contiene armi nucleari "incistate" e, guarda caso, sono state impiantate dalle dirigenze statunitensi, non da quelle coreane.

    Veramente, siamo di fronte all'indicibile. Eppure, la propaganda funziona, perché per i più dalle nostra parti 'sto bucefalo di Kim Vattelapesca è Il Cattivo. Non che sia un personaggio apprezzabile, sempre dirigente è, però è peste tra gli appestati, non è Il Male come ci si vorrebbe far credere (con successo, peraltro).

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    1. Quoto MKS.

      Pensa, di fronte alla solita balla delle armi segrete che potrebbero colpire tutto il mondo, Kim m'è pure diventato simpatico.
      E' grazie a lui, che, ad esempio, abbiamo potuto assistere a scene davvero lisergiche [ come questa ].

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  2. Il post di Uomo ha una sua logica.
    Ma non dimentichiamo che anche gli USA sono un burattino nelle mani della élite apolide, certo il burattino più grosso e manesco al momento.
    Bisogna quindi leggere gli interessi che stanno dietro una eventuale Seconda Guerra di Corea.

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    1. Sì, ok, ma adesso siamo vicini alla Seconda Guerra di Corea.

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  3. > sperare che qualcuno colpisca gli USA con un'arma nucleare,

    Al momento, l'unico paese che ha utilizzato le armi nucleari di distruzione di massa sono gli SUA.
    Questo è un fatto.

    > oltre ad essere folle da un punto di vista morale, è folle da un punto di vista pratico

    Non è per nulla folle, visto che anche i bambini sanno che se sono bravi a menare le mani è difficile che il bullo, magari già coretto con una lezione, li importuni e nuocia loro di nuovo o per la prima volta.

    > Il famoso "equilibrio del terrore".
    Esatto.
    Il famoso equilibrio del terrore.
    Non puoi attaccarmi perché le conseguenze sarebbero devastanti anche per te.
    Non c'è nulla di folle in tutto questo.
    E' la storia del XX secolo e ancora quella attuale.
    Il fatto che ora sia diventato molto rischioso attaccare la Corea del Nord è solo un dettaglio di un meccanismo noto e consolidato, generale.

    Vuoi giocare a fare il pacifista filo statunitense, Lorenzo?

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  4. Continui a fare lo gnorri.
    Io non ho scritto ne pensato ciò che mi attribuisi e che è nella TUA testa.
    Ho scritto che la Corea del Nord fa di tutto per rendere poco conveniente un attacco contro di essa. Agendo sui sottomessi dagli SUA meridionali e nipponici e, se possibile, direttamente sullo Stato Canaglia.
    Anche La CdN ha degli alleati. Tu pensi che Cina e Russia stiano a dormire mentre gli SUA ripetessero Hiroshima e Nagasaki sui coreani settentrionali, riempendo tutta l'area di residui nucleari e permettendo basi degli SUA a pochi km?
    Puoi incraniarti su tecnicismi e pensieri che attribuisci bizzarramente a me ma perdi il senso complessivo delle cose.
    Il senso delle cose è che l'impero è in casa di altri e che questi stanno diventando più pericolosi da attaccare.
    Infine, ma è altro argomento, ci sarà un momento in cui la supremazia della Cina diventerá rale anche planetaria e anche militarle. Non sarà bello visti i precedenti delle canaglie SUA.

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  5. Saccenza del millimetro quadrato.
    Alka fine annoia, quando diventa ripetitiva.

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  6. > Gli USA NON HANNO ALCUN BISOGNO DI USARE ARMI NUCLEARI,

    Falso.
    Gli SUA hanno già utilizzato armi nucleari su un paese in ginocchio (il Giappone) in funzione antisovietica. Poi è successo che si inventassero una necessità di ridurre le vittime, cosa del tutto da dimostrare, nell'invasione del Giappone che stavano finendo.
    Si inventano tutte le cazzate necessarie (Hussein aveva armi di distruzione, Assad usa i GAS e altri falsi evidenti).

    > tanto meno per radere al suolo un Paese di 25 milioni di morti di fame

    Gli SUA hanno raso al suolo direttamente l'Iraq e, per prossimità, la Siria.
    Poi il Vietnam, la stessa Corea del Nord, etc. .

    Il termine di attacco preventivo è ricorrente nel pensiero e nel linguaggio delle canaglie statunitensi.

    Le scemenze... Già.

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  7. { la capacità critica del pacifista Lorenzo è fortemente flessa dall'oggetto : nulla, può essere più Male di uno Stato che si dichiara comunista! }.

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  8. Sono stati di ipocrisia massima, di sfruttamento da parte dei soviet ((la dinastia Jon Jung o come zio pino si chiama), di ugualizzazione coercitiva, di assenza delle tre libertà fondamentali.
    Il peggio immaginabile.
    Beh, anche il trombonamento ipoxrita impartito ai sottomessi da parte dello Stato Canaglia non è male.
    Poi quando questo viene bombardato in casa di altri, allora abbiamo il massimo.
    Ognuno se ne stiaxa casa propria senza ingerire nella vita di altri e, men che meno, entrando in giardino o in casa altrui.

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  9. I marxisti, come gli oppiomani di ogni setta, costruiscono un male metafisico associandolo a ciò che non è nella loro cricca.

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  10. io penso che l'esperienza passata del nucleare debba far capire che sarebbe meglio evitarla, indipendentemente da chi l'ha usata per prima. sono passati tanti tanti anni, ma non si è capito un cacchio. Gli stati canaglia non si combattono andando allo sbaraglio con una guerra, nemmeno se fossero loro a provocare che accada. ci vuole diplomazia intelligente, ma questa non vi è proprio in giro attualmente, purtroppo.

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    1. La diplomazia VERA sta sotto il livello di ciò che è visibile per noi plebei.
      Per noi, c'è lo spettacolino di cabaret di Kim e Trump che si insultano a vicenda.

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    2. Le uniche cose sulle quali possiamo trarre delle conclusioni sono i fatti.
      Ad esempio l'azione destabilizzatrice, fili ISIS e anti Assad degli SUA in Siria.
      Questi blateravano di lotta ai tagliagole e li appoggiavano pesantemente.
      La diplomazia ha dei margini di manovra, un dominio, come tutto e oltre non può andare, M. .

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    3. E i mass-merda ''italiani'' e occidentali in genere appoggiano la campagna pro-ISIS, tacendo sulle vittorie sul campo della coalizione russo-siriana, e sulle azioni di contrasto ad essa che viene eseguita dagli ... SUA.
      Un Popolo ignorante può essere maneggiato a piacimento.

      :)

      ===

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  11. Il Capitalismo sta fallendo nell'Occidente europeo, e tu te la prendi con chi questo fallimento l'ha previsto e analizzato con anticipo.

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  12. Molti soggetti arcobaleno manco sanno cosa significhi ''marxista'', tanto quanto ''italiano''.

    Il punto è che siamo arrivati al punto di dovere cambiare le regole del gioco, perché l'élite ci sta stritolando con gli strumenti liberisti.

    Non c'è lavoro per tutti.

    Che fare ?

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  13. Il capitalismo non sta fallendo, sta solo arrivando ai limiti.
    Da questo punto sta fallendo con tutto il mondo.
    Il marxismo è bacato nel momento in cui ipotizza certe "morali" inesistenti e nega parte dell'etologia che lo nega. Prego notare che le sue implementazioni sono già ripetutamente fallite.

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  14. > Non c'è lavoro per tutti.
    >
    > Che fare ?

    Questa è una delle questioni politiche più importanti.
    In realtà non c'è il lavoro retribuito, ovvero quello ambito e ricercato.
    L'automazione eliminerà posti di lavoro in massa.
    La cosa paradossale è che l'algoritmo non può convergere: beni e servizi possono essere venduti solo a coloro che hanno un reddito.
    Io ho in mente l'utopia della decrescita, del localismo autarchico. Utopie, appunto.

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  15. Una qualsiasi anarchia ( che non sarebbe sinonimo di chaos, come i mass-merda da decenni, anzi secoli dispacciano ) può funzionare solo se c'è una base consapevole e pienamente attiva.

    Abbiamo, al contrario, una base abbastanza ignorante di suo, tenuta nell'ignoranza delle cose del mondo da organi di DISinformazione che distorcono quando non negano i fatti.

    Una base di fessacchiotti che pensano ancora a sgomitare per emergere, non capendo il Gioco al Massacro nel quale siamo piombati al termine del Capitalismo ( nelle terre ovest-europee ).

    ===

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  16. Il capitalismo non sta fallendo, sta solo arrivando ai limiti.
    Da questo punto sta fallendo con tutto il mondo.


    Siamo alla schiuma, la schiuma sbavata dalla bocca di un organismo agonizzante.

    No, c'è una parte di mondo che viene sviluppata.
    E' l'Ovest-Europa, che è stata designata collettore indifferenziato dei rifiuti del mondo intero.

    Il marxismo è bacato nel momento in cui ipotizza certe "morali" inesistenti e nega parte dell'etologia che lo nega. Prego notare che le sue implementazioni sono già ripetutamente fallite.

    Io la vedo diversamente, in termini di termodinamica sociale.
    Ovvero, il controllo possibile con un marxismo autarchico ( o con iniezioni di marxismo nel Sistema attuale ) sarebbe utile a raffreddare un motore che STA FONDENDO.
    Vedi la disoccupazione e sottoccupazione endemiche, e altre questioni topiche.

    ===

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  17. Risposte
    1. > E intanto, [ nel Paese leader

      Il capitalismo ha, come tutte le cose, un intervallo, un dominio in cui è funzionale, uscendo dal quale entra in crisi e manda in crisi.
      Se una parte troppa grande della popolazione si immiserisce, non può funzionare, la parte minuscola e ricca si trova in una società che, velocemente, implode verso il terzo o quarto mondo.

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