Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
Nelle ultime settimane, mi sono iscritto a gruppi-FB dedicati al brutalismo architettonico. A me, questo piano aggiunto all'edificio storico piace proprio. E' rude e squadrato, nella sua concretezza cementizia.
Non è necessario iscriversi a FB, almeno per me: i luoghi di "brutalismo architettonico" sono diventati la norma. Ad esempio: ogni area industriale/artigianale abbonda di parallelepi in calcestruzzo armato pre compresso (CAP). Non solo: i cupidigia in CAp vengono decorati di insegne di plastica,le strade che conducono ad essi svuotate di alberi e riempite di cartelloni pubblicitari. Fare un orrore edilizio è la cosa più semplice e, quindi, vien fatta in massa.
Certi argomenti non sono adatti al popolo. Trattare non solo il concetto astratto di "bellezza" ma perfino i criteri architettonici è impossibile. Per una ragione banale ed ovvia: gente ignorante.
Nella foto allegata non c'è una opposizione "bello-brutto", c'è una opposizione di due "brutti" di epoca diversa, però il brutto antico era ENORMENTE più costoso del brutto nuovo, quindi il progettista dell'epoca si sforzò molto di più di realizzare una cosa che avesse delle proporzioni e uno stile se non eccezionali almeno adeguati al "livello" del palazzo.
Eccoci alla parentesi didascalica che andrà sprecata con il popolo che frequenta questa pagina: fino al "boom economico" la committenza di cose come i palazzi, le automobili, gli arredi, trovate voi altri elementi che si associano allo "stile" o al "design", era committenza di elite, ricchi o ricchissimi.
Il popolo non abitava nei palazzi, abitava nei tuguri con gli animali o nel falansteri-pollaio dove bisognava imporre di aprire le finestre per limitare la tubercolosi e non c'era riscaldamento o acqua per lavarsi, il cesso era in cortile o sul ballatoio, che poi succedeva al secchio che si usava prima.
Quindi non ha senso confrontare un palazzo di quello che oggi è il "centro storico" e che risale all'ottocento o al primo novecento, come la maggior parte di quegli edifici e un palazzo contemporaneo. Il primo era concepito come prodotto di lusso per una committenza di elite, il secondo è concepito come un prodotto di serie per un consumo di massa. Anche quando il palazzo viene comprato o affittato da banche ed assicurazioni.
Per capirci, un architetto o un ingegnere contemporanei non si preoccupano dell'edificio più del necessario, perché acciaio e calcestruzzo si misurano a tonnellate e sono privi di forma. Puoi fare edifici grandi qualsiasi e di forma qualsiasi, il costo è elevato ma accessibile.
Quelli antichi invece dovevano mettere centinaia o migliaia di schiavetti sulla montagna per cavare la pietra, poi altri schiavetti per portarla a valle e giù fino al cantiere, poi altri schiavetti a darci col martello e lo scalpello per squadrare e dimensionare il blocco, poi altri schiavetti ad usare cordame e pulegge per posizionarlo. Non gli importava delle decine di schiavetti che rimanevano schiacciati durante le operazioni ma il costo di ogni singola pietra era esorbitante. Quindi ogni pietra veniva trattata come un prezioso e nell'insieme tutto l'edificio aveva un valore astronomico. Una cattedrale costava come una base su Marte. Per capirci, le travi di quercia usate nei solai dei palazzi della antica Roma venivano dalla Spagna. Con migliaia di schiavetti a muoverle e conservarle dal bosco fino al cantiere. Non si faceva niente a caso.
Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.
Curiosità nello sperimentarsi. Curiosità di provare i limiti. Andare oltre, li dove non sai dove finisce la mente, inizia il corpo, dove pulsa il ventre e le tempie, palpiti di sangue ed emozioni. Fino ad arrendersi.
speculazione edilizia - e poi è risaputo il brutto portato all'eccesso diventa di per se arte, la parodia di se stesso
RispondiEliminaIn questo caso caso, in Germania, propendo per una necessità di maggiori spazi.
EliminaProblema risolto con la massima bruttezza possibile.
Nelle ultime settimane, mi sono iscritto a gruppi-FB dedicati al brutalismo architettonico.
RispondiEliminaA me, questo piano aggiunto all'edificio storico piace proprio. E' rude e squadrato, nella sua concretezza cementizia.
Bello.
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Non è necessario iscriversi a FB, almeno per me: i luoghi di "brutalismo architettonico" sono diventati la norma. Ad esempio: ogni area industriale/artigianale abbonda di parallelepi in calcestruzzo armato pre compresso (CAP).
EliminaNon solo: i cupidigia in CAp vengono decorati di insegne di plastica,le strade che conducono ad essi svuotate di alberi e riempite di cartelloni pubblicitari.
Fare un orrore edilizio è la cosa più semplice e, quindi, vien fatta in massa.
Non solo: i cuboidi in CAP vengono decorati...
EliminaCerti argomenti non sono adatti al popolo.
RispondiEliminaTrattare non solo il concetto astratto di "bellezza" ma perfino i criteri architettonici è impossibile.
Per una ragione banale ed ovvia: gente ignorante.
Nella foto allegata non c'è una opposizione "bello-brutto", c'è una opposizione di due "brutti" di epoca diversa, però il brutto antico era ENORMENTE più costoso del brutto nuovo, quindi il progettista dell'epoca si sforzò molto di più di realizzare una cosa che avesse delle proporzioni e uno stile se non eccezionali almeno adeguati al "livello" del palazzo.
Eccoci alla parentesi didascalica che andrà sprecata con il popolo che frequenta questa pagina: fino al "boom economico" la committenza di cose come i palazzi, le automobili, gli arredi, trovate voi altri elementi che si associano allo "stile" o al "design", era committenza di elite, ricchi o ricchissimi.
Il popolo non abitava nei palazzi, abitava nei tuguri con gli animali o nel falansteri-pollaio dove bisognava imporre di aprire le finestre per limitare la tubercolosi e non c'era riscaldamento o acqua per lavarsi, il cesso era in cortile o sul ballatoio, che poi succedeva al secchio che si usava prima.
Quindi non ha senso confrontare un palazzo di quello che oggi è il "centro storico" e che risale all'ottocento o al primo novecento, come la maggior parte di quegli edifici e un palazzo contemporaneo. Il primo era concepito come prodotto di lusso per una committenza di elite, il secondo è concepito come un prodotto di serie per un consumo di massa. Anche quando il palazzo viene comprato o affittato da banche ed assicurazioni.
Per capirci, un architetto o un ingegnere contemporanei non si preoccupano dell'edificio più del necessario, perché acciaio e calcestruzzo si misurano a tonnellate e sono privi di forma.
EliminaPuoi fare edifici grandi qualsiasi e di forma qualsiasi, il costo è elevato ma accessibile.
Quelli antichi invece dovevano mettere centinaia o migliaia di schiavetti sulla montagna per cavare la pietra, poi altri schiavetti per portarla a valle e giù fino al cantiere, poi altri schiavetti a darci col martello e lo scalpello per squadrare e dimensionare il blocco, poi altri schiavetti ad usare cordame e pulegge per posizionarlo. Non gli importava delle decine di schiavetti che rimanevano schiacciati durante le operazioni ma il costo di ogni singola pietra era esorbitante. Quindi ogni pietra veniva trattata come un prezioso e nell'insieme tutto l'edificio aveva un valore astronomico. Una cattedrale costava come una base su Marte.
Per capirci, le travi di quercia usate nei solai dei palazzi della antica Roma venivano dalla Spagna. Con migliaia di schiavetti a muoverle e conservarle dal bosco fino al cantiere. Non si faceva niente a caso.