lunedì 7 gennaio 2008

Inceneritori, perché no.



Inceneritori, perché no

  1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine
  2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
  3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze
    - le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
    - i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
    - l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare
  4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
  5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
  6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
  7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
  8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti
Cosa fare con i rifiuti.

  1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
  2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
  3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
  4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in impianti di bioessicazione
  5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
    - il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato
    - il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare
    - il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono 2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica
  6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari.
Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento sarebbe superato.

o Blog di Beppe Grillo, Beppe Grillo



Aggiungo una nota alle osservazioni riportate sul blog di Beppe Grillo: i rifiuti, prima di tutto, bisogna iniziare a non comprarli:

  1. filiera corta (vai dal contadino con i contenitori per uova, latte, frutta e verdura, cacio, vino...)
  2. eliminare sistematicamente dalla spesa gli oggetti USA&getta
  3. preferire prodotti di qualità, riparabili e che durino nel tempo
  4. mandare al diavolo l'acqua in bottiglia di plastica che quella del rubinetto è meglio.
    In Italia solo per bottiglie di tisane al polietilene acqua in bottiglia si producono 100.000 tonnellale (100 treni da 1000 tonnellate) di rifiuti. Per fare un kg di plastica servono 2 o 3 kg  di petrolio. Quindi ogni anno arrivano in Italia due superpetroliere da 150000t solo per fare rifiuti che contengono acqua.  Rocchetta? Rif rif

6 commenti:

  1. E' vero anche che costa molto la raccolta differenziata e che non è così vantaggiosa come si proclama. Ora non ho i dati sotto mano, ma avevo parlato con alcuni ingegneri i quali elencavano i costi del recupero dei rifiuti. La verità è che non conviene produrre con materiale reciclato e questo frena gli interessi di tutti.

    Sul fatto che poi sia una questione etica, che ci stiamo sommergendo di rifiuti, che ci stiamo intossicando e che il mio vicino di casa fa i salti di gioia quando mi vede arrivare con le cassette vuote a fare incetta di cosine buone... su questo sono perfettamente d'accordo! Tanto ormai lui si farà la villa in sardegna coi miei soldi! ;)

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  2. La raccolta differenziata è più costosa? Ecco un altro semi falso mito.

    Più costosa perché NON vengono contabilizzati i costi pazzeschi dello smaltimento in discarica e neppure quelli sistemici (salute, bilancio energetico, costo delle strutture) degli inceneritori.

    I costi ci sono, solo che non li vedi.

    Ad esempio, parliamo dei contenitori USA&getta: tu pensi che costino di meno. (e infatti questo frega un sacco di persone).

    Poi vai i contabilizzare tutta la filiera, dall'import di petrolio iracheno fino allo smaltimento e allora ti chiedi chi sia quel demente che ha soppresso i contenitori con cauzione ed inventato queli monouso, che ha inventato la raccolta deresponsabilizzante coi cassonetti in strada...



    Andavo a prendere le ciliege sotto casa: ogni vaschetta costava 20cent. Li ho riportati tutti. E quando ne ho portato vari chili ai colleghi ho imposto una cauzione di 1.5€ per vaschetta: tutti i contenitori sono tornati indietro, li ho riportati dal contadino.



    Il pregiudicato di Arcore non c'entra direttamente se non per il fatto che sta riempiendo le menti di bimbi ed adulti con pubblicità per consumi idioti e dannosi.

    E per il fatto che il mdello degli inceneritori (che fanno lucro solo perché lo stato ci mette un sacco di palanche) rientra nel suo modello del capitalismo all'itagliana: rendere privato il lucro e scaricare su collettività e ambiente i costi.

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  3. Ecco.

    A Brescia si parla dell'inceneritore solo quando vengono dagli USA per studiarlo poi per il resto.....non si tocchi l'argomento diossina, porco dito.



    Quest'estate, in provincia di Avellino, ho visto come è possibile la raccolta differenziata porta a porta.

    Nemmeno un cassonetto in paese, tutto ordinato poi e ritirato fuori dalle case.



    Buon anno Uomo!

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  4. Scusate la domanda che può parer idiota: ma quei tritarifiuti "American Style" sono utili? Servono? Perchè gli americani, che sono consumisti tanto quanto e forse più di noi non hanno di questi problemi? Come li hanno risolti?



    Mmm chissà mai che questa volta trovo una risposta ai miei quesiti.

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  5. Sissì, pene, fallo. Che sia sempre abbondante.

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  6. Inceneritore ASM di Brescia? Una delle più grosse farse del Paese. La coscienza civica, intorpidita e messa a tacere a furia di milioni di euri, rimane passiva. Covano i tumori, intanto.



    x Chiccolicca:

    Gli americani? Ecco la disgrazia, l'origine del tumore. Da qui ha preso peide l?USA&getta che ormai riguarda tutto.

    Conosco un po' alcune realtà degli USA. Se la stanno cavando sollo perché hanno, eh, avevanoo, nolte risorse.

    Ci sono zone del paese (Nevada, Colorado, California) in cui iniziano ad essere nella merda.

    Nella merda?

    Secca.

    Secca?

    Beh, diciamo che non hanno più acqua (potabile).

    Un piccolo problemuccio. NUlla di grave, vero!?

    Direi una discreta polvere fina di merda secca.



    x Mondnacht:

    Buoni falli a te, quindi!

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