- Ogni individuo ha diritto al proprio spazio vitale e di residenza entro i confini del prorio territorio.
- Ogni individuo ha diritto ad un territorio ed ambiente in cui la consistenza demografica della comunità cui appartiene sia sostenibile per numero e livello di consumi.
- Il pianeta ha diritto ad una mobilità ridotta al minimo della specie Sapiens e al fatto che ciascuna comunità di questa rimanga numericamente compatibile in termini di sostenibilità per la propria generazione e quelle a venire e compatibile con la Terra che la accoglie temporanemente.
- Ogni comunità ha il dovere di gestire localmente la propria evoluzione culturale e civile senza ingerenze in altre comunità e senza che altre comunità ingeriscano nella propria evoluzione imponendo in alcun modo schemi culturali e modelli di sviluppo alloctoni.
- Ogni individuo ha il dovere di rifiutare la violazione il deterioramente e la riduzione dei propri spazi vitali per ragioni di sfruttamento economico, politico, sociale, culturale.
- Nessun popolo ha il diritto di usare l'arma demografica come strumento bellico nei confronti di altri popoli e di altre comunità nonché della propria.
- Ogni individuo ha diritto all'anarchia e a non riconoscersi in alcuno stato.
- Nessun individuo potrà essere obbligato ad alcuna cittadinanza, né potrà subire alcuna modifica forzosa dell'appartenenza alla propria comunità.
- Ogni individuo ha diritto di concorrere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese, compatibilmente coi limniti numerici della disponibilità.
- Ogni comunità mette a disposizione dei suoi appartenenti solo i servizi che siano sostenibili ambientalmente economicamente e socialmente in termini di risorse per la generazione presente e per quelle future. Nessuna comunità può recuperare risorse per il proprio sostentamento sottraendole da altre comunità, territori o indebitando le generazioni future.
- Le comunità sono piccole e governate con democrazia diretta: il potere è dei villaggiani o dei paesani e gli amministratori delegati rispondono alla paesananza regolarmente.
- Ciò che non ha ampissimo consenso non si decide e non si fa.
- La mancanza di un'ampia maggioranza è indice di tempi non maturi, c'è un disequilibrio, non c'è volontà comune. In nessun caso le decisioni di altre comunità possono essere imposte localmente.
- La democrazia del villaggio/paese (piccole comunità) deve essere partecipata, informata e non è in alcun modo l'oligarchia partitaria a delega universale che caratterizza da alcuni decenni gran parte dei paesi e l'Italia in particolare.
- Ogni individuo ha il dovere di occuparsi della propria sussistenza, ad una scelta lavorativa coerente con le prorie attitudini e competenze e con le scelte della comunità, dando massima priorità ed importanza ai lavori per i quali manca manodopera.
- Ogni individuo ha diritto a vivere bene, felicemente ed edonisticamnete consumando e lavorando il meno possibile e, in ogni caso, senza gravare e senza sfruttare il prossimo, l'ambiente, la Terra, altre comunità, le generazioni future.
- Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguali risultati.
- Ogni individuo ha il dovere di mantenere stile di vita e famiglia limitati in numero e nei consumi alle risorse che il proprio lavoro e l'ambiente che li accoglie riescono sostenibilmente a riprodurre.
- La protezione sociale si realizza con reti affettive e di conoscenze dirette, non con il welfare o altri meccanismi alienati, alienanti e deresponsabilizzanti ad alti costi economici, sociali ed ambientali nel luogo e nel tempo.
- I lavoratori possono eleggere alcuni lavoratori che per limitato periodo di tempo li rappresentino. I lavoratori delegati (sindacalisti) a questo compito rispondono direttamente regolarmente e frequentemente ai loro datori di delega. Al termine del mandato, NON rinnovabile, tornano a lavorare, lasciando la rappresentanza ad altri lavoratori.
- Ogni individuo ha diritto al riposo, allo svago, all'ozio comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite. In generale il lavoro e i consumi devono essere ridotti al minimo indispensabile.
- Ogni individuo ha il dovere di mantenere un tenore di vita sobrio atto a garantire la qualità dell'ambiente che lo accoglie, per sé, per le generazioni a venire e per la Natura di cui la persona è parte.
- La salute e il benessere proprio e della famiglia e della comunità è un dovere di ogni persona. Alimentazione, vestiario, abitazione, devono essere sobri, duratori e fonte di benessere e bene comune e scevri di sfruttamento, depauperamento, accumulo di risorse, capitali, ricchezze e potere nelle mani di pochi.
- Ogni individuo deve ambire alla salute ed ad uno stile di vita salutare.
- In nessun caso le cure mediche e ai servizi sociali necessari devono essere a scopo di aumento dell'economia, del PIL. In nessun caso è consentito l'accanimento terapeutico e medico contro la volontà del paziente. Il lavoro del medico è un lavoro di sostegno alla persona e non può prescindere in nessun caso dalla volontà di questa.
- Ciascun individuo si incarica di gestire malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia in cooperazine colla comunitò di cui è parte, sostenibilmente, con reti solidali, autarchiche e che non gravino in alcun modo su altre comunità, su altrre specie, sulle generazioni a venire. Servizi sicurezza e cure sono le sole che possano essere garantite consumando solo risorse riproducibili nel territorio che accoglie quella comunità.
- La riproduzione è un atto sociale e deve essere minima ed estremamente responsabile e sottoposta a controllo della comunità.
- Gli adulti hanno il dovere di limitare la propria prolificità e di mettere al mondo solo il numero di bambini che essi possono educare e mantenere in semplicità felice, compatibilmente con le risorse messe a disposizione della comunità dalla Terra che la accoglie.
- Nessun adulto può procreare irresponsabilmente quando il proprio atto genera dei piccoli destinati a morire di inedia per mancanza di risorse, cure e prospettive di vita.
- Ogni individuo e il dovere di formarsi una propria cultura. La cultura intellettuale è una delle culture possibili.
- La crescita personale e l'educazione della persona è continua e deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed alla consapevolezza della propria respons-abilità, dei propri diritti e dei propri doveri, alla sostenibilità del proprio vivere e al rispetto della Natura e di altri specie che hanno uguali diritti di esistenza.
- La propria libertà in nessun caso può violare la libertà nelle azioni, nel territorio, negli spazi, di altri individui. La specie Persona Sapiens è parte della Terra e in nessun caso specie superiore semidivina con diritto di estinzione o annientamento di altri biotopi e specie.
- Le Nazioni Unite e ogni comunità che le forma vivono e decrescono in modo sostenibile.
- Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso umano e del benessere complessivo ed ai suoi benefici.
- Le sole azioni emmesse sono quelle che sono sostenibili
o - ecologicamente
o - economicamente
o - territorialmente
o - socialmente ed
o - ambientalmente.
mercoledì 10 dicembre 2008
Diritti e doveri di Persona Sapiens
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Sottoscrivo.
RispondiEliminaEcco, ho commentato, così la svampita la pianta di rompere....
Sonorsone
RispondiEliminaLa comare del ballatojo fa la comare del ballatojo. Parla delle parole invece dei fatti. Ha sparso qui e là a dozzine le sue cacchette su questa pagina, segnalandola a mezzo mondo, facendomi pubblicità (ovviamente, è entrata in NTF). Probabilmente le è indigesta, non le piace che manchi la figura. Ecco, trolla, te ne metto subito una, te lo devo, di quelle che piacciono a te, ti devo molti commenti...
Devota del piddì, ha capito come il parlè pur parlè sia il massimo della vita, esattamente come il ciarpame di mestieranti del potere del quale è devota. Quindi mai entrare nel merito, fare cagnara sui massimi sistemi, senza dire nulla.
Mi ricorda le parole di Stefano Montanari, quando, invitato a vari consigli comunali per riportare dati e scienza sulla catastrofe degli inceneritori, assiste a farneticanti discorsi in politichese lunghi e privi di senso.
Povera, non l'ha cagata una che sia uno. Ora obbediamo noi e la consoliamo. Una trolla che non è cagata da nessuno. Deve essere terribile.