Venerdì sera ho ballato tre tande con tre principianti (più principianti di me, nel tango siamo sempre all'inizio). Ecco, _tta e _lla sono effettivamente due... barili. Corporatura tozza basse di statura (per lo meno per i miei centottantaerotticentimetri) e ... scarsa tecnica (_lla non sa incrociare sul cinque di salida basica, è proprio prima principiante). A proposito: il corpo e le sue misure non sono un dettaglio in questa arte.
Una delle prime tanghere di ... segmento superiore, quando ballò con me (qualche anno più di me, io sono un uomo di aspetto gradevole, insomma a volte si impegnano, si sforzano ahahah) mi disse: c'è un'etica, UUiC, ricordati quando sarai più bravo di farle ballare tu le principianti. In realtà le cose buone vanno sempre insieme: è faticoso a tratti persino sgradevole ballare con tangher* con preparazione (decisamente) inferiore, Ma perché è così faticoso e sgradevole? Perché ti obbliga ad essere pulitissimo nei movimenti, alla pazienza, smonta il tuo narcisismo esibizionista, ti obbliga ad un ascolto a diecimila. In altre parole è il ritornare alla spartanità della gavetta. Essere puliti è sempre un buon esercizio di filologia, di ortodossia coreutica, anche se non sembra è molto didattico, ti permette di migliorare. Ecco, forse un caso di egoismo intelligente, per dirla alla zio.
In milonga basta poco per montarsi la testa. E altrettanto poco per veder svanire la propria autostima tanghera. Ieri ero stanco e per questioni logistiche (ritorno con un compagno di corso) sono finito in una milonga in centro invece che... andare a letto. Dopo una giornata in piedi dalla mattina presto, lavoro giri, due ore di corso quando ero già alla frutta: balli male, il corpo fa le bizze, gli inviti sono opachi, percepisci a tratti, quando la stanchezza lo permette, anche la fatica delle tanghere che tenti di avere tra le braccia, perché son lì ma non sei lì tu. Dopo un anno e tre quarti conosci queste serate con autostima di cacca: le guardi un po', sbadigli e le lasci lì a biodegradarsi.
Il tango è un viaggio interiore, certi giorni su utilitarie scassate senza più ammortizzatori su strade bianche piene di buchi, dossi e salti, ciottoli e sassi sul fondo. Se sei provato sarebbe meglio evitare, vai a nanna, cicci*.
A proposito di psicotango: sono carini alcuni siparietti del video a proposito di tango ed ego fuori controllo.
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9 ore fa
quando mi portarono a vedere il tango (come ti raccontai, tutta la sera a smanettare il cell) in effetti i fisici femminili erano molto simili o meglio ballavano bene le magre con le gambe nervose....
RispondiEliminaSì, per quello riferivo delle misure del corpo.
RispondiEliminaCon _tta (è pure agricoltora e rifornisce il nostro gas di ottime cipolle, aglio spettacolare e origano di montagna profumatissimo) io proprio non riesco ad arrivare a mettere la mia mano destra tra la sua scapola destra e la sua ascella destra (abbraccio milonghero).
I piccoli movimenti nervosi non vengono. Perché il tango è comunicazione sottile, non forza.
Le magre con gambe nervose.
Bello il dettaglio, Francesco.
Tu come laico: come erano le donne (intendo la qualità estetica) in quella milonga? Immagino non molto interessanti/attraenti se hai passato tutta la serata a spippolare il cipollo...
La teca del Tango.
RispondiEliminaSe il tango non è forma ma sostanza la teca conta una sega.
Se il tango è forma e non sostanza su quella tega mi ci vorrei fare una sega.
Se il tango è forma ma è anche sostanza allora allora tutto dipende dalle seghe della crapa.
:-)
FG
Femmina, non essere politicamente corretta.
RispondiEliminaLa teca e la sostanza non sono affatto disgiunti, indipendenti.
Dillo pure ad una ballerina semianoressica della Scala che la sua teca non importa e che può partecipare ai campionati europei di atletica a lanciare i martelli.
Forma E sostanza.
La congiunzione è la realtà e l'ideale.
La disgiunzione no.